DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 28 maggio 2003, n. 484
Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l'attuazione della L.R. 24 marzo 2000, n. 20, art. A-27, recante "Strumenti cartografici digitali e modalita' di coordinamento ed integrazione delle informazioni a supporto della pianificazione" (proposta della Giunta regionale in data 14 aprile 2003, n. 650)
IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 650 del 14
aprile 2003, recante in oggetto "Approvazione dell'atto di indirizzo
e coordinamento tecnico per l'attuazione della L.R. 24 marzo 2000, n.
20, art. A-27, recante ôStrumenti cartografici digitali e modalita'
di coordinamento ed interazione delle informazioni a supporto della
pianificazione'. Proposta al Consiglio regionale" e che qui di
seguito si trascrive integralmente:
"LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Vista la L.R. 24 marzo 2000, n. 20, "Disciplina generale sulla tutela
e l'uso del territorio", e in particolare:
- l'articolo 16, il quale prevede al comma 1, che la Regione, al fine
di assicurare lo sviluppo coordinato ed omogeneo delle attivita' di
pianificazione territoriale e urbanistica, adotta atti di indirizzo e
coordinamento delle funzioni pianificatorie delle Province e dei
Comuni, nonche' atti di coordinamento tecnico e direttive relative
all'esercizio delle funzioni delegate;
- il Capo A-VI, strumenti a supporto della pianificazione, ed in
particolare l'articolo A-27, comma 6, il quale stabilisce che la
Regione definisce, nel quadro delle modalita' di coordinamento delle
informazioni relative al territorio ed alla pianificazione di cui
all'art. 17:
a) le modalita' per assicurare la congruenza di inquadramento delle
carte topografiche comunali con le mappe catastali e con la CTR;
b) le caratteristiche generali del PSC e del POC in formato digitale,
anche ai fini del monitoraggio e bilancio della pianificazione di cui
all'art. 51;
c) le caratteristiche generali dei dati del sistema informativo
geografico, e in particolare: la georeferenziazione, il modello dati,
i formati, la documentazione e le regole di interscambio;
- l'articolo 16, il quale prevede al comma 3, che i citati atti di
indirizzo e di coordinamento sono assunti con delibera del Consiglio
regionale, su proposta della Giunta, previa intesa con la Conferenza
Regione-Autonomie locali di cui all'art. 31 della L.R. 3/99, e che
successivamente sono pubblicati nel Bollettino Ufficiale della
Regione;
visti inoltre l'articolo 1 della L.R. 19 aprile 1975, n. 24,
"Formazione di una cartografia regionale" e l'articolo 2 della L.R.
26 luglio 1988, n. 30, "Costituzione del Sistema Informativo
regionale" che cosi' definisce le finalita' del SIR: "Il SIR e'
finalizzato all'organizzazione delle conoscenze di supporto
all'azione di governo della Regione e al raccordo con le scelte degli
Enti locali e le politiche di intervento e scala nazionale; favorisce
altresi' la reciproca utilizzazione dei dati tra sistemi informativi
pubblici e privati";
considerato che con la propria deliberazione n. 828 in data 27 maggio
2002 e' stato approvato il "Piano Telematico regionale - Programma
operativo 2002" al cui interno e' prevista l'iniziativa 4.1 per la
realizzazione dell'Infrastruttura geografica dell'Emilia-Romagna che
deve avere, fra le sue componenti fondamentali, un sistema di regole
per la costruzione, aggiornamento, documentazione, certificazione e
diffusione dei dati geografici;premesso:
- che l'individuazione delle tematiche oggetto del citato articolo
A-27 della L.R. 20/00, per le quali si rende necessario predisporre
atti di indirizzo e coordinamento, e' stata oggetto di
approfondimento tecnico, attraverso il lavoro congiunto di
collaboratori regionali dei Servizi competenti in materia;
- che la stessa attivita' di approfondimento tecnico ha recepito
contributi tematici da parte di una pluralita' di soggetti
istituzionali e specialisti attraverso specifici incontri a tale
scopo effettuati - che hanno visto in particolare la partecipazione
di Province, Comuni, Servizi regionali con competenze territoriali,
Comunita' Montane, Arpa, Autorita' di bacino, Unione delle bonifiche,
Aziende ex municipalizzate - che hanno fornito utili indicazioni per
l'elaborazione del progetto di atto di indirizzo e coordinamento
tecnico allegato alla presente deliberazione;
ritenuto di sottoporre tale progetto all'approvazione del Consiglio
regionale, come previsto dall'articolo 16, L.R. 20/00;
dato atto dell'intesa degli Enti locali sullo stesso progetto,
assunta ai sensi dell'articolo 31, L.R. 3/99 nell'ambito della
Conferenza Regione-Autonomie locali, il giorno 17 marzo 2003;
dato atto dei pareri favorevoli espressi sul presente provvedimento
ai sensi dell'articolo 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della
propria deliberazione 2774/01:
- di regolarita' tecnica espressi, per quanto di rispettiva
competenza, dal Responsabile del Servizio Monitoraggio del sistema
insediativo, arch. Maurizio Maria Sani, dal Responsabile del Servizio
Sistemi informativi geografici, ing. Gian Paolo Artioli, dal
Responsabile del Servizio Affari giuridici del territorio, dott.
Giovanni Pietro Santangelo;
- di legittimita' espressi, per quanto di rispettiva competenza, dal
Direttore generale alla Programmazione territoriale e Sistemi di
mobilita', dott. Roberto Raffaelli e dal Direttore generale
all'Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica, dott. Gaudenzio
Garavini;
su proposta dell'Assessore alla Programmazione territoriale,
Politiche abitative, Riqualificazione urbana e dell'Assessore alle
Finanze, Organizzazione, Sistemi informativi e Controllo strategico;
a voti unanimi e palesi, delibera:
di proporre al Consiglio regionale:
1) di approvare l'atto di indirizzo e coordinamento tecnico per
l'attuazione della L.R. 24 marzo 2000, n. 20, recante "Strumenti
cartografici digitali e modalita' di coordinamento ed integrazione
delle informazioni a supporto della pianificazione", di cui
all'Allegato, parte integrante della presente deliberazione;
2) di disporre la pubblicazione della deliberazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;
3) di disporre che sia data comunicazione dei contenuti della
deliberazione agli Enti interessati.
ALLEGATO
Atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l'attuazione della L.R.
24 marzo 2000, n. 20
Strumenti cartografici digitali e modalita' di coordinamento ed
integrazione delle informazioni a supporto della pianificazione
Indice generale
Introduzione
A. CARTA GEOGRAFICA UNICA (CGU) DIGITALE
A.1. Georeferenziazione A.1.1. Confrontabilita' geografica digitale
tra le rielaborazioni vettoriali degli Enti locali della Carta
tecnica regionale 1:5000 (CTR5) con la versione regionale raster
georeferenziata A.1.2. Congruenze di inquadramento
(geodetico-topografico) tra la CTR5 (1:5.000) e le carte topografiche
comunali e catastali a maggiore o uguale scala (1:1.000, 1:2.000 e
1:5.000)
A.2. Modello dati
A.3. Formato (di scambio)
A.4. Documentazione (metadati)
A.5. Regole d'interscambio (diffusione)
A.6. Controllo di qualita' (autocertificazione) A.6.1 Principi
generali A.6.2 Autocertificazione, da parte degli Enti locali, della
confrontabilita' geografica digitale delle rielaborazioni vettoriali
della CTR5 A.6.3 Autocertificazione, da parte degli Enti locali,
della congruenza di inquadramento geometrico delle carte topografiche
comunali a maggiore scala
B. CARTOGRAFIA TEMATICA E PIANI SETTORIALI
B.1. Georeferenziazione
B.2. Modello dati
B.3. Formato (di scambio)
B.4. Documentazione (metadati)
B.5 Regole d'interscambio (diffusione)
B.6 Controllo di qualita' (autocertificazione)
C. CARTOGRAFIA DIGITALE DEI PIANI TERRITORIALI ED URBANISTICI
GENERALI Premessa
C.2 Modello dati
APPENDICE. GLOSSARIO DEI TERMINI
Introduzione
1. La L.R. 24 marzo 2000, n. 20 "Disciplina generale sulla tutela ed
uso del territorio" (di seguito denominata legge) ha innovato in modo
significativo il processo di pianificazione territoriale ed
urbanistica, perseguendo lo sviluppo dei contenuti conoscitivi e
valutativi dei piani, allo scopo di assicurare una maggiore coerenza
degli obiettivi e delle scelte degli stessi con le caratteristiche
del territorio. In secondo luogo, la legge ha dato un significativo
impulso ai processi di concertazione e cooperazione tra le
amministrazioni che concorrono al governo del territorio e tra le
stesse ed i privati.
