REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 ottobre 1999, n. 1861

Approvazione di linee di indirizzo per l'attuazione di politiche integrate per la formazione degli operatori sociali e socio-sanitari

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Visti:                                                                          
- il DLgs n. 219 del 19/6/1999 concernente "Norme per la                        
razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale" ed in particolare           
l'articolo 3 septies che integra l'articolo 3 del DLgs 502/92                   
definendo le prestazioni socio-sanitarie a rilevanza sociale e quelle           
a rilevanza  sanitaria, stabilendo l'istituzione all'interno del                
Servizio sanitario nazionale dell'Area socio-sanitaria ad elevata               
integrazione sanitaria, e rimandando a un successivo atto la                    
disciplina dei relativi profili professionali;                                  
- il Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000 approvato              
con DPR 23 luglio 1998 e il Piano sanitario regionale 1999-2001,                
approvato il 22 settembre 1999 dal Consiglio regionale con atto n.              
1235;                                                                           
- la Legge 15/3/1997, n. 59, il DLgs 31/3/1998, n. 112, e la L.R.               
21/4/1999, n. 3 con particolare riferimento alle norme inerenti i               
settori della sanita' e dell'assistenza;                                        
- la Legge 21/12/1978, n. 845 e la L.R. 24/7/1979, n. 19, e                     
successive modifiche ed integrazioni, per quanto attiene al settore             
della formazione professionale;                                                 
richiamato l'articolo 17 della Legge 24/6/1997, n. 196 "Norme in                
materia di promozione dell'occupazione";                                        
considerata, anche alla luce della riforma regionale del welfare in             
corso di definizione, l'esigenza di ridefinire le professionalita'              
socio-sanitarie e socio-assistenziali  in modo congruente ed uniforme           
sia agli indirizzi nazionali che alle scelte politiche regionali;               
viste:                                                                          
- la propria delibera n. 3274 del 16/12/1996, esecutiva ai sensi di             
legge, con la quale si stabilisce di trasferire  le competenze in               
materia di formazione nell'area socio-assistenziale dalla Direzione             
Sanita' e Servizi sociali alla Direzione Formazione professionale;              
- la determinazione n. 2255 del 27 marzo 1997 del Direttore generale            
alla Formazione e Lavoro, con la quale veniva istituito un gruppo               
interassessorile tra i Servizi della Formazione professionale, della            
Sanita' e dei Servizi sociali, per il raggiungimento di "obiettivi              
di ricognizione dei fabbisogni formativi in area                                
socio-assistenziale";                                                           
dato atto della conclusione dei lavori del gruppo e dei risultati               
raggiunti, in particolare la revisione della L.R. 39/83, l'avvio                
della razionalizzazione dei profili professionali nell'ambito dei               
servizi alla persona e dei servizi socio-assistenziali, nonche'                 
l'elaborazione condivisa di circolari per l'applicazione delle                  
Direttive regionali sulla formazione nell'ambito del settore                    
socio-assistenziale;                                                            
considerati i rilevanti mutamenti in atto, sia sul piano                        
istituzionale e normativo sia sul piano delle politiche  nazionali e            
regionali, come sopra evidenziato;                                              
rilevata in specifico l'esigenza di qualificare e innovare le                   
professionalita' nell'ambito del settore sociale e socio-sanitario e            
al contempo di superare la tendenza alla frammentazione di figure               
esistente in tale settore, attraverso  un processo di governo della             
nuova domanda di professionalita' espressa dal mercato e dagli                  
operatori;                                                                      
dato atto che la riforma regionale del welfare, sopracitata, in corso           
di definizione, dettera' norme in materia di autorizzazione e                   
accreditamento delle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie,           
e che la razionalizzazione  e la qualificazione della                           
professionalita' costituiscono  elementi fondamentali per lo sviluppo           
della qualita' degli interventi e per l'attivazione del processo di             
accreditamento;                                                                 
ritenuto quindi opportuno ricostituire il gruppo interassessorile               
composto da rappresentanti delle Direzioni generali Politiche                   
sociali, Sanita', Formazione professionale e Lavoro, al fine di                 
individuare, secondo modalita' condivise,  norme, azioni e                      
indicazioni che realizzino percorsi e ambiti di integrazione tra                
