DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 ottobre 2003, n. 2124
Integrazione dei criteri ed indirizzi regionali per la pianificazione e la gestione dei rifiuti in materia di apparecchi contenenti PCB/PCT non soggetti ad inventario a norma dell'art. 4, paragrafo 1, della Direttiva 96/59/CE
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Premesso:
- che, ai sensi dell'art. 4, n. 1 della Direttiva 96/59/CE, " . . gli
Stati membri prevedono la preparazione di inventari degli apparecchi
contenenti PCB per un volume superiore a 5 dm3 . . . " e ai sensi
dell'art. 11 della medesima direttiva " . . . gli Stati membri
predispongono: un programma per la decontaminazione e/o lo
smaltimento degli apparecchi inventariati e dei PCB in essi
contenuti; una bozza di piano per la raccolta e il successivo
smaltimento degli apparecchi non soggetti a inventario...";
- che, ai sensi dell'art. 4 del DLgs 22 maggio 1999, n. 209, di
attuazione della Direttiva 96/59/CE, le Regioni devono adottare un
programma per la decontaminazione e lo smaltimento degli apparecchi
soggetti ad inventario e dei PCB in essi contenuti, nonche' un
programma per la raccolta ed il successivo smaltimento degli
apparecchi contenenti PCB per un volume inferiore o pari a 5 dm3;
- che ai sensi dell'art. 19, comma 1, lett. a) del DLgs 22/97 e
successive modifiche ed integrazioni, compete alle Regioni la
predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento, sentite le Province ed
i Comuni, dei piani regionali di gestione dei rifiuti;
- che in armonia con i principi delle Leggi 15 marzo 1997, n. 59 e 15
maggio 1997, n. 127 nonche' del DLgs 31 marzo 1998, n. 112 la Regione
con la L.R. n. 3 del 21 aprile 1999 "Riforma del Sistema regionale e
locale" ha disciplinato le funzioni fra i vari livelli di governo
territoriale;
- che l'art. 128 della L.R. 3/99 e successive modifiche ed
integrazioni, stabilisce che le Province pianificano il sistema di
smaltimento e recupero dei rifiuti;
- che l'art. 130 della L.R. 3/99 e successive modifiche ed
integrazioni, prevede che la Giunta regionale emani direttive
vincolanti per la predisposizione degli strumenti di pianificazione e
la gestione unitaria dei rifiuti;
- che con propria deliberazione n. 1620 del 31 luglio 2001, sono
stati approvati i criteri e gli indirizzi regionali per la
pianificazione e la gestione dei rifiuti;
- che con ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 44 del
21 febbraio 2003 "Integrazione dei Piani provinciali per la gestione
dei rifiuti in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio e di
apparecchi contenenti PCB/PCT" sono stati integrati i piani di
gestione dei rifiuti e sono stati individuati in sede di prima
applicazione gli indirizzi per l'aggiornamento dei predetti piani
provinciali di gestione dei rifiuti, in attesa del recepimento in una
apposita deliberazione;
- che con deliberazione della Giunta regionale n. 1007 del 30 giugno
2003 sono stati approvati i "Criteri ed indirizzi regionali per la
raccolta, decontaminazione e smaltimento degli apparecchi dei PCB in
essi contenuti in attuazione del DLgs 209/99 e della Direttiva
96/59/CE";
dato atto che con parere motivato del 9 luglio 2003 la Commissione
delle Comunita' Europee ha ritenuto che la predetta ordinanza del
Presidente della Giunta regionale 44/03 trasmessa dalla Regione
Emilia-Romagna, non contenga la "bozza di piano per la raccolta ed il
successivo smaltimento degli apparecchi non soggetti ad inventario a
norma dell'articolo 4, paragrafo 1, come previsto dall'articolo 6,
paragrafo 3" come disposto dall'articolo 11, comma 1, secondo
trattino della Direttiva 96/59/CE;