Le principali innovazioni della disciplina del processo di
pianificazione che conseguono da queste finalita' della legge sono
state illustrate nell'atto di indirizzo e coordinamento tecnico
approvato con delibera del Consiglio regionale 4 aprile 2001, n. 173,
e sono costituite:
- dall'introduzione della Conferenza di Pianificazione, quale momento
della fase di elaborazione dei piani, nella quale sviluppare processi
di concertazione sugli aspetti conoscitivi e valutativi e sulle
scelte strategiche dei piani (art.14);
- dalla previsione della costruzione, aggiornamento e implementazione
del quadro conoscitivo del territorio e della valutazione di
sostenibilita' ambientale e territoriale attraverso il coordinamento
e l'integrazione delle informazioni e dei dati territoriali e
ambientali raccolti dalle amministrazioni pubbliche per i propri
compiti istituzionali (art.17);
- dalla previsione di una attivita' di monitoraggio e bilancio sia
degli strumenti che del sistema della pianificazione (art. 3 e art.
51).
Allo scopo di consentire l'effettivo sviluppo di queste attivita' di
cooperazione nel campo del governo del territorio, appare essenziale
realizzare le condizioni per una effettiva circolazione dei dati e
delle informazioni tra i diversi soggetti nonche' la confrontabilita'
e l'integrazione degli stessi. Da qui la necessita', indicata dal
secondo comma dell'art. 17 della legge di provvedere a definire le
modalita' di coordinamento e integrazione delle informazioni utili al
sistema della pianificazione, attraverso l'emanazione di un atto di
indirizzo e coordinamento tecnico.
La legge si preoccupa di fornire all'art. A-27 indicazioni generali
circa le modalita' tecniche con le quali realizzare l'esigenza di
coordinamento appena ricordata, costituite dalle caratteristiche
generali dei dati dei sistemi informativi geografici e degli
strumenti cartografici e digitali a supporto della pianificazione
territoriale ed urbanistica.
Pertanto, il presente atto di indirizzo e coordinamento tecnico ha lo
scopo di specificare i criteri e le regole generali, concordate tra i
soggetti chiamati ad intervenire nei processi di pianificazione, che
garantiscano la congruenza di inquadramento e la confrontabilita'
geografica e digitale degli strumenti cartografici di supporto alla
pianificazione, quale condizione essenziale per la corretta
georeferenziazione dei dati del quadro conoscitivo e delle scelte di
pianificazione.
In considerazione delle profonde innovazioni introdotte dalla legge
negli strumenti di pianificazione comunale risulta poi necessario
pervenire alla definizione di un modello dati relativo ai contenuti
dei nuovi piani strutturali e operativi comunali, ai fini del
monitoraggio e della loro adeguata rappresentazione nel quadro
conoscitivo, anche in forma digitale. Esigenza, questa ultima, che
deriva in parte dalla constatazione di come i processi produttivi e
gestionali degli strumenti di pianificazione territoriale, e in
particolare di quelli di pianificazione urbanistica comunale
generale, siano supportati da strumenti software GIS (sistemi
informativi geografici) in maniera sempre piu' efficace e diffusa.
2. Passando ad una considerazione piu' analitica dei contenuti del
presente atto di indirizzo e coordinamento tecnico, e' utile seguire
le puntuali indicazioni fornite dal citato art. A-27 della legge
circa le caratteristiche generali che debbono essere possedute dai
dati dei sistemi informativi geografici e dagli strumenti
cartografici e digitali a supporto della pianificazione territoriale
ed urbanistica:
- la confrontabilita' geografica e digitale degli strumenti di
pianificazione e delle relative analisi del quadro conoscitivo;
- la congruenza di inquadramento delle carte topografiche comunali
con le mappe catastali;
- la definizione delle caratteristiche generali dei dati del sistema
informativo geografico per la pianificazione territoriale, e in
particolare: la georeferenziazione, i formati, la documentazione e le
regole di interscambio degli stessi;
- la definizione delle caratteristiche generali del PSC e del POC in
formato digitale.
Piu' in particolare, al comma 1 dell'art. A-27 la legge richiede la
confrontabilita' geografica e digitale degli strumenti di
pianificazione e delle relative analisi del quadro conoscitivo, quale
presupposto fondamentale sia per la loro realizzazione e
consultazione sia per il migliore svolgimento delle Conferenze di
Pianificazione (art.14). La confrontabilita' geografica e digitale
degli strumenti di pianificazione e' infatti condizione necessaria
per lo scambio delle informazioni tra:
- le amministrazioni pubbliche, che svolgono tra i propri compiti
istituzionali, funzioni di raccolta, aggiornamento ed elaborazione di
dati territoriali ed ambientali, al fine di concorrere al
coordinamento e integrazione dei dati utili per la implementazione
del quadro conoscitivo del territorio in occasione della
predisposizione dei piani territoriali ed urbanistici;
- gli enti ed organismi che partecipano alla conferenza di
pianificazione con la finalita' di mettere a disposizione
dell'amministrazione procedente significativi contributi
collaborativi in merito agli elaborati conoscitivi e valutativi del
territorio contenuti nel quadro conoscitivo e nella valutazione
preventiva di sostenibilita' ambientate e territoriale delle scelte
strategiche dei piani;
- Comuni, Province e Regione per effettuare monitoraggi e bilanci
della pianificazione.
Al comma 2 dell'art. A-27 della legge si conferma una continuita' di
prassi disciplinare con la previgente L.R. 7 dicembre 1978, n. 47,
riguardo al supporto topografico principale di base da utilizzare per
le suddette rappresentazioni territoriali, la Carta tecnica regionale
alla scala 1:5.000 (CTR5) di cui alla L.R. 19 aprile 1975, n. 24 o le
carte derivate da essa, alle scale 1:10.000 (CTR10), 1:25.000
(CTR25), 1:50.000 (CTR50). Al comma 5 del suddetto art. A.27, e'
confermata la titolarita' della Regione a provvedere
all'aggiornamento di tali cartografie anche attraverso lo sviluppo di
accordi con gli Enti locali. Le versioni regionali digitali di queste
carte sono attualmente disponibili solo in formato raster
georeferenziato (ottenute mediante scansione e georeferenziazione di
alta qualita' dei disegni analogici).
L'evoluzione tecnologica riguardante i processi di produzione
cartografica digitale ha favorito e favorisce molteplici esperienze
da parte di soggetti pubblici e privati in campo cartografico, che
hanno portato a sviluppare in sede locale integrazioni, aggiornamenti
e versioni vettoriali della CTR5 nonche' nuovi supporti cartografici
di base (ovvero di carattere tecnico-topografico a scala maggiore
rispetto alla CTR5 stessa) utilizzati poi per rappresentare analisi
territoriali o strumenti di pianificazione.
Pertanto nella legge si e' prevista anche la possibilita' di
utilizzare questi supporti ai fini della pianificazione territoriale
ed urbanistica a condizione che possiedano requisiti di
confrontabilita' geografica e digitale con la Carta tecnica regionale
e quindi, di fatto, con la versione regionale raster georeferenziata
della CTR5. In sostanza la legge, al comma 3 dell'art A-27,
stabilisce che le carte tecnico-topografiche regionali predisposte in
formato digitale raster georeferenziato potranno essere utilizzate
anche in ulteriori versioni digitali in formato vettoriale, purche'
congruenti con i dati raster dal punto di vista informativo e
geometrico.
L'ulteriore esigenza rappresentata dall'art.A-27, comma 6, lettera
a), della legge e' quella di assicurare la congruenza di
inquadramento delle carte topografiche comunali con le mappe
catastali (entrambe a maggior scala - mediamente 1:2000) e con la
CTR5; in tale caso la congruenza supporta in maniera piu' adeguata il
passaggio di scala della cartografia dal PSC al POC.
Allo scopo di realizzare le condizioni tecniche che consentano un
piu' efficace scambio delle informazioni, il comma 6, lettera c),
dell'art A-27 richiede, inoltre, che con atto di indirizzo siano
definite le caratteristiche generali dei dati del sistema informativo
geografico per la pianificazione territoriale, e in particolare: la
georeferenziazione, i formati, la documentazione e le regole di
interscambio.
