REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 marzo 1999, n. 324

Approvazione di criteri e modalita' di definizione del programma regionale degli interventi a sostegno dell'internazionalizzazione del sistema produttivo per l'anno 1999, ai sensi della L.R. 21/83

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
(omissis)  delibera:                                                            
a) di approvare i criteri e le modalita' di definizione del programma           
regionale degli interventi a sostegno dell'internazionalizzazione del           
sistema produttivo per l'anno 1999, ai sensi della L.R. 21/83,                  
indicati nell'Allegato A che forma parte integrante della presente              
deliberazione;                                                                  
b) di disporre che il presente atto venga pubblicato, per estratto,             
nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.                          
(controllato dalla CCARER il 9 marzo 1999, prot.  n.296/9)                      
ALLEGATO A                                                                      
Criteri e modalita' di definizione del programma regionale degli                
interventi a sostegno dell'internazionalizzazione del sistema                   
produttivo per l'anno 1999, ai sensi della L.R. 21/83                           
Premessa                                                                        
Nel perseguimento delle finalita' espresse dall'art. 1 della L.R.               
21/83 la Regione concorre, nell'ambito delle proprie competenze, alla           
valorizzazione della produzione emiliano-romagnola attraverso                   
programmi di promozione economica ed il coordinamento degli                     
interventi promozionali realizzati nel settore da enti ed aziende               
regionali.                                                                      
Come previsto dallo stesso articolo, gli obiettivi e le priorita'               
enunciati dai presenti criteri sono definiti in sintonia con le linee           
direttrici dell'attivita' promozionale emanate dal Ministero del                
Commercio con l'estero.                                                         
Tengono inoltre conto delle finalita' perseguite dalla Regione                  
Emilia-Romagna in attuazione delle funzioni delegate inerenti il                
sostegno delle esportazioni e dell'internazionalizzazione delle                 
imprese previste dal DLgs n. 112 del 1998.                                      
A. LINEE DIRETTRICI                                                             
A1. Finalita', strategie                                                        
Il fine dell'intervento regionale e' quello di sostenere iniziative             
qualificate ed incisive, a vantaggio del processo di                            
internazionalizzazione del sistema di imprese dell'Emilia-Romagna.              
In questo senso e' necessario selezionare interventi mirati sulla               
base di scelte prioritarie, di vasta ricaduta per il sistema                    
produttivo, individuati mettendo in relazione le specificita'                   
settoriali dell'Emilia-Romagna con le opportunita' offerte dalle aree           
mercato che a livello mondiale presentano le maggiori prospettive di            
espansione.                                                                     
Per il conseguimento di tali fini si ritiene particolarmente                    
importante attivare proposte progettuali in grado di valorizzare al             
meglio competenze e risorse presenti nel territorio regionale.                  
La Regione ha gia' espresso, nei criteri e nelle modalita' adottati             
per la definizione dei programmi promozionali degli ultimi anni a               
sostegno dell'artigianato e delle PMI, la necessita' di costruire una           
programmazione comune degli interventi. Raccogliendo questa                     
sollecitazione le associazioni, il Centro estero delle Camere di                
Commercio e gli Enti fieristici, con il coordinamento dell'Ufficio              
ICE di Bologna, hanno costituito un unico tavolo per la progettazione           
e la gestione di progetti condivisi.                                            
In parallelo al coordinamento a cui vengono chiamati tutti i soggetti           
che operano in Emilia-Romagna va ulteriormente perseguito l'obiettivo           
di un maggior raccordo con gli organismi nazionali preposti alla                
promozione e alla gestione degli strumenti finanziari ed                        
assicurativi.                                                                   
In questa direzione va vista anche l'operativita' da conferire                  
all'Accordo di programma siglato tra la Regione Emilia-Romagna ed il            
Ministero del Commercio con l'estero.                                           
Ulteriori accordi potranno essere stipulati dalla Regione con gli               
altri organismi nazionali e con quelli regionali, anche per                     
l'erogazione di servizi informativi e di assistenza alle imprese.               
E' parimenti opportuno integrare le risorse pubbliche disponibili con           
quelle attivate dalla Comunita' Europea.                                        
Il processo di globalizzazione, oltre all'esigenza di ottimizzare               
l'impiego delle risorse, impone anche la capacita' di "fare sistema"            
all'estero attivando tutti gli strumenti di intervento e i canali di            
comunicazione posti in essere dalle istituzioni, dalle strutture                
culturali e dalla societa' civile.                                              
L'ICE, con la sua rete potenziata di uffici all'estero, va                      
considerato strumento prioritario per l'organizzazione di iniziative            
sui mercati di interesse.                                                       
Le rappresentanze diplomatiche italiane costituiscono inoltre, per              
gli aspetti di loro competenza, un punto di riferimento altrettanto             
significativo.                                                                  
Vanno inoltre individuati i possibili e corretti punti di incontro              
tra gli interventi di natura piu' strettamente economica e quelli               
della cooperazione allo sviluppo; le possibilita' offerte dalla                 
presenza significativa, in alcuni Paesi, di forti comunita' di                  
emigrati; le opportunita' di abbinare azioni di promozione economica            
a manifestazioni artistico/culturali, scientifiche.                             
A2. Indicazioni di priorita'                                                    
A2.1 Priorita' geografiche                                                      
L'Europa resta il principale mercato delle nostre esportazioni, sul             
quale e' necessario continuare a garantire la presenza, anche sul               
piano promozionale. Costituisce anche il primo e spesso unico sbocco            
all'estero per le imprese di dimensione piu' piccola.                           
