DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 8 giugno 1999, n. 918
Piano regionale d'azione per l'acquisizione di un primo parco-progetti in materia di uso razionale dell'energia, risparmio energetico, valorizzazione delle fonti rinnovabili di energia e limitazione delle emissioni di gas a effetto serra
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamato il Protocollo adottato il 10 dicembre 1997 a Kyoto dalla
Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite
sui cambiamenti climatici;
considerato che il Protocollo di Kyoto:
a) ha impegnato i Paesi inclusi nell'"Annex 1" (Paesi
industrializzati e Paesi con economia in transizione) ad assicurare
individualmente o congiuntamente che le emissioni aggregate dei gas
ad effetto serra, (individuati nell'anidride carbonica (CO2), nel
metano (CH4), nel protossido di azoto (N2O), negli idrofluorocarburi
(HFC), nei perfluorocarburi (PFC) e nell'esafluoruro di zolfo (SF6))
non superino le quantita' stabilite, con il fine di ridurre le
emissioni globali di tali gas di almeno il 5% rispetto al livello del
1990, nel periodo di adempimento 2008-2012;
b) ha impegnato in particolare gli Stati membri dell'Unione Europea a
ridurre entro lo stesso periodo di adempimento le emissioni dei gas
serra nella misura dell'8% rispetto ai livelli del 1990;
c) ha individuato le politiche e le misure che dovranno essere
elaborate ed attuate dai Paesi "Annex 1", di cui alla lettera a), per
la riduzione delle emissioni, con particolare riferimento a: - il
miglioramento dell'efficienza energetica in tutti i settori; - la
ricerca, sviluppo e la valorizzazione delle fonti rinnovabili per la
produzione di energia e delle tecnologie innovative per la riduzione
delle emissioni; - la promozione di modalita' sostenibili di gestione
del patrimonio forestale, di imboschimento e rimboschimento; - la
promozione e il miglioramento dei meccanismi e dei sistemi di
rimozione, cattura e isolamento dei gas ad effetto serra; - la
promozione dell'agricoltura sostenibile; - la limitazione e/o
riduzione delle emissioni di metano nei sistemi di trattamento dei
rifiuti e nella produzione, trasporto e distribuzione dell'energia;
- misure fiscali appropriate per disincentivare le emissioni di gas
serra;
d) ha istituito tre meccanismi di flessibilita' per contribuire
all'attuazione degli impegni di riduzione delle emissioni, inerenti
la realizzazione di azioni comuni tra piu' Paesi "Annex 1" (Joint
Implementation), lo sviluppo di forme di cooperazione con i Paesi
"Non Annex 1" (Clean Development Mechanism), il commercio
internazionale dei permessi di emissione (Emissions Trading);
e) ha individuato come misura aggiuntiva per la riduzione delle
emissioni l'assorbimento di carbonio ottenuto mediante attivita' di
afforestazione e riforestazione;
visti:
- la decisione del Consiglio dei Ministri dell'Ambiente dell'Unione
Europea del 17 giugno 1998, che impegna l'Italia - nell'ambito degli
obblighi dell'UE stabiliti dal Protocollo di Kyoto - alla riduzione
delle proprie emissioni di gas serra nella misura del 6,5% rispetto
ai livelli del 1990 entro il periodo compreso fra il 2008 e il 2012,
sulla base di un programma di riduzioni che dovra' essere attuato a
partire dal 2002 e verificato annualmente dall'UE;
- la delibera CIPE 3 dicembre 1997 che, approvate le linee generali
della "Seconda Comunicazione nazionale alla Convenzione sui
cambiamenti climatici", ha indicato i programmi per il contenimento
delle emissioni dei gas serra che dovranno essere predisposti da
parte delle Amministrazioni competenti in modo coordinato e secondo
il criterio della massima efficienza ambientale ed economica, in
coerenza con le azioni individuate dal Protocollo di Kyoto e con le
politiche e misure richiamate dalla decisione del Consiglio dei
Ministri dell'Ambiente dell'UE del 17 giugno 1998;
- la delibera CIPE 19 novembre 1998 recante "Linee guida per le
politiche e le misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas
serra" nella quale sono approvati:
a) gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, che
includono anche quelli conseguibili con i meccanismi di flessibilita'
istituiti dal Protocollo di Kyoto;
b) le linee guida per le politiche e le misure nazionali di riduzione
delle emissioni dei gas serra, anche attraverso la stipula di accordi
volontari tra gli operatori e le amministrazioni, con particolare
riferimento a:
- il programma nazionale per la valorizzazione delle biomasse
agricole e forestali;
- la definizione dei criteri per l'applicazione delle migliori
tecniche disponibili, di cui alla direttiva 96/61/CE, ai fini della
migliore efficienza energetica degli impianti di produzione di
energia elettrica e industriali;
- la regolamentazione della combustione delle biomasse a fini
energetici;
- la regolamentazione degli usi dei biocarburanti e dei
biocombustibili ai sensi dell'art. 2 della Legge 8 luglio 1986,
n.349;
- la riduzione delle emissioni di protossido di azoto;
- la promozione del riciclaggio dei rifiuti;
- la riduzione delle emissioni di metano dalle discariche di rifiuti;
- la riduzione delle emissioni di metano dagli allevamenti agricoli;
- in particolare, il punto 1.1 della sopra citata delibera CIPE, che
stabilisce che per la promozione e lo sviluppo delle azioni
nazionali, in attesa dell'eventuale costituzione di un apposito fondo
per la protezione del clima, si fara' fronte, oltre che con le linee
di bilancio ordinarie di ciascuna Amministrazione interessata, con le
risorse finanziarie finalizzate, secondo quanto previsto dal d.d.l.