La legge individua inoltre la specifica esigenza di definire le
caratteristiche generali del PSC e del POC in formato digitale (comma
6 lettera b) dell'art A-27); con il presente atto si delineano quindi
gli aspetti specifici relativi alla georeferenziazione ed alla
sperimentazione di un modello dati per tali strumenti, volto in
particolare a favorire sia la valutazione di sostenibilita' e
monitoraggio dei piani (art.5), sia il monitoraggio e bilancio della
pianificazione (art. 51).
Tali principi sono estesi all'insieme degli strumenti generali di
pianificazione territoriale ed urbanistica - PTR, PTCP, PSC-POC
(artt. 9 e 10).
3. I prodotti cartografici digitali interessati dal presente atto
d'indirizzo tecnico sono quelli oggetto di concertazione
istituzionale e monitoraggio, e sono riconducibili alle seguenti tre
tipologie:
A. cartografia di supporto: Carta tecnica regionale alla scala
1:5.000 (CTR5); carte topografiche regionali a media/piccola scala
(1:10.000-CTR10, 1:25.000-CTR25, 1:50.000-CTR50, 1:250.000-CTR250);
carte topografiche comunali e mappe catastali; ortofoto aeree e
satellitari ad alta risoluzione georeferenziate a scala 1:5.000 e
1:10.000;
B. cartografia tematica, relativa sia allo stato di fatto del
territorio e dell'ambiente, sia al sistema della pianificazione
vigente, necessaria per la predisposizione dei quadri conoscitivi
degli strumenti di pianificazione e programmazione generale e
settoriale;
C. strumenti generali di pianificazione territoriale ed urbanistica.
I prodotti elencati al punto A sono funzionalmente aggregabili in
quanto inseriti nella costruzione della Carta Geografica Unica (CGU),
definibile come processo di qualificazione ed integrazione dei dati
topografici degli Enti locali nell'ambito del miglioramento della
gestione della CTR5.
Piu' in dettaglio si puo' dire che, nell'ambito del miglioramento del
rapporto costi/benefici della gestione digitale (ai fini della
programmazione e pianificazione territoriale) delle cartografie
topografiche a grande scala (1:500-1:10.000) e' fondamentale che le
geometrie degli stessi oggetti vengano rilevate e memorizzate una
sola volta. In tale contesto e' opportuno sostituire i dati della
CTR5 con, quando disponibili, dati topografici migliori sia per
qualita' geometrica, sia per qualita' di aggiornamento (aggiornamenti
piu' recenti rispetto all'ultima edizione regionale disponibile) e
per questo motivo la Regione ha gia' avviato un programma di
collaborazione con gli Enti locali e con altri soggetti pubblici e
privati sia per integrare preventivamente le carte topografiche
comunali alla CTR5, sia per utilizzare gli aggiornamenti dei dati
topografici realizzati a livello locale.
Tale processo di integrazione e' stato denominato Carta Geografica
Unica (CGU); la collaborazione al processo di costruzione della CGU
garantisce preventivamente l'Ente locale dei requisiti di
"intercomunicazione geografica digitale" relativamente ai propri dati
topografici. Il Servizio Sistemi informativi geografici della
Regione, per garantire agli utenti un'idonea qualita' di gestione
geometrica dei dati topografici migliori disponibili nei vari ambiti
territoriali, e' chiamato a definire, tra l'altro, anche informazioni
riguardo alla qualita' geometrica degli stessi. Tali informazioni di
qualita' saranno realizzate in collaborazione con i soggetti
competenti nella gestione operativa degli specifici dati topografici
realizzati a livello locale valutando sia l'iter tecnico specifico
adottato, sia le verifiche di qualita' gia' operate a livello
locale.
Per quanto attiene alla cartografia catastale, pur inserita nella
presente direttiva, occorre precisare che soltanto con l'effettivo
avvio del decentramento dei dati e delle funzioni dall'Agenzia del
Territorio verso i Comuni e le loro Unioni/Associazioni sara'
concretamente possibile incidere sui processi di
costruzione/aggiornamento/documentazione della cartografia stessa.
da notare che le mappe catastali, in genere alla scala 1:2.000, sono
oggi disponibili in formato vettoriale soltanto per circa il 50% del
territorio regionale.
Si ricorda comunque che la Regione, nell'ambito del summenzionato
progetto di Carta Geografica Unica, ha avviato alcune operazioni
strategiche sia per il completamento della vettorializzazione delle
mappe catastali, sia per il raggiungimento di una effettiva
"congruenza geometrica" (cfr. successivo punto A.1.2) fra le diverse
cartografie topografiche regionali e locali da una parte e la
cartografia catastale dall'altra. In particolare si menzionano le
azioni di: a) raffittimento della rete IGM 95 su una maglia a 7 Km
nel Sistema geodetico WGS 84; b) rigeoreferenziazione dei Punti
Fiduciali catastali nello stesso Sistema geodetico; c) costruzione di
una rete di stazioni fisse GPS per l'aggiornamento cartografico.
I prodotti elencati al punto -B- si riferiscono all'insieme di tutti
i "tematismi cartografici", compresi i piani di settore, che entrano
nei processi di pianificazione quali portatori di informazione
territoriale da parte di soggetti terzi rispetto all'Amministrazione
procedente nell'elaborazione del piano, sia nella fase di progetto
che nella fase della conferenza di pianificazione. Detti tematismi,
pertanto, concorrono alla formazione del quadro conoscitivo degli
strumenti di pianificazione, "elemento costitutivo del piano, quale
elaborato in grado di restituire in maniera organica una
rappresentazione e valutazione del territorio oggetto della
pianificazione e dei processi evolutivi che lo caratterizzano" (art.
4 della L.R. 20/00 e punto 2 della deliberazione del Consiglio
regionale 4 aprile 2001, n. 173).
Le regole per tali tematismi cartografici riguardano pertanto "tutte
le amministrazioni pubbliche che svolgono tra i propri compiti
istituzionali funzioni di raccolta, elaborazione e aggiornamento di
dati conoscitivi e di informazioni relativi al territorio e
all'ambiente e che dunque concorrono all'integrazione e
implementazione del quadro conoscitivo del territorio, in occasione
della predisposizione dei piani territoriali e urbanistici" (art. 17
comma 1); dette regole riguardano inoltre i soggetti partecipanti
alle Conferenze di Pianificazione come indicato all'art 14 della L.R.
20/00 e specificato dalle disposizioni del punto 4.2.1 della
deliberazione del Consiglio regionale 173/01. Le regole riguardanti
lo scambio dei dati, in particolare, sono riferite ai momenti
istituzionali precedentemente richiamati, quello del concorso alla
formazione dei quadri conoscitivi degli strumenti di piano e quello
della partecipazione e raffronto in sede di Conferenza di
Pianificazione; sono salvaguardati i principi di responsabilita'
nella diffusione e gestione di tali dati rispetto a fini diversi da
quelli di tali ambiti istituzionali, che restano evidentemente in
capo al soggetto produttore-gestore del dato medesimo.
I prodotti elencati al punto -C- si riferiscono agli elaborati
cartografici costitutivi degli strumenti generali di pianificazione
territoriale ed urbanistica, come da combinato disposto degli
articoli 9 e 10 della legge, ossia il PTR per il livello regionale, i
PTCP per il livello provinciale, i PSC e POC per il livello
comunale.
Obiettivo della regolamentazione per tali strumenti e' quello di
favorire lo scambio di informazioni tra livelli di pianificazione e
di pieno raccordo tra Enti nei processi di concertazione posti in
essere dalla legge; la individuazione di standard per la
comunicazione trasversale tra livelli istituzionali nei processi di
pianificazione basata sui principi di georeferenziazione delle
informazioni territoriali e della condivisione di modelli dati per la
comunicazione istituzionale, si pone l'obiettivo di facilitare la
rappresentazione, il monitoraggio e la valutazione delle scelte di
piano, salvaguardando le rispettive autonomie dei livelli
istituzionali. Viene posta una particolare attenzione al livello
comunale riguardo ai PSC-POC, in quanto strumenti di nuova
generazione, in applicazione di quanto disposto dal comma 6 lettera
b) dell'art. A-27.