Per altro verso il mercato europeo e' ormai da considerarsi mercato             
interno, non solo ai fini della circolazione delle merci, ma anche              
per quanto riguarda le distanze, il livello di conoscenza, le                   
possibilita' di approccio.                                                      
Si ritiene quindi opportuno focalizzare l'attenzione sulle aree che             
presentano maggiori difficolta' di penetrazione, sia dal punto di               
vista tecnico che da quello finanziario, a fronte di valide                     
prospettive. Aree che in alcuni casi possono comportare un riscontro            
a breve degli investimenti effettuati, piu' spesso richiedono un                
approccio di prospettiva medio lunga. Anche in considerazione di                
cio', e quindi della dimensione finanziaria dell'investimento                   
richiesto, vanno privilegiate, da parte delle strutture di interesse            
collettivo, le azioni rivolte alle aree mercato piu' difficili.                 
Sul mercato europeo e' opportuno prestare attenzione ad azioni                  
qualificate di consolidamento.                                                  
Le aree mercato ritenute prioritarie per il 1999, tenuto conto delle            
mutate condizioni internazionali e della necessita' di dare                     
continuita' agli interventi realizzati nel 1998, sono le seguenti:              
Mediterraneo                                                                    
L'Italia costituisce una testa di ponte verso i Paesi della sponda              
sud del Mediterraneo ed una naturale cerniera tra questi e l'Europa.            
E' un'area alla quale e' importante guardare con particolare                    
interesse, anche in considerazione della contiguita' geografica.                
Il consolidamento del processo di pace continua naturalmente a                  
rappresentare un elemento determinante per lo sviluppo di alcuni                
Paesi.                                                                          
Nell'ambito del Mediterraneo e' opportuno prestare particolare                  
attenzione alla Tunisia.                                                        
La Tunisia e' l'unico paese del Maghreb che si e' salvato dall'ondata           
integralista. La sua economia sta crescendo a tassi di circa il 6%              
all'anno, con picchi anche superiori.                                           
L'accordo di associazione tra la Unione Europea e la Tunisia, che               
portera' nel 2008 all'abbattimento delle barriere doganali e                    
tariffarie, ha inoltre attivato un processo di ristrutturazione                 
industriale che ha gia' investito centinaia di imprese, con                     
investimenti e sussidi per 820 milioni di dollari.                              
Ulteriore impulso puo' venire dalle privatizzazioni.                            
L'Italia e' il primo investitore in Tunisia. Dal nostro Paese                   
proviene il 33% degli investimenti esteri, impiegato in 360 imprese.            
Risulta determinante l'offerta di manodopera a basso costa, ma sempre           
piu' qualificata.                                                               
Sono intensi anche gli scambi commerciali con l'Italia, che e' il               
secondo partner dopo la Francia sia come fornitore che come cliente.            
Un'agricoltura forte ed il buon decollo industriale determinano                 
consistenti opportunita' per diversi settori produttivi della nostra            
regione: agroindustria, meccanica agricola, tecnologia per il food              
processing, meccanica strumentale, packaging, edilizia.                         
Sono ormai numerosi i contatti istituzionali ed economici sviluppati            
tra l'Emilia Romagna e la Tunisia, ai quali e' opportuno garantire              
continuita'.                                                                    
Area della pace: Israele, Giordania, Autorita' Palestinese                      
L'adesione al processo di pace sta conferendo stabilita' ai territori           
interessati ed attivando un consistente rilancio dell'economia,                 
fortemente dipendente dall'estero.                                              
Una presenza attiva delle nostre imprese nella fase iniziale e'                 
importante per ottenere ritorni nel medio lungo periodo, se non                 
nell'immediato; e' anche utile per acquisire posizioni per operare              
nel resto del Medio Oriente.                                                    
Nonostante la ridotta dimensione territoriale e la loro contiguita' i           
tre Paesi sono profondamente differenti sia dal punto di vista                  
culturale che da quello dello sviluppo economico.                               
Israele e' un Paese economicamente avanzato, con un livello di PIL              
procapite superiore a quello di alcuni Stati dell'Unione Europea ed             
un livello di spesa in R&S particolarmente elevato.                             
E' forte importatore di macchinari e produttore di elettronica e di             
software competitivi sui mercati internazionali per qualita' e                  
prezzo.                                                                         
L'Autorita' Palestinese sta incentivando lo sviluppo dell'autonomia             
economica dei propri territori, con conseguente espansione della                
struttura produttiva, dell'edilizia e delle infrastrutture.                     
Nonostante le ridottissime dimensioni territoriali il volume degli              
investimenti sara' quindi elevato, tenuto anche conto dell'attenzione           
dedicata all'area dagli organismi internazionali.                               
In Giordania il PIL e' largamente inferiore a quello israeliano, ma             
le aperture economiche e commerciali attivate negli anni trascorsi              
hanno garantito buoni livelli di crescita. Forte e' il bisogno di               
tecnologie.                                                                     
E' consistente il sostegno finanziario degli organismi internazionali           
e regionali.                                                                    
Sia i territori palestinesi che la Giordania sono aree nelle quali ci           
si possono attendere risultati a medio-lungo termine, diversamente da           
Israele, paese fortemente importatore.                                          
Mercosur                                                                        
Il Mercato comune fra i Paesi del Cono Sud (Argentina, Brasile,                 
Uruguay, Paraguay) comprendeva 200 milioni di consumatori, cui si               
sono aggiunti quelli dei Paesi di recente associati (Cile e Bolivia).           
