DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 3 novembre 2003, n. 2153
Approvazione Piano di attivita' per l'anno 2003 dell'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro ai sensi dell'art. 10, comma 4 della L.R. 27/7/1998, n. 25
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Premesso che:
- la L.R. 27 luglio 1998, n. 25 "Norme in materia di politiche
regionali del lavoro e di servizi per l'impiego" all'art. 10, comma 1
istituisce l'Agenzia Emilia-Romagna Lavoro (in seguito denominata per
brevita' AERL), quale struttura della Regione dotata di autonomia
amministrativa, organizzativa, gestionale e contabile per l'esercizio
delle funzioni di cui alle lettere d) e h) del comma 1 dell'art. 4
del DLgs 469/97 e come strumento di supporto tecnico per l'esercizio
delle funzioni e compiti di cui agli artt. 1 e 2 della legge
regionale richiamata;
- al comma 4 dello stesso articolo si prevede che la Giunta regionale
approvi il Piano annuale delle attivita' dell'Agenzia Emilia-Romagna
Lavoro, d'ora innanzi indicato come Piano;
- vista la L.R. 25 febbraio 2000, n. 7 "Modifiche alla L.R. 27 luglio
1998, n. 25 recante ôNorme in materia di politiche regionali del
lavoro e di servizi per l'impiego'";richiamati:
- il Programma operativo della Regione Emilia-Romagna Ob. 3 FSE
2000-2006, approvato dalla Commissione Europea con decisione C/2066
del 21/9/2000;
- la propria deliberazione n. 1639 del 3/10/2000, "Presa d'atto del
Programma operativo Regione Emilia-Romagna Ob. 3 FSE - Periodo
2000-2006";
- la propria deliberazione n. 1694 del 10/10/2000, Approvazione del
Complemento di programmazione del POR - Ob. 3 - 2000-2006;
- la deliberazione del Consiglio regionale 440/02, avente ad oggetto
"Indirizzi per il sistema formativo integrato, della formazione
professionale, orientamento e delle politiche del lavoro - Biennio
2003/2004 (delibera di Giunta regionale n. 2359 del 2/12/2002";
ritenuto necessario per soddisfare la previsione della Legge 25/98
citata, provvedere per l'anno in corso alla formulazione del
programma di attivita' dell'AERL, come illustrato nel documento
allegato al presente atto che in specifico contiene i principali
obiettivi per filoni di attivita', distinti come segue:
1) Analisi del mercato del lavoro e valutazione delle politiche;
2) Area Assistenza tecnica alle Province ed ai Servizi per
l'impiego;
3) Area Politiche attive;
4) Area Organizzazione, Programmazione e Comunicazione;
5) Posizione dirigenziale Professional "Messa a sistema regionale
Servizi di orientamento professionale" (strumenti transizione,
apprendistato; tirocini);
6) Posizione dirigenziale Professional "Sicurezza, regolarita' e
qualita' del lavoro" (programma chiaro, sicuro e regolare,
collocamento mirato disabili, programma d'area ceramiche);
7) Progetto Cooperazione interregionale, mobilita';
8) Progetto Sistema informativo regionale lavoro.
Preso atto del fatto che il piano e' stato redatto nel marzo del
corrente anno in una prima stesura poi discussa in sede di Conferenza
di organizzazione e quindi rielaborato tenuto conto della discussione
e del parere positivo espresso in merito al Piano dalla Commissione
regionale Tripartita (in data 18 luglio 2003) ai sensi del comma 4
dell'art. 10 della L.R. 25/98;
viste:
- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione
Emilia-Romagna";
- la propria deliberazione n. 447 del 24/3/2003 "Indirizzi in ordine
alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e
sull'esercizio delle funzioni dirigenziali";
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale alla Cultura, Formazione e Lavoro, dr.ssa Cristina
Balboni ai sensi dell'art. 37, IV comma della L.R. 43/01 e della
deliberazione di Giunta 447/03;
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare il Piano d'attivita' per l'anno 2003 dell'Agenzia
Emilia-Romagna Lavoro, allegato parte integrante della presente
deliberazione, articolato in obiettivi per filoni di attivita',
distinti come segue:
- Analisi del mercato del lavoro e valutazione delle politiche;
- Area Assistenza tecnica alle Province ed ai Servizi per l'impiego;
- Area Politiche attive;
- Area Organizzazione, Programmazione e Comunicazione;
- Posizione dirigenziale Professional "Messa a sistema regionale
Servizi di orientamento professionale" (strumenti transizione,
apprendistato; tirocini);
- Posizione dirigenziale Professional "Sicurezza, regolarita' e
qualita' del lavoro" (Programma chiaro, sicuro e regolare,
collocamento mirato disabili, Programma d'area ceramiche);
- Progetto Cooperazione interregionale, mobilita';
- Progetto Sistema Informativo regionale lavoro;
2) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della
Regione.