4. Il presente atto d'indirizzo e coordinamento tecnico definisce,
per ciascuna delle tre tipologie (A, B, C) di prodotti cartografici
sopra descritte, le seguenti caratteristiche generali dei dati del
sistema informativo geografico elencate all'art. A-27:
1) Georeferenziazione
2) Modello dati
3) Formato (di scambio)
4) Documentazione (metadati)
5) Regole d'interscambio (diffusione)
A queste caratteristiche se ne aggiunge un'ulteriore - 6. Controllo
di qualita' - in quanto e' indispensabile definire con chiarezza le
caratteristiche e le modalita' dei controlli, nonche' i soggetti
abilitati ad eseguirli.
Si sottolinea che, in linea di principio, tutti i dati del sistema
informativo geografico, prodotti e resi disponibili da una grande
pluralita' di soggetti, dovranno essere "certificati". Nelle more
della definizione di standard di qualita' nazionali ed internazionali
dei dati e dei relativi processi di certificazione, si definiscono
comunque alcune soglie di accettabilita' dei dati stessi al fine di
una loro abilitazione all'utilizzo nei processi di pianificazione
previsti dalla legge, affermando il principio generale della
"autocertificazione", da parte dei soggetti produttori dei dati, del
rispetto di quanto stabilito nella presente direttiva. Sono stabiliti
taluni limiti al principio dell'autocertificazione per i prodotti
cartografici espressamente indicati.
utile ricordare che i contenuti tecnici del presente atto di
coordinamento fanno riferimento, in termini generali, all'Intesa
Stato-Regioni-Enti locali sui Sistemi informativi geografici del
1996, all'Accordo nazionale per il Sistema cartografico di
riferimento del 1998 e al successivo Accordo Integrativo del 2000 tra
Stato-Regioni-Enti locali.
Nella definizione degli standard richiesti per ciascuna delle
tipologie di prodotti cartografici si seguira' pertanto il seguente
schema
PRODOTTI CARTOGRAFICI Argomenti A B C CTR/CGU Tematismi
Piani territoriali generali e piani settoriali (PTR, PTCP,
PSC-POC)
1) Georeferenziazione Standard Sulla CTR-CGU Sulla CTR-CGU
regionale-nazionale
2) Modello dati Standard Specifico per ogni base dati Da
sperimentare
regionale-nazionale
3) Formato (di scambio) Standard industriale Standard industriale
Standard industriale
pubblico pubblico pubblico
4) Documentazione Standard internazionale Standard internazionale
Standard internazionale
(metadati)
5) Regole d'interscambio Standard Standard Standard
(diffusione) regionale-nazionale regionale-nazionale
regionale-nazionale
6) Controllo di qualita' Standard Standard Standard
(autocertificazione) regionale/nazionale/ regionale/nazionale/
regionale/nazionale/
internazionale internazionale internazionale
PUNTO A - CARTA GEOGRAFICA UNICA (CGU) DIGITALE
A.1 Georeferenziazione
A.1.1 Confrontabilita' geografica digitale tra le rielaborazioni
vettoriali degli Enti locali della Carta tecnica regionale 1:5000
(CTR5) con la versione regionale raster georeferenziata
Le rielaborazioni vettoriali degli Enti locali risulteranno
confrontabili in modo geografico se, una volta sovrapposte, i dati in
comune tra le due rappresentazioni risulteranno geometricamente ed
informativamente coerenti. La versione regionale raster
georeferenziata e' disponibile nei sistemi cartografici di
riferimento standard: Gauss-Boaga, UTM-ED'50 e UTM-ED'50*
(prossimamente, mediante isotransitive IGM, anche in UTM-WGS84,
utile nell'uso delle nuove procedure topografiche satellitari GPS).
Quindi, richiamati allo schermo i dati delle rielaborazioni
vettoriali in uno dei sistemi cartografici di riferimento standard,
e' possibile sovrapporli automaticamente alle immagini regionali
raster georeferenziate dei fogli CTR5. I dati topografici in comune
risulteranno geometricamente coerenti se eventuali spostamenti non
supereranno i 0,4 mm (standard di accuratezza topografica) alla scala
1:5.000. Inoltre i dati topografici risulteranno informativamente
coerenti se tutte le informazioni del livello raster saranno
contenute nel livello vettoriale (in pratica se tutti i "particolari
cartografici" presenti nel livello raster, convenzionale topografico,
saranno contenuti anche nella "rielaborazione vettoriale").
Œglossario: UTM-ED'50* = UTM-ED'50 del fuso 32 con meno quattro
milioni di metri alle coordinate Nord ed esteso anche all'area Est
emiliano romagnola compresa convenzionalmente nel fuso 33; quindi un
unico fuso per tutto il territorio regionale©
A.1.2 Congruenze di inquadramento (geodetico-topografico) tra la CTR5
(1:5000) e le carte topografiche comunali e catastali a maggiore o
uguale scala (1:1.000, 1:2000 e 1:5.000)
L'inquadramento geodetico-topografico della CTR5 e' stato ottenuto
utilizzando la rete geodetica nazionale disponibile alla fine degli
anni settanta (epoca di realizzazione dell'impianto della CTR5 in
Emilia-Romagna); sono pertanto stati utilizzati i vertici
trigonometrici dell'Istituto Geografico Militare (IGM) di I, II e III
ordine ed i vertici di raffittimento catastale di rete e sottorete, a
loro volta integrati da ulteriori vertici di raffittimento regionale.
Si tratta di vertici le cui coordinate sono note con accuratezze
nominali superiori a 50 cm (relativamente al sistema nazionale).
Anche le carte topografiche comunali a scala 1:2.000 e 1:1.000 o le
mappe catastali sono inquadrate nella rete geodetica nazionale;
pertanto esse, una volta ridotte alla scala 1:5.000, dovrebbero
risultare inquadrate congruentemente se il risultato della
sovrapposizione digitale ai corrispondenti fogli CTR5 rientra nei
requisiti di confrontabilita' geografica descritti al punto
precedente. L'evoluzione tecnologica degli ultimi venti anni ha anche
migliorato la qualita' delle operazioni geodetiche oramai realizzate
utilizzando satelliti geostazionari (tecniche GPS). L'Istituto
Geografico Militare ha adottato tali tecniche nel periodo 1994-1998
per determinare una nuova (e piu' accurata, mediamente +5-8 cm
relativamente al sistema mondiale) maglia di punti geodetici
fondamentali (denominati "vertici IGM95"). Tali vertici hanno
consentito di valutare l'esistenza di casi di deformazioni nella
precedente rete geodetica che possono determinare difficolta' nella
sovrapposizione tra la CTR5 e le carte comunali a maggiore scala.
Purtroppo l'interdistanza media dei "vertici IGM95" e' di 20 km: una
densita' troppo bassa per consentire la georeferenziazione moderna
dei dati topografici esistenti. La Regione (Servizio Sistemi
informativi geografici) ha avviato, nell'ambito di uno specifico
progetto nazionale ed in collaborazione con le Province, un programma
di primo raffittimento (di IGM95) GPS a 7 km, idoneo per la verifica
della georeferenziazione dei fogli CTR5. La Regione facilitera' i
Comuni collaborando per un secondo raffittimento GPS (di IGM95) con
ulteriori nuovi vertici di semidettaglio a un chilometro nelle aree
urbane e a 3 Km nelle altre aree finalizzato al moderno inquadramento
geometrico delle carte topografiche-fotogrammetriche comunali a scala
1:2.000 e 1:1.000 (quindi sia dei dati pregressi, sia dei dati
futuri). Infine la Regione facilitera' i Comuni ed il Catasto
(Agenzia del Territorio) collaborando per la definizione di nuove
coordinate dei "punti fiduciali catastali" (ulteriori punti di
inquadramento topografico dei dati geometrici catastali aventi una
densita' media di un punto ogni 300 metri in aree urbane e di un
punto ogni chilometro nelle altre aree); tale attivita' e'
finalizzata sia al reinquadramento omogeneo di tutti i dati
geometrici-topografici preesistenti, sia alla integrazione tra i
moderni processi GPS di aggiornamento geometrico catastale e di
aggiornamento topografico.