La crisi finanziaria che dall'Asia si e' estesa a quasi tutti i                 
mercati emergenti ha colpito duramente anche il Brasile, il Paese che           
pareva offrire le piu' forti opportunita'.                                      
Argentina                                                                       
La WTO assegna una promozione quasi a pieni voti all'Argentina, un              
Paese trasformato dal ciclo di riforme economiche e di                          
stabilizzazione avviato all'inizio del decennio.                                
L'Argentina e' considerata oggi, da tutti gli osservatori                       
internazionali, un sistema dai fondamentali economici solidi, ancora            
in linea con le richieste degli organismi internazionali.                       
Le imponenti ricchezze primarie del Paese (da quelle agroalimentari a           
quelle energetiche), unite alla buona rete infrastrutturale, al basso           
costo di una manodopera di buon livello ed agli incentivi alle                  
imprese straniere, hanno attratto forti investimenti esteri.                    
Investimenti che hanno contribuito in modo significativo allo                   
sviluppo del settore produttivo.                                                
Gli stretti rapporti con il Brasile (che assorbe il 30%, delle                  
esportazioni argentine) costituisce in questa fase l'elemento di                
maggior debolezza del Paese.                                                    
L'Italia e' il primo esportatore dell'Unione Europea verso                      
l'Argentina: nei primi nove mesi del 1998 l'export nazionale e'                 
aumentato ancora del 2,9% rispetto al corrispondente periodo                    
dell'anno passato.                                                              
A Buenos Aires, nel prossimo maggio, verra' organizzata da ICE una              
grande mostra di immagine, con forti valenze commerciali, per la                
presentazione del sistema Italia.                                               
L'Emilia-Romagna sara' rappresentata all'evento dalla Regione, dal              
Sistema camerale, dalle Associazioni produttive, dagli Enti                     
fieristici, dall'Universita' di Bologna che ha aperto una sede in               
quella citta'.                                                                  
In quella circostanza verranno organizzati seminari per la                      
presentazione del sistema regionale ed incontri specifici per le                
imprese, oltre che iniziative culturali collaterali.                            
A seguito dei contatti avviati e delle opportunita' emerse nel corso            
delle missioni economiche ed istituzionali realizzate nel 1998 e'               
stata inoltre attivata dalla Regione un'"antenna" presso l'Ufficio              
ICE di Buenos Aires con l'intento di costituire un terminale in loco            
per favorire la presenza e creare opportunita' per il sistema                   
regionale.                                                                      
La meccanica agricola e strumentale, l'agroindustria, il packaging              
sono i settori emiliano-romagnoli per i quali esistono in Argentina             
le maggiori possibilita' di espansione.                                         
Area Nafta                                                                      
E' l'area che ha fatto registrare, nel 1998, l'aumento piu'                     
consistente delle importazioni di beni e servizi, trainata da una               
crescita interna che si sta mantenendo al di sopra delle previsioni e           
che incidera' in misura determinante sull'espansione della domanda              
mondiale anche per il 1999.                                                     
Gli USA, in particolare, hanno incrementato le loro importazioni nel            
1998, secondo le stime, di quasi il 12%, dopo il boom del +14,7%                
dell'anno precedente.                                                           
L'interscambio con l'Italia continua ad accrescersi a nostro favore.            
Nei primi 11 mesi del 1998 il saldo commerciale tra il nostro Paese e           
gli USA ha registrato un attivo di quasi 1.800 miliardi di lire, a              
fronte di una crescita dell'export pari all'11%, che aveva quindi               
largamente superato, a novembre, il valore globale dell'anno                    
precedente.                                                                     
Anche le esportazioni emiliano-romagnole destinate agli USA,                    
superiori ai 4 mila miliardi nel 1997, hanno registrato, nel primo              
trimestre 1998, un incremento del 22,1%.                                        
Dal 1997 la Regione Emilia-Romagna ha siglato un protocollo di                  
amicizia con la Contea di Cook, dove e' situata Chicago, una delle              
zone a maggior intensita' produttiva del Paese, oltre che una delle             
maggiori piazze finanziarie internazionali.                                     
Chicago e' tra l'altro sede del polo commerciale ed espositivo piu'             
grande degli USA e costituisce una delle aree piu' interessanti per i           
settori delle macchine agricole, per l'industria alimentare,                    
utensili, la subfornitura, il packaging: tutti settori di primaria              
importanza per l'Emilia-Romagna.                                                
A seguito dei rapporti istituzionali ed economici intercorsi sono               
stati attivati importanti contatti con interlocutori locali.                    
La Contea, che riserva particolare attenzione allo sviluppo delle               
PMI, ha tra l'altro attivato un "desk" Emilia-Romagna in grado di               
fornire alle imprese locali informazioni sulla nostra regione.                  
India                                                                           
Dal 1991 ha attivato un processo di riforme economiche volte a                  
superare la politica di protezione e controllo dell'industria locale            
e ad incentivare gli investimenti stranieri.                                    
Nei prossimi anni esso dovrebbe proseguire con la razionalizzazione             
delle normative, la semplificazione delle procedure, l'eliminazione o           
riduzione delle restrizioni all'import, richiesta nell'ambito della             
normativa della WTO.                                                            
L'India si e' tra l'altro impegnata a rimuovere, tra il 1997 ed il              
2003, le restrizioni quantitative sull'importazione di circa 3.000              
beni di consumo.                                                                
Il Paese non e' stato toccato, se non con una modesta svalutazione              
della propria moneta, dalla crisi economica che ha investito il sud             
est asiatico.                                                                   
Nell'anno fiscale 1997/1998 l'aumento del PIL e' stato inferiore                
all'anno precedente (+7,1%), attestandosi comunque sul +5%.                     
