DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 luglio 2000, n. 1404
Approvazione delle Linee-guida per l'attuazione della sperimentazione del percorso formativo integrato relativo alla figura professionale "Operatore socio-sanitario"
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- il DM della Sanita' 26 luglio 1991, n. 295, che definisce il
regolamento dei corsi di qualifica per l'accesso al profilo
professionale di Operatore tecnico addetto all'assistenza in
applicazione dell'art. 40, comma 3 del DPR 384/90;
- la L.R. 19/79 e successive integrazioni e modificazioni, recante
"Riordino, programmazione e deleghe della formazione alle
professioni";
- la L.R. 5/94 "Tutela e valorizzazione delle persone anziane -
Interventi a favore di anziani non autosufficienti", e in particolare
l'art. 25 che prevede un intervento specifico della Regione per la
promozione di corsi di formazione per operatori dei servizi della
rete;
- il DLgs 229/99 avente per oggetto "Norme per la razionalizzazione
del Servizio sanitario nazionale" ed in particolare l'articolo
3-septies che integra l'articolo 3 del DLgs 502/92 definendo le
prestazioni socio-sanitarie a rilevanza sociale e quelle a rilevanza
sanitaria, stabilendo l'istituzione all'interno del Servizio
sanitario nazionale dell'area socio-sanitaria ad elevata integrazione
sanitaria, e rimandando a un successivo atto la disciplina dei
relativi profili professionali;
- il "Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000" approvato
con DPR 23 luglio 1998 e il Piano sanitario regionale 1999-2001
approvato con deliberazione del Consiglio regionale 1235/99, con
particolare riferimento all'obiettivo strategico dell'integrazione
socio-sanitaria;
- il DDL n. 4641 approvato alla Camera dei Deputati il 31 maggio 2000
recante "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali", e in particolare l'art. 12 sulle
figure professionali sociali;
- le direttive regionali e gli indirizzi regionali in materia di
Formazione professionale, in particolare le deliberazioni di Giunta
1475/97, e successive integrazioni, e 539/00, nonche' la
deliberazione del Consiglio 6304/99;
- la propria delibera 1861/99 avente per oggetto "Approvazione di
linee di indirizzo per l'attuazione di politiche integrate per la
formazione degli operatori sociali e socio-sanitari";
dato atto che la Giunta regionale ha discusso e approvato il
documento contenente le "Linee guida per un programma di innovazione
del sistema organizzativo regionale", programma che comprende tra i
progetti da attuare da parte delle Direzioni generali il progetto "I
profili professionali socio-sanitari e socio-assistenziali nel
mercato che cambia", nel cui ambito si colloca l'iniziativa oggetto
del presente atto;
viste:
- le determinazioni del Direttore alle Politiche sociali nn. 1285 e
1320 del 22/2/2000 con le quali e' stato istituito un gruppo tecnico
interassessorile sulla formazione in area sociale e socio-sanitaria,
in attuazione della delibera 1861/99 su citata;
- le proprie deliberazioni 2808/95, 1275/96, 1370/97, con le quali
sono state attivate nell'anno formativo 1995/96 - e concluse nel
1997/98 - diverse sperimentazioni locali sulla formazione integrata
delle figure assistenziali dell'Operatore tecnico addetto
all'assistenza (OTA) e dell'Addetto all'assistenza di base (ADB), i
cui esiti sono stati valutati positivamente;
- la propria deliberazione 3504/96, con la quale era stato istituito
un gruppo di lavoro interregionale coordinato dalla Regione
Emilia-Romagna finalizzato alla definizione di un profilo
professionale integrato socio-sanitario;
considerato che le sperimentazioni di cui sopra si sono concluse nel
1998 in considerazione dell'imminente emanazione del decreto
interministeriale di regolamentazione del profilo integrato
dell'Operatore socio-sanitario (OSS), decreto predisposto dai
Ministeri della Sanita' e della Solidarieta' Sociale sulla base
dell'esito dei lavori del gruppo interregionale su citato;
vista la circolare n. 995/SFP del 21 gennaio 1998 e la successiva
integrazione prot. n. 8984/SFP del 25 maggio 1998 dell'Assessore al
Lavoro, Formazione, Universita' e Immigrazione, con le quali sono
state date indicazioni specifiche per l'area socio-assistenziale per
l'attuazione delle direttive regionali 1997/99 in materia di
formazione professionale, e in particolare sulla sperimentazione del
profilo integrato OTA-ADB;
considerato:
- che non e' stato ancora emanato il decreto interministeriale su
citato di regolamentazione del profilo integrato dell'Operatore