politiche formative e politiche dei settori sociale e                           
socio-sanitario, con riferimento anche all'esigenza di indirizzare e            
caratterizzare l'integrazione della formazione socio-sanitaria a                
seconda della prevalenza, sociale o sanitaria;                                  
dato atto:                                                                      
- che il gruppo, stante la necessita' e l'urgenza di procedere, si e'           
gia' incontrato per affrontare le nuove problematiche emergenti, in             
continuita' con le azioni pregresse e conformemente agli atti gia'              
adottati, e ha elaborato una proposta di linee di indirizzo per                 
integrare  le politiche formative in ambito sociale e                           
socio-sanitario;                                                                
- che la Giunta regionale ha discusso e approvato il documento                  
contenente le "Linee guida per un programma di innovazione del                  
sistema organizzativo regionale", programma che comprende tra i                 
progetti da attuare da parte delle Direzioni generali, anche in modo            
intersettoriale,  il Progetto "I profili professionali socio-sanitari           
e socio-assistenziali nel mercato che cambia";                                  
tenuto conto delle intese intercorse con i Direttori generali alla              
Formazione professionale e alla Sanita', in merito a finalita' e                
metodologie contenute nella proposta di linee di indirizzo sopra                
citata;                                                                         
dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore generale alle            
Politiche sociali dott. Francesco Cossentino in merito sia alla                 
legittimita' che alla regolarita'  tecnica del presente atto ai sensi           
dell'art. 4, sesto comma, della L.R. 41/92 e della citata delibera              
2541/95;                                                                        
su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali, educative e                  
familiari, Qualita' urbana, Immigrazione, Aiuti internazionali;                 
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di approvare, per i motivi meglio specificati in premessa,                   
l'allegato parte integrante e sostanziale del presente atto                     
concernente "Linee di indirizzo per l'attuazione di politiche                   
integrate per la formazione degli operatori sociali e socio-sanitari"           
(Allegato A);                                                                   
2) di dare atto che con successivo atto dirigenziale verra'                     
costituito il gruppo interassessorile di cui in premessa,  composto             
da rappresentanti delle Direzioni generali Politiche sociali,                   
Sanita', Formazione professionale  e Lavoro;                                    
3) di pubblicare la presente delibera nel Bollettino Ufficiale della            
Regione Emilia-Romagna.                                                         
ALLEGATO A)                                                                     
Linee di indirizzo per l'attuazione di politiche integrate per la               
formazione degli operatori sociali e socio-sanitari                             
Elementi generali di analisi                                                    
Il contesto politico e istituzionale attuale di riferimento presenta            
un complesso di cambiamenti decisivi per la formazione  degli                   
operatori sociali e socio-sanitari, e disegna un quadro in gran parte           
nuovo entro il quale collocare gli interventi regionali nel settore.            
In particolare, per quanto riguarda la sanita', sia il Piano                    
sanitario nazionale che il Piano regionale di recente adottato                  
sottolineano l'importanza dell'integrazione socio-sanitaria,  come              
processo che va sviluppato a vari livelli, compreso quello delle                
professionalita'; come pure la riforma sanitaria ter prevede la                 
creazione di specifici profili socio-sanitari "ad elevata                       
integrazione", e l'attribuzione della titolarita' dei percorsi                  
formativi alle Universita' e alle Regioni.                                      
Quanto al settore dell'assistenza, e' attualmente oggetto della                 
discussione parlamentare la legge-quadro nazionale, provvedimento               
atteso da anni, che introduce, tra l'altro, norme e indirizzi                   
specifici sulle professionalita' sociali, raccordando tali norme con            
quelle gia' esistenti relative alle professioni socio-sanitarie. A              
livello regionale e' in corso di definizione la riforma della L.R.              
2/85, con la quale si dara' rilievo specifico alla formazione degli             
operatori socio-assistenziali e socio-sanitari, anche con riferimento           
al processo di sviluppo della qualita' degli interventi                         
socio-assistenziali e all'introduzione della procedura                          
dell'accreditamento delle strutture operanti nel settore.                       