Nel 1997 l'Italia e' risultata al quindicesimo posto tra i Paesi                
fornitori (quarta tra quelli della Unione Europea, che costituisce,             
globalmente, il partner prioritario) ed all'ottavo posto tra i Paesi            
importatori, con un saldo commerciale fortemente deficitario.                   
L'India dispone delle risorse naturali e di manodopera qualificata              
che le hanno consentito di collocarsi al decimo posto tra le nazioni            
piu' industrializzate e puo' aspirare ad una crescita annua superiore           
a quella attuale.                                                               
Le condizioni sono particolarmente favorevoli ad un approccio al                
mercato orientato alle collaborazioni industriali.                              
Pare questa la strategia piu' adeguata per un'area con una                      
popolazione di 966 milioni di abitanti, in continua crescita, di cui            
una percentuale sempre maggiore, calcolata attualmente in circa 150             
milioni di consumatori, si sta avvicinando ai livelli di reddito dei            
Paesi occidentali.                                                              
Le imprese italiane sono in cio' agevolate dal buon livello di                  
conoscenza e di stima di cui gode la nostra tecnologia. I settori               
produttivi che offrono maggiori opportunita', in relazione alle                 
specializzazioni emiliano-romagnole, sono l'imballaggio, le macchine            
per l'industria alimentare ed utensili, l'autocomponentistica,                  
l'abbigliamento, il biomedicale, l'industria ceramica.                          
Favorire la collaborazione industriale tra l'Emilia-Romagna e                   
l'India, individuando e selezionando opportunita' da proporre alle              
nostre imprese, e' tra i principali obiettivi dell'"antenna" attivata           
dalla Regione Emilia-Romagna presso l'ufficio ICE di New Delhi, e che           
costituisce un punto di riferimento a supporto del sistema regionale.           
Sud Est asiatico - Cina, Giappone                                               
Non e' ancora stata riassorbita la crisi che ha colpito molti Paesi             
asiatici nell'estate del 1997.                                                  
Il saldo commerciale dell'Italia nei confronti di molti Paesi di                
quell'area, in precedenza ampiamente attivo, e' divenuto passivo,               
tenuto anche conto che le nostre importazioni da tutti i fornitori              
asiatici sono cresciute a tassi elevati, a fronte di consistenti cali           
delle esportazioni.                                                             
Inoltre, da quell'area del mondo dovrebbe in ogni caso essere ancora            
generata una quota molto consistente delle importazioni mondiali.               
Si tratta quindi di un immenso mercato che, pur in una fase molto               
difficile, non ci si puo' permettere di abbandonare.                            
La Cina, anche a seguito del riassorbimento di Hong Kong, con la sua            
potenza finanziaria e commerciale, rimane sempre il Paese dove esiste           
il mercato potenziale piu' vasto che in qualsiasi altro.                        
Nonostante le ripercussioni della crisi asiatica e le gravi                     
inondazioni che hanno sconvolto il territorio, l'economia cinese e'             
cresciuta nel 1998 del 7,8%, grazie ai forti investimenti pubblici.             
Un terzo della produzione industriale cinese proviene oggi da aziende           
private.                                                                        
A Pechino si e' tenuto, a fine novembre 1997, un significativo                  
evento, organizzato dall'ICE, destinato a presentare l'immagine del             
sistema Italia. L'iniziativa faceva seguito ad un intenso lavoro di             
diplomazia economica portata avanti dal Governo italiano, scaturita             
in accordi volti ad agevolare i rapporti economici tra i due Paesi.             
Alla manifestazione parteciparono anche numerose realta' regionali              
(imprese e consorzi) che oggi, ad oltre un anno di distanza,                    
cominciano a registrare ritorni positivi.                                       
L'attenzione e' stata focalizzata in passato sulle due Province                 
cinesi del Liaoning e della Jiangsu con le quali la Regione ha                  
sviluppato da tempo rapporti preferenziali.                                     
Anche per la prossima programmazione e' basilare, in considerazione             
della vastita' del territorio ed in continuita' dei progetti 1998,              
selezionare aree limitate nelle quali concentrare gli interventi.               
Anche il Giappone non e' ancora uscito dalla profonda crisi che ha              
colpito la sua economia e che ha determinato una forte contrazione              
delle importazioni.                                                             
Le previsioni a breve termine non sono particolarmente brillanti: per           
la fine dell'esercizio corrente si prevede una crescita del PIL dello           
0,5%. E' pero' opinione diffusa che sul fronte della domanda si sia             
gia' toccato il fondo, e che la ripresa definitiva dell'economia                
passera' attraverso l'incremento dei consumi e quindi delle                     
importazioni.                                                                   
La crisi interna dei consumi ha tuttavia fatto emergere nuove                   
caratteristiche della domanda e diverse potenzialita' per i prodotti            
emblematici dello stile di vita italiano nella moda, nella cucina e             
nell'arredamento.                                                               
Sull'onda del boom della ristorazione italiana, ad esempio, esistono            
in questo momento buone opportunita' per macchine per la lavorazione            
della pasta e per la panificazione.                                             
Il settore produttivo dell'Emilia-Romagna che esporta di piu' in                
Giappone e' quello dell'abbigliamento. Non e' pero' secondaria la               
presenza su quel mercato di produzioni regionali di alta tecnologia,            
anche per la presenza diretta di numerose imprese.                              
Rimane in ogni caso un Paese in cui, anche in una fase difficile, e'            
necessario garantire la continuita' di presenza, per non perdere le             
posizioni acquisite ed in una logica di investimento per il futuro.             