ALLEGATO A
Agenzia Emilia-Romagna Lavoro - Piano di attivita' 2003 - Sintesi
degli obiettivi
"I tassi di disoccupazione della regione hanno quasi raggiunto i
livelli minimi fisiologici; aumenta il numero di nuovi contratti di
lavoro cosi detti atipici, ma si evidenziano importanti percorsi di
stabilizzazione. Di contro, si sta assistendo ad un crescente
disallineamento tra domanda ed offerta di lavoro ed alla sempre piu'
acuta difficolta', da parte delle imprese della maggior parte del
territorio regionale, di reperire figure professionali qualificate,
anche se in alcune aree della regione si evidenziano ancora
situazioni di disagio occupazionale.
Le necessita' di intervento locale sull'occupazione si possono
pertanto focalizzare in primo luogo su una migliore distribuzione
territoriale dell'occupazione, in secondo luogo nella stabilizzazione
del lavoro precario, in terzo luogo sui temi della qualificazione
professionale delle categorie lavorative, della formazione,
dell'orientamento e delle esperienze lavorative (tirocini, work
esperience) per l'inserimento dei giovani, delle donne e delle
categorie socialmente svantaggiate.
Gli elevati tassi di attivita' a livello locale impongono inoltre una
realistica analisi dei fabbisogni del mercato del lavoro ed un
sostegno alle politiche della mobilita' e dell'immigrazione." (dal
Documento di politica economica e finanziaria della Giunta regionale
- Scheda 17 Lavoro).
I risultati che il DPEF propone di raggiungere nel triennio sono i
seguenti:
- messa a regime dei Centri per l'impiego entro il 2003;
- crescita del tasso di occupazione femminile ad un livello coerente
con gli obiettivi derivanti dal Consiglio Europeo di Stoccolma;
- crescita del tasso di occupazione delle persone con eta' compresa
fra i 55 ed i 64 anni ad un livello coerente con gli obiettivi
derivanti dal Consiglio Europeo di Stoccolma;
- riduzione dei tempi di ingresso per i giovani nel mercato del
lavoro;
- incremento del tasso di attivita' locale e riduzione delle
differenze tra aree territoriali;
- aumento della quota di contratti a termine che si trasformano in
assunzioni a tempo indeterminato;
- aumento degli inserimenti nel mondo del lavoro dei disabili e delle
altre categorie svantaggiate;
- aumento delle work experiences.
- messa a regime dell'offerta di formazione esterna per almeno il 25%
degli apprendisti assunti ed aumento della formazione dei tutor
aziendali.
Alcuni degli obiettivi richiamati possono dirsi gia' raggiunti, e
occorre semmai consolidarne le condizioni tecnico organizzative e le
caratteristiche qualitative. Fra questi ad esempio alcuni (il cui
rilievo appare particolarmente significativo) quali la crescita del
tasso di occupazione femminile ad un livello coerente con gli
obiettivi derivanti dal Consiglio Europeo di Stoccolma, la messa a
regime dell'offerta di formazione esterna per almeno il 25% degli
apprendisti assunti ed aumento della formazione dei tutor aziendali,
l'aumento delle work experience.
Di seguito vengono presentate le principali attivita' previste ed i
relativi obiettivi, articolandole per le aree, le posizioni
dirigenziali e i progetti in cui e' strutturata l'Agenzia
Emilia-Romagna Lavoro.
Questa operazione ha avuto a costante riferimento gli Indirizzi
programmatici approvati dal Consiglio per il biennio 2003/2004, oltre
agli obiettivi fissati dal DPEF.
Va ricordato inoltre il supporto tecnico alla stesura del progetto di
legge regionale in materia di occupazione e lavoro che rappresentera'
l'obiettivo di un'attivita' comune e trasversale.
Gli obiettivi specifici e le attivita' sono inoltre descritte
puntualmente, secondo una griglia omogenea, nelle schede analitiche
conservate agli atti dell'Agenzia.
1) Area Analisi del mercato del lavoro (Osservatorio del mercato del
lavoro, monitoraggio e valutazione delle politiche)
Quadro di riferimento
Con l'avvio nel 2002 di un ampio progetto di monitoraggio e di
valutazione delle azioni per la formazione e il lavoro promosse in
Emilia-Romagna, si sono create le condizioni tecniche e le reti di
relazioni per sviluppare metodologie condivise tra tutti gli attori
del sistema (in primis le Province e le parti sociali) e per accedere
alle fonti informative d'interesse (in primis dell'INPS). Si sono
realizzate cosi' le premesse per costruire economie di scala che
consentano di non disperdere queste azioni di sistema, che sono
strategiche per supportare l'attivita' di programmazione delle
politiche, fra le diverse Amministrazioni responsabili.
Gli strumenti da mettere in campo per l'analisi del mercato del
lavoro e per la valutazione delle politiche attive del lavoro
attengono principalmente a metodologie e basi dati da cui prendere le
mosse per elaborare schemi di lettura e di interpretazione. Se il
2002 e' stato l'anno soprattutto dello sviluppo di tecniche e metodi
per il monitoraggio e la valutazione delle politiche, e della
condivisione ed integrazione di tali metodiche e degli obiettivi, il
2003 si puo' considerare soprattutto centrato sullo sviluppo di una
strumentazione condivisa dagli interlocutori istituzionali (in specie
le Province) che contribuisca a rendere le basi dati di fonte
amministrativa (si pensi a Netlabor dei Centri per l'impiego e agli
archivi dei lavoratori e delle imprese dell'INPS) utili per la
costruzione di un sistema conoscitivo e di supporto alle decisioni:
si pensi, ad esempio, alle potenzialita' del sistema informativo
lavoro ai fini dello studio delle assunzioni oppure al monitoraggio
di alcuni ammortizzatori sociali (ad es. liste di mobilita').
