COMUNICATO
Accordo di programma per l'integrazione delle attivita' socio-assistenziali di competenza del distretto di Fidenza con quelle dell'Azienda Unita' sanitaria locale di Parma. Decreto del Sindaco 21 marzo 2000
IL SINDACO
Vista la deliberazione consiliare n. 87 del 21/12/1999, esecutiva,
con cui veniva dichiarata l'adesione del Comune di Fidenza
all'accordo di programma per l'integrazione delle attivita'
socio-assistenziali di competenza dei Comuni con quelle dell'Azienda
Unita' sanitaria locale di Parma, redatto a norma della L.R. 21
aprile 1999, n. 3, tra i Comuni di Fontanellato, Fontevivo, Noceto,
Salsomaggiore Terme e Soragna, l'Azienda Unita' sanitaria locale;
visto l'accordo di programma, stipulato tra le Amministrazioni
interessate in data 21 marzo 2000 al n. 22285 di repertorio, a mezzo
scrittura privata non autenticata;ritenuto, quale atto successivo al
conseguimento del consenso unanime delle Amministrazioni interessate,
doversi provvedere all'approvazione dell'accordo, preliminarmente
alla pubblicazione del medesimo nel Bollettino Ufficiale della
Regione, ai sensi dell'art. 27, comma 4 della Legge 8 giugno 1990, n.
142;
decreta:
1) e' approvato, ai sensi e per gli effetti dell'art. 27 della Legge
8 giugno 1990, n. 142, l'art. 15 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e
l'art. 7 della L.R. 12 maggio 1994, n. 19 cosi' come sostituito
dall'art. 183 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3, l'accordo di
programma, stipulato in data 21 marzo 2000 tra i Comuni di Fidenza,
Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Salsomaggiore Terme e Soragna,
l'Azienda Unita' sanitaria locale di Parma per l'integrazione delle
attivita' socio-assistenziali di competenza dei Comuni del distretto
di Fidenza con quelle dell'Azienda Unita' sanitaria locale;
2) il presente atto, unitamente all'accordo di programma con lo
stesso approvato, sara' pubblicato nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna;
3) le spese per la stipulazione e pubblicazione dell'accordo saranno
ripartite in parti uguali tra le Amministrazioni aderenti;
4) del presente atto sia data comunicazione alle Amministrazioni
interessate.
IL SINDACO
Massimo Tedeschi
Accordo di programma per l'integrazione delle attivita'
socio-assistenziali di competenza dei Comuni del distretto di Fidenza
con quelle dell'Azienda Unita' sanitaria locale di Parma
Fra i Comuni di:
- Fidenza, rappresentato dal Sindaco pro-tempore ing. Massimo
Tedeschi, nato in Fidenza il 10/12/1951, agente in esecuzione della
deliberazione del Consiglio comunale n.87 del 21/12/1999;
- Fontanellato, rappresentato dal Sindaco pro-tempore dott. Vincenzo
Bernazzoli, nato in Fidenza il 28/12/1955, agente in esecuzione della
deliberazione del Consiglio comunale n. 95 del 28/12/1999;
- Fontevivo, rappresentato dal Sindaco pro-tempore dott. Stefano
Mulazzi nato in Parma il 27/2/1957, agente in esecuzione della
deliberazione del Consiglio comunale n. 106 del 28/12/1999;
- Noceto, rappresentato dal Sindaco dott. Fabio Fecci nato in Fidenza
il 26/4/1965, agente in esecuzione della deliberazione del Consiglio
comunale n. 11 del 24/1/2000;
- Salsomaggiore Terme, rappresentato dal Sindaco pro-tempore dott.
Adriano Grolli nato in Salsomaggiore Terme il 1/6/1947, in esecuzione
della deliberazione del Consiglio comunale n. 576 del 13/1/2000;
- Soragna, rappresentato dal Sindaco pro-tempore dott. Roberto Garbi
nato in Soragna il 6/1/1965, agente in esecuzione della deliberazione
del Consiglio comunale n. 65 del 29/12/1999;
- l'Azienda Unita' sanitaria locale di Parma, rappresentata dal
Direttore del distretto di Fidenza pro-tempore dott.ssa Maria Salati
nata in Parma il 27/5/1956 in esecuzione della deliberazione n. 82
del 16/2/2000;
si stipula
il seguente accordo di programma, a norma dell'art. 27 della Legge 8
giugno 1990, n. 142, dell'art. 15 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e
dell'art. 7 della L.R. 12 maggio 1994, n. 19 cosi' come sostituito
dall'art. 183 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3, per individuare i
modelli organizzativi ed i relativi rapporti finanziari, fondati
sull'integrazione organizzativa e professionale delle rispettive
competenze.