Sud Africa                                                                      
Il nuovo assetto istituzionale del Paese ha determinato, dal 1994, il           
rientro a pieno titolo nella comunita' internazionale e l'assunzione            
di un ruolo primario nel processo di integrazione regionale.                    
Lo storico evento ha segnato anche ripercussioni positive su di                 
un'economia condizionata da anni di embargo e di protezionismo                  
industriale.                                                                    
Segnali positivi provengono dagli indicatori macroeconomici, anche              
grazie alle politiche di sostegno adottate dal governo, orientate tra           
l'altro all'apertura dei mercati, alle privatizzazioni ed                       
all'incentivazione degli investimenti.                                          
Il mercato interno ammonta a 40 milioni di abitanti, a cui vanno                
aggiunti i 130 milioni che popolano la vasta area di influenza                  
costituita dall'Africa australe, peraltro dotata di ingenti ricchezze           
naturali e minerarie.                                                           
E' elevato il livello delle infrastrutture e delle comunicazioni,               
molto sviluppato il sistema creditizio, basso il costo dell'energia.            
Tutto il settore dei beni strumentali, in prevalenza esente da dazi             
doganali, presenta ampie possibilita' di collaborazione, tenuto conto           
che il Sud Africa e' fondamentalmente importatore di tecnologia, ad             
eccezione delle macchine per l'industria mineraria.                             
Nel 1998 le importazioni del Paese sono aumentate del 3,5%, piu'                
delle esportazioni.                                                             
L'Italia, pur essendo al quinto posto tra i fornitori del Sud Africa            
ed all'ottavo posto tra i clienti, ha registrato un saldo commerciale           
fortemente negativo.                                                            
La Regione Emilia-Romagna ha attivato rapporti istituzionali con la             
Provincia di Cape Town, selezionata, d'intesa con il governo                    
sudafricano, come quella che presenta maggiori opportunita' di                  
cooperazione economica con il territorio emiliano-romagnolo.                    
Sono numerosi i settori produttivi regionali per i quali esistono               
opportunita' di collaborazione con il Sud Africa, sia dal punto di              
vista della commercializzazione che del trasferimento tecnologico:              
agroindustria, packaging, meccanica strumentale, edilizia,                      
abbigliamento.                                                                  
Paesi dell'Europa Centro Orientale                                              
Il consolidamento dell'economia di mercato, pur con le difficolta'              
ben note, ha prodotto una serie di fattori che possono offrire una              
gamma di opportunita' su quest'area, anche alle imprese di piccola              
dimensione.                                                                     
Da un lato e' aumentata la domanda, sia di beni di consumo che di               
tecnologia. Per altro verso la vicinanza territoriale, la                       
disponibilita' di manodopera sufficientemente qualificata a basso               
costo, la disponibilita' di materie prime favoriscono collaborazioni            
industriali a vari livelli.                                                     
Paesi della ex Unione Sovietica                                                 
La Federazione Russa, le Repubbliche degli Urali e l'Ukraina                    
costituiscono, nell'immenso territorio dell'ex Unione Sovietica, aree           
geografiche di particolare attrattiva per le attivita' produttive e             
commerciali internazionali.                                                     
Sono enormi le potenzialita' in termini di mercato, disponibilita' di           
materie prime, possibilita' di collaborazioni industriali e di                  
impiego di manodopera qualificata.                                              
Tutti i settori produttivi portanti dell'Emilia-Romagna possono                 
trovare interessanti possibilita'.                                              
I problemi di approccio per le piccole imprese derivano in primo                
luogo dalla difficolta' ad individuare, nell'ambito di un mercato nel           
quale le prospettive sono di medio lungo periodo, in un territorio              
tanto vasto, qualificati ed affidabili interlocutori.                           
Nel 1996 la Regione Emilia-Romagna, nell'ambito di un progetto                  
congiunto indirizzato al settore energetico, ha siglato con la                  
Regione di Odessa un protocollo di collaborazione esteso anche alla             
collaborazione economica.                                                       
A2.2 Priorita' settoriali                                                       
L'esigenza di concentrare le risorse su azioni significative deve               
essere considerata anche in relazione alla scelta dei settori sui               
quali intervenire.                                                              
I settori che si ritiene di sostenere prioritariamente, in base al              
loro peso nella regione in termini di fatturato, di lavoro assorbito            
e di propensione all'export sono:                                               
- meccanica agricola, agroindustria                                             
- meccanica strumentale, biomedicale                                            
- edilizia, restauro, ceramica, sistema casa                                    
- sistema moda                                                                  
- subfornitura.                                                                 
Particolare significato va inoltre attribuito alla promozione di                
comparti di minor peso quantitativo, ma di carattere fortemente                 
innovativo e quindi particolarmente rilevanti per lo sviluppo                   
economico regionale.                                                            
Da sottolineare inoltre, in un sistema economico come quello                    
dell'Emilia-Romagna, la grande importanza dei distretti produttivi              
che sono da considerare, per la loro stessa connotazione, oggetto               
diretto di promozione.                                                          
Non vanno altresi' trascurati gli ambiti di intervento connessi alle            
infrastrutture e ai servizi alle citta'.                                        
A2.3 Obiettivi, azioni promozionali                                             
La scelta degli obiettivi e delle azioni non puo' essere determinata            
aprioristicamente, ma in base a strategie definite in funzione di               
specifici comparti produttivi, dei mercati di riferimento e della               
tipologia delle imprese interessate.                                            
Gli obiettivi generali possono essere identificati nei seguenti:                
- favorire l'incremento ed il consolidamento della base esportativa             
regionale sui mercati internazionali;                                           
- facilitare i rapporti di collaborazione produttiva e commerciale              
con l'estero;                                                                   
- favorire i flussi di investimenti esteri;                                     
- agevolare l'espansione della presenza delle imprese artigiane sui             
mercati internazionali;                                                         
- favorire l'incremento della partecipazione ai progetti di sviluppo            
finanziati dagli organismi internazionali.                                      