dato atto altresi' che con nota del 27 ottobre 2003 il Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha richiesto la
presentazione entro il 10 novembre 2003 delle predette bozze di
piano;
ritenuto necessario ed urgente predisporre i criteri e gli indirizzi
regionali per la pianificazione e la gestione dei rifiuti in materia
di apparecchi contenenti PCB non soggetti ad inventario, che
costituiscono le direttive vincolanti di cui all'articolo 130 della
L.R. 3/99, con le quali le Province devono integrare i vigenti piani
provinciali per la gestione dei rifiuti;
dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore generale
Ambiente e Difesa del suolo e della costa, dott.ssa Leopolda
Boschetti, in merito alla regolarita' amministrativa della presente
deliberazione ai sensi dell'art. 37, quarto comma della L.R. 43/01 e
della deliberazione della Giunta regionale 447/03;
su proposta dell'Assessore "Agricoltura. Ambiente e Sviluppo
sostenibile";
a voti unanimi e palesi, delibera:
a) di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, i "Criteri
ed indirizzi regionali per la pianificazione e la gestione dei
rifiuti in materia di apparecchi contenenti PCB/PCT non soggetti ad
inventario a norma dell'articolo 4, paragrafo 1 della Direttiva
96/59/CE", di cui all'Allegato I quale parte integrante e sostanziale
del presente atto;
b) di integrare i criteri e gli indirizzi regionali per la
pianificazione e la gestione dei rifiuti di cui all'Allegato A della
deliberazione GR 1620/01, con l'Allegato I del presente atto;
c) di pubblicare il testo integrale del presente atto deliberativo
nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO I
Criteri ed indirizzi regionali per la pianificazione e la gestione
dei rifiuti in materia di apparecchi contenenti PCB/PCT non soggetti
ad inventario, a norma dell'art. 4, paragrafo 1 della Direttiva
96/59/CE
INDICE
1. Premessa
2. Tipologie di apparecchi non soggetti ad inventario
3. Stima del numero di apparecchi non soggetti ad inventario e del
quantitativo di PCB in essi contenuto
4. Destinazione degli elettrodomestici e dei veicoli a motore con
apparecchi contenenti PCB
5. La gestione degli apparecchi contenenti PCB non soggetti ad
inventario
6. Definizione dei tempi di dismissione degli elettrodomestici e dei
veicoli con apparecchi contenenti PCB non soggetti ad inventario
7. Azioni da prevedere
1. Premessa
I PCB (PoliCloroBifenili) sono sostanze chimiche riconosciute a
livello internazionale tra gli inquinanti organici piu' persistenti
nell'ambiente. A causa della loro scarsa solubilita' in acqua e della
loro resistenza al degrado, essi tendono ad accumularsi nel suolo e
nei sedimenti creando fenomeni di bioaccumulo lungo la catena
trofica. Essi presentano effetti negativi sull'ambiente e sulla
salute umana quali la tossicita' per il sistema riproduttivo,
immunotossicita' e cancerogenicita'.
I PCB furono prodotti a partire dagli anni '30 ed utilizzati come
fluidi idraulici, additivi e fluidi diatermici per apparecchiature
elettriche (principalmente trasformatori e condensatori). A partire
dagli anni '70 se ne riconobbe la potenziale tossicita' e ne venne
vietata progressivamente la produzione.
La Comunita' Europea interviene sull'argomento agendo da un lato
sulla limitazione dell'immissione sul mercato di sostanze pericolose,
tra cui i PCB, con diverse direttive: Direttiva 76/769/CEE e
successive modifiche (Direttiva 82/828/CEE, Direttiva 85/467/CEE, e
Direttiva 89/677/CEE che riporta l'ottava modifica fissando il limite
massimo di concentrazione a 50 ppm) e dall'altro lato regolandone lo
smaltimento con la Direttiva 76/403/CEE successivamente sostituita
dalla Direttiva 96/59/CE.