A.2 Modello dati
La CTR5 e le carte topografiche comunali a grande scala dovranno
essere organizzate secondo modelli dati definiti nei capitolati
regionali ed in particolare secondo una delle seguenti tre tipologie
(la prima - immagini raster - e' la piu' semplice, ma non consente
alcuna elaborazione e correlazione automatica, quindi l'utente puo'
solo richiamare sullo schermo o nel plottaggio complessivamente il
disegno convenzionale topografico; l'ultima - database topografico -
e' quella piu' evoluta e consente anche di elaborare e correlare le
principali "entita' topografiche" contenute nella cartografia
topografica):
a) Immagini raster georeferenziate dei fogli CTR5: dovranno essere
immagini in formato Tiff monostrato contenente il disegno completo
della rappresentazione della Carta tecnica regionale 1:5.000 definito
dal capitolato regionale "Formazione della CTR" - II edizione 1980
(cfr. sito cartografico regionale); le stesse caratteristiche
dovranno avere anche le immagini dei prodotti topografici alla scale
1:2.000 e 1:1.000, contenenti il disegno completo della
rappresentazione delle carte tecniche definito dal capitolato
regionale "Carte generali a grande scala 1:1.000 e 1:2.000" - I
edizione 1980 (cfr. sito cartografico regionale);
b) Disegno vettoriale delle carte topografiche alle scale 1:5.000,
1:2.000 e 1:1.000: i dati dovranno essere organizzati secondo modelli
dati definiti rispettivamente nei capitolati regionali "Carta
fotogrammetrica numerica alla scala 1:5.000" - I edizione 1995;
"Carta fotogrammetrica numerica a scala 1:2.000" - I edizione 1989;
"Carta fotogrammetrica numerica a scala 1:1.000" - I edizione 1990 e
loro successivi aggiornamenti (cfr. sito cartografico regionale);
c) Data Base topografico alle scale 1:1.000, 1:2.000 e 1:5.000: le
entita' topografiche dovranno essere organizzate in un vero e proprio
data base topografico unico per le scale 1:1.000, 1:2.000 e 1:5.000,
secondo quanto definito nel capitolato regionale "Data Base
topografico alle grandi scale (1:1.000 - 1:2.000 - 1:5.000)" I
edizione 2002 (cfr. sito cartografico regionale).
Analoga considerazione si puo' fare per le carte topografiche
regionali a media e piccola scala (1:25.000 - 1:50.000 - 1:250.000)
a') Immagini raster georeferenziate delle carte topografiche CTR25,
CTR50, CTR250
b') Disegno vettoriale delle carte topografiche CTR25, CTR50, CTR250
c') Database topografico alle scale 1:25.000/1:50.000/1:250.000.
Tutti i capitolati specifici saranno disponibili sul sito
cartografico regionale.
Occorre precisare che all'interno del data base topografico sono
contenuti gli strati vettoriali fondamentali della CTR/CGU e cioe':
- reti di inquadramento plano-altimetrico
- punti fiduciali
- reticolo stradale, con relativa codifica "toponomastica" delle
strade (unificata e condivisa), costruita a partire dalle codifiche
attribuite dai Comuni e correlata con la codifica delle strade
gestita dal Catasto attraverso uno specifico "indice di
correlazione"
- numerazione civica
- reticolo ferroviario
- reticolo idrografico
- confini amministrativi
- curve di livello
- punti quotati
- toponomastica cartografica "tradizionale"
- centri urbani e nuclei abitati (intorno), come da Progetto CENSUS
2000 di ISTAT ed eventuali successive versioni condivise tra la
Regione, le Province e i Comuni.
Il modello dati dei suddetti strati vettoriali fondamentali e',
provvisoriamente e parzialmente, quello gia' definito nel documento
"Modello logico e fisico dei dati tratti dalla CTR 1:10.000, rel 2.0
del 9-12-92" (cfr. sito cartografico regionale). La Regione
provvedera', in prima istanza, ad integrarlo e, a regime, sara'
sostituito dal modello dati definito nei documenti sopra citati ai
punti c) e c').
A.3 Formato (di scambio)
I formati da adottare per lo scambio dei dati topografici della
CTR/CGU fanno riferimento a standard industriali pubblici,
consolidati e largamente diffusi. Nello specifico sono cosi'
definiti:
- formati raster: TIFF (georeferenziati con TFW, 200/400 dpi di
risoluzione, "Compression scheme 4" per b/n e "PackBits" per colore
e b/n)
- formati vettoriali: SHAPE
Essendo nota la grande diffusione e l'utilizzo da parte di molte
Amministrazioni del formato DXF si provvedera' inoltre alla
realizzazione di una specifica procedura che sara' rilasciata dalla
Regione per la conversione dei dati dal formato SHAPE al formato DXF.
Tale procedura sara' l'unica consentita per la conversione che
portera' ad un formato DXF certificato.
Per la definizione della struttura logica del formato di scambio
viene introdotta la nozione di strato. Con strato si intende
l'insieme delle istanze di uno o piu' tipi di entita' appartenenti ad
uno o piu' gruppi la cui rappresentazione geometrica e' omogenea. In
particolare valgono le seguenti proprieta' generali:
- ogni strato e' definito sul continuo territoriale, senza soluzione
di continuita' in corrispondenza dei bordi dei fogli adottati nella
rappresentazione cartografica;
- ogni strato e' costituito da una componente geometrica che
costituisce la rappresentazione sul territorio di una o piu' entita'
e da una componente alfanumerica che descrive le proprieta' dei vari
oggetti contenuti nello strato;
- la componente geometrica e' descritta sul piano di rappresentazione
cartografica, e puo' essere di tipo:
- poligonale (aree dotate di frontiera sia esterna che interna);
- lineare (insieme di segmenti contigui delimitato da due punti detti
"nodi"; gli estremi dei segmenti sono detti vertici, tranne i punti
iniziale e finale della spezzata);
- puntiforme.
Poligoni e linee sono dotati di "frontiera" (spezzate chiuse per i
poligoni e punti per le linee) che a sua volta puo' essere
caratterizzata da attributi descrittivi.
Lo strato, come componente geometrica, e' quindi una collezione di
componenti geometriche elementari, ottenute quindi dall'aggregazione
di tutte le rappresentazioni sul territorio delle istanze di entita'
contenute nello strato stesso con i seguenti vincoli:
- non e' ammessa sovrapposizione tra le componenti geometriche
elementari tranne che sulla loro frontiera;
- i casi di condivisione di frontiera non devono comunque comportare
la n-uplicazione delle porzioni di frontiera interessate.
I dati tabellari direttamente associati ai file geometrici, a parte
la tabella Feature Attribute Table in formato DBF legata allo Shape,
debbono essere scambiati sotto forma di file ASCII delimitato con
estensione TXT.
Il separatore utilizzato nel file TXT puo' essere un tab od una
virgola. La prima linea del file conterra' i nomi dei campi della
tabella. I campi contenenti valori non numerici saranno trattati come
stringhe. I campi contenenti solo numeri ed il punto (separatore dei
decimali) saranno trattati come campi numerici. Le stringhe possono
essere quotate (con il doppio apice) oppure no. Lo devono essere se
contengono il separatore o se valori numerici devono essere trattati
come campi alfanumerici.
A.4 Documentazione (metadati)
La CTR/CGU, sia per la componente geometrica sia per le tabelle
collegate, dovra' essere documentata, ai fini dell'interscambio,
secondo i contenuti e la struttura e il formato per la pubblicazione
previsti nello standard internazionale ISO/TC 211 Geographic
information/Geomatics 19115 Metadata, che definisce i cosiddetti
"metadati" delle basi dati geografiche.
Nelle more della definitiva approvazione, prevista entro il corrente
anno, di tale standard internazionale di documentazione e, tenuto
conto della difficolta' tecnico/economica e della inopportunita' di
utilizzare integralmente per un breve lasso di tempo lo standard
europeo CEN TC 287 vigente, ma di fatto abbandonato ed inoltre
generalmente inapplicato, e' possibile adottare una versione
"provvisoria", sia nella struttura sia nei contenuti informativi,
dello standard ISO/TC 211, secondo quanto proposto dalla gia'
menzionata Intesa Stato/Regioni/Enti locali sui Sistemi informativi
geografici per l'impianto del Repertorio cartografico nazionale (cfr.
sito cartografico regionale). Questa versione sara' superata a
partire dalla data di pubblicazione definitiva dello standard ISO
sopra menzionato.