collegato alla finanziaria 1999, a misure compensative di settore con
incentivi per la riduzione delle emissioni inquinanti per
l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili;
- il Documento di Programmazione economica e finanziaria 1999-2001,
che ai paragrafi 13.4, 16.3, 16.6.2, del capitolo V dedicato alle
politiche per l'occupazione e lo sviluppo, richiama l'esigenza di
sviluppare politiche e misure per la protezione dell'ambiente ed in
particolare per la riduzione delle emissioni dei gas serra nei
diversi settori;
- l'art. 8, comma 10, lettere d) e f), della Legge 23 dicembre 1998,
n. 448, recante titolo "Misure di finanza pubblica per la
stabilizzazione e lo sviluppo" che prevede che le maggiori entrate
derivanti dalla tassazione sulle emissioni di anidride carbonica sono
destinate:
- a concorrere al finanziamento delle spese di investimento sostenute
per la riduzione delle emissioni e l'aumento dell'efficacia
energetica degli impianti di combustione per la produzione di energia
elettrica;
- a misure compensative di settore con incentivi per la riduzione
delle emissioni inquinanti, per l'efficienza energetica e le fonti
rinnovabili nonche' per la gestione di reti di teleriscaldamento
alimentato con biomasse nei comuni ricadenti nelle zone climatiche E
ed F;
- l'art. 11, comma 6, del DLgs 16 marzo 1999, n. 79 di "Attuazione
della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno
dell'energia elettrica" che prevede che, con deliberazione del CIPE,
adottata su proposta del Ministro dell'Industria, del Commercio e
dell'Artigianato, sentita la Conferenza Unificata sono determinati:
a) gli obiettivi pluriennali da conseguire relativi alla
valorizzazione delle diverse tipologie di fonti rinnovabili;
b) la ripartizione tra le Regioni delle risorse nazionali da
destinare al conseguimento di detti obiettivi, lasciando alle Regioni
il compito di provvedere, attraverso procedure di gara, alla
assegnazione delle risorse nazionali e di contribuire anche con
proprie risorse;
rilevato che:
- ai sensi dell'art. 30 del DLgs n. 112 recante "Conferimento di
funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli
Enti locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n.
59", alla Regione e' riconosciuta responsabilita' programmatoria nel
campo della valorizzazione delle fonti rinnovabili, della promozione
del risparmio energetico e dell'uso razionale dell'energia;
- l'attuazione di una politica di promozione delle fonti rinnovabili
e dell'uso razionale dell'energia, incidendo su diverse materie quali
l'urbanistica e la pianificazione territoriale, l'edilizia, lo
sviluppo economico e sociale delle comunita' locali, la tutela
dell'ambiente e la valorizzazione delle risorse territoriali, alcune
delle quali di competenza degli Enti locali, depone a favore di un
approccio volto a privilegiare i momenti di coinvolgimento, di
confronto e di cooperazione dei diversi enti pubblici di livello
costituzionale, da attuarsi mediante forme idonee a salvaguardare gli
interessi pubblici non omogenei affidati alla loro cura, secondo il
principio di leale collaborazione tra Stato e soggetti delle
Autonomie;
richiamato, inoltre, il Patto per l'energia e l'ambiente sottoscritto
nel corso della Conferenza nazionale Energia e Ambiente tenutasi a
Roma il 25- 28 novembre 1998 da parte delle rappresentanze del
Governo nazionale, delle Regioni e degli Enti locali, delle
organizzazioni economiche e sociali, delle associazioni ambientaliste
e dei consumatori, nel quale:
a) e' sottolineata l'importanza degli accordi volontari, settoriali e
territoriali, considerati in via privilegiata come gli strumenti
attuativi di una politica di programmazione concertata, che
consentono anche tramite una maggiore informazione degli operatori e
degli utenti, la diffusione di comportamenti utili alla promozione
dell'uso razionale dell'energia, alla valorizzazione delle fonti
rinnovabili e alla tutela dell'ambiente;
b) e' stabilito che il Governo e le Regioni si impegnano a istituire
con finanziamenti pubblici derivanti in parte anche dalla "carbon
tax", un Fondo nazionale e Fondi regionali per le energie rinnovabili
e la protezione del clima e a definire le relative dotazioni
nell'ambito delle rispettive leggi finanziarie;
c) e' accordato l'accesso prioritario a beneficiare del sistema di
incentivi ed in particolare delle risorse pubbliche che si renderanno
disponibili nell'ambito dei fondi nazionali e regionali, da parte dei
soggetti firmatari degli accordi volontari, in modo commisurato al
rispetto degli impegni assunti in comune e individualmente;
rilevato, altresi', che sono in corso di adozione, da parte dei
ministeri competenti, i regolamenti di attuazione delle disposizioni
