COMUNICATO DELL'ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI. IMMIGRAZIONE. PROGETTO GIOVANI. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Bando per l'istituzione del Centro di servizi per il volontariato per la Provincia di Bologna (ex art. 15, Legge 266/91 - DM 8/10/1997) (delibera Comitato di gestione del 31/1/2002)
Si comunica che il Comitato di gestione del Fondo speciale per il
volontariato presso la Regione Emilia-Romagna indice un bando per
l'istituzione del Centro di servizio di cui all'art. 15 della Legge
266/91 e del DM 8/10/1997 per la Provincia di Bologna in forma di
"Invito a presentare progetti per l'istituzione del Centro di
servizio" (d'ora in poi Invito).
Detto Invito e' stato deliberato dal Comitato nella seduta del 31
gennaio 2002, di cui al verbale n. B/2/02.
"Premessa
II presente bando si pone in continuita' con la delibera del Comitato
di Gestione di venerdi' 10 gennaio 1997, pubblicata nel Bollettino
Ufficiale regionale n. 17 del 12/2/1997 con cui sono stati istituiti
i Centri di servizio (d'ora in poi CSV) per il volontariato nella
Regione Emilia-Romagna. Ne riprende quindi principi e contenuti,
aggiornandoli con quelli inseriti nelle successive delibere del 22
settembre 1998 ("Orientamenti e criteri per l'assegnazione di risorse
a sostegno del consolidamento e sviluppo dei Centri di servizio per
il volontariato della Regione Emilia-Romagna in riferimento al ôPiano
di programmazione per il biennio 1999/2000'") e del 12 gennaio 2001
("Invito a presentare progetti relativi al piano di programmazione
per il biennio 2001/2002 dei Centri di servizio per il volontariato
della Regione Emilia-Romagna").
Rappresenta inoltre atto conseguente alla delibera assunta dal
Comitato di gestione stesso in data 31 gennaio 2002 in cui e' stata
disposta la cancellazione dall'Elenco regionale dei CSV
dell'associazione Centro di servizi per il volontariato della
Provincia di Bologna (CESEVOBO) per le motivazioni in essa riportate.
I Centri di servizio si costituiscono come strumenti per il sostegno,
la promozione e la valorizzazione del volontariato, aperti a tutte le
realta' che si esprimono attraverso attivita' solidaristiche. Essi
dunque non potranno che essere espressioni del volontariato per il
volontariato, rispettosi dei diversi principi e diversi ideali, ma al
tempo stesso capaci di proporsi come forza propulsiva per fare
emergere nuove e diverse potenzialita' dal mondo del volontariato.
Per esprimersi pienamente secondo gli obiettivi di cui sopra i Centri
devono operare con metodologie e mezzi che ne assicurino la massima
efficienza anche attraverso un radicamento diffuso nel territorio
regionale.
Devono pertanto essere strutture snelle prontamente riconvertibili
all'occorrenza, rispondere alle esigenze effettivamente esistenti
nelle diverse realta' sfruttando appieno le opportunita' gia'
presenti localmente ed operare, per una razionale ottimizzazione ed
economia delle risorse, cercando il massimo rapporto tra loro e con
tutti i soggetti pubblici o privati che possano contribuire al
raggiungimento delle loro finalita' istitutive.
Obiettivi e modi di operare cosi' alti non potranno essere realizzati
al meglio se non attraverso la convergenza sul volontariato di tutte
le responsabilita' connesse alla gestione dei Centri di servizio,
responsabilita', del resto, cui il volontariato stesso non ha mai
inteso sottrarsi ma che anzi ha rivendicato fortemente.
1) Oggetto
Il presente Invito ha per oggetto:
a) la proposta di istituzione del CSV della Provincia di Bologna;
b) la programmazione delle attivita' di primo livello (quello
relativo all'offerta di servizi e prestazioni di qualita' in
relazione ai bisogni delle organizzazioni e dei gruppi di
volontariato presenti sul territorio) per il periodo dall'istituzione
del CSV al 31/12/2003.