Azioni previste ed obiettivi specifici
Progetto monitoraggio delle politiche del lavoro
Nel 2003 diviene operativo il progetto di monitoraggio delle
politiche del lavoro, per ricostruire il quadro di tutte le azioni
promosse in Emilia-Romagna secondo le Guidelines definite a livello
comunitario nell'ambito della Strategia europea per l'occupazione. In
tal modo si vuole fornire ai decisori istituzionali e sociali una
visione d'insieme di tutte le politiche promosse sul territorio
regionale dai governi nazionale, regionale e locali, enucleandone i
promotori, i destinatari, i costi, il loro impatto, ecc.
Accanto alla ricostruzione del quadro d'insieme, sono previsti alcuni
approfondimenti tematici. In particolare:
- sul sistema degli ammortizzatori sociali;
- sull'estensione delle pari opportunita' nei luoghi di lavoro
- sulle azioni volte a favorire l'inserimento lavorativo delle
persone diversamente abili e/o con svantaggio sociale per monitorare
l'attuazione della L.R. n. 68.
Primo rapporto finale di valutazione di efficacia
Nel 2003 verra' prodotto e diffuso il primo rapporto intermedio e il
primo rapporto finale di valutazione sull'efficacia delle iniziative
di formazione professionale realizzate dalla Regione e dalle Province
nel primo anno di programmazione del FSE, che trae origine da
indagini realizzate tramite interviste ad un campione scientifico di
persone che hanno partecipato ai corsi di formazione al lavoro e sul
lavoro terminati negli anni 2000 e 2001. Nel corso dell'anno si
realizzeranno altre indagini valutative riferite alle attivita'
formative in modo da garantire una verifica dell'efficacia
dell'azione regionale e provinciale nell'arco del primo triennio di
programmazione del FSE 2000-2002.
2) Area Assistenza tecnica alle Province ed ai Servizi per l'impiego
Quadro di riferimento
Gli obiettivi del DPEF prevedevano di "ridurre il divario tra domanda
ed offerta attraverso l'azione dei Servizi per l'impiego, lo sviluppo
di politiche attive e strumenti per favorire l'ingresso nel lavoro,
... ". In questo senso veniva altresi' individuata una specifica
azione di "sostegno alla messa a regime dei nuovi Servizi per
l'impiego a partire dalle linee guida del Masterplan regionale
tramite la definizione e certificazione degli standard di qualita'
dei servizi, la realizzazione del Sistema informativo regionale del
lavoro, lo sviluppo di azioni di assistenza tecnica, il monitoraggio
e la valutazione dei risultati conseguiti dai Centri per l'impiego e
dell'efficacia delle politiche attive del lavoro".
Le funzioni di assistenza tecnica dell'Agenzia si sviluppano per
raggiungere l'obiettivo di messa a regime dei nuovi Servizi per
l'impiego e di miglioramento continuo della qualita' degli stessi. Le
direttrici di tale azione sono fondamentalmente: la definizione di un
sistema regionale di regolamentazione e di standardizzazione per
potenziare i nuovi servizi gestiti dalle Province; una programmazione
degli obbiettivi intermedi, delle risorse e delle azioni tramite
l'elaborazione di un Masterplan e il monitoraggio dei servizi; la
costruzione del Sistema informativo lavoro; le azioni di sostegno
agli organi concertativi ed istituzionali regionali.
Azioni previste ed obiettivi specifici
Provvedimento applicativo del DLgs 297/02 (di integrazione del DLgs
181/00)
Entro giugno 2003 occorre rendere disponibile il provvedimento
regionale attuativo (contenente anche criteri nuovi per la gestione
delle assunzioni numeriche nella PA) delle nuove normative sul
collocamento e l'attivita' dei Servizi per l'impiego adottate con il
DLgs 297/02, dando con cio' piena attuazione ai principi in esso
contenuti. Entro la fine dell'anno dovranno essere attentamente
verificati i primi risultati ed eventuali punti critici
dell'applicazione.
Monitoraggio dei Servizi per l'impiego
La metodologia per il monitoraggio dei principali dati
quali-quantitativi dell'attivita' dei Centri per l'impiego
costituisce un impegno prioritario per il 2003. Entro il mese di
giugno sara' realizzata un'indagine di efficacia su un campione di
disoccupati e di aziende di diversa tipologia. Nel contempo andranno
altresi' supportate con interventi di assistenza e formazione le
azioni di monitoraggio dei SPI e le analisi di "customer
satisfaction" attivate da molte Province.
Entro il 2003 verra' predisposta la metodologia di monitoraggio 2004.