di cui all'art. 8, comma 10, lettere d) e f), della Legge 23 dicembre
1998, n. 448 citata, per l'assegnazione delle provvidenze predisposte
a favore delle spese di investimento per la riduzione delle emissioni
inquinanti, l'aumento dell'efficienza energetica e le fonti
rinnovabili e che, per rispettare i termini di scadenza della
presentazione delle domande in essi previsti, e' opportuno pervenire
per tempo alla formulazione dei progetti;
ritenuto che:
- la Regione possa contribuire significativamente all'allestimento
di un primo e significativo parco di progetti inerenti l'uso
razionale dell'energia, il risparmio energetico, la valorizzazione
delle fonti rinnovabili di energia e la limitazione delle emissioni
di gas a effetto serra caratterizzante l'impegno dell'Emilia-Romagna
per il raggiungimento degli obiettivi posti dal Protocollo di Kyoto;
- il contributo della Regione per l'allestimento di detto
parco-progetti possa configurarsi nelle azioni sotto indicate:
- informare, sensibilizzare e orientare i soggetti pubblici e privati
interessati, ai fini della formulazione di un insieme significativo
di progetti conformi agli indirizzi e alle priorita' nazionali e
regionali, secondo i criteri di efficienza economica ed energetica;
- addivenire ad accordi ed intese con i Ministeri competenti al fine
di assicurare l'accesso di detti progetti alle provvidenze previste
dalle norme nazionali a favore degli interventi conformi agli
obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto, con particolare
riferimento ai contributi di cui all'art. 8 comma 10, lettere d) e f)
della Legge 23 dicembre 1998, n. 448;
- promuovere la collaborazione e l'azione coordinata tra i diversi
livelli di governo e di amministrazione centrale, regionale e locale,
al fine di favorire, anche attraverso gli istituti e gli strumenti di
programmazione negoziata, la realizzazione del parco-progetti,
sviluppando altresi' le necessarie forme di integrazione e i raccordi
organizzativi volti ad assicurare efficacia e tempestivita'
all'azione amministrativa inerente la valutazione dei profili
urbanistici, sanitari, della tutela dell'ambiente e della sicurezza e
la concessione delle relative autorizzazioni;
valutato che il complesso dei progetti, se adeguatamente promosso,
indirizzato e coordinato, potra' costituire un'opportunita' per la
modernizzazione del sistema energetico regionale e che pertanto
sussiste l'interesse della Regione e degli Enti locali a contribuire
alla sua completa realizzazione attraverso l'assegnazione delle
risorse che si rendessero disponibili a livello regionale e locale,
garantendo la funzionalita' della spesa pubblica al raggiungimento
progressivo degli obiettivi di programmazione energetica ed
ambientale;
vista, infine, la propria deliberazione n. 2541 del 4 luglio 1995,
con la quale sono state fissate le direttive per l'esercizio delle
funzioni dirigenziali;
dato atto:
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale alle
Attivita' produttive dott. Uber Fontanesi, relativo alla legittimita'
della presente deliberazione, ai sensi dell'art. 4 comma 6, della
L.R. 19 novembre 1992, n. 41, nonche' della deliberazione della
Giunta regionale 2541/95;
- del parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio
Energia dott. Massimo Cenerini, in merito alla regolarita' tecnica
della presente deliberazione, ai sensi dell'art. 4, sesto comma,
della L.R. 19 novembre 1992, n. 41, nonche' della deliberazione della
Giunta regionale 2541/95;
su proposta dell'Assessore regionale alle Attivita' produttive;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare il "Piano regionale di azione per l'acquisizione di
un primo parco-progetti in materia di uso razionale dell'energia,
risparmio energetico, valorizzazione delle fonti rinnovabili di
energia e limitazione delle emissioni di gas a effetto serra" per
l'anno 1999, allegato quale parte integrante e sostanziale del
presente atto (Allegato 1);
2) di impegnare il Servizio Energia della Regione a dare esecuzione
al Piano regionale di azione di cui al punto 1 del presente atto,
secondo le procedure e le scadenze in esso indicate;
3) di dare atto che la Giunta regionale, sviluppera' i necessari
confronti con i Ministeri competenti al fine di conseguire con
successivi atti l'intesa volta ad assicurare, per i progetti
acquisiti a seguito del Piano di azione di cui al punto 1, l'accesso
alle provvidenze previste dalle norme nazionali a favore degli
interventi conformi agli obiettivi posti dal Protocollo di Kyoto con
particolare riferimento, per l'anno 1999, ai contributi di cui
all'art. 8, comma 10, lettere d) e f) della Legge 23 dicembre 1998,
n. 448;
4) di dare atto che la Giunta regionale sviluppera' i necessari
confronti con gli Enti locali interessati per raccordare la spesa