In Italia la Direttiva 85/467/CEE e' stata recepita con il decreto
del Presidente della Repubblica n. 216 del 24 maggio 1988 "Attuazione
della Direttiva CEE n. 85/467 recante la sesta modifica (PCB/PCT)
della Direttiva CEE n. 76/769 concernente il riavvicinamento delle
disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati
membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato
e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi, ai sensi
dell'art. 15 della Legge 16 aprile 1987, n. 183" che vieta
l'immissione ed il commercio di PCB e delle apparecchiature che li
contengono.
La Direttiva 96/59/CE sullo smaltimento e' stata recepita in Italia
con il DLgs n. 209 del 22 maggio 1999 "Attuazione della Direttiva
96/59/CE relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei
poloclorotrifenili" che prevede un inventario delle apparecchiature
contenenti PCB di dimensione superiore ai 5 dm3 e lo smaltimento o
decontaminazione entro il 2010 per quelle contenenti una percentuale
di PCB superiore allo 0,05%.
La Direttiva 96/59/CEE prevede all'art. 11, comma 1, secondo
trattino, una bozza di Piano per la raccolta e successivo smaltimento
degli apparecchi non soggetti a inventario come previsto dall'art. 6,
paragrafo 3 che individua la necessita', ove possibile, della
rimozione e della raccolta separata degli apparecchi contenenti PCB
che costituiscono parte di un'altra apparecchiatura, quando questa e'
riciclata o sottoposta a smaltimento.
2. Tipologie di apparecchi non soggetti ad inventario
Fino agli anni ottanta i PCB sono stati utilizzati per varie
applicazioni elettriche, ma soprattutto nella costruzione di piccoli
condensatori utilizzati come componenti in diversi prodotti. La
maggior parte di queste apparecchiature ha una vita operativa di
circa 15 anni. Essi sono di dimensione ridotta (volume inferiore a 5
dm3) e non sono quindi soggetti ad inventario ai sensi dell'art. 4,
comma 1 della Direttiva 96/59/CEE.
Normalmente costituiscono parte di:
a) elettrodomestici: - lavatrici; - lavastoviglie; - televisori; -
Hi-fi; - condizionatori; - frigoriferi;
b) veicoli a motore (componenti dell'impianto elettrico);
c) apparecchi installati su materiale rotabile;
d) apparecchi di illuminazione.
In questa prima fase non si prendono in considerazione gli apparecchi
installati su materiale rotabile considerato che tali apparecchi sono
sostituiti nelle officine di Trenitalia, localizzate su tutto il
territorio nazionale e, conseguentemente, non possono essere riferiti
ad una specifica regione.
Per cio' che riguarda gli apparecchi di illuminazione che potrebbero
contenere PCB, si rileva che a seguito di un'indagine presso i
principali enti di gestione dell'illuminazione pubblica, tali
apparecchi risultano attualmente esenti da PCB, grazie a un limitato
utilizzo di essi negli anni passati e ad una buona manutenzione, che
ha permesso di rinnovare progressivamente gli impianti.
3. Stima del numero di apparecchi non soggetti ad inventario e del
quantitativo di PCB in essi contenuto
La maggior parte degli apparecchi di volume inferiore a 5 dm3 sono
presenti nei veicoli a motore e negli elettrodomestici di vario
genere distribuiti in maniera estesa nelle civili abitazioni.
La stima di tali apparecchi che potenzialmente potrebbero contenere
PCB va condotta limitatamente a quelli commercializzati anteriormente
al 1988, anno in cui e' entrato in vigore anche in Italia il divieto
di produzione ed uso dei PCB e delle apparecchiature che li
contengono.
Per la stima del numero di apparecchi non soggetti ad inventario e
del quantitativo di PCB in essi contenuto si utilizza la metodologia
di seguito indicata.
3.1.1 Stima del numero di famiglie residenti
Per la stima del numero di famiglie residenti sul territorio
provinciale si utilizza il dato di popolazione legale in base
all'ultimo censimento ISTAT (anno 2001), dividendolo per il n. medio
di componenti famigliari, che per la Regione Emilia-Romagna, e' pari
a 2,4 (vedi Tabella 1).