socio-sanitario, e che tuttora il relativo iter risulta bloccato da
un rilievo della Corte dei Conti che ipotizza l'illegittimita' del
decreto stesso sulla base di una possibile lesione dell'autonomia
delle Regioni in materia di formazione professionale;
- che l'attuale standard formativo dell'ADB, cosi' come descritto
negli allegati alla circolare n. 995/SFP/1998 su citata, fa ampio
riferimento ai contenuti del profilo dell'Operatore socio-sanitario,
come descritto nell'emanando decreto interministeriale;
valutato opportuno dare avvio a una nuova sperimentazione finalizzata
alla creazione di un unico profilo assistenziale con competenze
integrate sociali e sanitarie, tramite azioni diverse rivolte al
sistema dell'assistenza di base, nell'ottica di un innalzamento
complessivo dei livelli qualitativi professionali;
vista la proposta di linee-guida per l'attuazione della
sperimentazione del percorso formativo integrato relativo alla figura
professionale "Operatore socio-sanitario" predisposta dal gruppo
tecnico interassessorile sulla formazione in area sociale e
socio-sanitaria, di cui sopra, e riportata nell'Allegato 1) alla
presente deliberazione di cui e' parte integrante e sostanziale;
dato atto che ai fini della sperimentazione non viene individuato un
finanziamento specifico aggiuntivo ma si prevede di finalizzare in
maniera diversa le risorse gia' stanziate nell'ambito della
programmazione in corso da parte delle diverse Amministrazioni
coinvolte, in particolare Province e Aziende sanitarie;
preso atto del parere favorevole espresso sugli obiettivi generali e
sugli strumenti della sperimentazione dalle associazioni maggiormente
rappresentative degli Enti gestori delle strutture in ambito
socio-sanitario e socio-assistenziale, dalle Amministrazioni
provinciali e dalle organizzazioni sindacali;
dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore generale alle
Politiche sociali dott. Francesco Cossentino in merito sia alla
legittimita' sia alla regolarita' tecnica del presente atto ai sensi
dell'art. 4, sesto comma della L.R. 41/92 e della propria
deliberazione 2541/95;
su proposta degli Assessori Gianluca Borghi, Mariangela Bastico e
Giovanni Bissoni;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare, per i motivi meglio specificati in premessa,
l'allegato parte integrante e sostanziale del presente atto
concernente le Linee-guida per l'attuazione della sperimentazione del
percorso formativo integrato relativo alla figura professionale
"Operatore socio-sanitario" (Allegato 1);
2) di rimandare a un successivo atto deliberativo la definizione del
programma didattico-formativo del modello regionale di formazione
iniziale di cui al punto 2.A) dell'Allegato 1), parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione, delle misure compensative
previste al punto 2.B) dello stesso Allegato 1), degli aspetti
organizzativi dell'insieme delle azioni formative, delle modalita' di
gestione integrata delle azioni da parte dei diversi soggetti
coinvolti nella sperimentazione, delle modalita' di certificazione,
nonche' degli schemi tipo di convenzione tra i diversi soggetti
formativi citati al punto 3. dello stesso Allegato 1);
3) di dare atto che la sperimentazione in oggetto si svolgera' a
partire dall'anno formativo 2000/2001, e che la conclusione della
sperimentazione stessa verra' definita in rapporto all'evoluzione
normativa regionale e nazionale e alla valutazione dei risultati;
4) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO 1)
Linee-guida per l'attuazione della sperimentazione del percorso
formativo integrato relativo alla figura professionale "Operatore
socio-sanitario"
Indice
1) Premessa
2) Le azioni della sperimentazione e le caratteristiche dei
destinatari
3) Soggetti e modalita' della gestione delle azioni formative
4) Programmazione delle attivita' e utilizzo delle risorse
1. Premessa
da tempo condivisa anche a livello nazionale, l'esigenza di disporre
di un profilo professionale assistenziale di base, riferito ad un
operatore in grado di intervenire sia in ambito sanitario che
sociale: proprio su iniziativa delle Regioni, coordinate
dall'Emilia-Romagna, i Ministeri della Sanita' e della Solidarieta'
Sociale hanno predisposto all'inizio del 1998 un decreto di
istituzione del profilo dell'Operatore socio-sanitario, il cui iter
e' attualmente sospeso a causa di un rilievo della Corte dei Conti,
inerente la legittimita' costituzionale del decreto stesso, per la
ipotizzata lesione della potesta' regionale in materia di formazione
professionale.