regionale con gli strumenti di programmazione della spesa degli
stessi, ai fini del finanziamento degli interventi relativi a
strutture e infrastrutture pubbliche e d'interesse pubblico;
5) di dare atto che la Giunta regionale promuovera' le necessarie
iniziative per conseguire la collaborazione e l'azione coordinata tra
i diversi livelli di governo e di amministrazione centrale, regionale
e locale, al fine di favorire, anche attraverso gli istituti e gli
strumenti di programmazione negoziata, la realizzazione del
parco-progetti, sviluppando altresi' le necessarie forme di
integrazione e i raccordi organizzativi volti ad assicurare efficacia
e tempestivita' all'azione amministrativa inerente la valutazione dei
profili urbanistici, sanitari, della tutela dell'ambiente e della
sicurezza e la concessione delle relative autorizzazioni;
6) di pubblicare il "Piano regionale di azione per l'acquisizione di
un primo parco-progetti in materia di uso razionale dell'energia,
risparmio energetico, valorizzazione delle fonti rinnovabili di
energia e limitazione delle emissioni di gas a effetto serra"
contenuto nella presente deliberazione, nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO 1
Piano regionale d'azione per l'acquisizione di un primo
parco-progetti in materia di uso razionale dell'energia, risparmio
energetico, valorizzazione delle fonti rinnovabili di energia e
limitazione delle emissioni di gas a effetto serra
1. Finalita' del piano d'azione regionale
La Regione intende mettere in campo un piano d'azione volto a:
- contribuire al controllo e alla limitazione delle emissioni di gas
a effetto serra ed in particolare di CO2, corrispondente all'esigenza
di tutela del clima globale a fronte degli impegni assunti dal nostro
paese con la firma del "Protocollo di Kyoto";
- promuovere la qualificazione del sistema energetico regionale in
conformita' agli indirizzi e alle norme nazionali e comunitarie in
materia di energia e ambiente;
- assicurare che il servizio energetico regionale sia erogato con
carattere di sicurezza, affidabilita' e continuita' garantendo che
siano soddisfatte tutte le ragionevoli esigenze degli utenti finali
ivi comprese quelle delle aree insufficientemente servite;
- concorrere alla promozione e allo sviluppo di un sistema integrato
di interventi in cui, anche attraverso la creazione di adeguate
condizioni regolamentari ed amministrative, il controllo e la
gestione della domanda di energia, l'uso razionale dell'energia, il
risparmio energetico e la valorizzazione delle fonti rinnovabili e
territoriali assolvano ad un ruolo fondamentale.
2. Articolazione del piano d'azione regionale
La Regione, per le finalita' di cui al punto 1:
a) promuove la costituzione di un sistema informativo regionale
finalizzato alla costruzione dello scenario evolutivo del sistema
energetico regionale e della qualita' dell'ambiente, con particolare
riferimento alle emissioni di gas a effetto serra, a partire
dall'acquisizione, memorizzazione, elaborazione e integrazione dei
dati fondamentali derivanti dai progetti di cui al punto 4;
b) avvia una azione di informazione, sensibilizzazione e orientamento
dei soggetti pubblici e privati interessati, ai fini
dell'acquisizione di un significativo insieme di progetti coerenti
con le finalita' di cui al punto l. Nell'ambito di tale azione
saranno avviate forme di collaborazione con le Camere di Commercio,
le Associazioni economiche e gli Enti locali;
c) seleziona un primo parco-progetti regionale in grado di concorrere
alle provvidenze di cui all'art. 8, comma 10, lettere d) ed f) della
Legge 23 dicembre 1998, n. 448, per l'anno 1999, sulla base delle
proposte che saranno pervenute da parte dei soggetti di cui al punto
3, secondo gli indirizzi e le priorita' di cui ai punti 4 e 5
seguenti;
d) promuove le necessarie iniziative atte a conseguire la
collaborazione e l'azione coordinata dei diversi livelli di
amministrazione, centrale, regionale e locale e di altri soggetti
pubblici e privati, al fine di favorire, anche attraverso gli
istituti e gli strumenti della programmazione negoziata e degli
accordi volontari, la realizzazione del parco-progetti di cui alla
lettera c) precedente, sviluppando in particolare con i ministeri
competenti le necessarie intese volte ad assicurare l'accesso alle
provvidenze previste per l'anno 1999 dai provvedimenti di attuazione
dell'art. 8, comma 10, lettere d) ed f) della Legge 23 dicembre 1998,
n. 448 e con gli Enti locali interessati le necessarie forme di
integrazione e i raccordi organizzativi volti ad assicurare efficacia
e tempestivita' all'azione amministrativa inerente la valutazione dei
profili urbanistici, sanitari, di tutela dell'ambiente e di
sicurezza e le relative autorizzazioni.