Art. 1
Obiettivi dell'accordo
obiettivo dell'accordo di programma:
1) L'istituzione in ambito distrettuale del Servizio sociale per la
gestione coordinata ed integrata delle competenze socio-assistenziali
di pertinenza dei Comuni in premessa elencati, con quelle
socio-sanitarie, di competenza Azienda Unita' sanitaria locale: -
assistenza sociale alla maternita', all'infanzia, all'eta' evolutiva
di qualsiasi provenienza, nonche' ai minorenni anche extracomunitari
soggetti a provvedimenti dell'attivita' giudiziaria; - assistenza
sociale agli adulti in eta' lavorativa inabili, dimessi dal carcere,
vittime o familiari di vittime di delitti; - assistenza sociale a
tossicodipendenti, attraverso la collaborazione con il SERT; -
assistenza a soggetti disabili, minori ed adulti, anche in strutture
residenziali o semi-residenziali; - assistenza sociale delegata ai
Comuni con L.R. 3/99 prima di competenza provinciale; - vigilanza sul
funzionamento delle strutture e dei servizi pubblici e privati di
assistenza sociale, ad esso delegata o sub delegata dalla Regione,
relativamente a minori, disabili, anziani.
2) I contraenti l'accordo di programma identificano nelle deleghe
all'Azienda Unita' sanitaria locale lo strumento per l'esercizio
delle funzioni di cui al punto uno.
3) La delega sara' disciplinata da convenzioni e/o da protocolli
d'intesa.
4) Le Amministrazioni comunali aderenti all'accordo garantiscono
l'esercizio delle attivita' delegate attraverso la partecipazione
economica attribuita secondo il metodo della quota capitaria; con
questo intendono sottolineare il principio della reciproca
mutualita'.
Art. 2
La rete del Servizio sociale di distretto e' costituita dalle
strutture, dai servizi e dalle risorse che i soggetti aderenti
all'accordo mettono a disposizione tramite convenzione per garantire
la programmazione degli interventi in un contesto unitario e
integrato di servizi che la costruiscono.
Essa e' intesa come parte fondamentale di una piu' vasta rete di cui
fanno parte i Servizi sociali dei Comuni; i Servizi socio-sanitari
delle Aziende Unita' sanitarie locali, le agenzie educative e
scolastiche, il volontariato.
Art. 3
Ambito territoriale (distretto)
La rete dei servizi e delle strutture per l'erogazione delle
prestazioni socio-assistenziali e sanitarie delegate e' gestita in un
ambito territoriale definito Distretto di Fidenza, individuato e
costituito ai sensi dell'art. 9 della L.R. 12 maggio 1994, n. 19.
Il distretto comprende i Comuni di Fidenza (Capofila), Salsomaggiore
Terme, Noceto, Fontevivo, Fontanellato, Soragna.
Art. 4
Comitato di distretto
In ambito di distretto e' istituito un Comitato di distretto per
l'accordo di programma composto dai Sindaci dei Comuni, o loro
delegati, e dal Direttore dell'Azienda Unita' sanitaria locale o suo
delegato.
Il Comitato di distretto, nell'ambito degli indirizzi espressi dalla
Conferenza sanitaria territoriale, svolge funzioni di proposta e di
verifica sulle attivita' distrettuali relativamente a:
a) piani e programmi distrettuali definiti dalla programmazione
aziendale;
b) risorsa finanziaria di distretto e priorita' d'impiego;
c) verifica dei risultati conseguiti in analogia a quanto previsto
alla lettera g) del comma 2 dell'art. 11 della L.R. 12 maggio 1994,
n. 19;
d) assetto organizzativo e localizzazione dei servizi distrettuali.
Le proposte di localizzazione dei servizi distrettuali sono
sottoposte al parere obbligatorio del Comitato di distretto.