Nell'ambito della formazione professionale, e' in atto la prima fase            
della riforma nazionale del settore, sulla base delle norme dettate             
dall'art. 17 della Legge 196/97 e dall'art. 69 della Legge 144/99,              
nonche' degli indirizzi espressi nel Patto per il lavoro siglato nel            
dicembre 1998.                                                                  
Gli orientamenti generali, anche a livello regionale, sottolineano              
l'importanza decisiva di una sempre maggiore integrazione tra il                
sistema dell'istruzione, scolastica e universitaria, e il sistema               
della formazione, nonche' di uno stretto raccordo, da un lato, con i            
percorsi di vita professionale e formativa degli individui, e,                  
dall'altro, con le esigenze costantemente in evoluzione del mondo del           
lavoro. In questa prospettiva e' importante tener conto della recente           
adozione del Piano nazionale per l'istruzione e la formazione tecnica           
superiore, che costituisce un'opportunita' per l'adeguamento dei                
profili professionali medio-alti nei settori socio-assistenziali e              
socio-sanitari.                                                                 
Contestualmente a queste rilevanti innovazioni sul piano normativo e            
politico piu' generale, occorre considerare alcuni elementi di                  
criticita' tipici del contesto regionale, rispetto ai quali occorre             
definire linee programmatiche per la loro risoluzione, e quindi                 
adottare politiche regionali specifiche, ma anche strumenti operativi           
e metodologici conseguenti, avendo a riferimento orientamenti                   
culturali diversi, propri anche dello scenario europeo, da promuovere           
e da integrare nelle azioni regionali.                                          
Tra gli elementi di criticita' da sottolineare con riferimento  al              
settore della formazione degli operatori sociali e socio-sanitari, i            
principali appaiono i seguenti:                                                 
- l'emergere di forti carenze - sia quantitative che qualitative - di           
operatori formati, in relazione alla parziale inadeguatezza della               
programmazione formativa territoriale, all'insufficienza di azioni              
efficaci sul piano dell'orientamento, al rilevante fenomeno del                 
burn-out in questo ambito, alla velocita' della crescita e del                  
cambiamento della domanda di assistenza, alla rigidita' dei contratti           
collettivi nazionali (che si esprime nel non riconoscimento delle               
figure socio-sanitarie,  come pure nell'esclusivo riconoscimento di             
qualifiche tradizionali di operatori sociali);                                  
- la complessita' e la scarsa razionalita' dei canali formativi che             
vengono programmati e gestiti in modo parallelo e non coordinato dai            
diversi soggetti (formazione  professionale, scuola secondaria                  
superiore, universita'), creando tra l'altro disparita' di status               
professionali;                                                                  
- l'ampliamento costante del mercato e la conseguente atomizzazione             
delle imprese nell'ambito del sociale, in un contesto in linea di               
massima scarsamente regolamentato  e di difficile pianificazione da             
parte dell'Ente pubblico.                                                       
Finalita' generali e obiettivi specifici                                        
Dal complesso di innovazioni e di elementi critici rilevati sopra,              
emerge che la finalita' piu' generale dell'azione regionale e' quella           
di ridefinire le professionalita' sociali e socio-sanitarie in modo             
congruente alle novita' normative, agli indirizzi nazionali in via di           
adozione e alle scelte politiche regionali nell'ambito del welfare, a           
partire dal disegno della nuova legge regionale che prevede lo                  
sviluppo di nuovi interventi, servizi, azioni, oltre che nuovi                  
compiti dei diversi soggetti istituzionali coinvolti.                           
In questa prospettiva piu' ampia e' possibile individuare alcuni                
obiettivi piu' specifici dell'intervento regionale nel settore, e               
cioe':                                                                          
- monitorare e governare la nuova domanda di professionalita'                   
espressa dal mercato e dagli operatori sul territorio regionale, con            
riferimento, da un lato, alla crescita e alla differenziazione dei              
bisogni, dall'altro al moltiplicarsi dei soggetti che offrono                   
risposte;                                                                       
- definire, sulla base anche degli indirizzi nazionali, profili                 
nuovi, standard e relativi percorsi formativi;                                  
- razionalizzare, adeguare e qualificare i profili gia' esistenti;              
- superare la frammentazione di figure;                                         
- definire modalita' di riconoscimento delle competenze professionali           
acquisite "sul campo" dagli operatori, e percorsi integrativi                   
rispetto ai livelli di formazione individuale rilevati, anche al fine           
di favorire la flessibilizzazione dell'offerta;                                 
- utilizzare la formazione di base e la formazione in servizio come             
meccanismi di regolazione del sistema di risposte e interventi                  
socio-assistenziali e socio-sanitari,  gestiti e/o erogati da                   
soggetti pubblici e privati, al fine di contribuire a produrre una              
reale integrazione tra le azioni di tali soggetti e livelli minimi              
omogenei di qualita'.                                                           
Le azioni gia' intraprese                                                       
Su alcuni di questi obiettivi, negli anni 1997 e 1998, ha gia'                  
lavorato un gruppo regionale interassessorile (formato da                       
rappresentanti della Direzione Sanita' e Politiche sociali e della              
Direzione Formazione  professionale), istituito a livello tecnico.              