3. Soggetti destinatari
Sono abilitati a presentare i progetti di cui alla lettera c), punto
2 precedente:
a) le Provincie, i Comuni, le Comunita' montane, i Consorzi di Enti
locali;
b) le imprese, le societa' e gli enti esercenti servizi nei settori
dell'igiene ambientale, del trasporto locale, dell'energia,
dell'edilizia residenziale pubblica, della sanita' e della ricerca
applicata;
c) le imprese singole o associate, i consorzi o le societa' di
imprese.
4. Indirizzi relativi alla tipologia dei progetti
4.1. Nell'ambito del presente piano d'azione si intendono acquisire
progetti di intervento volti a:
4.1.1. il contenimento dei consumi di energia, il miglioramento
dell'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili di
energia nella climatizzazione e illuminazione degli ambienti, nella
produzione di energia ed acqua calda sanitaria negli edifici,
qualunque ne sia la destinazione d'uso;
4.1.2. il miglioramento dell'efficienza energetica e delle condizioni
di compatibilita' ambientale nei processi di produzione,
trasformazione, trasporto e distribuzione dell'energia;
4.1.3. la riduzione dei consumi specifici di energia e il
miglioramento delle condizioni di compatibilita' ambientale nei
processi produttivi;
4.1.4. la riduzione dei consumi specifici di energia e il
miglioramento delle condizioni di compatibilita' ambientale nei
sistemi di trasporto collettivo;
4.1.5. la realizzazione di progetti di ricerca applicata per lo
sviluppo di tecnologie a basse emissioni di gas a effetto serra
suscettibili di estesa applicazione in ambito regionale;
4.1.6. la produzione combinata di energia elettrica o meccanica e
calore;
4.1.7. la realizzazione di reti di teleriscaldamento;
4.1.8. l'utilizzazione delle fonti rinnovabili di energia;
4.1.9. lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie innovative volte
alla cattura e all'isolamento dei gas a effetto serra;
4.1.10. lo sviluppo e la gestione sostenibile del patrimonio
forestale, ivi compresi piani economici o di gestione, piani di
imboschimento, rimboschimento e arboricoltura da legno;
4.1.11. lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura, con particolare
riferimento alle colture agricole dedicate;
4.1.12. la gestione razionale dei rifiuti urbani orientata a favorire
la riduzione della produzione di rifiuti, a incrementare le attivita'
di riutilizzo, riciclo e recupero delle materie prime e/o
dell'energia, a garantire piu' elevate condizioni di compatibilita'
ambientale;
4.1.13. l'introduzione di sistemi e componenti volti a recuperare
scarti e materiali residuati dal processo produttivo, a conseguire la
valorizzazione energetica, il riutilizzo o il riciclaggio degli
stessi;
4.1.14. la prestazione di servizi connessi con l'attuazione di
programmi nazionali per la sostituzione di caldaie, elettrodomestici,
lampade e sistemi di illuminazione a bassa efficienza.
4.2. Nell'ambito dei progetti di cui al punto 4.1., possono essere
evidenziate e sviluppate soluzioni inerenti gli aspetti tecnici,
gestionali e organizzativi, ivi compresi:
4.2.1. strumenti innovativi di finanziamento e nuovi prodotti
finanziari di sostegno del rischio d'impresa;
4.2.2. servizi reali alle imprese e agli utenti finali dell'energia,
anche per le prestazioni indicate nei punti seguenti;
4.2.3. diagnosi energetiche;
4.2.4. certificazioni energetiche ed ambientali;
4.2.5. sistemi informativi ed informatici;
4.2.6. attivita' di formazione;
4.2.7. programmi per l'informazione al pubblico delle migliori
tecnologie e dei comportamenti volti all'uso razionale dell'energia e
alla riduzione delle emissioni inquinanti;
4.2.8. attivita' di ricerca applicata, innovazione e sperimentazione
di nuove tecnologie e nuovi processi produttivi con carattere
innovativo;
4.2.9. studi e ricerche per la conoscenza delle migliori tecnologie
disponibili sul mercato compresi l'acquisizione di brevetti e/o
l'adattamento di dette tecnologie alle condizioni specifiche di
applicazione;
4.2.10. lo studio di nuovi strumenti regolamentari e amministrativi
atti a semplificare e sostenere l'applicazione dell'uso razionale
dell'energia e delle fonti rinnovabili, ivi compresi i criteri di
aggiudicazione delle gare d'appalto economicamente rilevanti per la
fornitura di beni e servizi per conto della pubblica amministrazione;
4.2.11. lo studio di soluzioni avanzate per la gestione integrata
degli aspetti relativi all'uso razionale dell'energia e delle materie
prime, alla tutela dell'ambiente e alla sicurezza.