Rispetto alla proposta di cui alla lettera a) il progetto dovra'
prevedere che il Centro assicuri uno o piu' dei seguenti servizi:
- consulenza fiscale e amministrativo-contabile (regime fiscale delle
organizzazioni di volontariato, aiuto alla compilazione dei bilanci,
ecc.);
- consulenza legale (costituzione e funzionamento delle associazioni
di volontariato; la legislazione italiana, regionale e le direttive
dell'Unione Europea in materia; le convenzioni e il rapporto con gli
Enti pubblici e locali; le associazioni di volontariato e la
legislazione nei Paesi dell'Unione);
- consulenza su organizzazione, sviluppo e consolidamento delle
organizzazioni di volontariato;
- formazione alla cultura della solidarieta' (alle attivita' di
carattere locale, nazionale e internazionale organizzazioni di
volontariato), che interagisce con i diversi settori di intervento
(analisi dei bisogni, attivita' sperimentali, attivita' di
formazione);
- ricerca, documentazione e informazione sui principali settori di
intervento delle associazioni di volontariato (ricerche sui
principali campi di intervento del volontariato, banche dati, ecc.);
- informazione sulle associazioni di volontariato in Regione, in
Italia e in Europa (per settori, consistenza, esperienze, possibili
scambi di esperienze, collaborazioni e confronti);
- biblioteca ed emeroteca delle principali pubblicazioni riguardanti
il volontariato;
- informazione-formazione su finanziamento, autofinanziamento,
possibilita' di finanziamento pubblico, i programmi della Commissione
Europea;
- aiuto alla realizzazione di progetti, programmi e iniziative delle
associazioni di volontariato;
- pubblicazioni di documentazione, ricerche, manuali su aspetti
fiscali, legali e metodi di formazione, sostegno a pubblicazioni e
ricerche delle associazioni di volontariato;
- supporti organizzativi e consulenze alla realizzazione di convegni,
seminari delle organizzazioni di volontariato.
Il progetto dovra' inoltre garantire che il Centro abbia la capacita'
di supportare la progettualita' sociale del volontariato attraverso
attivita' volte al sostegno e alla promozione di progetti, programmi
e iniziative delle associazioni di volontariato che, a partire dalla
lettura e dall'analisi delle principali caratteristiche del proprio
territorio, giungono alla progettazione di interventi in ordine ai
principali bisogni individuali, approntando, nelle diverse fasi della
costruzione dei progetti e degli interventi, opportune forme di
coinvolgimento dei soggetti sociali ed istituzionali del territorio.
Rispetto alla programmazione di cui alla lettera b) il progetto (che
dovra' altresi' tener conto di tutti gli orientamenti ad essa
applicabili) dovra' indicare, utilizzando il Formulario allegato, le
attivita' che intende svolgere nel periodo compreso tra l'istituzione
del CSV e il 31/12/2003, nonche' i relativi costi.
2) Fondo a disposizione
Per l'avvio e le attivita' da svolgere tra la data di istituzione e
il 31/12/2003 salvo verifica alla fine dei primi sei mesi, il Centro
di servizio avra' a disposizione un fondo di Euro 250.000
(equivalenti a 484.817.500 Lire).
3) Soggetti abilitati a presentare la richiesta, modalita' e termini
Ai sensi dell'art. 3, comma 1 del DM 8/10/1997 "gli Enti locali, le
organizzazioni di volontariato di cui all'art. 3 della Legge n. 266
del 1991, in numero di almeno cinque, gli enti e le casse di cui
all'art. 1, comma 1 del presente decreto e le federazioni di
volontariato di cui all'art. 12, comma 1 della legge stessa", possono
"richiedere al Comitato di gestione la costituzione di un Centro di
servizio con istanza sottoscritta dai legali rappresentanti dei
richiedendi, allegando lo statuto e il programma di attivita'
dell'istituendo Centro di servizio nonche' l'indicazione di chi
assume la responsabilita' amministrativa del Centro, il quale
sottoscrive l'istanza.".
L'istanza e' avanzata al Comitato di gestione per il tramite
dell'Ente locale ove il Centro di servizio deve essere istituito.
Copia per conoscenza deve essere inviata anche al Comitato di
gestione, cui dovra' essere poi trasmessa l'attestazione del
ricevimento da parte dell'Ente locale interessato.
L'Ente locale, entro trenta giorni dalla ricezione dell'istanza,
trasmette al Comitato di gestione un proprio parere sulla stessa. Ove
l'ente locale non provveda alla trasmissione del parere nel termine
prefissato, il Comitato di gestione potra' procedere anche in assenza
di detto parere.
Il Comitato di gestione valuta le istanze ricevute alla luce dei
criteri in precedenza predeterminati e pubblicati e, con
provvedimento motivato, istituisce il Centro di servizio e lo iscrive
nell'elenco di cui all'art. 2, comma 6, lettera c) del presente
decreto, previo accertamento in ogni caso che il soggetto gestore
sia:
a) un'organizzazione di volontariato di cui all'art. 3 della Legge n.
266 del 1991;
b) oppure, in alternativa, un'entita' giuridica costituita da
organizzazioni di volontariato o con presenza maggioritaria di esse.
Le istanze di costituzione del Centro di servizio dovranno pervenire
al Comitato di gestione (Viale Aldo Moro n. 30 - Bologna, presso
Assessorato alle Politiche sociali) ed all'Ente locale di riferimento
(Amministrazione provinciale di Bologna - Assessorato alla Sicurezza
sociale e Tutela della salute, Bologna - Via del Borgo di San Pietro
n. 90 G) entro sessanta giorni dalla pubblicazione del presente
Invito nel Bollettino Ufficiale regionale.
