DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 1 ottobre 2001, n. 2003
Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul progetto per la circonvallazione abitato di Montecchio Emilia denominata "Variante est di Montecchio" II e III lotto nel comune di Montecchio Emilia in provincia di Reggio Emilia
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell' art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche e integrazioni, in considerazione
del limitato rilievo degli interventi previsti, e dei conseguenti
impatti ambientali, il progetto per la circonvallazione dell'abitato
di Montecchio Emilia denominata "Variante est di Montecchio", II e
III lotto, dalla ulteriore procedura di VIA, con le seguenti
prescrizioni gia' riportate al punto 7):
Fase di cantiere
1) per il ripristino delle aree di cantiere si riutilizzera' il
terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di
accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in
spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne
la morte biologica;
2) per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti
dalla movimentazione dei materiali di costruzione, dall'esercizio di
impianti fissi e dalla movimentazione dei mezzi su sede stradale di
cantiere sterrata e' necessario: - per l'eventuale impianto di
betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento
per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e
miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione; - qualora
nella composizione del calcestruzzo rientri come materia prima il
polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche dal
lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere svolta a cielo aperto
e comunque, prima dello scarico delle acque usate nel contenitore
preparato allo scopo, dovranno essere interposte griglie di
trattenimento del materiale plastico; - prevedere la umidificazione
dei depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed
inerti e delle vie di transito da e per i cantieri, soprattutto
quando queste si trovino nelle vicinanze dell'aggregato urbano; - per
il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei
cassoni con teloni.
Rumore
1) Si prescrive il rispetto dei limiti di pressione sonora, previsti
dal DPCM 1/3/1991 e successive modifiche, sugli alloggi e sui
ricettori presenti, nelle adiacenze dell'infrastruttura progettata,
al di fuori della fascia di rispetto laterale, come indicato nella
circolare regionale n. 7 dell'1/3/1993; in particolare tali aree,
vanno considerate appartenenti alla III classe (area di tipo misto)
con limite diurno pari a 60 dB(A) e limite notturno pari a 50 dB(A);
2) le opere di mitigazione, necessarie per il conseguimento del
rispetto dei limiti relativi all'impatto acustico, dovranno essere
del tipo vegetazionale, (cespugli e alberature di essenze autoctone),
in grado di creare un corridoio ecologico che possa raccordarsi con
la vegetazione esistente dei vari canali attraversati
dall'infrastruttura;
3) il progetto esecutivo dovra' comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle
fallanze nel primo anno di manutenzione;
4) nel caso in cui si prevedano mitigazioni, direttamente sugli
edifici residenziali, mediante finestre silenti, si prescrive che,
analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR 18/11/1998, n. 459,
siano comunque introdotti tutti gli eventuali ulteriori interventi
necessari a garantire il livello notturno massimo, misurato al centro
della stanza, a finestre chiuse, con il microfono posto a 1,5 metri
dal pavimento;
5) si prescrive che le eventuali barriere fonoassorbenti siano
ricoperte di rivestimenti vegetali;
6) si dovra' valutare, inoltre, la necessita' di introdurre eventuali
mitigazioni acustiche, sul cantiere e/o sui ricettori; le azioni
attivate dovranno consentire il rispetto dei limiti sonori previsti
dalle normative vigenti;
7) le prescrizioni, prima elencate, dovranno essere verificate
attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da realizzarsi
durante la realizzazione dell'opera, ad opera e mitigazioni
realizzate e, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno essere
assunte le necessarie determinazioni conseguenti.
Ambiente idrico
1) In ottemperanza alle prescrizioni previste sia dal PTCP, sia dal
PRG, per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue
di origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di
spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della
piattaforma, ecc.) dell'infrastruttura occorre prevedere dei presidi
a tutela dei corsi d'acqua ed in specifico prevedere, in fase di
progettazione esecutiva, un sistema di raccolta e trattamento delle
acque di origine meteorica che preveda la realizzazione di vasche di
raccolta di prima pioggia per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di
saracinesche idrauliche in grado di bloccare l'immissione dei reflui
nel reticolo idrografico superficiale;
2) il progetto esecutivo dovra' contenere il "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali";
3) il progetto esecutivo del sistema di raccolta e trattamento delle
acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali
dovra' essere approvato dall'Amministrazione provinciale di Reggio
Emilia;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente Provincia di
Reggio Emilia - Area Patrimonio e Infrastrutture, alla
Amministrazione provinciale di Reggio Emilia - Assessorato Ambiente,
al Comune di Montecchio Emilia, all'Agenzia ARPA di Reggio Emilia;
c) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni,
il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.