4.3. Ai fini del presente atto:
- sono considerate iniziative volte a migliorare le condizioni di
compatibilita' ambientale quelle in grado di diminuire le emissioni
dei gas a effetto serra (biossido di carbonio (CO2), metano (CH4),
protossido di azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC8), perfluorocarburi
(PFC), esafluoruro di zolfo (SF6));
- sono considerate fonti rinnovabili di energia il sole, il vento,
l'energia idraulica, le risorse geotermiche, i rifiuti urbani e
speciali, le biomasse agro-forestali comprese le colture dedicate.
5. Priorita' regionali
5.1. Nell'ambito delle tipologie degli interventi di cui al punto 4
precedente e nell'osservanza del criterio di equa distribuzione
territoriale delle risorse che saranno rese disponibili alla Regione
Emilia-Romagna nell'anno 1999 ai sensi dell'art. 8, comma 10, lettera
f) della Legge 23 dicembre 1998, n. 448, ai fini della selezione del
"Parco-progetti" di cui alla lettera c), punto 2 precedente, verranno
riconosciuti come meritevoli di particolare attenzione i progetti
riferiti a:
5.1.1. la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio
pubblico, con particolare riferimento al miglioramento
dell'efficienza energetica e all'utilizzo delle fonti rinnovabili di
energia nella climatizzazione, nella illuminazione degli ambienti,
nella produzione di acqua calda sanitaria negli edifici adibiti ad
uso residenziale, scolastico, sportivo e socio-sanitario;
5.1.2. la razionalizzazione energetica della pubblica illuminazione;
5.1.3. la riqualificazione energetica del sistema edilizio urbano,
attraverso la formulazione di programmi integrati, di programmi di
recupero, di programmi di riqualificazione urbana e sviluppo
sostenibile del territorio, di contratti di quartiere, ai sensi della
legislazione nazionale e regionale in materia;
5.1.4. i programmi integrati d'area in grado di conseguire il piu'
elevato grado di copertura della domanda di energia attraverso le
fonti rinnovabili;
5.1.5. la elaborazione di programmi d'intervento volti a conseguire
il rispetto delle norme vigenti in materia di uso razionale
dell'energia negli edifici con particolare riferimento al DPR 412/93;
5.1.6. l'applicazione dei metodi del Demand Side Management e
dell'Integrated Resource Planning;
5.1.7. la realizzazione o l'ampliamento delle reti di
teleriscaldamento, in particolare collegate ad impianti per la
produzione combinata di energia elettrica e calore;
5.1.8. la realizzazione di reti di teleriscaldamento ovvero
l'installazione di caldaie alimentate con biomasse nei comuni
ricadenti nelle zone climatiche E ed F di cui al DPR 412/93;
5.1.9. la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione del gas
metano;
5.1.10. le applicazioni del solare termico nei comuni costieri;
5.1.11. le applicazioni fotovoltaiche;
5.1.12. i parchi eolici;
5.1.13. le misure di controllo del traffico urbano compresi la
predisposizione o l'aggiornamento dei piani urbani del traffico,
l'applicazione di sistemi intelligenti di trasporto, la realizzazione
o il potenziamento di parcheggi di scambio, l'aumento della capacita'
di trasporto pubblico con mezzi elettrici/ibridi o a gas, la
riorganizzazione della distribuzione delle merci anche con
l'allestimento di un sistema incentivante le imprese per l'utilizzo
di mezzi elettrici/ibridi o a gas;
5.1.14. i programmi per l'impiego di biodiesel, ETBE o di altri
carburanti ad elevata efficienza nei mezzi di trasporto pubblico e
nelle flotte pubbliche;
5.1.15. la pianificazione e la realizzazione di interventi
selvicolturali finalizzati ad accrescere l'efficienza fotosintetica
degli ecosistemi forestali;
5.1.16. gli interventi di imboschimento, rimboschimento e
arboricoltura da legno finalizzati all'assorbimento delle emissioni
di anidride carbonica;
5.1.17. la valorizzazione energetica delle biomasse agroforestali,
comprese quelle derivanti dall'arboricoltura da legno e dalle colture
agricole dedicate;
5.1.18. gli interventi volti alla riduzione delle emissioni di metano
dai sistemi di stoccaggio delle deiezioni zootecniche, compresa la
copertura delle vasche di accumulo e gli impianti per la produzione