Verranno altresi' realizzate le azioni di supporto alla rilevazione
nazionale ISFOL.
Definizione del Masterplan dei Servizi per l'impiego ed
implementazione degli standard dei servizi
Entro il mese di marzo verra' prodotto un primo elaborato di analisi
dei risultati raggiunti e delle risorse destinate al raggiungimento
degli standard nazionali dei SPI. L'obiettivo e' di avere entro
l'autunno il Masterplan dei SPI finalizzato a definire obiettivi,
risorse da destinare e standard da raggiungere alla fine del periodo
di programmazione FSE 2003-2006. Si dovra' anche procedere
all'implementazione degli standard essenziali dei principali servizi
a livello regionale.
Gestione delle liste di mobilita'
L'obiettivo nel 2003 e' di semplificare le pratiche di immissione dei
dati, utilizzando applicativi piu' efficienti, mantenendo stabile
l'aggiornamento delle fasi istruttorie cosi' come gia' garantito
nell'ultimo anno, in modo da dare alla Commissione regionale
Tripartita la possibilita' di deliberare con tempestivita'.
Gestione delle richieste riguardanti i Contratti di formazione
lavoro
Gli uffici continueranno ad istruire tempestivamente le richieste di
CFL per la successiva approvazione da parte della CRT.
3) Area Politiche attive
Quadro di riferimento
Gli obiettivi del DPEF prevedevano "lo sviluppo di politiche attive e
strumenti per favorire l'ingresso nel lavoro" con azioni di
"sostegno finalizzate all'outplacement e al reinserimento lavorativo
dei disoccupati e dei lavoratori in CIGS" sviluppo di iniziative di
informazione, e sostegno alla carriera professionale rivolte ai
lavoratori atipici nella dimensione dell'innovazione del mercato del
lavoro che punta al rafforzamento delle competenze e a fluidificare i
passaggi fra posizioni di lavoro, ma con l'obiettivo di promuovere
politiche di stabilizzazione dei rapporti di lavoro atipici, sostegno
dei lavoratori atipici attraverso contributi individuali e azioni
sperimentali per favorire l'accesso ai servizi pubblici regionali e
locali, cosi' come previsto dai provvedimenti legislativi nazionali
di riconoscimento dei diritti previdenziali e assistenziali
affiancando a tali azioni quelle previste dal Fondo sociale europeo.
Azioni previste ed obiettivi specifici
Aiuti all'occupazione
Nel 2003 l'obiettivo resta il sostegno a processi integrati di
qualificazione e stabilizzazione dell'occupazione, promuovendo misure
di politica a favore dell'area dei disoccupati di lunga durata e piu'
in generale dei soggetti che mostrano difficolta' di reinserimento
nel mercato del lavoro.
Lavoro atipico
Nel 2003 l'obiettivo e' di sostenere l'inserimento in forma stabile
dei lavoratori con rapporti di lavoro di natura atipica, sviluppando
iniziative di informazione, formazione ed orientamento (ad esempio e'
prevista l'implementazione della nuova versione del sito atipici.net
e la successiva gestione degli aggiornamenti) al fine di migliorare
la qualita' e le condizioni di carriera professionale e nel contempo
accrescere le capacita' di gestione autonoma anche di iniziative
imprenditoriali.
Pari opportunita'
Rispetto all'obiettivo della creazione e del potenziamento di linee
di servizio e strumenti per l'occupazione delle donne e al fine di
portare a sintesi i risultati, sono previste azioni di
accompagnamento ai numerosi progetti finanziati dal FSE inerenti
questi temi, in stretta collaborazione con il competente Servizio
della Direzione Cultura e FP.
Emergenze occupazionali
Le attivita' di monitoraggio e di valutazione sugli interventi
attivati per far fronte a situazioni di crisi aziendali nel corso del
2002 hanno fornito utili indicazioni per una piu' accurata
definizione degli strumenti sia di programmazione che di gestione
delle azioni.
Le attivita' di programmazione delle azioni, cosi' come le attivita'
di monitoraggio e di valutazione, dovranno necessariamente svolgersi
in stretto coordinamento e integrazione con le Province e le parti
sociali, in modo da perfezionare uno strumento d'intervento veramente
efficace in caso di emergenze occupazionali.
L'obiettivo e' il consolidamento del sostegno diretto a rendere
disponibile, anche con azioni di carattere preventivo, strumenti di
supporto formativo, orientativo, riqualificazione e outplacement, ai
processi di riconversione e di ristrutturazione nell'ambito di crisi
aziendali, tramite il finanziamento di progetti regionali predisposti
da agenzie formative accreditate sulla base di accordi aziendali fra
le parti sociali interessate.
Immigrazione
Nel 2003 l'obiettivo e' quello di estendere e consolidare l'area di
attivita' e il sistema di relazioni avviate nel 2002 sia all'interno
della Amministrazione regionale che con le organizzazioni sociali e
le istituzioni all'esterno. Verra' applicata la metodologia di
previsione e concertazione gia' testata nel 2002 per la
determinazione delle quote d'ingresso di cittadini non comunitari e
la quota cosi' determinata verra' proposta all'esame del Governo
nazionale dopo una valutazione con le parti sociali.
