DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 10 dicembre 1998, n. 2320
L.R. 26/83. Approvazione programma di riparto e assegnazione contributi per l'esercizio finanziario 1998 alle Associazioni di volontariato di protezione civile. Approvazione della proposta progettuale "Linee guida per la costituzione della colonna mobile regionale del volontariato di protezione civile"
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
A) di approvare per l'anno 1998, il Programma di riparto dei
contributi da assegnare alle organizzazioni di volontariato e agli
Enti locali da destinare all'acquisto di attrezzature, come indicato
in premessa;
B) di concedere per le ragioni espresse in premessa contributi per
complessive Lire 485.000.000 come di seguito indicato:
Provincia di Piacenza (Lire)
- Consulta provinciale del volontariato
di Protezione civile di Piacenza 35.000.000
- SAER - Soccorso alpino Emilia-
Romagna (per stazione di Piacenza) 4.000.000
Sub totale 39.000.000
Provincia di Parma
- ANA - Associazione nazionale
alpini - Parma 25.000,000
- Comitato provinciale di Parma
delle Associazioni di volontariato
Protezione civile 35.000.000
- SAER - Soccorso alpino
Emilia-Romagna (per stazione di
Monte Orsaro) 4.000.000
Sub totale 64.000.000
Provincia di Reggio Emilia
- ANA - Associazione nazionale
alpini sezione di Reggio Emilia 35.000.000
- SAER - Soccorso alpini
Emilia-Romagna (per stazione
di Reggio Emilia) 4.000.000
Sub totale 39.000.000
Provincia di Modena
- Consulta provinciale del
volontariato per la Protezione
civile della provincia di
Modena 35.000.000
- SAER - Soccorso alpino
Emilia-Romagna (per la stazione
di Modena) 5.000.000
Sub totale 40.000.000
Provincia di Ferrara
- Coordinamento provinciale delle
Associazioni del volontariato di
Protezione civile di Ferrara 35.000.000
Sub totale 35.000.000
Provincia di Bologna
- ANPAS regionale 50.000.000
- FEDERGEV regionale 50.000.000
- Consulta provinciale volontariato
di Protezione civile di Bologna 35.000.000
- SAER - Soccorso alpino
Emilia-Romagna (per stazione
di Bologna) 4.000.000
- Associazione nazionale rangers
d'Italia - Sezione di Bologna 20.000.000
Sub totale 159.000.000
Provincia di Forli'
- Coordinamento provinciale
volontariato di protezione
civile Forli'-Cesena 35.000.000
- SAER - Soccorso alpino
Emilia-Romagna (per stazione
di Forli') 4.000.000
Sub totale 39.000.000
Provincia di Ravenna
- Coordinamento provinciale delle
Associazioni di volontariato di
Protezione civile 35.000.000
Sub totale 35.000.000
Provincia di Rimini
- Consulta delle Associazioni di
volontariato per la protezione
civile di Rimini 35.000.000
35.000.000
Totale complessivo 485.000.000
C) di imputare la spesa complessiva di Lire 485.000.000 registrata al
n. 6076 di impegno sul Capitolo 47104 "Contributi ad enti ed
associazioni per la realizzazione degli interventi previsti dalla
L.R. 29 luglio 1983, n. 26", del Bilancio per l'esercizio finanziario
1998, che e' stato dotato della necessaria disponibilita';
D) di dare atto che alla liquidazione dei contributi, di cui sopra,
provvedera' il Responsabile del Servizio Protezione civile, a norma
dell'art. 61 della L.R. 31/77 - cosi' come modificata dall'art. 14
della L.R. 40/94 - e dalla deliberazione della Giunta regionale n.