di biogas o altre forme di energia;
5.1.19. la sostituzione di fertilizzanti di sintesi con concimi
organici, compost, residui colturali;
5.1.20. gli interventi energetici integrati riferiti a centri
agroalimentari, mercati all'ingrosso, quartieri fieristici ed aree
attrezzate ad insediamento artigianale;
5.1.21. gli interventi di modifica del processo produttivo
finalizzati al risparmio energetico, all'utilizzo delle fonti
rinnovabili, alla valorizzazione delle altre forme di energia e dei
materiali di scarto recuperabili negli stabilimenti industriali;
5.1.22. l'applicazione di sistemi e componenti ad alta efficienza
energetica nonche' di tecnologie innovative volte alla riduzione
delle emissioni di CO2 e/o di N2O negli stabilimenti industriali;
5.1.23. la produzione, il recupero, il trasporto e la distribuzione
dell'energia derivante dalla cogenerazione in impianti industriali
che utilizzano combustibili a basso impatto ambientale;
5.1.24. l'attivazione di sistemi e servizi direttamente funzionali al
recupero e alla valorizzazione dei rifiuti, nell'ambito delle
aziende produttrici degli stessi o di altre imprese.
5.2. Delle ulteriori priorita' stabilite nell'ambito dei
provvedimenti ministeriali di attuazione dell'art. 8, comma 10,
lettere d) ed f) della Legge 23 dicembre 1998, n. 448, il Servizio
Energia dara' adeguata e tempestiva informazione agli interessati e
ne terra' conto nella formulazione del parco-progetti di cui al punto
2, lettera c).
6. Contenuto delle proposte
Le proposte, redatte secondo lo schema allegato, dovranno essere
corredate di una relazione descrittiva delle caratteristiche
dell'iniziativa, con indicazione in particolare dei seguenti
elementi:
- quantitativo di energia risparmiata;
- quantitativo di riduzione delle emissioni di gas serra;
- quantitativo di gas a effetto serra immagazzinati;
- quantitativo di energia prodotta dalle fonti rinnovabili;
- altri benefici indotti dall'intervento in termini di risparmio
delle risorse, riduzione dell'impatto ambientale, miglioramento delle
condizioni di sicurezza e igiene del lavoro, incremento
occupazionale, prevenzione del dissesto idrogeologico e ulteriori
benefici ambientali, innovazione tecnologica prodotta, incremento
occupazionale e promozione di nuove professionalita';
- ubicazione dell'opera nel territorio;
- elenco delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione del
progetto ai sensi delle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti;
- stima dei costi di investimento e della copertura finanziaria della
spesa;
- tempi di realizzazione del programma o del progetto;
- indicazione del bacino di utenza sotteso al servizio;
- indicazione della eventuale possibilita' di diffusione dei
risultati di ricerca applicata e innovazione.
Nella domanda il legale rappresentante dovra' dichiarare di essere a
conoscenza dell'obbligo, in caso di ammissione dell'iniziativa alle
provvidenze di cui all'art. 8, comma 10, lettera f) della Legge 23
dicembre 1998, n. 448, di sottoscrivere un accordo con la Regione
contenente gli impegni relativi alla realizzazione dell'iniziativa ai
fini dell'accesso al finanziamento.
7. Presentazione delle proposte
Le proposte dovranno pervenire entro 30 giorni dalla data di
pubblicazione del presente atto nel Bollettino Ufficiale della
Regione al Servizio Energia, Viale Aldo Moro n. 64, 40127 Bologna.
La presentazione delle proposte e' effettuata esclusivamente mediante
plico raccomandato con avviso di ricevimento, facendo fede la data
del timbro dell'Ufficio postale accettante.
Non saranno prese in considerazione le proposte presentate dopo la
scadenza del termine.
Eventuali informazioni potranno essere richieste al Servizio Energia
ai numeri telefonici 051/283609-283691, fax 051/283681.
8. Raccolta e selezione delle proposte
Il Servizio Energia della Regione provvede a:
a) avviare iniziative di informazione, sensibilizzazione e
orientamento dei soggetti pubblici e privati interessati, al fine di
pervenire alla formulazione e presentazione di un significativo
parco-progetti conformi agli indirizzi stabiliti dal CIPE e dai
ministeri competenti in attuazione delle disposizioni di cui all'art.