Tabella 1 - Popolazione legale: Censimento ISTAT anno 2001
Provincia Residenti N. famiglie
Piacenza 263.872 109.193
Parma 392.976 162.617
Reggio Emilia 453.892 187.825
Modena 633.993 262.353
Bologna 915.225 378.729
Ferrara 344.323 142.484
Ravenna 347.847 143.943
Forli'-Cesena 358.542 148.368
Rimini 272.676 112.836
Totale 3.983.346 1.648.348
3.1.2 Stima della percentuale di famiglie che possiedono
elettrodomestici
Assumendo che vi sia una sostanziale omogeneita' della situazione su
tutto il territorio regionale, si ritiene che la percentuale di
famiglie che possiedono elettrodomestici sul territorio provinciale
sia analoga a quella relativa al dato medio regionale pubblicato
dall'ISTAT (anno 2001). Tale dato si basa sull'ipotesi che ogni
famiglia possieda un elettrodomestico di ciascuna tipologia (vedi
Tabella 2).
Tabella 2 - Percentuale di famiglie che possiedono elettrodomestici
in Emilia-Romagna (anno 2001 fonte: ISTAT)
Tipologie di elettrodomestici Percentuale di famiglie che
possiedono elettrodomestici
Lavatrici 96,7
Lavastoviglie 41,8
Televisori 97,0
Hi-fi 57,7
Condizionatori 21,2
Frigoriferi 97,0
3.1.3 Stima del numero di elettrodomestici
Per la stima del numero di elettrodomestici presenti sul territorio
provinciale si deve moltiplicare il numero di famiglie residenti per
il valore percentuale di famiglie che possiedono elettrodomestici.
3.1.4 Stima del numero di apparecchi con volume inferiore ai 5 dm3 e
di eta' superiore a 15 anni contenuti negli elettrodomestici ancora
in esercizio
Sulla base di indagini effettuate presso le piattaforme di raccolta e
trattamento dei beni durevoli presenti sul territorio nazionale, e'
stata stimata la percentuale di apparecchi di eta' superiore a 15
anni contenuti nelle singole tipologie di elettrodomestici ancora in
esercizio (vedi Tabella 3).
Tabella 3 - Percentuale di apparecchi superiori a 15 anni di eta'
Tipologie di elettrodomestici Percentuali di apparecchi
superiore a 15 anni di eta'
Lavatrici 1,0
Lavastoviglie 0,5
Televisori 0,1
Hi-fi 0,1
Condizionatori 0,1
Frigoriferi 1,4
Per calcolare il numero di apparecchi di eta' superiore a 15 anni
presenti sul territorio provinciale per ogni tipologia di
elettrodomestico considerato, si deve moltiplicare il valore
percentuale di cui alla Tabella 3 per il numero di elettrodomestici.
3.1.5 Stima del numero di apparecchi con volume inferiore ai 5 dm3 e
di eta' superiore a 15 anni contenuti nei veicoli a motore
Si considera che il numero di apparecchi di eta' superiore a 15 anni
contenuti nei veicoli sia pari al numero di veicoli circolanti
immatricolati prima del 1988.
La fonte da utilizzare per la stima del numero di tali veicoli e'
rappresentata dalle statistiche automobilistiche dell'ACI relative
all'anno 2001 riportate nel documento "Autoritratto 2001" (vedi
Tabella 4).
Tabella 4 - Veicoli circolanti immatricolati prima del 1988
Provincia N. veicoli
Piacenza 29.742
Parma 39.556
Reggio Emilia 46.378
Modena 66.109
Bologna 84.191
Ferrara 36.336
Ravenna 38.906
Forli'-Cesena 37.297
Rimini 28.955
Totale 407.470
3.1.6 Stima del quantitativo di PCB contenuto negli apparecchi con
volume inferiore a 5 dm3
Il contenuto medio di PCB presente negli apparecchi con volume
inferiore a 5 dm3 e' stato desunto dal documento "Waste Management
Paper n. 6. Anno 1994. (Fonte: Department of Environment UK).
Tali valori, relativi sia alle tipologie di elettrodomestici
considerati che ai veicoli a motore, sono riportati in Tabella 5.