Infine verra' realizzata una analisi sul lavoro stagionale dei non
comunitari e una messa a punto di una proposta di modifica delle
leggi che regolano la stagionalita'.
Si fornira' supporto tecnico istituzionale alle progettazioni e
iniziative autonome delle associazioni di categoria interessate nei
confronti del Ministero del Lavoro per la formazione nei Paesi di
origine degli immigrati.
4) Area Organizzazione, Programmazione e Comunicazione
Quadro di riferimento
Nel 2003 proseguiranno le funzioni relative alle attivita' di
organizzazione e gestione autonoma del personale. Un importante
obiettivo sara' la riorganizzazione logistica e l'ulteriore
integrazione delle attivita', anche attraverso specifici progetti di
miglioramento.
Il tema della "riprogettazione della comunicazione sui temi del
lavoro" previsto nel precedente Piano di attivita', entra nel 2003
nella fase piu' esecutiva con diversi obiettivi/prodotti.
In particolare i servizi della comunicazione nello scorso anno sono
divenuti oggetto di particolare interesse nel nostro Assessorato
anche grazie alla collaborazione delle aziende vincitrici del
relativo appalto europeo di servizi che oltre ad aver realizzato il
Portale del FSE, si sono occupate della piu' generale
riorganizzazione e coordinamento degli interventi nell'ambito della
comunicazione.
La missione dell'area, anche per l'anno 2003, oltre alla
realizzazione di specifici progetti avviati precedentemente, e'
quindi quella di garantire lo standard qualitativo ed il
coordinamento delle politiche di comunicazione dell'AERL con quelle
dell'Assessorato, ma soprattutto di affiancare ogni ufficio per
pianificare gli interventi e risolvere problemi organizzativi legati
a questi ambiti.
Azioni previste ed obiettivi specifici
Realizzazione materiali promozionali
Nel 2003 sara' realizzato il Folder di presentazione del "Sistema
lavoro" dell'Emilia-Romagna e dell'AERL (per operatori - in 5
lingue), e le schede di presentazione dei "Servizi per il lavoro" in
Emilia-Romagna rivolti ai lavoratori extracomunitari (11 lingue).
Campagna comunicazione sulla sicurezza lavoro
E' prevista la partenza, per il mese di aprile 2003, della campagna
"Lavoro sicuro", di cui in raccordo con la struttura di comunicazione
dell'Assessorato, vengono curati gli aspetti tecnici ed
organizzativi.
Comunicazione esterna
Anche nel corso del 2003 si cureranno tutte le azioni di
comunicazione esterna per la presentazione dei prodotti e attivita'
AERL (in particolare sui provvedimenti regionali attuativi del DLgs
297 e sul SARE. E' inoltre prevista la riorganizzazione dei contenuti
relativi al lavoro sul sito web regionale, e la partecipazione a
fiere e convegni (fra le altre Forum PA, Compa, Ambiente e Lavoro).
5) Posizione dirigenziale Professional: "Messa a sistema regionale
Servizi orientamento professionale" (strumenti transizione;
apprendistato; tirocini)
Quadro di riferimento
Il DPEF prevedeva per quanto riguarda l'orientamento l'obiettivo
trasversale a molte aree di attivita' dell'AERL di "ridurre il
divario tra domanda ed offerta attraverso l'azione dei Servizi per
l'impiego, lo sviluppo di politiche attive e strumenti per favorire
l'ingresso nel lavoro, ...". In questo senso veniva altresi'
individuata una azione di sviluppo di iniziative di informazione,
formazione ed orientamento indirizzate a tutti gli utenti del sistema
formativo/scolastico e dei centri per l'impiego, nonche' la
promozione del lavoro autonomo professionale.
Altro obiettivo e' quello di "sostenere in particolare, attraverso il
completamento della sperimentazione, la qualificazione dei contratti
di inserimento al lavoro attraverso l'apprendistato, proponendo
un'offerta formativa esterna all'impresa flessibile e complementare
alla formazione on the job". Su questo obiettivo viene prevista
un'azione diretta alla "messa a regime del sistema regionale di
formazione obbligatoria per gli apprendisti, con particolare
riferimento alla semplificazione degli adempimenti amministrativi per
le aziende, qualificazione del sistema formativo, formazione al ruolo
di tutor aziendali, produzione di materiale didattico e sviluppo di
metodologie e progettualita' per la formazione, specialmente nei
contenuti tecnico professionali, degli apprendisti".
Azioni previste ed obiettivi specifici
Apprendistato
Rispetto all'obiettivo della definizione e concertazione di modelli
organizzativi e linee di indirizzo, le azioni previste riguardano
l'assistenza tecnica alle sedi istituzionali (CRT, Sottocommissione)
e partecipative (Comitato di pilotaggio, del quale fanno parte tutti
i Servizi interessati dell'Assessorato, tavoli tecnici con enti di
formazione abilitati), la produzione dei documenti relativi, la
partecipazione alle attivita' interregionali e nazionali promosse da
ISFOL e della specifica Commissione nazionale paritetica.