Per quanto riguarda le azioni specifiche, va in primo luogo rimarcata           
l'opportunita' di investire energie e risorse per la realizzazione di           
progetti/evento ad alto contenuto comunicativo, di valenza                      
plurisettoriale, anche nell'ambito di iniziative nazionali di                   
presentazione del sistema paese, o in abbinamento a manifestazioni di           
grande richiamo, normalmente di carattere economico o culturale. Tali           
eventi debbono proporre l'immagine e l'esperienza di un sistema                 
regionale che ha destato molteplici interessi in varie parti nel                
mondo, nelle sue componenti economiche, produttive, sociali,                    
culturali. Debbono, nel contempo, costituire opportunita' concrete di           
incontri per imprese.                                                           
Manifestazioni di questa portata debbono utilmente nascere dalla                
collaborazione fra tutte le strutture attive sul piano regionale sul            
versante dei rapporti con l'estero, o che comunque giocano un ruolo             
forte in questa direzione.                                                      
L'evento dovra' essere seguito, negli anni successivi, da azioni di             
follow up e di consolidamento per i settori di interesse specifico              
sull'area.                                                                      
Workshop e simposi tecnici, presentazioni specializzate del sistema             
regionale all'estero, sono altre azioni importanti da privilegiare              
per la costruzione di occasioni significative per le imprese.                   
Va in ogni caso evidenziata l'esigenza di qualificare e mettere a               
sistema quanto piu' possibile qualsiasi momento di presenza                     
all'estero. Ad esempio dovra' essere sostenuta, nell'ambito dei                 
progetti, una capacita' nuova da parte del sistema produttivo                   
regionale di avvalersi della partecipazione a manifestazioni                    
fieristiche non come meri momenti espositivi, ma come componenti di             
una strategia promozionale e di comunicazione.                                  
Allo stesso modo dovranno essere sfruttati in modo sinergico i piu'             
importanti appuntamenti fieristici programmati in Emilia-Romagna.               
Da un punto di vista metodologico vanno in ogni caso individuate                
alcune fasi di intervento da prevedere necessariamente in ordine                
sequenziale:                                                                    
- sistematizzazione delle informazioni esistenti in relazione al                
settore e al mercato di interesse;                                              
- approfondimento del mercato e progettazione degli interventi in               
relazione alle specificita' settoriali;                                         
- preparazione, realizzazione delle azioni promozionali, follow up;             
- azioni di consolidamento.                                                     
Sostenere un processo di internazionalizzazione a favore del sistema            
economico regionale significa indubbiamente investire anche nella               
valorizzazione delle risorse umane ad essa dedicate.                            
La formazione di manager e di imprenditori della regione, da valutare           
anche con riferimento all'Assessorato regionale competente, permane             
una funzione trasversale di grande importanza.                                  
Va inoltre sottolineato il ruolo fondamentale che deve essere                   
attribuito alla formazione rivolta a tecnici e quadri stranieri,                
quale primario veicolo di conoscenza e diffusione dei fattori                   
distintivi del nostro sistema economico-produttivo.                             
L'assistenza alle imprese e la divulgazione delle informazioni sono             
funzioni trasversali che garantiscono un reale supporto al processo             
di internazionalizzazione. Anche in questo campo e' quanto mai                  
opportuno dare vita ad una rete di accordi di collaborazione che                
consenta di sfruttare al meglio gli strumenti esistenti e le                    
competenze acquisite, sul piano regionale e nazionale, nonche' le               
risorse attivabili anche tramite gli strumenti legislativi nazionali            
ed i programmi comunitari.                                                      
La messa in rete delle informazioni sulle conoscenze gia' maturate e            
sulle attivita' in programmazione o in essere contribuisce inoltre, a           
creare un circuito virtuoso, a vantaggio di tutti gli organismi                 
coinvolti.                                                                      
B. PROGRAMMA REGIONALE                                                          
Per il perseguimento delle finalita' e delle priorita' evidenziate al           
precedente punto A, la Giunta regionale approvera' nel 1999 un                  
programma di interventi a sostegno dell'internazionalizzazione del              
sistema delle imprese dell'Emilia-Romagna, avvalendosi delle risorse            
finanziarie disponibili in base all'art. 2 della L.R. 21/83, comma 4,           
lettere a), b), c) e di eventuali cofinanziamenti nazionali e/o                 
comunitari.                                                                     
Il programma regionale verra' articolato in progetti promozionali               
organici, valutando proposte formulate dai soggetti di cui alla                 
lettera a) dell'art. 2, secondo le modalita' previste dall'art. 3 o             
dalla lettera c) dell'articolo 2 della stessa L.R. 21/83.                       
In relazione a quanto sopra potranno presentare proposte progettuali            
i seguenti soggetti:                                                            
- consorzi e societa' consortili costituiti, anche in forma                     
cooperativa, tra imprese artigiane e/o PMI;                                     
per la definizione di PMI si rimanda alla normativa comunitaria                 
vigente;                                                                        
- enti e societa' fieristiche dell'Emilia-Romagna;                              
- Centro estero delle Camere di Commercio;                                      
- associazioni delle imprese artigiane e delle PMI industriali;                 
- associazioni delle categorie produttive;                                      
- eventuali altri soggetti ritenuti idonei.                                     