Per le domande spedite tramite posta fara' fede il timbro di
spedizione.
L'ordine d'arrivo delle istanze non e' considerato elemento di
priorita'.
4) Documentazione
Le istanze dovranno essere corredate da:
a) formale istanza firmata dal rappresentante legale del/i soggetto/i
proponente/i;
b) proposta di istituzione del CSV contenente: finalita' e obiettivi
generali, gli orientamenti fondamentali dell'ente rispetto alla
gestione del CSV (rapporti con le ODV, modalita' di rapporto con il
territorio, organizzazione complessiva del CSV, ecc.);
c) atto costitutivo e statuto del soggetto gestore, da cui risultino
gli enti aderenti e le persone che ne compongono gli organi sociali,
regolamento (almeno in forma di bozza) con cui si intende
disciplinare il funzionamento del Centro da costituire;
d) formulario per la programmazione delle attivita' per l'anno 2002,
che puo' essere richiesto al Comitato di gestione all'indirizzo
e-mail coge.emiliaromagna¹libero.it.
Qualora il soggetto richiedente e quello gestore non coincidano e'
necessario presentare formale atto con cui il soggetto preposto alla
gestione del Centro di cui si chiede la costituzione si impegna in
tal senso, nel rispetto delle norme vigenti, degli accordi stabiliti
con il soggetto richiedente e delle direttive emanate dal Comitato di
gestione.
Il Comitato di gestione si riserva di richiedere all'occorrenza
chiarimenti e/o ulteriore documentazione integrativa delle istanze
presentate.
5) Criteri di valutazione delle istanze
Il Comitato di gestione nella valutazione delle istanze pervenute per
la costituzione del Centro di servizio, si atterra' ai criteri di
valutazione approvati nella seduta del 10 maggio 1996 di cui al
verbale n. 3/96.
Sono in particolare considerati elementi positivi ai fini della
valutazione della qualita' dei progetti di istituzione dei Centri:
1) l'universalita' dell'offerta dei servizi e conseguentemente la
possibilita' da parte di ogni realta' di volontariato (iscritta o non
iscritta nel Registro regionale del volontariato) di usufruirne;
2) la maggiore articolazione sul territorio di competenza dei
richiedenti;
3) il maggior collegamento operativo con gli altri Centri di servizi
per il volontariato presenti in regione e quindi i progetti che
prevedono una quota parte per questa finalita';
4) la collaborazione operativa con agenzie formative, banche dati,
istituzioni, universita' ed altri soggetti, presenti in regione, a
livello nazionale e internazionale;
5) la vocazione specifica nella prospettiva della diversificazione e
complementarieta' tra i Centri di servizi;
6) la previsione, nella programmazione pluriennale, di forme di
autonomia finanziaria rispetto al reperimento delle risorse
necessarie al funzionamento del Centro stesso;
7) la promozione di nuova progettualita';
8) la gestione fondata su apparati "leggeri", che valorizzino le
competenze maturate all'interno del mondo del volontariato e/o del
terzo settore in special modo in riferimento alla capacita' di
mettere in rete, coordinare, collegare, progettare fra e in gruppi e
organizzazioni diverse.
In questo quadro saranno privilegiati progetti che sviluppino forme
di collaborazione con agenzie specializzate nei diversi ambiti,
stimolando l'attivazione di professionalita' nel terzo settore.
A parita' di condizioni qualitative:
a) verra' preferita la domanda in cui il soggetto richiedente e il
soggetto gestore coincidano;
b) tra i soggetti richiedenti e gestori, secondo quanto indicato
dall'art. 3, comma 3 del DM 21 novembre 1991, saranno valutati in
ordine di priorita' le domande presentate da: b.1) una associazione
di organizzazioni di volontariato a dimensione minima provinciale,
formata prevalentemente da organizzazioni iscritte al Registro
regionale; b.2) una organizzazione di volontariato a carattere
regionale o nazionale, fortemente rappresentata sul territorio e
iscritta nel Registro regionale; b.3) una fondazione riconosciuta di
cui all'art. 3, comma 4, lett. b) del DM 21 novembre 1991.
Istituzione del Centro ed erogazione delle risorse
Valutate le istanze pervenute nei termini, previa intesa con la
Provincia e il Comune interessati, con deliberazione motivata da
pubblicarsi nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna il
Comitato di gestione istituisce il Centro di servizio e provvede a
iscriverlo all'apposito elenco.
Una quota della somma complessivamente a disposizione verra' erogata
all'atto stesso della costituzione del Centro, onde consentire
l'attivazione del progetto; le erogazioni successive avverranno per
tranches previa verifica dello stato di attuazione del progetto
stesso.
IL PRESIDENTE
Vittorio Rabaglia"