I contenuti e la struttura dei metadati previsti nella versione
"provvisoria", sopra menzionata, sono ovviamente da intendersi come
il "minimo comune denominatore garantito" previsto dalla presente
direttiva in attesa della definitiva approvazione degli standard
internazionali ed e' quindi lasciata al singolo soggetto
produttore/diffusore della base dati la possibilita' di diffondere
anche una piu' ricca documentazione delle proprie basi, nei modi
ritenuti piu' opportuni.
Tutti i metadati, organizzati come sopra previsto, dovranno comunque
pervenire, con modalita' definite con atto successivo specifico, alla
Regione per essere inseriti nel "Repertorio cartografico
dell'Emilia-Romagna" e saranno diffusi attraverso la costruenda
Infrastruttura geografica dell'Emilia-Romagna - "Agora' geografica" -
(cfr. Piano Telematico regionale, maggio 2002, Iniziativa 4.1) che
costituira' la via d'accesso integrata ai metadati geografici della
pubblica Amministrazione regionale e dei soggetti privati chiamati
alle Conferenze di Pianificazione. Il suddetto Repertorio
cartografico dell'Emilia-Romagna fara' ovviamente parte del gia'
menzionato Repertorio cartografico nazionale, in costruzione ai sensi
dell'Intesa Stato-Regioni-Enti locali sui Sistemi informativi
geografici.
A.5 Regole d'interscambio (diffusione)
Tutti i dati e i metadati della CTR/CGU debbono essere scambiati
gratuitamente fra soggetti produttori, pubblici e privati, chiamati
alle Conferenze di Pianificazione.
Richiamando e specificando quanto espresso nell'introduzione, i dati
oggetto di scambio tra Enti sono riferiti al contesto normativo della
L.R. 20/00 nei processi di piano e nelle conferenze di
pianificazione; al di fuori di tale contesto normativo i dati forniti
non possono essere diffusi a terzi se non dietro specifica
autorizzazione da parte del "soggetto produttore-gestore", titolare a
tutti gli effetti della proprieta' ed utilizzazione dei dati
medesimi; la responsabilita' del processo di scambio ed utilizzo dei
dati e' in capo all'Amministrazione procedente nel processo di
piano.
Tutti i dati della CTR/CGU debbono inoltre essere diffusi dal
soggetto produttore, direttamente o tramite concessionari, ai
cittadini, ai professionisti, alle imprese, etc. al solo costo (da
definire con successivo atto specifico) di riproduzione e
distribuzione dai soggetti produttori chiamati alle Conferenze di
Pianificazione; naturalmente la proprieta' e il "copyright" rimangono
ai soggetti pubblici che hanno prodotto o finanziato la CTR/CGU.
Tutti i metadati della CTR/CGU debbono, invece, sempre essere diffusi
gratuitamente.
Tutti possono usare i dati della CTR/CGU purche' nelle nuove
elaborazioni/pubblicazioni da parte di altri soggetti (pubblici o
privati) tali dati vengano mantenuti integri e separati da eventuali
nuovi contenuti informativi aggiunti e purche' anche i metadati della
CTR/CGU vengano mantenuti disponibili, integri e separati.
Per la cartografia topografica comunale, in genere a grande scala ed
in formato vettoriale, tale principio e' limitato alla "versione
leggera" del prodotto che sara' integrata nella CTR/CGU.
Per "versione leggera" della Cartografia topografica comunale da
integrare nella CTR/CGU si intende:
1) immagine raster della carta topografica comunale, previa
"riduzione" alla scala 1:5.000;
2) strati vettoriali fondamentali della CTR/CGU (precedentemente
menzionati al Punto A.2), cioe': - reti di inquadramento
plano-altimetrico - punti fiduciali - reticolo stradale, con relativa
codifica "toponomastica" delle strade (unificata e condivisa),
costruita a partire dalle codifiche attribuite dai Comuni e correlata
con la codifica delle strade gestita dal Catasto attraverso uno
specifico "indice di correlazione" - numerazione civica - reticolo
ferroviario - reticolo idrografico - confini amministrativi - curve
di livello - punti quotati - toponomastica cartografica
"tradizionale" - centri urbani e nuclei abitati (intorno), come da
Progetto CENSUS 2000 di ISTAT e successive versioni condivise tra la
Regione, le Province e i Comuni.
Le modalita' operative dell'interscambio e della diffusione dei dati
saranno definite con successivo atto specifico, anche in riferimento
a quanto sara' stabilito a livello nazionale dall'Intesa sui Sistemi
informativi geografici sopra menzionata (cfr. Progetto AIPA di
Sistema di Comunicazione dati territoriali (SCT), Progetto
Catasto-Comuni per l'interoperabilita' fra enti della PA e sua
evoluzione nei progetti del Piano nazionale di e-government, etc.).
Nelle more e' consentito a ciascun soggetto produttore di
scambiare/diffondere, anche tramite concessionari, i dati della
CTR/CGU sia per via diretta (CD ROM) sia per via telematica,
attraverso specifici siti web, anche consortili, con funzionalita'
di down load cartografico.
A.6 Controllo di qualita' (autocertificazione)
A.6.1 Principi generali
Il principio generale che regola il controllo di qualita' della
singola base dati geografica oggetto della presente direttiva e'
l'autocertificazione della medesima da parte del soggetto pubblico
produttore attraverso l'esplicita dichiarazione, utilizzando un
modello predisposto dalla Regione, del rispetto di quanto previsto
nella presente direttiva.
La Regione si riserva il diritto di controllare in qualsiasi momento
la veridicita' di quanto dichiarato dal soggetto produttore, con
particolare riferimento alle caratteristiche di qualita' dichiarate
nei metadati (compresi i report standardizzati di conformita' -
verifiche di qualita', cfr. ISO/TC 211 Geographic
information/Geomatics 19114 Quality evaluation procedures, che
consentiranno la ripetibilita' degli accertamenti eseguiti).
Se tali controlli risultassero negativi il prodotto cartografico
digitale interessato non potra' essere condiviso nelle Conferenze di
Pianificazione.
I modelli dei report standardizzati di conformita' saranno resi
disponibili a cura del Servizio Sistemi informativi geografici della
Regione, in accordo con gli Enti locali, sulla base delle
summenzionate norme ISO/TC 211, 19114.
Al fine di favorire il processo di costruzione/aggiornamento della
CTR/CGU e di accelerare l'autocertificazione dei prodotti
cartografici topografici digitali viene meglio specificato quanto
segue.
A.6.2 Autocertificazione, da parte degli Enti locali, della
confrontabilita' geografica digitale delle rielaborazioni vettoriali
della CTR5
Gli Enti locali procedono all'autocertificazione della
confrontabilita' geografica delle rielaborazioni vettoriali della
CTR5 da loro promosse accertando la conformita' dei propri dati ai
requisiti di qualita' di cui al precedente punto A.1.1. Tale
accertamento verra' messo a disposizione degli utenti CTR/CGU
nell'ambito dei metadati secondo apposito report standardizzato
definito dalla Regione in accordo con gli Enti locali.
A.6.3 Autocertificazione, da parte degli Enti locali, della
congruenza di inquadramento geometrico delle carte topografiche
comunali a maggiore scala
Analogamente al caso precedente, gli Enti locali procedono
all'autocertificazione della congruenza di inquadramento geometrico
delle carte topografiche da loro promosse accertando la conformita'
delle coordinate geografiche dei propri dati nei punti notevoli
indicati, in modo articolato in funzione del tipo di applicazione, al
precedente punto A.1.2. Copia di tale accertamento verra' anche messo
a disposizione degli utenti CTR/CGU nell'ambito dei metadati;
l'accertamento verra' documentato secondo appositi report
standardizzati relativi alle singole fasi operative; anche questi
tipi di report saranno definiti dalla Regione in accordo con gli Enti
locali.
PUNTO B - CARTOGRAFIA TEMATICA E PIANI SETTORIALI
B.1 Georeferenziazione
Tutta la cartografia tematica e i piani settoriali di ciascun livello
istituzionale rilasciati dai soggetti, pubblici o privati, chiamati
alle Conferenze di Pianificazione debbono essere georeferenziati
sulla CTR/CGU, quindi sulla CTR5, sulle carte regionali a piu'
piccola scala da essa derivate (CTR10, CTR25, CTR50, CTR 250) o sulle
carte topografiche comunali (e in prospettiva di medio periodo sulle
mappe catastali), purche' con inquadramento congruente con la CTR,
secondo quanto definito al precedente Punto A.1.2.