Sono percio' stati raggiunti alcuni primi risultati ed occorre                  
puntualizzarli,  per definire azioni tese al loro potenziamento e               
ampliamento. In sintesi tali risultati possono essere cosi'                     
individuati:                                                                    
- e' stata compiuta una prima razionalizzazione  dei profili                    
socio-assistenziali e si sono definiti i relativi standard formativi            
(cio' vale per le seguenti figure: "Addetto all'assistenza di base              
con indirizzi anziani, handicap, utenze psichiatriche, dipendenze               
patologiche", "Responsabile attivita' assistenziali", "Coordinatore             
responsabile di servizi e/o strutture sociali");                                
- e' stata modificata la L.R. 39/83 sulla formazione del personale              
sanitario e sociale, al fine di consentire l'attuazione della                   
formazione degli operatori del settore socio-assistenziale da parte             
anche di enti di formazione e imprese, conformemente alle Direttive             
regionali sulla formazione professionale;                                       
- sono stati elaborati nuovi indirizzi regionali per i piani                    
formativi provinciali in ambito socio-assistenziale  (recepiti nelle            
Direttive regionali sulla Formazione  professionale 1997-1999 e in              
una  specifica circolare del gennaio 1998);                                     
- e' stato attuato un Progetto di riqualificazione degli operatori              
(APRIS) che svolgono funzioni di educatore professionale nel privato            
sociale, per consentire loro il conseguimento del titolo valido nel             
settore socio-assistenziale;                                                    
- e' stata avviata e conclusa, in accordo con altre Regioni, la                 
sperimentazione di un percorso di formazione  integrato destinato               
alla figura di base per l'assistenza socio-sanitaria, che ha                    
anticipato gli orientamenti nazionali attualmente in corso di                   
adozione.                                                                       
Ipotesi di lavoro specifiche                                                    
Attualmente, anche in considerazione delle innovazioni e dei nodi               
problematici sopra evidenziati, si profilano nuove e specifiche                 
ipotesi di lavoro che rendano concreti e contestualizzino  finalita'            
e obiettivi.                                                                    
In via preliminare occorre procedere alla revisione e                           
sistematizzazione, all'interno del sistema informativo                          
socio-assistenziale gia' attivo, delle banche-dati sugli operatori,             
per un efficace monitoraggio connesso alle nuove esigenze della                 
programmazione formativa.                                                       
Un secondo filone di azioni consiste nel proseguire e potenziare il             
processo di razionalizzazione e adeguamento dei profili gia'                    
consolidati, con riferimento anche alle innovazioni previste dalla              
riforma nazionale e da quella regionale dell'assistenza, entrambe in            
corso di emanazione, nonche' alla riforma sanitaria gia' approvata.             
Un impegno in gran parte nuovo e cruciale, in quanto connesso alla              
ridefinizione in atto dell'intero sistema di welfare regionale, e'              
costituito dalla definizione di nuovi profili, e/o di                           
specializzazioni di profili gia' esistenti, e dei relativi standard             
formativi, utilizzando in maniera adeguata anche il nuovo canale                
offerto dal Piano nazionale per l'istruzione e la formazione tecnica            
superiore.                                                                      
Infine occorre aprire una prospettiva radicalmente innovativa,  e               
consapevole delle novita' e degli orientamenti in ambito europeo,               
nell'ambito del riconoscimento e della valorizzazione dei saperi                
professionali: si tratta di elaborare gli strumenti per la                      
certificazione delle competenze acquisite dai singoli operatori                 
attraverso la partecipazione ad attivita' di formazione                         
professionale, di formazione continua, di tirocinio o autoformazione,           
e cio' in analogia con quanto gia' sperimentato nel sistema integrato           
della formazione e dell'istruzione per i settori produttivi diversi             
dal sociale.                                                                    
Rientra in tale prospettiva anche il lavoro, che avra' i connotati              
della sperimentalita', di definizione di ipotesi sul riconoscimento             
dei crediti formativi riferibili ai diversi profili professionali,              
sulla loro validazione e certificazione, e sulla conseguente                    
spendibilita' sul mercato del lavoro.                                           
Strumenti metodologici e organizzativi                                          
La complessita' e la sperimentalita' delle ipotesi di lavoro                    
delineate richiede di individuare metodologie conseguenti, che                  
promuovano all'interno della Regione la valorizzazione e                        
l'integrazione delle competenze e delle funzioni, e nei rapporti con            
l'esterno l'adozione della concertazione come metodo privilegiato di            
interazione.In questa ottica vengono definiti di seguito gli                    
specifici strumenti metodologici e organizzativi:                               
- l'integrazione a livello regionale tra politiche sociali,                     
socio-sanitarie e formative e la promozione dello stesso processo a             
livello territoriale, processi/strumenti  da attivarsi tramite:                 
1) la costituzione di un nuovo gruppo tecnico interassessorile con              
funzioni  di proposta, promozione e consultazione a supporto  delle             
attivita' regolamentari e di programmazione degli Assessorati alle              
Politiche sociali, alla Sanita' e alla Formazione professionale;                
2) l'attivazione di tavoli tecnici sia a livello regionale che                  
provinciale con i soggetti istituzionali e sociali che hanno                    
responsabilita' a diverso titolo nella formazione degli operatori               
sociali e socio-sanitari: organismi di formazione, imprese, scuola,             
Universita', Amministrazioni  provinciali, Amministrazioni comunali,            
parti sociali, Aziende sanitarie;                                               
- la promozione di azioni di confronto e stimolo a livello nazionale            
per lo scambio e la discussione in merito ai risultati raggiunti; la            
proposta del tema delle professioni sociali e socio-sanitarie, con              
particolare riferimento all'integrazione socio-sanitaria,                       
nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni.                                     

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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