4837 del 20 settembre 1994 - e dal punto 5.2 del dispositivo della
deliberazione della Giunta regionale n. 2541 del 4 luglio 1995, in
unica soluzione, a dimostrazione documentata della spesa sostenuta e
dopo la sottoscrizione di apposita convenzione firmata dal
Responsabile o legale rappresentante dell'Organizzazione di
volontariato e dal Responsabile del Servizio regionale competente;
E) di approvare l'Allegato A) schema tipo di convenzione, quale parte
integrante del presente atto, dando atto che il Responsabile del
Servizio regionale competente ai sensi della L.R. 41/92, e successive
modifiche, provvedera' alla sottoscrizione dello stesso;
F) di approvare, secondo le motivazioni espresse in premessa,
l'Allegato B) parte integrante del presente atto quale proposta
progettuale per il coordinamento dell'impiego coordinato della
"Struttura operativa volontariato" denominata "Linee guida per la
costituzione della colonna mobile regionale del volontariato di
protezione civile (forze di pronto impiego del volontariato)";
G) di dare atto che con successiva propria deliberazione si
provvedera' all'approvazione del progetto di cui al precedente punto
F), definendo nel contempo la quota di partecipazione della Regione
Emilia-Romagna e la relativa copertura finanziaria;
H) di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO A
Schema tipo di convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e le
organizzazioni di volontariato, nella protezione civile, di cui alla
L.R. 26/83
L'anno . . . . . . . . . addi' . . . . . . . . . . del mese di . . .
. . . . . in . . . . . . . . . . . . presso . . . . . . . . . . . . .
. . (specif.)
fra
La Regione Emilia-Romagna c.f. n. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
rappresentata dal Responsabile del Servizio regionale di Protezione
civile
L'Organizzazione di volontariato ". . . . . . . . . . . . . . . . .
." con sede legale in . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . p. IVA/c.f. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . iscritta nel Registro regionale del volontariato in data .
. . . . . . . . . . . . con decreto del Presidente della Giunta
regionale n. . . . . . . . rappresentata dal sig. . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . nato a . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . il . . . . . . . . . . . e residente a . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . in Via . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . n. . . . tel. . . . . . . . . . . . in
qualita' di legale rappresentante dell'Organizzazione stessa;
premesso:
- che la L.R. 29 luglio 1983, n. 26, riconosce la funzione del
volontariato come espressione di solidarieta' sociale, momento di
partecipazione dei cittadini alla vita della Comunita',
manifestazione di impegno civile e di pluralismo e strumento per il
raggiungimento del pubblico interesse;
- che all'interno dei servizi di Protezione civile, previsti dalle
vigenti leggi, la Regione Emilia-Romagna riconosce il volontariato,
ne favorisce l'autonoma formazione, ne agevola l'impiego e lo
sviluppo;
- che per favorire lo sviluppo del volontariato della Protezione
civile e garantirne l'efficiente partecipazione all'azione di
prevenzione, previsione e soccorso la Regione puo' erogare contributi
per corsi di formazione, addestramento, aggiornamento e acquisto di
attrezzature;
si conviene quanto segue:
Art. 1
La Regione Emilia-Romagna, in ottemperanza a quanto stabilito con
delibera della Giunta regionale n. . . . . . del . . . . . .
esecutiva a norma di legge, elargisce alla Organizzazione sopra
indicata un contributo finanziario di Lire . . . . . . . . . . . . .
per . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Art. 2
La Regione si impegna a rimborsare alla Organizzazione ogni spesa
rientrante nell'elencazione dell'articolo precedente, nei limiti
indicati, su presentazione di apposita documentazione giustificativa
(copia delle fatture, ecc.).
Art. 3
L'Organizzazione si impegna ad usare i beni in questione
esclusivamente ai fini di protezione civile pena la restituzione del
contributo stesso e del pagamento degli eventuali danni.
Art. 4
I beni acquistati dovranno essere inventariati da parte
dell'Organizzazione che dovra' avvisare la Regione Emilia-Romagna di
eventuali defezioni dovute a qualsiasi causa.
Art. 5
Ove possibile l'attrezzatura dovra' portare il marchio identificativo
della Protezione civile della Regione Emilia-Romagna.