Il blocco dell'iter del decreto rischia di aggravare ulteriormente la
difficile situazione organizzativa e gestionale delle strutture e dei
servizi in diverse realta' locali, indotta dalla carenza di
operatori.
Nell'ambito della finalita' piu' generale di integrazione delle
politiche di settore con le politiche formative, e in continuita' con
gli indirizzi e le scelte assunte nella precedente legislatura,
questa Regione intende, con l'azione sperimentale in oggetto,
perseguire diversi obiettivi:
- avviare il percorso di integrazione socio-sanitaria sul piano delle
professionalita' mediante la costruzione di un unico profilo
assistenziale, spendibile in ambito sociale e sanitario, che
garantisca alle persone assistite, in prevalenza in condizioni di
limitata autonomia psico-fisica, unitarieta' e completezza
dell'intervento con competenze specifiche integrate;
- ovviare alla carenza quantitativa, nelle strutture sanitarie,
socio-sanitarie e socio-assistenziali, di figure professionali
qualificate per l'assistenza di base, formando quote significative di
nuovi operatori con il profilo integrato;
- fornire un primo livello di qualificazione sul lavoro -
corrispondente alla qualifica tradizionale (OTA o ADB), cioe' non
integrata - agli operatori che lavorano nei servizi e nelle
strutture, in possesso di una professionalita' acquisita sul campo,
ma privi di specifico attestato. Quest'azione costituisce la
condizione per valorizzare e riconoscere le esperienze professionali
e formative, come credito per un ulteriore segmento di formazione
finalizzato al profilo integrato.
I diversi obiettivi concorrono a costruire un quadro di omogeneita' e
di equita' sia all'interno di ciascun settore - sociale e sanitario -
che nel rapporto tra i due diversi settori, nell'ottica di un
innalzamento complessivo dei livelli qualitativi professionali e
della costruzione di un sistema tendenzialmente armonico e integrato
di servizi e di professionalita'. In tale prospettiva di riequilibrio
e di qualificazione, si pone la necessita' di considerare ai fini
della integrazione delle competenze anche gli operatori occupati nei
settori sanitario e socio-assistenziale e gia' in possesso di
qualifica, prevedendo specifiche misure compensative che verranno
attuate in una successiva fase della sperimentazione.
Inoltre in una logica di sistema occorre considerare la costruzione
di percorsi integrati tra scuola secondaria e formazione
professionale come strumento che potra' rispondere efficacemente
all'esigenza di ottimizzare le risorse formative e offrire agli
utenti la possibilita' di acquisire una professionalita' piu'
completa e piu' spendibile nel mercato del lavoro.
Strumento indispensabile e qualificante della sperimentazione e' la
gestione integrata delle azioni previste da parte dei diversi
soggetti coinvolti, istituzionali e non: Regione, Amministrazioni
provinciali, Aziende sanitarie (Unita' sanitarie locali e
ospedaliere), Enti accreditati di formazione professionale. Ciascun
soggetto concorrera' alla definizione e all'attuazione del progetto
sperimentale sul piano sia programmatico-progettuale sia delle
risorse tecniche, umane, finanziarie.
Un elemento significativo, anche ai fini della valutazione
dell'efficacia dell'intervento nel suo complesso, e' costituito dal
fatto che non verranno definite risorse finanziarie aggiuntive per la
realizzazione delle azioni formative ma verra' individuata una
diversa e mirata finalizzazione della spesa gia' prevista nei piani
delle diverse Amministrazioni coinvolte.
2. Le azioni della sperimentazione e le caratteristiche dei
destinatari
Le azioni sperimentali di seguito riportate, volte a favorire
l'integrazione dell'assistenza di base nei settori
socio-assistenziale, socio-sanitario e sanitario, sono state
individuate tenendo conto della avanzata fase di programmazione delle
attivita' formative previste per l'anno 2000, sia da parte della
Formazione professionale regionale e provinciale, sia da parte delle
Aziende sanitarie regionali.