Il Comitato di distretto puo' promuovere eventuali iniziative di
carattere locale, anche riguardanti aree territoriali
sub-distrettuali, verificandone la relativa copertura finanziaria:
- assicura le linee di indirizzo politico-istituzionali e le
modalita' strategiche di funzionamento del servizio;
- garantisce le condizioni (di personale, di spazi, di strumenti)
affinche' il servizio possa operare nelle migliori condizioni
possibili e raggiungere gli obiettivi previsti;
- valuta la programmazione del servizio e i piani di sviluppo della
rete distrettuale dei servizi;
- promuove e favorisce lo sviluppo quali/quantitativo dei servizi
(gestiti dagli Enti che partecipano all'accordo) e assicura la messa
in campo delle risorse;
- sostiene e facilita modalita' di relazione e collaborazione tra
servizi e istituzioni coinvolte secondo un'ottica di rete di
reciprocita';
- promuove e sostiene sperimentazioni guidate in ordine a nuove
tipologie di risposta e di modelli organizzativi da attivare;
- il Comitato svolge le funzioni di vigilanza sull'esecuzione
dell'accordo di programma a norma dell'art. 27.6 della Legge 8 giugno
1990, n. 142.
Art. 5
Presidenza e funzionamento
del Comitato di distretto
Il Comitato di distretto e' presieduto dal Sindaco del Comune capo
comprensorio (o suo delegato) che ne dispone la convocazione, sentiti
tutti i membri. Il Direttore di distretto socio-sanitario puo'
proporne o richiederne la convocazione al presidente proponendone
l'ordine del giorno.
Le decisioni sono validamente assunte dalla maggioranza assoluta dei
rappresentanti dei soggetti aderenti all'accordo e sono vincolanti
per tutti questi, anche se dissenzienti.
Il Comitato di distretto si riunisce presso la sede del Comune di
Fidenza.
Art. 6
Attivazione del Servizio sociale distrettuale
Gli Enti aderenti all'accordo istituiscono il Servizio sociale
distrettuale per il coordinamento, l'integrazione e la gestione delle
funzioni sociali e sanitarie, punto unico di riferimento per la
gestione delle attivita' delegate.
Gli operatori sociali saranno integrati da operatori sanitari come e'
previsto dalla legge regionale al fine di garantire gli interventi
integrati a favore degli utenti che ne abbiano diritto. La
ripartizione degli oneri sara' definita in base alla L.R. 1637/97.
La sede del Servizio sociale distrettuale e' collocata presso la sede
del Distretto sanitario.
Art. 7
Compiti del servizio sociale
Il Servizio sociale, insieme e fra i compiti specifici di legge e di
istituto:
a) compie una prima valutazione della situazione dell'utente al fine
di avviarlo, secondo il tipo di bisogno alla rete dei servizi
integrati socio-sanitari, tramite i vari responsabili di settore;
b) garantisce il coordinato utilizzo della rete complessiva dei
servizi socio-sanitari tramite la verifica costante delle
disponibilita' esistenti sul territorio e la gestione dei rapporti
amministrativi conseguenti all'accordo di programma in collaborazione
con gli uffici;
c) ottimizza la qualita' degli interventi anche tramite
l'individuazione del responsabile di ogni caso;
d) attiva i protocolli di intesa con istituzioni pubbliche e private
presenti sul territorio;
e) collega operativamente i servizi socio-sanitari, al fine di
ottenere continuita' di assistenza e cura e pertinenza fra servizio
attivato e necessita' espresse;
f) autorizza in via amministrativa l'accesso alla rete dei servizi
socio-sanitari integrati sulla base delle disposizioni tenuto conto
delle disponibilita' esistenti sul territorio, delle opzioni del
cittadino e dei protocolli procedurali esistenti;
g) attiva programmi di controllo sul funzionamento della rete e di
verifica della qualita' delle prestazioni;
h) svolge attivita' di informazione sui servizi esistenti sul
territorio, sulle modalita' e sui criteri di accesso sia a strutture
pubbliche che private convenzionate;
i) promuove ed organizza, in collaborazione con gli enti
istituzionalmente preposti, le attivita' di formazione ed
aggiornamento del personale;
j) raccoglie ed elabora i dati informativi sui servizi delle gestioni
delegate esistenti sul territorio;
k) garantisce la conoscenza della domanda attuale e potenziale della
popolazione residente nel distretto, al fine di favorire la messa a
punto di linee coerenti con le esigenze locali e condivise dai
servizi;
l) assicura lo sviluppo organico del sistema dei servizi rispondendo
in modo esauriente e razionale all'evoluzione della domanda;
m) svolge compiti di collegamento operativo fra i servizi
socio-sanitari integrati e servizi sanitari, al fine di ottenere
continuita' di assistenza e cura fra servizio attivato e necessita'
espresse;
n) fornisce consulenza e supporto ai servizi, per sviluppare cultura
in tal senso, per favorire la qualificazione delle prestazioni e del
personale e per omogeneizzare linguaggio e strumenti professionali e
operativi;
o) promuove la collaborazione con il volontariato, curandone i
rapporti, l'informazione e la partecipazione informata alle attivita'
di istituto.