Tabella 5 - Contenuto medio di PCB negli apparecchi di volume
inferiore ai 5 dm3
Veicoli e tipologie di Contenuto medio elettrodomestici con PCB
(g)apparecchi contenenti PCB
Veicoli 50
Lavatrici 50
Lavastoviglie 50
Televisori 5
Hi-fi 5
Condizionatori 50
Frigoriferi 50
Per la stima del quantitativo di PCB contenuto negli apparecchi di
eta' superiore ai 15 anni presenti sul territorio provinciale, devono
essere moltiplicati i valori riportati in Tabella 5 per il numero di
apparecchi di eta' superiore a 15 anni presenti in ogni tipologia di
elettrodomestici e nei veicoli.
Le stime effettuate con le modalita' descritte sopra devono essere
riportate secondo il seguente schema (Tabella 6):
Tabella 6 - Numero di apparecchi non soggetti ad inventario e
quantita' di PCB in essi contenuti
Veicoli e tipologie di % di elettrodomestici con % di
famiglie che Numero di apparecchi di Numero di Contenuto
Quantita' apparecchi contenenti possiedono elettrodomestici
eta' superiore a apparecchi di eta' medio PCB totale di PCB
elettrodomestici1 15 anni2 superiore a 15 anni (g)3 PCB (t)
Veicoli
Lavatrici
Lavastoviglie
Televisori
Hi-fi
Condizionatori
Frigoriferi
Totale
(1) Fonte ISTAT. Famiglia, abitazioni e sicurezza dei cittadini. Anno
2001
(2) Indagine presso le piattaforme nazionali di raccolta e
trattamento dei beni durevoli dimessi
(3) Fonte Department of Environment UK. Waste Management Paper n. 6.
Anno 1994
(4) Fonte ACI. Statistiche automobilistiche - Autoritratto 2001. Anno
2001
4. Destinazione degli elettrodomestici e dei veicoli a motore con
apparecchi contenenti PCB
Elettrodomestici
Nella bozza di Piano devono essere indicate le modalita' con cui
viene effettuata la raccolta sul territorio provinciale degli
elettrodomestici di provenienza domestica con apparecchi che
potenzialmente contengono PCB.
Per quanto riguarda la raccolta di elettrodomestici effettuata presso
stazioni ecologiche attrezzate devono essere riportate in una
apposita tabella la ragione sociale del gestore e l'ubicazione di
tali stazioni ecologiche (vedi schema di Tabella 7).
Tabella 7 - Stazioni ecologiche attrezzate presso le quali viene
effettuata la raccolta di elettrodomestici
Gestore Comune Indirizzo
In una ulteriore tabella deve essere inoltre riportata la ragione
sociale del gestore e l'ubicazione degli impianti presso i quali sono
avviati gli elettrodomestici raccolti per il successivo trattamento,
nonche' una descrizione dettagliata del trattamento effettuato sugli
elettrodomestici (vedi schema di Tabella 8).
Tabella 8 - Impianti presso i quali viene effettuato il trattamento
di elettrodomestici
Gestore Comune Indirizzo Trattamento effettuato
Veicoli a motore
La demolizione dei veicoli fuori uso e' regolamentata dal DLgs 24
giugno 2003, n. 209, in attuazione della Direttiva 2000/53/CE. Tale
normativa prevede alcuni requisiti per i centri di raccolta e per gli
impianti di trattamento dei veicoli fuori uso (Allegato 1, ai sensi
dell'art. 6, commi 1 e 2). Tra i requisiti vengono indicate anche le
operazioni per la messa in sicurezza dei veicoli fuori uso che
consistono principalmente nella rimozione delle componenti
pericolose: accumulatori, serbatoi di gas, carburante, oli e in
particolare (comma 5.1, lettera g dell'Allegato 1 del DPR 209/03) la
rimozione e stoccaggio dei condensatori contenenti PCB.
Nella bozza di Piano deve essere indicato il numero dei centri di
raccolta e degli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso
operanti sul territorio provinciale.