I sistemi geodetici e i sistemi cartografici di rappresentazione
consentiti sono pertanto quelli previsti per la CTR/CGU di cui ai
precedenti punti A.1.1 e A.1.2.
Nel caso specifico di carte tematiche o piani settoriali che
utilizzino in modo integrato alcune parti degli strati vettoriali
fondamentali della CTR/CGU (specificamente: reticolo stradale,
reticolo ferroviario, reticolo idrografico, confini amministrativi,
curve di livello, punti quotati, etc), ai fini di un loro
arricchimento informativo specialistico, e' richiesta l'utilizzazione
di tali strati vettoriali fondamentali nella loro integrita', sia
rispetto al modello dati sia rispetto alle geometrie. L'inserimento
di ulteriori elementi informativi dovra' essere realizzato attraverso
la costruzione di tabelle aggiuntive collegate.
B.2 Modello dati
Le carte tematiche e i piani settoriali, in linea generale e in una
prospettiva di medio periodo, dovranno adottare modelli dati
definiti, in modo condiviso, con accordi specifici sottoscritti fra
la Regione e i soggetti pubblici o privati principalmente
interessati.
Nelle more di tali accordi ciascun soggetto pubblico o privato mette
a disposizione delle Conferenze di Pianificazione i propri prodotti
cartografici digitali con i modelli dati esistenti.
B.3 Formato (di scambio)
Il formato di scambio dei dati delle carte tematiche e dei piani
settoriali e' quello descritto in generale al punto A.3 per la
CTR-CGU con l'aggiunta anche del formato DXF.
I formati da adottare per lo scambio dei dati dei tematismi e dei
piani settoriali fanno quindi riferimento a standard industriali
pubblici consolidati e largamente diffusi. Nello specifico sono cosi'
definiti:
- formati raster: TIFF (georeferenziati con TFW, 200/400 dpi di
risoluzione, "Compression scheme 4" per b/n e "PackBits" per colore
e b/n);
- formati vettoriali: SHAPE o DXF.
Si provvedera' alla realizzazione di una specifica procedura, che
sara' rilasciata dalla Regione, per la conversione dei dati fra i
formati SHAPE e DXF (in entrambe le direzioni). Tale procedura e'
l'unica che dovra' essere utilizzata per la conversione e che
portera' ad un formato SHAPE o DXF certificato.
Per la definizione della struttura logica del formato di scambio
viene introdotta la nozione di strato, cosi' come descritto al Punto
A.3, che si assume integralmente con la sola esclusione dei due
Vincoli (a) e (b).
Anche per i dati tabellari si assume integralmente quanto previsto al
Punto A.3.
B.4 Documentazione (metadati)
La documentazione (metadati) delle carte tematiche e dei piani
settoriali e', integralmente, quella descritta al Punto A.4 per la
CTR/CGU, compreso l'obbligo di fornitura di copia alla Regione al
fine di organizzare i metadati nel Repertorio cartografico
dell'Emilia-Romagna.
B.5 Regole di interscambio (diffusione)
Le regole d'interscambio e diffusione delle carte tematiche e dei
piani settoriali sono, in linea generale, quelle descritte al Punto
A.5 per la CTR/CGU.
Richiamando e specificando quanto espresso nell'introduzione, i dati
oggetto di scambio tra Enti sono riferiti al contesto normativo della
L.R. 20/00 nei processi di piano e nelle conferenze di
pianificazione; al di fuori di tale contesto normativo i dati forniti
non possono essere diffusi a terzi se non dietro specifica
autorizzazione da parte del "soggetto produttore-gestore", titolare a
tutti gli effetti della proprieta' ed utilizzazione dei dati
medesimi; la responsabilita' del processo di scambio ed utilizzo dei
dati e' in capo all'Amministrazione procedente nel processo di
piano.
Fermo restando che l'interscambio dei dati fra i soggetti che
partecipano alle conferenze di pianificazione e' gratuito (con le
sole limitazioni relative alle carte topografiche comunali descritte
al Punto A.5) e' consentita pero' al soggetto produttore (pubblico o
privato) della cartografia tematica o del piano settoriale la
diffusione onerosa dei dati a terzi (cittadini, professionisti,
imprese, etc.).
Tutti i metadati delle carte tematiche e dei piani settoriali
debbono, invece, sempre essere scambiati e diffusi gratuitamente.
Le modalita' operative dell'interscambio e della diffusione saranno
definite con successivo atto specifico, anche in riferimento a quanto
sara' stabilito a livello nazionale dall'Intesa sui Sistemi
informativi geografici sopra menzionata (cfr. Progetto AIPA di
Sistema di Comunicazione dati territoriali (SCT), Progetto
Catasto-Comuni per l'interoperabilita' fra enti della PA e sua
evoluzione nei progetti del Piano nazionale di e-government, etc.).
Nelle more e' consentito a ciascun soggetto produttore (pubblico o
privato) di scambiare/diffondere i dati delle carte tematiche e dei
piani settoriali sia per via diretta (CD ROM) sia per via telematica,
attraverso specifici siti web, anche consortili, con funzionalita' di
down load cartografico.
B.6 Controllo di qualita' (autocertificazione)
I controlli di qualita' e le procedure di autocertificazione delle
carte tematiche e dei piani settoriali sono quelli descritti al Punto
A.6.1 "Principi generali" per la CTR/CGU.
PUNTO C - CARTOGRAFIA DIGITALE DEI PIANI TERRITORIALI ED URBANISTICI
GENERALI
Premessa
Gli strumenti della pianificazione generale - PTR, PTCP, PSC-POC -
(artt 9 e 10) in formato digitale dovranno rispettare, per gli
aspetti generali, le regole descritte ai Punti A.3 (Formato di
scambio), A.4 (Documentazione), A.5 (Regole
d'interscambio-diffusione) e A.6 (Controllo di qualita') del presente
atto, relative alla CTR/CGU, e le regole descritte al punto B.1
(georeferenziazione) relative a tutti i tematismi.
necessario invece puntualizzare, alcune peculiarita' rispetto ai
contenuti del Punto A.2 (Modello dati) definito precedentemente per
la CTR/CGU, con particolare riferimento per i PSC-POC.
C.2 Modello dati
Per le finalita' della legge richiamate nell'introduzione, volte a
favorire la comunicazione e la sussidiarieta' tra livelli
istituzionali in ambito pianificatorio, si rende necessario definire
i modelli dati degli strumenti di pianificazione generale di ciascun
livello istituzionale, assumendo quali standard condivisi tra Enti i
modelli gia' consolidati, e sperimentando congiuntamente quelli
ancora da definire.
A livello regionale il PTR, in base ai disposti dell'art. 23, e'
essenzialmente strumento di programmazione economico territoriale.
Nella sua componente paesistica, il PTR assume il modello dati gia'
consolidato, definito nella deliberazione della Giunta regionale
272/00, "Cartografia in formato digitale del Piano territoriale
paesistico regionale (PTPR)", mentre eventuali ulteriori componenti
cartografiche di cui al comma 4, saranno da definire e sperimentare
secondo un modello dati volto in particolare alla comunicazione con i
piani provinciali.
A livello provinciale i PTCP hanno consolidato la componente
paesistica secondo il modello dati corrispondente al PTPR e la
componente del quadro conoscitivo relativa alle previsioni della
pianificazione comunale attraverso la base dati "Sintesi dei PRG"
come definita nel documento "Modello concettuale e fisico del Data
Base Sintesi dei PRG - Direzione generale Sistemi informativi e
telematica, Direzione generale Programmazione e Pianificazione
urbanistica - Bologna 2001" (cfr sito cartografico regionale). Tali
basi dati si intendono componenti costitutive dei piani medesimi e
dovranno essere mantenute aggiornate; a tal riguardo Regione e
Province promuovono con i Comuni accordi di programma per il loro
aggiornamento, attraverso gli strumenti di pianificazione comunale
che ne variano i contenuti. La centralita' della pianificazione
provinciale rispetto al sistema complessivo della pianificazione
territoriale, rende necessario definire una modellazione dati
condivisa per tutti i PTCP da sviluppare con priorita', con il
concorso di tutti i livelli istituzionali.
A livello comunale, i PSC e POC devono essere costruiti secondo
modelli di dati condivisi tra i Comuni e i soggetti partecipanti alle
Conferenze di Pianificazione.