Inoltre vengono svolte azioni di monitoraggio e verifica utilizzando
strumenti condivisi dal Comitato di pilotaggio e con la
collaborazione di tutti i servizi interessati dell'Assessorato.
Un secondo obiettivo e' riconducibile al presidio e mantenimento del
sistema attraverso il coordinamento dei "tavoli regionali" e dei
gruppi tecnici di lavoro per l'implementazione delle linee
programmatiche e degli indirizzi di qualita' relativi alla
organizzazione del sistema e alla didattica (ad esempio attivita' di
"referenza" per la formazione tutor formativi).
Nel corso del 2003 sara' aggiornata la "Guida metodologica.", saranno
redatti rapporti di monitoraggio richiesti dai livelli nazionali a
cadenza periodica e verra' continuamente implementato il sito web
"Apprendistato", nonche' coordinate le attivita' di aggiornamento
della banca dati e del numero verde. Continua infine la riproduzione
dei materiali didattici.
Progetti di sviluppo del sistema apprendistato
L'obiettivo e' l'ideazione e lo sviluppo di progetti che interpretino
e anticipino linee innovative di sistema.
A livello interregionale: progetto "Dream Job, rete transnazionale
sull'apprendistato" che e' finalizzato a migliorare la qualita' del
sistema di formazione professionale continua, favorendo
l'acquisizione ed il confronto di strumenti, lo sviluppo di
competenze professionali da parte di operatori del sistema regionale,
attraverso la costruzione di reti transnazionali di collaborazione
sul tema dell'apprendistato.
A livello regionale e' previsto il coordinamento di tre progetti FSE:
la produzione di materiali FAD specifici, la creazione di un registro
telematico delle presenze in aula che entro l'anno sara' sperimentato
presso alcuni enti, e una prima esperienza di e.learning.
Un obiettivo strategico rimane comunque, anche in considerazione
della prossima approvazione del decreto legislativo di cui alla Legge
30/03, la valorizzazione dell'impresa quale luogo di apprendimento e
la ricerca di mezzi costanti di comunicazione con i tutor aziendali,
nonche' la sperimentazione su funzioni riguardanti apprendistato e
obbligo formativo presso i Centri per l'impiego.
Orientamento
L'obiettivo generale e' quello di individuare, sviluppare, facilitare
la diffusione delle caratteristiche di valenza istituzionale,
pattizia, e di qualita' che siano in grado di configurare il "Sistema
policentrico integrato" regionale.
Nello specifico a livello regionale si tratta di definire indirizzi e
standard di prestazioni di servizio a tutela della qualita' degli
interventi tali da configurare per altro verso i criteri per
l'accreditamento attraverso la strutturazione di una linea di
assistenza tecnica alle Province, con specifico riferimento ai
Servizi per l'impiego; inoltre verra' definita una mappa dell'offerta
territoriale tramite la ricognizione e classificazione dell'offerta
di servizi di orientamento sul territorio.
Tale obiettivo si concretizza con la realizzazione del progetto di
assistenza tecnica Rete istituzionale regionale orientamento (RIRO 2)
supportato dall'attivita' di gruppi di lavoro sia interni all'AERL,
che con altri Servizi della Direzione generale Cultura, Formazione e
Lavoro e con il costante contributo delle Amministrazioni
provinciali.
Essenziale il coinvolgimento, il coordinamento e l'integrazione sugli
obiettivi, le azioni ed i risultati dei progetti con i Servizi della
Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro interessati, in
particolare per le tematiche dell'orientamento nel sistema
dell'istruzione e dell'Universita'.
Sito "Orienter"
Nel 2003 la sezione "Ricerca e innovazione" sara' arricchita da una
documentazione specialistica, materiali, studi di caso e buone
pratiche, news (convegni, progetti in corso di realizzazione, novita'
editoriali) rivolta prevalentemente agli operatori. Questa attivita'
viene realizzata con il supporto dei risultati di una ricerca svolta
internamente all'AERL e con l'ausilio di un gruppo di lavoro che
prevede la partecipazione dei soggetti dell'Associazione d'impresa
che cura il progetto Rete istituzionale regionale orientamento (RIRO
2) ed il coinvolgimento dei Servizi della Direzione generale Cultura,
Formazione e Lavoro interessati, in particolare alle tematiche
dell'orientamento nel sistema dell'istruzione e dell'Universita', in
rapporto con i contenuti innovativi di integrazione proposti dalla
L.R. 12/03.
Infine sono previsti una analisi sulla normativa inerente
l'orientamento nei vari sistemi e interventi sull'archivio "Profili
professionali" al fine di migliorarne la leggibilita' delle schede,
rendendole omogenee con le linee che verranno adottate nel Sistema
informativo lavoro.
Si prevede inoltre la costituzione ed entrata in funzione di un
portale quale sistema interregionale di comunicazione tra soggetti
istituzionali, soggetti sociali, strutture di servizio e operatori
dell'orientamento, al fine di ottimizzare la loro capacita' di
risposta ai bisogni orientativi espressi dai destinatari finali.