La Regione potra' inoltre promuovere, direttamente o d'intesa con               
altri organismi, ulteriori interventi per la promozione del sistema             
regionale e per l'erogazione di servizi informativi e di assistenza a           
sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese.                             
Per la definizione del programma regionale si dara' ancora attuazione           
nel 1999 all'"Accordo di programma" sottoscritto nel 1996 con il                
Ministero del Commercio con l'estero, che consente il finanziamento             
da parte della Regione e del Ministero di progetti approvati                    
congiuntamente, che possono anche prevedere la partecipazione                   
organizzativa e finanziaria di soggetti terzi, oltre che dell'ICE.              
Allo stesso fine la Regione potra' anche stipulare accordi con altri            
organismi nazionali, il sistema camerale, le associazioni                       
imprenditoriali e delle categorie produttive, gli enti fieristici, le           
Universita'.                                                                    
B1. Articolazione e presentazione dei progetti                                  
I progetti proposti alla Regione debbono ispirarsi agli obiettivi               
programmatici indicati al punto A.                                              
I progetti, di proiezione di norma triennale, debbono indicare l'area           
mercato di interesse, il settore produttivo, le finalita', le                   
motivazioni della proposta progetto, gli organismi e il numero delle            
imprese coinvolte direttamente, le competenze utilizzate, le azioni             
previste, i risultati attesi e gli obiettivi specifici, le                      
metodologie utilizzate, le risorse necessarie, il piano finanziario e           
i tempi di realizzazione.                                                       
Le proposte di progetto debbono essere presentate sulla base dello              
schema riportato nell'Allegato A1.                                              
I dati comunicati alla Regione saranno trattati nel rispetto della              
Legge 675/96.                                                                   
In particolare si informa che i dati stessi possono essere comunicati           
ai soggetti previsti dal procedimento amministrativo finalizzato alla           
formulazione del programma regionale di cui alla presente                       
deliberazione.                                                                  
Titolare e responsabile del trattamento e' la Regione Emilia-Romagna.           
B2. Criteri di valutazione                                                      
Nell'ambito delle indicazioni programmatiche indicate al punto A                
verranno considerate in primo luogo proposte progettuali rivolte a              
singoli mercati che conglobino in modo organico e sinergico                     
sottoprogetti intersettoriali o settoriali indirizzati sullo stesso             
Paese.                                                                          
Le proposte verranno valutate in base all'articolazione delle                   
tipologie delle azioni previste, secondo il seguente ordine di                  
priorita':                                                                      
1) iniziative di promozione economica secondo quanto indicato al                
punto A2.3. In questo ambito verra' conferita particolare attenzione            
ai progetti che: - comportino il piu' vasto impatto per il sistema              
produttivo dell'Emilia-Romagna; - siano rivolti a comparti produttivi           
particolarmente innovativi o avanzati tecnologicamente; - siano                 
finalizzati alla promozione di distretti produttivi; - siano                    
rappresentativi di un settore o di un comparto; - presentino azioni             
innovative; - prevedano azioni di penetrazione su nuovi mercati; -              
siano proposti congiuntamente da piu' partner;                                  
2) partecipazione a manifestazioni fieristiche specializzate,                   
riconducibili a progetti organici, valutate in base ai parametri                
indicati al precedente punto 1. Verra' data priorita' alle proposte             
presentate da organismi artigiani;                                              
3) organizzazione di missioni economiche;                                       
4) realizzazione di studi e ricerche.                                           
Non verranno ammessi progetti che propongano sugli stessi mercati               
iniziative analoghe tra loro scollegate o che si sovrappongano.                 
Almeno il 50% dell'impegno finanziario della Regione, finalizzato               
alla realizzazione del programma regionale, verra' riservato ad                 
iniziative rivolte al settore artigiano.                                        
Tra i soggetti proponenti i progetti si fara' particolare riferimento           
a quelli di maggiore e comprovata esperienza, in relazione alle                 
iniziative proposte.                                                            
B3. Partecipazione finanziaria regionale                                        
Sui progetti selezionati la quota di partecipazione della Regione               
sulle spese ammesse potra' essere quantificata nella percentuale                
massima del 50%.                                                                
Il finanziamento regionale potra' essere cumulato con altri                     
finanziamenti pubblici, ottenuti per la realizzazione delle stesse              
iniziative, fino alla concorrenza massima del 50% del costo globale.            
Gli eventuali altri finanziamenti, richiesti o concessi, debbono                
essere indicati nel piano finanziario all'atto di presentazione del             
progetto e in sede di rendicontazione consuntiva.                               