Per giungere alla definizione di un loro modello dati, la Regione,
con il supporto delle Province, ne promuove la sperimentazione con
alcuni Comuni campione attraverso appositi bandi di finanziamento,
chiamando a partecipare i soggetti coinvolti nelle Conferenze di
Pianificazione durante la costruzione di detti piani digitali. I
modelli dati dovranno tenere conto dei contenuti degli strumenti di
pianificazione come definiti nei capi A I, A II, A III, A IV, A V
dell'allegato alla legge. All'interno del modello dati da
sperimentare e' comunque definito, sulla base dei contenuti della
pianificazione definiti in allegato alla legge e sulla base delle
prime esperienze di pianificazione in corso, un primo set di strati
vettoriali fondamentali del PSC per la Conferenza di Pianificazione
costituito dalle seguenti coperture cartografiche:
1. Macro-classificazione del territorio comunale - art. 28, comma 2,
lettera d).
Lo strato, poligonale, dovra' ricoprire l'intero territorio comunale,
classificandolo in:
- Territorio urbanizzato
- Territorio urbanizzabile
- Territorio rurale
2. Ambiti del sistema insediativo - Capo A-III, A-IV.
Lo strato, poligonale, costituisce il fulcro delle politiche del PSC;
esso dovra' ricoprire l'intero territorio comunale, classificandolo
in:
- Infrastrutture di mobilita' primarie - Art. A-5, comma 5, lettera
a);
- Centri storici - Art. A-7;
- Ambiti urbani consolidati - Art. A-10;
- Ambiti da riqualificare - Art. A-11;
- Ambiti per i nuovi insediamenti - Art. A-12;
- Ambiti specializzati per attivita' produttive sovracomunali - Art.
A-13, comma 2 lettera a);
- Ambiti specializzati per attivita' produttive comunali- Art. A-13,
comma 2 lettera b);
- Aree ecologicamente attrezzate - Art. A-14;
- Poli funzionali - Art. A-15;
- Aree di valore naturale e ambientale - Art. A-17;
- Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico - Art. A-18;
- Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola - Art. A-19;
- Ambiti agricoli periurbani - Art. A-20.
I poligoni saranno caratterizzati dalle attribuzioni fondamentali
definite dalle politiche di piano, tra cui la quantificazione e
qualificazione delle dotazioni territoriali in base al comma 3
dell'art A-22.
3. Ambiti interessati da rischi naturali - Art. A-2 Strato/i
poligonale/i
4. Infrastrutture per la mobilita' - Art. A-5 Strati di topologia da
definire atti ad integrare gli ambiti poligonali "Infrastrutture di
mobilita' primarie" ricadenti all'interno dello strato "Ambiti del
sistema insediativo"
5. Edifici storici - Art. A-8, A-9 Strati di punti e poligoni atti a
definire gli edifici e le loro pertinenze di carattere storico di
rilevanza strutturale
6. Infrastrutture storiche rurali - Art A-8 Strato/i di topologia da
definire
7. Dotazioni territoriali - Capo A-V Strato/i di topologia da
definire
Gli strati 1 e 2 ricoprono ciascuno la totalita' del territorio
comunale, gli strati 3, 4, 5, 6 ricoprono parti del territorio
comunale a seconda delle politiche di piano; lo strato 7 puo' essere
o meno presente, a seconda della struttura normativa del piano.
A conclusione di un ciclo di esperienze ritenute significative sara'
possibile definire un modello dati di riferimento per i PSC-POC che
risponda agli obiettivi posti in essere dai citati articoli 17 e 51
di legge.
Tutti i modelli dati sopra evidenziati e in generale tutta la
documentazione (metadati) relativa alle basi dati saranno diffusi
attraverso la costruenda Infrastruttura geografica
dell'Emilia-Romagna "Agora' geografica" (cfr. Piano Telematico
regionale, maggio 2002, Iniziativa 4.1).
APPENDICE - GLOSSARIO DEI TERMINI
Area territorio
Strumenti di pianificazione generali e settoriali
La distinzione tra strumentazione di piano generale e settoriale e'
definita all'art. 10 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20, in base al
quale:
a) per piani generali si intendono gli strumenti con i quali ciascun
ente pubblico territoriale detta, per l'intero ambito di propria
competenza, la disciplina di tutela e uso del territorio;
b) per piani settoriali si intendono gli strumenti con i quali, nei
casi espressamente previsti dalla legge, gli enti pubblici
territoriali e gli enti pubblici preposti alla tutela di specifici
interessi dettano la disciplina di tutela e uso del territorio
relativamente ai profili che ineriscono alle proprie funzioni.
PTR - Piano territoriale regionale
Si tratta dello strumento di programmazione generale con il quale la
Regione definisce gli obiettivi per assicurare lo sviluppo e la
coesione sociale, accrescere la competitivita' del sistema
territoriale regionale, garantire la riproducibilita', la
qualificazione e la valorizzazione delle risorse sociali ed
ambientali; e' definito all'art. 23 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20.
PTPR - Piano territoriale paesistico regionale
Si tratta dello strumento; costituisce parte tematica del PTR, avente
specifica considerazione dei valori paesaggistici, ambientali e
culturali del territorio regionale, anche ai fini dell'art. 149 del
D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490; e' definito all'art. 24 della L.R.
24 marzo 2000, n. 20.
PTCP - Piano territoriale di coordinamento provinciale
Si tratta dello strumento di programmazione e pianificazione generale
della Provincia, che considera la totalita' del territorio
provinciale e definisce l'assetto del territorio con riferimento agli
interessi sovracomunali, articolando sul territorio le linee di
azione della programmazione regionale; e' definito all'art. 26 della
L.R. 24 marzo 2000, n. 20.
PSC - Piano strutturale comunale
Si tratta dello strumento di pianificazione urbanistica generale che
deve essere predisposto dal Comune, con riguardo a tutto il proprio
territorio, per delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo
e per tutelare l'integrita' fisica ed ambientale e l'identita'
culturale dello stesso; e' definito all'art.28 della L.R. 24 marzo
2000, n. 20.
POC - Piano operativo comunale
Si tratta dello strumento urbanistico che individua e disciplina gli
interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e
trasformazione del territorio da realizzare nell'arco temporale di
cinque anni, predisposto in conformita' alle previsioni del PSC; e'
definito all'art.29 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20.
Quadro conoscitivo
Elemento costitutivo degli strumenti di pianificazione territoriale e
urbanistica. Esso provvede alla organica rappresentazione e
valutazione dello stato del territorio e dei processi evolutivi che
lo caratterizzano e costituisce riferimento necessario per la
definizione degli obiettivi e dei contenuti del piano e per la
valutazione di sostenibilita' e monitoraggio dei piani; e' definito
all'art. 4 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20 e specificato nell'atto di
indirizzo e coordinamento tecnico sui contenuti conoscitivi e
valutativi dei piani e sulla conferenza di pianificazione, punto 2,
deliberazione del Consiglio regionale 4 aprile 2001, n. 173.
Area cartografia - sistemi informativi geografici
CTR5
Si tratta della carta topografica alla scala 1:5.000, realizzata con
la collaborazione degli Enti locali in base alla L.R. 19/4/1975, n.
24.
CGU
Si tratta del processo di qualificazione ed integrazione dei dati
topografici degli Enti locali nell'ambito del miglioramento della
gestione della CTR5, cosiddetto "Carta geografica unica".
Particolare cartografico
Si tratta degli elementi del territorio di origine naturale ed
artificiale che sono stati riportati sulla CTR5.
Entita' topografica
Si tratta di aggregazioni di dati elementari caratterizzate da
proprieta' di identificazione, correlazioni tra loro e vincoli di
consistenza o proprieta' di integrita'.
Indice di correlazione
Si tratta di una identificazione dell'oggetto considerato che salva
le attuali strutture dati utilizzate nei diversi sistemi informativi;
in pratica nel reticolo stradale e' una relazione univoca tra il
codice strada Catasto (Agenzia del territorio) e il codice strada
comunale (provinciale-regionale).".
Visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione
referente "Territorio Ambiente Infrastrutture" di questo Consiglio
regionale, giusta nota prot. n. 6086 del 23 maggio 2003;
previa votazione palese, all'unanimita' dei presenti,
delibera:
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con
deliberazione in data 14 aprile 2003, progr. n. 650, riportate nel
presente atto deliberativo.