Art. 6
L'Organizzazione ha l'obbligo di mantenere le attrezzature in buono
stato di manutenzione, efficienti e immediatamente disponibili per
ogni eventuale necessita' e si impegnano a utilizzare i mezzi e
attrezzature in interventi di soccorso e per lo svolgimento di
esercitazioni articolate in simulazioni di emergenza, con la
eventuale presenza anche di altre componenti istituzionali, su
richiesta delle autorita' locali di protezione civile sia in base
alle richieste della Regione - Servizio di Protezione civile in
attuazione a quanto previsto dalla L.R. 45/95.
Le parti si impegnano a definire una apposita disciplina per
l'utilizzazione e la gestione dei mezzi e attrezzature previsti nella
presente convenzione e delle risorse umane e materiali
dell'Organizzazione.
Art. 7
La Regione Emilia-Romagna e' sollevata da qualsiasi responsabilita'
civile, penale, ecc. derivante dall'uso dell'attrezzatura.
Art. 8
Nel caso che il contributo finanziario sia finalizzato all'acquisto
di un veicolo, nuovo o usato, l'Organizzazione provvede al pagamento
della tassa di circolazione nonche' di ogni altro onere, fiscale e
legale derivante dall'uso e dal possesso del mezzo oggetto della
presente ed in particolare degli obblighi assicurativi previsti
dalla legge.
Art. 9
L'Organizzazione, entro il 31 dicembre di ogni anno, ha l'obbligo di
comunicare alla Regione - Servizio Protezione civile - quanto segue:
- elenco delle attrezzature in dotazione;
- esatto luogo di ricovero dell'attrezzatura;
- eventuali casi di esigenza di alienazione del bene motivando la
richiesta (non utilizzazione, deterioramento ecc..) indicando il
relativo numero di inventario attribuito.
Tutti i casi di furto o perdita del bene debbono essere
immediatamente segnalati.
Art. 10
La presente convenzione, redatta in duplice originale, e' esente
dall'imposta di bollo e dall'imposta di registro ai sensi dell'art.
8, comma 1 della Legge 266/91.
Bologna, li'
IL PRESIDENTE IL RESPONSABILE DEL
DELL'ASSOCIAZIONE SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE
ALLEGATO B
Linee guida per la costituzione della colonna mobile regionale del
volontariato di Protezione civile
Il DLgs n. 112 del 31 marzo 1998, art. 108 attribuisce alle Regioni
le funzioni relative "agli interventi per l'organizzazione e
l'utilizzo del volontariato".
Va superata, pertanto, la visione del servizio che puo' rendere il
volontariato come "ausiliario" agli interventi operativi di
protezione civile sul territorio rendendo gli stessi parte integrante
delle attivita' di protezione civile.
Risulta necessario quindi incanalare le risorse poste a disposizione
dal volontariato in un giusto quadro di coordinamento e di
valorizzazione delle stesse.
Il documento e' una proposta progettuale per il coordinamento
dell'impiego coordinato della "Struttura operativa volontariato".
Questa proposta e' la sintesi di esperienze e convincimenti maturati
in questi anni sull'argomento da molte Regioni e dal Dipartimento di
Protezione civile.
L'assunto centrale di questa proposta e' che attraverso il livello
regionale sia possibile arrivare ad una adeguata programmazione dei
soccorsi, e proprio su questo livello di programmazione il
Dipartimento potra' intervenire con un aumentata capacita' di
coordinamento e di raccordo con le singole realta' regionali.
Il ruolo del volontariato
La documentazione storica e' testimone di questa presenza attiva che
ha portato un contributo importante nei momenti di grande emergenza:
alluvioni, terremoti, incendi, e altre catastrofi.
Questo impegno e' stato messo in maggior risalto con la diffusione
dei mezzi di comunicazione di massa che hanno potuto documentare il
lavoro svolto dai volontari accorsi nelle varie regioni colpite in
questi ultimi decenni.
L'esperienza, tuttora in corso, in alcune Regioni ed in particolare
con il "Progetto pilota per una forza di pronto impiego del
volontariato nella regione Lazio" sta dimostrando, anche al di la'
delle semplici valutazioni operative, la validita' di questo percorso
organizzativo.