Art. 8
Assetto organizzativo del Servizio sociale
Compongono il Servizio sociale le figure professionali che operano
nella rete dei servizi ed appartengono agli Enti che partecipano
all'accordo, seguendo la seguente articolazione:
a) responsabile del Servizio sociale distrettuale e' nominato dal
Direttore generale su designazione del Comitato di distretto: Ufficio
di Coordinamento composto da: Assistente sociale Coordinatore area
minori; Coordinatore Area handicap; Coordinatore Inserimenti
lavorativi; Responsabile uffici amministrativi;
per le situazioni di confine e/o sovrapposizione con altre aree, che
saranno regolamentate mediante protocolli; verranno chiamati a farne
parte il Responsabile U.O. distrettuale di Salute mentale; il
Responsabile U.O. dipartimento SERT, il Responsabile U.O. Salute
infanzia.
L'Ufficio di coordinamento del Servizio sociale ha lo scopo di
promuovere interventi sviluppare cultura e comportamenti di rete fra
i punti di erogazione delle prestazioni al fine di garantire ai
cittadini un sistema di prestazioni sociali e sanitarie omogeneo,
organico e continuo.
L'Ufficio di coordinamento del Servizio sociale distrettuale si
attiva periodicamente e scadenze fisse.
L'Ufficio di coordinamento del Servizio sociale distrettuale fa
riferimento al Comitato per l'attuazione dell'accordo (Comitato di
distretto) tramite il Responsabile del Servizio sociale.
a) Funzioni amministrative
Le funzioni amministrative del Servizio sociale vengono svolte da un
ufficio amministrativo con compiti di:
- segreteria del Servizio sociale
- raccolta ed elaborazione dati
- informazioni.
b) Commissione Assistenza distrettuale
Valuta i bisogni socio-sanitari degli utenti inviati al Servizio
sociale dopo la prima segnalazione del responsabile del caso. E'
composta dal Responsabile del Servizio, dai Coordinatori di area,
dall'Assistente sociale responsabile del caso.
Art. 9
Principi
L'attuazione degli interventi assistenziali di cui ai precedenti
articoli deve ispirarsi ai seguenti criteri, costituenti punti
fondamentali di riferimento per la gestione del servizio che,
nell'assolvimento degli obblighi di legge e delle disponibilita' di
risorse, si muove rivolgendosi alla tutela e alla promozione sociale
del cittadino in condizioni di marginalita' e di bisogno.
a) Il Servizio difende e diffonde il valore sociale della mutualita'
e della sussidiarieta' pubblica, considerata negli aspetti della
prevenzione, della socializzazione e dell'aiuto al recupero ad una
adeguata e dignitosa condizione esistenziale che e' intesa come
diritto di ogni cittadino;
b) gli interventi assumeranno contenuti e modalita' non
istituzionalizzanti; intendendo cosi' anche sottolineare la
necessita' della collaborazione con il volontariato e con le altre
agenzie presenti sul territorio, che viene considerato risorsa
preziosa per la costituzione dell'identita' personale e sociale delle
persone;
c) gli interventi saranno concepiti tenendo conto di una concezione
unitaria della persona, e cio', anche per quanto di competenza
tecnica di altri Servizi che interagiscono con il Servizio Sociale;
d) la gestione in delega dei Servizi non esaurisce la competenza e la
politica delle Amministrazioni comunali, ma ne e' parte integrante e
fondamentale.