EURES
L'obiettivo di sostenere la mobilita' geografica e professionale,
favorendo lo sviluppo della dimensione europea dell'orientamento nei
sistemi regionali dell'istruzione, della formazione e del lavoro, si
esplicitera' nel 2003 attraverso la creazione di un sistema
regionale, nell'ambito del processo di modernizzazione dei Servizi
per l'impiego e di riforma delle politiche attive per il lavoro, a
supporto della mobilita' dei lavoratori dando cosi' piena
integrazione del Servizio EURES nel ciclo di servizi offerti dagli
SPI delle Province. Inoltre si cerchera' di diffondere le conoscenze
e il radicamento sul territorio regionale del Servizio EURES sia nei
confronti dei candidati alla mobilita' sia nei confronti delle
imprese disponibili ad accedere al servizio per attingere al mercato
del lavoro europeo.
Tirocini
L'obiettivo e' quello di promuovere la qualita' dei tirocini e la
uniformita' di livelli essenziali di prestazione attraverso azioni di
assistenza tecnica e diffusione di buone pratiche; a tal fine si
procedera' cercando di "omologare" progressivamente l'uso dei
tirocini a livello regionale, pur nel rispetto della specificita' dei
singoli ambiti di riferimento e di integrare maggiormente i tirocini
con le politiche educative e con le politiche attive, potenziando le
work experiences come strumento di inclusione e di orientamento.
Nel corso del 2003 sara' prodotto e sperimentato un software
applicativo, derivato dal progetto sud-nord; saranno integrate le
basi informative con il SIL e verranno individuate azioni di
promozione e diffusione di metodologie di base delle buone pratiche
con particolare riferimento alla figura del tutor aziendale.
6) Posizione dirigenziale Professional: "Sicurezza, regolarita' e
qualita' del lavoro" (Programma chiaro sicuro e regolare,
collocamento mirato disabili; Programma d'area ceramiche)
Quadro di riferimento
Gli obiettivi del DPEF prevedevano sia di "migliorare qualita' e
condizioni di regolarita' e sicurezza del lavoro, rendere stabile e
sicuro il rapporto di lavoro, contrastando le diverse forme di
precarizzazione e comunque favorendone la stabilizzazione" sia di
"preservare e sostenere il lavoro delle categorie socialmente
svantaggiate". In particolare su quest'ultimo obiettivo viene
prevista un'azione diretta al "sostegno di progetti per il
collocamento mirato e dei disabili".
Va poi ricordato che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro
rientrava anche nell'ambito degli interventi previsti nelle schede
"Sicurezze" del DPEF.
Azioni previste ed obiettivi specifici
Integrazione professionale delle persone disabili
Al fine di valorizzare le esperienze di applicazione locale e
regionale della Legge 68, e di aggiornare dispositivi e ruoli alla
luce della riforma del collocamento, si prevede di dover provvedere
sia ad una formulazione tecnica di integrazione/modifica della L.R.
14/00 sia all'inserimento ed innovazione della materia nell'ambito
dei prossimi provvedimenti normativi regionali sul lavoro.
Inoltre acquisisce importanza la verifica delle implicazioni fra il
DLgs 297/00 e la Legge 68/99, svolta sia nel confronto locale con le
Province, che al livello nazionale.
Nel 2003 andra' inoltre avviata l'attivita' di impegno finanziario,
ripartizione ed assegnazione alle Province per la gestione del Fondo
regionale disabili con le conseguenti attivita' regionali di
monitoraggio e reporting. Andra' inoltre proseguita l'attivita'
gestionale connessa alla programmazione del Fondo nazionale
disabili.
Continuera' la progettazione di specifiche iniziative ed interventi,
con particolare attenzione alle attivita' pubblicistiche, e di tipo
seminariale collegate alla ricorrenza dell'anno dei disabili.
Qualita' del lavoro
Occorre dare luogo ad una formulazione tecnica di possibili
previsioni normative da ricondurre al progetto di legge regionale
sul lavoro.
In questo senso proseguira' l'attivita' di analisi del processo di
certificazione sociale delle imprese.
Nel contempo verranno proseguite le attivita' previste nei progetti
di formazione ed informazione attualmente in corso.
Continuera' inoltre l'attivita' di assistenza tecnica ai progetti
locali ed in particolare le azioni dirette alla regolarizzazione del
settore degli appalti pubblici (Progetto Ausiliare).
7) Progetto Cooperazione interregionale, mobilita'
Quadro di riferimento
Gli obiettivi del DPEF prevedevano "l'incentivazione e l'aiuto alla
mobilita' territoriale delle imprese e dei lavoratori e alla
qualificazione professionale" attraverso azioni di "sviluppo della
politica di accompagnamento e qualificazione dei flussi di mobilita'
in particolare dei giovani del Sud verso le imprese
emiliano-romagnole anche con finalita' di creazione e rafforzamento
di collaborazioni produttive tra nord e sud del Paese".