Sia a livello nazionale che di comunita' locali appare ormai chiara
l'esigenza di approntare un'organizzazione capace di affrontare i
temi della protezione civile superando le contrapposizioni settoriali
e ideologiche, la diffidenza o la scarsa capacita' di collaborazione
tra istituzione e volontariato.
Nell'emergenza provocata da qualsiasi tipo di calamita' per
rispondere con la indispensabile prontezza ed efficienza e'
necessario disporre di una struttura preventivamente organizzata e
formata quale la colonna mobile volontaria che presuppone inoltre un
consolidato rapporto con le istituzioni pubbliche di Protezione
civile.
Questo rapporto non puo' essere perseguito evidentemente in occasione
di interventi di emergenza, ma costruito nel periodo ante-emergenza,
deve diventare cioe', intento e prassi ordinaria per la costruzione
delle risorse necessarie ad una adeguata risposta sia alle situazioni
critiche di livello locale che alle grandi catastrofi che colpiranno
il Paese.
Colonna mobile regionale del volontariato di protezione civile
L'obiettivo principale della colonna mobile regionale del
volontariato di protezione civile e' quello di costituire una
struttura di pronto impiego regionale composta da organizzazioni di
volontariato e gruppi comunali di protezione civile in grado di
mobilitarsi rapidamente con mezzi e uomini sulla base delle tipologie
di rischio ricorrenti sul nostro territorio.
Si ritiene contestualmente indispensabile garantire una qualificata
formazione dei singoli volontari, omogenea a livello nazionale,
comune in tutte le costituenti "colonne mobili".
Nella costituzione della colonna mobile regionale del volontariato e'
necessario evidenziare che a cura della stessa Regione sono e/o
possono essere attivate apposite convenzioni con Enti locali, Aziende
municipalizzate, Consorzi di bonifica ecc. per l'organizzazione di
specifici interventi di protezione civile utilizzando le qualificate
risorse umane e materiali gia' disponibili.
Inoltre nel dimensionamento delle "colonne mobili" occorrera' tenere
conto delle attrezzature e risorse umane presenti nella colonna
mobile regionale dei Vigili del fuoco.
Le risorse
Lo strumento che si individua, per disciplinare e garantire il
coordinato e corretto utilizzo delle risorse umane e materiali
costituenti la colonna mobile regionale del volontariato di
protezione civile, e' quello della convenzione tra Regione
Emilia-Romagna - Servizio Protezione civile e i Coordinamenti
provinciali di volontariato di Protezione civile destinatari dei
mezzi.
Le convenzioni potrebbero prevedere, in analogia con quelle gia'
operative in altri settori, la fornitura e/o la cessione in uso da
parte della Regione di mezzi ed attrezzature garantendo al contempo
la disponibilita' ad effettuare interventi di protezione civile con
le modalita' richieste dal Servizio regionale e nazionale di
Protezione civile.
Per garantire la fattibilita' finanziaria della colonna mobile
regionale del volontariato si ritiene necessario un concorso sia
della Regione sia dello Stato per evidenziare il ruolo
extra-regionale della colonna mobile regionale del volontariato di
protezione civile in occasione di gravi emergenze di valenza
nazionale.
Al fine di coordinare e ottimizzare sul territorio la presenza dei
mezzi di protezione civile delle organizzazioni di volontariato,
l'istruttoria delle pratiche di richiesta di contributi in tal senso
effettuate dalle organizzazioni stesse in base all'art. 2, DPR 613/94
dovranno essere coordinate direttamente a livello regionale.
La formazione
La realizzazione della colonna mobile regionale del volontariato
presuppone una adeguata programmazione ed addestramento delle risorse
umane impiegate per affrontare l'emergenza.
La Regione in collaborazione con il Corpo nazionale dei Vigili del
fuoco, unitamente ad altre componenti scientifiche e istituzionali,
provvedera' alla formazione teorico-operativa del volontariato di
protezione civile.
La formazione dei volontari dovra' essere effettuata, con criteri di
omogeneita' didattica e formativa, secondo le metodologie in uso nei
centri di formazione professionale regionali, che tra l'altro
prevedono frequenza obbligatoria, il superamento di un esame finale e
la consegna di apposito attestato di qualificazione.