5. La gestione degli apparecchi contenenti PCB non soggetti ad
inventario
Le componenti elettriche (principalmente condensatori) contenenti
PCB, separate mediante il trattamento degli elettrodomestici e dei
veicoli, sono destinate ad imprese autorizzate allo smaltimento di
tali rifiuti.
La bozza di Piano deve contenere un elenco dei soggetti autorizzati
dalla Provincia ai sensi dell'art. 28 del DLgs 22/97 al deposito
preliminare e/o allo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB.
Tale elenco deve riportare, per ogni impianto, quanto segue:
- ragione sociale del gestore;
- ubicazione (comune, Via, numero civico);
- operazioni autorizzate;
- Codici CER autorizzati;
- potenzialita' autorizzata;
- descrizione dell'attivita' svolta;
- estremi dell'atto autorizzativo (numero, data di rilascio, data di
scadenza).
La bozza di Piano deve inoltre indicare l'elenco degli impianti
ubicati fuori dal territorio regionale presso i quali sono avviati a
smaltimento gli apparecchi contenenti PCB.
Tale elenco deve riportare, per ogni impianto, la ragione sociale del
gestore e la provincia di ubicazione.
6. Definizione dei tempi di dismissione degli elettrodomestici e dei
veicoli con apparecchi contenenti PCB non soggetti ad inventario
Elettrodomestici
Nella bozza di Piano deve essere indicato l'orizzonte temporale
previsto sia per la dismissione degli elettrodomestici ancora in
esercizio con eta' superiore a 15 anni che per lo smaltimento degli
apparecchi con PCB in essi contenuti.
Tale orizzonte deve essere definito sulla base del numero
complessivo di elettrodomestici da dismettere e dei relativi
apparecchi contenenti PCB da smaltire e sulla base della
potenzialita' degli impianti individuati come destinatari degli
elettrodomestici e degli apparecchi in essi contenuti.
Veicoli
Nella bozza di Piano deve essere indicato l'orizzonte temporale
previsto per la rottamazione dei veicoli immatricolati prima del 1988
ed ancora circolanti e per lo smaltimento degli apparecchi con PCB in
essi contenuti.
Si ritiene che la completa rottamazione di suddetto parco veicolare
possa essere effettuata entro l'anno 2010.
Tale data e' comunque da considerarsi estremamente cautelativa in
quanto si ritiene che l'andamento di dismissione delle autovetture e'
destinato ad aumentare, con conseguente anticipazione della data
suddetta, a causa delle sempre piu' severe restrizioni relative alla
circolazione degli automezzi non catalizzati, nonche' grazie a future
campagne nazionali di rottamazione, che in passato hanno incentivato
la sostituzione delle autovetture.
7. Azioni da prevedere
Nell'ambito della bozza di Piano devono altresi' essere assunti
impegni relativamente a:
1) prescrizioni da inserire nelle autorizzazioni all'esercizio di
impianti di deposito preliminare e di trattamento degli
elettrodomestici per effettuare la corretta gestione dei rifiuti
contenenti PCB che si generano dal trattamento, anche in riferimento
a specifiche norme tecniche CEI;
2) sensibilizzazione delle Associazioni di Categoria sulle scadenze
di legge in materia di PCB, nonche' degli obblighi specifici previsti
dalla normativa vigente, con particolare riferimento a quelli
introdotti dal DLgs 24 giugno 2003, n. 209;
3) valutare la possibilita' di attivare una strumentazione di tipo
volontario quale quella costituita dagli accordi e dai contratti di
programma, in un contesto pianificatorio e programmatorio nel quale
si deve necessariamente tenere conto che le previsioni nella materia
in esame riguardano rifiuti speciali pericolosi, la cui gestione fa
essenzialmente capo alla iniziativa di soggetti privati e che,
pertanto, risente degli aspetti economici connessi a tale gestione "a
mercato";
4) la verifica degli obiettivi assunti e dei risultati raggiunti
mediante monitoraggio costante del processo di pianificazione.