8, comma 10, lettere d) ed f) della Legge 23 dicembre 1998, n. 448.
Per la realizzazione di tali iniziative il Servizio Energia avviera'
forme di collaborazione con le Camere di Commercio, le Associazioni
economiche e gli Enti locali;
b) raccogliere le proposte presentate e formulare il parco-progetti
regionale da presentare ai ministeri competenti per l'accesso agli
incentivi che si rendessero disponibili a livello nazionale a favore
di programmi e progetti volti alla riduzione delle emissioni
inquinanti, per l'efficienza energetica e la valorizzazione delle
fonti rinnovabili;
c) selezionare i progetti finanziabili, in relazione alle risorse
disponibili per l'anno 1999, tenuto conto degli indirizzi e delle
priorita' stabiliti in ambito nazionale e regionale;
d) dare opportuna informazione ai soggetti interessati circa il
finanziamento delle iniziative raccolte.
9. Realizzazione degli interventi
Il Servizio Energia provvede a predisporre gli atti per la stipula di
accordi tra i ministeri competenti, la Regione, gli Enti locali e i
soggetti pubblici e privati interessati, per la realizzazione degli
interventi.
Detti accordi prefigurano le azioni e gli impegni di competenza dei
soggetti partecipanti diretti a dare attuazione, in modo coordinato,
agli interventi contenuti nelle proposte di cui alla lettera c) del
punto 8 precedente.
10. Responsabile del procedimento e tutela della privacy
Il responsabile del procedimento e' individuato nella persona del
dottor Massimo Cenerini, Responsabile del Servizio Energia.
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione regionale venga in
possesso in occasione dell'espletamento del procedimento verranno
trattati nel rispetto della Legge 675/96 e successive modifiche ed
integrazioni.
Fac simile di domanda Bollo Lire 20.000
Prot. n. . . . . .
Data . . . . . . . . . .
(Spazio riservato all'Ammininistrazione)
Alla Regione Emilia-Romagna
Assessorato Attivita' produttive
Servizio Energia
Viale Aldo Moro n. 64
40127 Bologna
Selezione di un parco-progetti in materia di uso razionale
dell'energia, risparmio energetico, valorizzazione delle fonti
rinnovabili di energia e limitazioni delle emissioni di gas a effetto
serra
Il/La sottoscritt..
in qualita' di legale rappresentante di:
(denominazione o ragione sociale, natura giuridica)
con sede legale in: Comune . . . . . . . . . . . . . . . Provincia
Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
n. . . . . . cap
telefono . . . . . . . . . . fax . . . . . . . . . . E-mail
codice fiscale . . . . . . . . . . . . . . . . . partita IVA
Codice ISTAT di attivita'
chiede
di essere ammesso/a alla selezione di un parco-progetti in materia di
uso razionale dell'energia, risparmio energetico, valorizzazione
delle fonti rinnovabili di energia e limitazione delle emissioni di
gas a effetto serra, di cui alla delibera di Giunta regionale n. . .
. . . del . . . . . . . . . . . per l'iniziativa nel seguito
indicata:
titolo dell'iniziativa
tipologia dell'iniziativa
(specificare l'appartenenza dell'iniziativa ad uno o piu' degli
indirizzi contenuti al punto 4.1, della delibera di Giunta regionale
. . . . /99, indicando il numero corrispondente: es. 4.1.1, 4.1.8.)
eventuali aspetti tecnici, gestionali e organizzativi
(specificare se le soluzioni sviluppate riguardano aspetti tecnici,
gestionali, organizzativi, secondo quanto contenuto nel punto 4.2.
della delibera di Giunta regionale . . . . . /99, indicando il numero
corrispondente)
priorita' regionali
(specificare l'eventuale appartenenza dell'iniziativa ad una o piu'
priorita' tra quelle riconosciute al punto 5.1. della delibera di
Giunta regionale . . . . /99, indicando il numero corrispondente)
allega
come parte integrante alla presente domanda la relazione descrittiva
delle caratteristiche dell'iniziativa, secondo quanto indicato al
punto 6. della delibera di Giunta regionale . . . . /99
dichiara
- di impegnarsi, in caso di accoglimento della domanda di ammissione
alla selezione, a presentare la necessaria documentazione
integrativa, entro i termini che saranno stabiliti dalla Regione;
- di essere a conoscenza dell'obbligo, in caso di ammissione
dell'iniziativa alle provvidenze di cui all'art. 8, comma 10, lettera
d) ed f) della Legge 23 dicembre 1998, n. 448, di sottoscrivere un
accordo con la Regione contenente gli impegni relativi alla
realizzazione dell'iniziativa ai fini dell'accesso al finanziamento.
Luogo e data . . . . . . . . . . . .
Firma del legale rappresentante . . . . . . . . . . . . . . . . . .