L'organizzazione e la gestione dei corsi potrebbe essere affidata in
via sperimentale al "Centro di servizio per l'informazione e la
formazione del volontariato di protezione civile e la tutela
ambientale" di Villa Tamba, istituito d'intesa con il Comune e la
Provincia di Bologna con delibera di Giunta regionale 5976/94.
Inoltre e' auspicabile che il Dipartimento della Protezione civile,
nell'espletamento delle proprie funzioni di indirizzo e
coordinamento, provveda ad elaborare dei programmi didattici di
massima d'intesa con le Regioni.
Equipaggiamento
Per ragioni di sicurezza nell'impiego dei volontari in situazioni di
emergenza e per omogeneizzare le informazioni delle Organizzazioni di
volontariato aderenti ai "Coordinamenti provinciali delle
associazioni di volontariato di protezione civile", si ritiene
necessario definire l'equipaggiamento tipo, quale:
a) utilizzo da parte del volontariato della divisa e cappello della
propria Associazione (con il tempo dovranno essere tolti gli stemmi
ministeriali di Protezione civile che attualmente creano notevole
confusione);
b) obbligo da parte di ogni volontario di indossare, in zona di
operazione una adeguata dotazione personale rispetto alla
specializzazione in regola con le vigenti norme di legge (vedi Legge
626/92, ecc.) e un gilet di colore giallo idoneo ad essere vestito
sopra alla propria divisa ad alta visibilita' avente le seguenti
caratteristiche: b1) indicazione scritta - colonna mobile regionale
volontariato - Regione di provenienza - tesserino unico
identificativo rilasciato da Regione (o) Provincia - stemma
ministeriale.
La struttura organizzativa
Il flusso decisionale e potenziamento struttura organizzativa
L'esperienza maturata in questi anni ha evidenziato l'importanza, al
fine di avere una risposta efficace, di un efficiente flusso
decisionale incardinato su:
- procedure di allarme certe e chiare;
- una catena decisionale con il minor numero possibile di referenti.
A tal fine si propone la creazione della figura del coordinatore
regionale del volontariato di Protezione civile e di quella del
Coordinatore provinciale. Tali figure (liberamente espresse dalle
organizzazioni di volontariato) saranno i referenti/interfaccia con
organi di Protezione civile quali il Dipartimento, la Regione, le
Province, i Comuni, le Prefetture e le Organizzazioni di volontariato
per la ricezione e il rilancio degli allarmi.
Aspetti organizzativi
Al fine di garantire un corretto impiego delle attrezzature e
l'operativita' delle colonne mobili provinciali e regionale
l'indirizzo e' quello di:
- assegnare, in ogni Provincia, ad un unico "Coordinamento delle
Associazioni di volontariato di protezione civile" regolarmente
iscritto al Registro regionale del volontariato, ai sensi dell'art.
2, commi 4 e 5, della L.R. n. 37 del 2 settembre 1996, la gestione
delle attrezzature previste nella colonna mobile provinciale;
- stipulare con loro apposite convenzioni che ne disciplinino
l'utilizzo, il pronto impiego, il ricovero dei mezzi, la loro
manutenzione ordinaria e straordinaria.
Caratteristiche generali
La composizione delle colonne mobili va posta in relazione alla
tipologia degli scenari e degli eventi massimi attesi presenti sul
nostro territorio quali:
1. Rischio idrogeologico 1.a alluvione 1.b frana 1.c dighe
2. Rischio sismico
3. Rischio industriale
4. Rischio incendio boschivo
5. Eventi meteorologici estremi 5.a Trombe d'aria 5.b Nevicate 5.c
Grandinate 5.d Mareggiate
6. Emergenze 6.a Viabilita' in genere/trasporti 6.b
Socio-assistenziale 6.c Ricerca persone scomparse.