Tali azioni costituiscono strumenti attuativi della sperimentazione
che dovranno essere calibrati nelle diverse realta' locali in
relazione alle specifiche esigenze connesse a tempi e modi della
programmazione dei diversi soggetti coinvolti, nonche' alle
caratteristiche dei potenziali utenti, fermo restando l'obiettivo di
razionalizzare il piu' possibile l'utilizzo dell'insieme delle
risorse messe in campo.
Le azioni individuate lasciano spazio, coerentemente con la normativa
nazionale e regionale, alla logica del riconoscimento di crediti
formativi e professionali pregressi, e verranno ulteriormente
precisate con successivo atto di Giunta regionale, su proposta del
gruppo tecnico regionale interassessorile, sentite le parti
interessate.
A) Modello regionale di formazione iniziale per il conseguimento
della doppia qualifica OTA-ADB
Il primo intervento riguarda la sperimentazione, nell'ambito della
formazione iniziale, all'interno dei piani di formazione
professionale provinciali, e tenuto conto dei piani di formazione
delle Aziende sanitarie, di un modello formativo regionale per il
conseguimento della doppia qualifica di "Operatore tecnico
dell'assistenza" e di "Addetto all'assistenza di base" (o piu'
brevemente, OTA-ADB).
Tale intervento consentirebbe l'equipollenza della doppia qualifica
con il profilo di "Operatore socio-sanitario" individuato dal decreto
interministeriale, fatti salvi eventuali adempimenti, attualmente non
prevedibili, definiti dal decreto stesso.
Gli standard formativi e di qualita' del modello formativo regionale
verranno individuati avendo prioritariamente a riferimento la bozza
del decreto interministeriale relativo al profilo professionale
dell'Operatore socio-sanitario, nonche' la precedente sperimentazione
per il conseguimento della doppia qualifica di OTA-ADB e gli attuali
standard formativi ed i profili di riferimento delle qualifiche di
OTA e di ADB.
Un ulteriore riferimento sara' la sperimentazione attualmente in
corso, promossa dalla Provincia di Ravenna e dall'Istituto
professionale per i Servizi sociali "Stoppa", di Lugo, inerente un
modello educativo/formativo integrato articolato in Unita' formative
capitalizzabili, finalizzato al conseguimento della qualifica di ADB.
Le azioni formative previste dal modello regionale di formazione
iniziale avra' una durata di 1000 ore e prevedera' il rilascio di
doppia certificazione (qualifica OTA e qualifica ADB); verra'
verificata la possibilita' di certificare il percorso formativo con
un esame finale unico alla presenza di una commissione per la
valutazione delle competenze acquisite che rispetti, nella sua
composizione, anche le indicazioni del DM 295/91.
Le azioni formative che daranno attuazione al modello regionale
saranno rivolte:
- prioritariamente, a disoccupati non in possesso di alcuna delle due
qualifiche (OTA e ADB);
- in secondo luogo, a disoccupati gia' in possesso di una delle due
qualifiche e per i quali sara' previsto un bilancio di competenze in
ingresso ed il riconoscimento di crediti formativi.
B) Misure compensative
Il secondo intervento riguarda l'attuazione di misure compensative
per il conseguimento della doppia qualifica, rivolte:
- agli iscritti ai corsi di formazione iniziale per ADB approvati
dalle Amministrazioni provinciali delegate nell'anno 2000 nell'ambito
del Programma operativo Ob. 3/FSE/2000-2006;
- agli iscritti ai corsi per OTA in fase di attivazione per l'anno
2000 da parte delle Aziende sanitarie.
Le misure compensative costituiscono la condizione per completare la
formazione degli operatori rispetto a quella prevista dal modello
regionale descritto al punto precedente.
Quest'azione si presenta come particolarmente delicata e complessa in
quanto implica l'integrazione dei due specifici percorsi formativi
OTA e ADB gia' in fase attuativa, con una forte integrazione dei
diversi soggetti - Enti accreditati e Aziende sanitarie - nel
progettare e gestire le iniziative.