Il comportamento e le scelte dell'Azienda Unita' sanitaria locale
devono di norma conformarsi ai seguenti criteri e limiti, validi per
l'intero territorio distrettuale e per tutti i casi nei quali emerge
il bisogno di assistenza:
1) gli interventi assistenziali devono tendere a favorire una normale
condizione esistenziale del cittadino in difficolta', mantenendolo
solitamente nel proprio ambiente familiare e sociale e operando il
piu' possibile sulle potenzialita' individuali e collettive;
2) le prestazioni assistenziali devono realizzarsi innanzitutto
attraverso il complesso dei servizi socio-assistenziali, sanitari ed
educativi del territorio, la cui integrazione deve essere stimolata e
coordinata per cogliere anche le esigenze e le risorse piu'
specifiche degli assistiti; in questo complesso di servizi rientrano
anche le strutture territoriali finalizzate al mantenimento e
all'inserimento sociale degli assistiti;
3) gli interventi assistenziali devono rispondere ai bisogni
specifici e non ai disagi esteriori di ogni soggetto assistito, senza
isolare ogni singolo caso, ma riconducendolo alle varie collettivita'
interessate (famiglia, comunita', ecc.);
4) gli interventi assistenziali debbono essere rivolti ai soggetti
che si trovano nelle condizioni di assistibilita' indicate dalle
leggi che disciplinano le aree assistenziali di cui ai precedenti
articoli e per i quali sia accertata la sussistenza della condizione
di bisogno economico e sociale;
5) gli interventi assistenziali non si esauriscono nelle provvidenze
economiche che vanno considerate come supporto dell'azione di
recupero e di socializzazione e che, pertanto, vanno sempre collegate
con le prestazioni di servizio sociale;
6) l'assistenza economica va erogata secondo i criteri e le modalita'
indicate nel protocollo allegato alla presente convenzione.
Gli interventi dovranno garantire la massima uniformita' tecnica
possibile, nell'intero ambito distrettuale.
Art. 10
Estensione dell'accordo di programma
Gli Enti sottoscrittori convengono sull'opportunita' di associare al
perseguimento degli obiettivi dell'accordo, le organizzazioni del
volontariato, le associazioni dei minori e dei loro familiari, le
cooperative sociali, i privati gestori di servizi
socio-assistenziali, attraverso specifici protocolli d'intesa,
convenzioni, accordi.
Art. 11
Ripartizione delle spese
Ogni soggetto aderente all'accordo sopporta le spese di esercizio
dell'attivita' istituzionale e dei servizi erogati.
Le spese che alcuno dei Comuni sopportasse nell'interesse degli altri
Comuni (personale) saranno fra tutti questi ripartite in proporzione
alla popolazione residente nel territorio di ciascuno al 31 dicembre
dell'anno precedente.
Similmente saranno ripartite le spese relative alle prestazioni di
assistenza sociale sopportate dal Servizio sociale distrettuale.
Si applicheranno le disposizioni regionali circa l'imputazione degli
oneri per i servizi socio-assistenziali e di quelli di rilievo
sanitario.
Art. 12
Recesso dell'accordo
Ciascuno dei soggetti aderenti all'accordo potra' recederne
dall'inizio di ogni anno solare, purche' manifesti la sua volonta' a
tutti gli altri con almeno sei mesi di anticipo.
Il recedente restera' obbligato per gli oneri a lui incombenti fino
al termine dell'anno antecedente quello da cui diviene efficace il
recesso.
Art. 13
Durata dell'accordo
L'accordo e' concluso per la durata di tre anni solari successivi a
quello della sottoscrizione e scadra' percio' il 31 dicembre 2002.
Esso potra' essere prorogato per volonta' unanime degli aderenti da
dichiararsi almeno quattro mesi prima della scadenza per tempo da
concordarsi.
Non potra' essere modificato durante la sua vigenza se non per
consenso unanime dei partecipanti.
Art. 14
Risoluzione di controversie
La soluzione delle controversie sull'interpretazione dell'accordo e
sulla sua applicazione, che non possano essere composte
all'unanimita' dal Comitato di attuazione, sara' demandata ad un
collegio di tre arbitri esperti ciascuno in diritto, amministrazione,
servizio sociale, designati all'unanimita' dal Comitato per
l'attuazione dell'accordo ovvero, in caso di dissenso circa uno o
piu' degli arbitri, dal Presidente del Tribunale di Parma.
Si applicheranno al procedimento ed al giudizio arbitrale le
disposizioni del Codice di procedura civile.
IL SINDACO DEL IL SINDACO DEL
COMUNE DI FIDENZA COMUNE DI FONTANELLATO
Massimo Tedeschi Vincenzo Bernazzoli
IL SINDACO DEL IL SINDACO DEL
COMUNE DI FONTEVIVO COMUNE DI NOCETO
Stefano Mulazzi Fabio Fecci
IL SINDACO DEL IL SINDACO DEL
COMUNE DI SALSOMAGGIORE TERME COMUNE DI SORAGNA
Adriano Grolli Roberto Garbi
IL DIRETTORE DEL
DISTRETTO DI FIDENZA
AUSL DI PARMA
Maria Rosa Salati