Per un utilizzo razionale delle risorse umane e materiali disponibili
sul territorio si propone la realizzazione, come tasselli costitutivi
della Colonna mobile regionale, di "colonne mobili provinciali" di
primo impiego con tempo di approntamento il piu' rapido possibile,
caratterizzate da agibilita' di spostamento e impiego, autonomia
logistica e organizzativa formate indicativamente da 60/70 volontari
specializzati.
L'aggregazione di piu' colonne provinciali costituite con
attrezzature modulari fra loro, integrata con la dotazione di alcune
tipologie di mezzi di valenza regionale, formera' la colonna
regionale con tempo di approntamento piu' lungo (6-24 ore) per
interventi in macro-calamita' caratterizzata da tempi di spostamento
piu' lunghi per la presenza di mezzi pesanti, unita' specializzate
nella logistica per l'assistenza alle popolazioni, il ripristino
delle utenze, assistenza sanitaria secondo livello, ecc.
Proposta di colonna mobile provinciale
N. 60/70 volontari con le seguenti specializzazioni:
- Telecomunicazioni
- Unita' cinofile di soccorso
- Sub
- Soccorso alpino
- Gruppi tecnici ingegneristici
- Pronto soccorso sanitario
- Socio-assistenziale
- Antincendio boschivo
- Logistica (cuoco, elettricista, idraulico, falegname, ecc.)
- Segreteria
- Tecnico operativo
- Vigilanza in genere (monitoraggio aereo, ambiente, ecc.)
- Fuoristradisti.
Mezzi e dotazione
1) n. 1 fuoristrada attrezzato
2) n. 1 container per segreteria completo di attrezzature uso
ufficio e radio
3) n. 1 ambulanza
4) n. 1 autocarro fuoristrada polivalente da 35 q.li
5) n. 1 container officina
6) n. 1 container magazzino
7) n. 1 container uso cucina completo di relativa attrezzatura per
200-250 pasti
8) n. 2 container uso servizi igienici (8 box bagno/doccia)
9) n. 1 tendone automontante, uso mensa, completo di tavoli, sedie,
riscaldamento, pavimento ed impianto elettrico
10) n. 4 tende automontanti da 10 posti (modulari) complete di:
riscaldamento, brande, compressore ed impianto elettrico
11) n. 4 roulotte da 4 posti letto
12) n. 1 generatore di corrente silenziato da 40 Kw
13) n. 1 torre faro da 12 Kw carrabile su strada
14) n. 2 mezzi antincendio boschivo
15) n. 1 carrello rimorchio
16) n. 5 motopompe per scantinati
17) n. 1 motopompa carrellata da 80 lt/sec.
18) n. 1 pulmino trasporta persone.
Trasporti: per il trasporto delle attrezzature e' necessaria la
stipula di apposite convenzioni con aziende pubbliche e/o private.
Ipotesi colonna mobile regionale
Colonna provinciale per n. Province integrata con la seguente
dotazione:
- n. 3 mezzi operativi polivalenti di movimentazione (movimento
terra, neve, sollevamento, ecc.
- n. 3 sale radio complete di attrezzature installate su mezzi mobili
- n. 3 cisterne acqua potabile da 2500/5000 lt.
- n. 3 gommoni
- n. 1 tendone automontante per animazione o punto di incontro
completo di riscaldamento e impianto elettrico.
Inoltre nel caso di assistenza alla popolazione si dovranno prevedere
moduli per campi di soccorso da ca. 250 posti con le seguenti
caratteristiche:
- tende ministeriali/roulotte per 250 posti letto
- impianto elettrico e riscaldamento campo
- n. 4 blocchi igienici/docce
- n. 1 postazione medica avanzata formata da n. 3 tende automontanti
(primo filtro medico/ospedaliero)
- n. 1 container medico
- n. 1 container socio-assistenziale
- n. 1 container servizi generali
- n. 2 autoambulanze.
Nota finale
Per una corretta gestione delle colonne mobili andranno inoltre
definiti i seguenti punti:
- aspetti giuridici;
- copertura assicurativa;
- spese gestionali (assicurazione mezzi, bolli, manutenzione, ecc.)
- utilizzo frequenza radio civili.