Nel caso di progetti finalizzati all'area comunitaria che coinvolgano           
direttamente imprese, l'aiuto complessivamente riconosciuto per                 
impresa partecipante, nel rispetto della comunicazione della                    
Commissione della Unione Europea relativa agli aiuti de minimis (96/C           
68/06) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Comunita' Europea il           
6/3/1996, dovra' essere equivalente ad un importo non superiore a               
100.000 Euro nell'arco di tre anni, compresa qualsiasi altra forma di           
aiuto di Stato, a qualsiasi altro titolo ottenuto dalla medesima                
impresa.                                                                        
I progetti debbono prevedere una proiezione pluriennale, di norma               
triennale.                                                                      
I progetti selezionati verranno finanziati con assunzione di impegno            
annuale facendo riferimento alle iniziative realizzate nel corso                
dell'anno 1999.                                                                 
B4. Iniziative e voci di spesa escluse dai progetti                             
- partecipazione a manifestazioni fieristiche realizzate in Italia              
che non siano specializzate e non abbiano la qualifica                          
internazionale;                                                                 
- materiale promozionale a stampa o video e inserzioni pubblicitarie            
di singole imprese;                                                             
- iniziative specificamente indirizzate alla commercializzazione;               
- iniziative, rivolte direttamente alle imprese, che prevedano una              
partecipazione inferiore alle cinque unita';                                    
- tutte le spese non direttamente attinenti alla realizzazione del              
progetto;                                                                       
- spese di viaggio e di soggiorno, nonche' spese personali derivanti            
dall'organizzazione di missioni di operatori economici ed esperti               
all'estero;                                                                     
- altre iniziative e spese non ritenute idonee.                                 
B5. Modalita' di collaborazione                                                 
La collaborazione tra la Regione e gli altri organismi per la                   
realizzazione dei progetti approvati verra' formalizzata con la                 
stipulazione di apposite convenzioni, le quali disciplineranno in               
dettaglio i reciproci rapporti contrattuali, con particolare                    
riferimento alla specificazione delle iniziative concordate, al                 
monitoraggio, in corso d'opera, sulla realizzazione delle azioni                
previste e sul raggiungimento degli obiettivi, alle modalita' ed ai             
limiti di partecipazione finanziaria della Regione, agli oneri                  
derivanti dalla realizzazione delle iniziative promozionali, alle               
modalita' di rendicontazione delle spese ed alle autocertificazioni             
connesse al controllo sul rispetto della normativa de minimis.                  
B6. Tempi                                                                       
I progetti proposti alla Regione debbono essere inoltrati utilizzando           
lo schema riportato nell'Allegato A2, e debbono essere inviati                  
all'Assessorato Attivita' produttive entro il termine del 7 maggio              
1999, e comunque entro 30 giorni dalla data di pubblicazione nel                
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.                              
B7. Valutazione delle proposte                                                  
Successivamente alla presentazione dei progetti la Regione procedera'           
alla selezione delle proposte pervenute sulla base dei criteri sopra            
esposti anche operando gli interventi necessari, rispetto alle                  
iniziative ed ai costi previsti, di concerto con i soggetti                     
proponenti, al fine di pervenire alla compiuta formulazione del                 
programma promozionale regionale.                                               
ALLEGATO A1                                                                     
(da presentare anche su floppy disk, o da inviare al seguente                   
indirizzo di posta elettronica: oss_econ¹regione.emilia-romagna.it)             
Titolo del progetto                                                             
Soggetto proponente                                                             
Forma giuridica                                                                 
Indirizzo                                                                       
tel.                                                                            
fax                                                                             
Referente di progetto                                                           
Finalita' del progetto                                                          
Area mercato di intervento                                                      
Settore produttivo                                                              
Comparti                                                                        
Motivazioni che hanno generato la proposta                                      
Altri organismi che partecipano alla realizzazione del progetto                 
Attivita' previste per anno di competenza. Indicare, per ciascuna:              
- data/periodo di realizzazione                                                 
- luogo e modalita' di realizzazione                                            
- competenze utilizzate (nel caso in cui ci si avvalga di consu-                
  lenti inviare i relativi curricula)                                           
- costi                                                                         
- risultati attesi                                                              
- obiettivi specifici (*)                                                       
Relazione sull'attivita' gia' realizzata (nel caso che il progetto              
sia stato avviato negli anni precedenti)                                        
Data di avvio e di ultimazione del progetto                                     
Costi globali previsti                                                          
Piano finanziario                                                               
Allegare:                                                                       
Copia dello statuto vigente del soggetto proponente.                            
Elenco delle imprese coinvolte nel progetto.                                    
Indicare, per ciascuna di esse, ragione sociale, indirizzo, tipologia           
di prodotto, numero di addetti, fatturato, mercati sui quali                    
l'impresa e' presente.                                                          
Nel caso in cui l'impresa sia iscritta all'Albo delle imprese                   
artigiane indicare il numero di iscrizione.                                     
(*) Gli obiettivi dovranno essere sempre concreti e misurabili. Per             
esempio, nel caso di organizzazione di missioni economiche si dovra'            
fare riferimento al numero dei partecipanti ed a quello degli                   
incontri previsti; nel caso di partecipazione a manifestazioni                  
fieristiche, al numero di contatti da instaurare durante la                     
manifestazione, oltre che a quello delle imprese espositrici.                   
ALLEGATO A2                                                                     
bollo Lire 20.000                                                               
Alla Regione Emilia-Romagna                                                     
Assessorato Attivita' produttive                                                
Servizio Sviluppo della PMI                                                     
e dell'Artigianato                                                              
Viale Moro n. 30                                                                
40127 Bologna                                                                   
Oggetto: Trasmissione progetto promozionale ai sensi della L.R 21/83            
  Il sottoscritto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .             
in qualita' di legale rappresentante del . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . . . . . . con sede in . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           
. . . . . . . . . presenta alla Regione Emilia-Romagna l'allegato               
progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            
. . . . (titolo del progetto), ai sensi del punto B della                       
deliberazione della Giunta regionale  n.. . . . . del . . . . . . . .           
. . "Criteri e modalita' di definizione del programma regionale degli           
interventi a sostegno dell'internazionalizzazione del sistema                   
produttivo per l'anno 1999, ai sensi della L.R. 21/83".                         
Data  firma                                                                     
(omissis)                                                                       

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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