C) Formazione sul lavoro
Il terzo intervento e' relativo alla formazione sul lavoro rivolta ad
operatori in servizio che svolgono mansioni di ADB o di OTA privi di
qualifica riconosciuta o di qualifica adeguata. Cosi' come previsto
dalla normativa vigente, nazionale e regionale, lo strumento
attuativo di questo intervento saranno i tradizionali percorsi di
qualifica sul lavoro per ADB, adeguatamente programmati (gestiti
dagli organismi di formazione accreditati ed approvati
prevalentemente nei piani di formazione provinciali) e percorsi di
qualifica per OTA (gestiti e finanziati autonomamente dalle Aziende
sanitarie e rivolti ai propri dipendenti).
Eventuali misure compensative rivolte a questi operatori per
l'acquisizione della doppia qualifica OTA-ADB di cui al modello
regionale descritto al punto A), saranno attuate in una successiva
fase della sperimentazione, e prevederanno comunque la valutazione in
ingresso delle competenze possedute dagli operatori (bilancio di
competenze).
Analoghe misure compensative saranno destinate agli operatori
attualmente operanti nelle strutture e nei servizi in possesso di
qualifica tradizionale di OTA o di ADB.
L'insieme di tali misure verranno attuate in maniera programmata e
graduale.
3. Soggetti e modalita' della gestione delle azioni formative
I soggetti gestori delle attivita' formative saranno:
- le Aziende sanitarie (locali e ospedaliere) sedi di polo formativo
(ex scuole o sezioni staccate per Infermieri professionali o sedi
formative convenzionate con l'Universita' per l'effettuazione dei
corsi di diploma universitario per Infermiere ai sensi del DLgs
502/92 e successive modifiche) e la Scuola infermieri professionali
"Sacro Cuore" di Parma;
- le sedi operative di organismi accreditati dalla Regione per la
formazione professionale in ambito socio-assistenziale e per la
formazione iniziale e continua.
Le modalita' di gestione saranno le seguenti:
- nel caso in cui sia possibile la progettazione e l'attivazione
delle azioni formative previste dal modello regionale di formazione
iniziale (cfr. precedente punto 2.A) si avra' la co-titolarita' di
entrambe le tipologie di soggetti di cui sopra. I relativi rapporti e
il rispettivo concorso delle risorse finanziarie, tecniche,
logistiche e umane, verranno regolati sulla base di uno schema-tipo
di convenzione oggetto di successivo atto della Giunta regionale;
- ove vengano applicate le misure compensative di completamento dei
rispettivi percorsi formativi OTA e ADB (cfr. precedente punto 2.B)
sara' integrata la gestione delle misure, mentre le titolarita'
rimarranno distinte (nel caso delle misure compensative per ottenere
l'ulteriore qualifica OTA, la titolarita' sara' delle Aziende
sanitarie; nel caso delle misure compensative per ottenere
l'ulteriore qualifica ADB, la titolarita' sara' degli Enti
accreditati della formazione). I relativi rapporti verranno regolati
sulla base di uno schema-tipo di convenzione anch'esso oggetto di
successivo atto amministrativo;
- nel caso in cui vengano effettuati percorsi di formazione sul
lavoro (cfr. punto 2.C) per il conseguimento di una delle due
qualifiche la titolarita' e la gestione resteranno distinte
analogamente a quanto avviene tuttora.
4. Programmazione delle attivita' e utilizzo delle risorse
La Regione, successivamente all'adozione delle presenti Linee-guida,
provvedera' con atto specifico alla definizione del programma
didattico-formativo del modello regionale di formazione iniziale
integrata di cui al punto 2.A), delle misure compensative previste al
punto 2.B), degli aspetti organizzativi delle azioni formative, delle
modalita' di gestione integrata delle azioni da parte dei diversi
soggetti coinvolti nella sperimentazione, delle modalita' di
certificazione, nonche' degli schemi tipo di convenzione tra i
diversi soggetti formativi citati nel presente documento. Le
Province, nell'ambito dell'Obiettivo 3 del FSE 2000-2006, definiranno
e metteranno a bando nei relativi Piani, le azioni formative da
attuare nel loro territorio, individuandole all'interno di quelle
previste al punto 2. d'intesa con le Aziende sanitarie, in relazione
alle esigenze delle realta' locali.
Enti formativi e Aziende sanitarie adotteranno le specifiche
convenzioni per la gestione integrata delle attivita' formative
secondo gli schemi-tipo regionali, individuando le modalita' di
utilizzo delle risorse e le rispettive quote di concorso sul piano
finanziario, tecnico, umano e logistico.