Azioni previste ed obiettivi specifici
Tirocini formativi inseriti in processi di mobilita' sud/nord
Verra' assicurato il monitoraggio ed il supporto alla gestione dei
progetti avviati per il completamento dei contingenti previsti nelle
convenzioni adottate ai sensi del DM 22/1/2001, garantendo il
collegamento operativo con il Servizio competente della Direzione
generale Cultura, Formazione e Lavoro.
Inoltre sono previste azioni di accompagnamento previste dal progetto
e coordinamento delle attivita' interregionali in stretto
collegamento con il Servizio competente della Direzione generale
Cultura, Formazione e Lavoro.
Infine, in stretta condivisione con le Province coinvolte, verranno
assicurate le azioni di coordinamento, monitoraggio ed
implementazione sul territorio previste dal progetto di Assistenza
tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (Italia
Lavoro).
8) Progetto Sistema informativo regionale lavoro
Quadro di riferimento
Gli obiettivi del DPEF prevedevano di "ridurre il divario tra domanda
ed offerta attraverso l'azione dei Servizi per l'impiego, lo sviluppo
di politiche attive e strumenti per favorire l'ingresso nel lavoro, .
. ." In questo senso veniva individuata una specifica azione - che
abbiamo gia' citato per l'area Assistenza tecnica alle Province ed ai
servizi per l'impiego - di "sostegno alla messa a regime dei nuovi
Servizi per l'impiego a partire dalle linee guida del Masterplan
regionale tramite la definizione e certificazione degli standard di
qualita' dei servizi, la realizzazione del Sistema informativo
regionale del lavoro, lo sviluppo di azioni di assistenza tecnica, il
monitoraggio e la valutazione dei risultati conseguiti dai Centri per
l'impiego e dell'efficacia delle politiche attive del lavoro".
Azioni previste ed obiettivi speicifici
Sistema informativo lavoro
Nell'ambito delle iniziative strettamente raccordate con le attivita'
del tavolo tecnico SIL-MLPS saranno concluse nel 2003 attraverso
l'adozione condivisa di modelli applicabili nei sistemi informativi
regionali, le attivita' del tavolo tecnico SIL col Ministero.
In particolare riguardo al modello pratiche amministrative del
collocamento sara' definito la metodologia ed il tracciato di scambio
per l'invio da parte delle imprese delle comunicazioni obbligatorie,
come disciplinato dal DLgs 297. Anche per la scheda anagrafica e
professionale sara' individuata il nuovo modello e gli ambiti di
utilizzo di tale documento, nonche' la definizione delle modalita' di
invio dei dati relativi alle comunicazioni obbligatorie agli enti
INPS ed INAIL.
Progetto Arcipelago SARE
Dovra' essere adottata una delibera regionale e le conseguenti
convenzioni per regolamentare a partire dal mese di giugno 2003 in
modo omogeneo sul territorio regionale, il flusso informativo tra
datori di lavoro e Amministrazioni provinciali rispetto agli
adempimenti obbligatori in materia collocamento.
Tali atti definiscono il sistema di adesione delle Amministrazioni
provinciali al modello "Arcipelago" che prevede la semplificazione
degli adempimenti inoltrati alla PA da parte delle imprese mediante
l'invio delle pratiche inerenti il collocamento all'Amministrazione
con cui hanno stipulato la convenzione.
Ogni Amministrazione provinciale provvede ad inoltrare le pratiche
non di propria pertinenza amministrativa alle Province competenti.
Progetto regionale "e-governement"
A livello regionale una delle attivita' prevalenti del 2003 e' la
progettazione esecutiva e l'avvio della realizzazione secondo gli
obiettivi ed i tempi previsti, della prima annualita' del progetto
e-governement del SIL regionale, e lo svolgimento delle necessarie
azioni di coordinamento, condivisione con le Province, monitoraggio e
project management.
Inoltre dovranno essere svolte attivita' di indirizzo e regolazione
quali: regolamentazione delle modalita' di interoperabilita' interna
del SIL regionale in termini di individuazione delle modalita' di
accesso ai servizi ed alle informazioni dei diversi nodi SIL
provinciali da parte degli operatori ed utenti (cittadini ed imprese)
del sistema SIL regionale al fine di poter disporre di un sistema
omogeneo unitario distribuito localmente; regolamentazione dei ruoli
dei differenti attori per accesso al sistema di preselezione ed
incontro domanda ed offerta in termini di individuazione, con le
Amministrazioni provinciali, delle modalita' di accesso al SIL
regionale da parte di soggetti esterni in base ad un sistema di
regole condiviso al fine di facilitare l'accesso delle imprese e dei
cittadini ai servizi del SIL; regolamentazione interoperabilita'
esterna, in termini di individuazione con la Regione Lombardia delle
modalita' di accesso alle informazioni ed ai servizi degli altri SIL
regionali mediante la predisposizione di un canale di
interoperabilita'; regolamentazione delle modalita' di pubblicazione
ed accesso alle richieste delle imprese in termini di individuazione
delle modalita' di pubblicazione, interoperabilita' tra
Amministrazioni ed accesso da parte degli utenti finali delle
disponibilita' delle imprese.