DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 28 luglio 1999, n. 1196
Linee guida per la programmazione regionale nel campo della informazione ed educazione ambientale (INFEA) ai sensi della L.R. 15/96 art. 2. Anni 1999-2001 (proposta della Giunta regionale in data 6 luglio 1999, n. 1157)
IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1157 del 6
luglio 1999, recante in oggetto "Linee guida per la programmazione
regionale nel campo della informazione ed educazione ambientale
(INFEA) anni 1999-2001 proposta al Consiglio regionale ai sensi della
L.R. 15/96, art. 2" e che qui di seguito si trascrive integralmente:
"LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Premesso che:
- da oltre due decenni l'informazione e l'educazione ambientale
(INFEA) e' a livello nazionale e internazionale oggetto di
riflessione e discussione su principi, obiettivi, metodologie,
strumenti. La "Carta dei Principi per l'educazione ambientale" di
Fiuggi (aprile 1997) su iniziativa dei Ministeri Ambiente e Pubblica
Istruzione, e la Dichiarazione di Salonicco approvata alla Conferenza
internazionale UNESCO "Ambiente e societa': educazione e
sensibilizzazione per la sostenibilita'" (dicembre 1997), che
rappresentano i punti di elaborazione e di riferimento piu' recenti,
tematizzano l'educazione ambientale come "orientata allo sviluppo
sostenibile e consapevole". Identificano una dimensione educativa
permanente e globale (scientifica, etica, estetica, civica), che
coinvolge l'istruzione scolastica, la sensibilizzazione dei
cittadini, la formazione professionale, la ricerca. Una educazione
che sviluppa conoscenze, valori, azioni, ovvero una educazione che
forma alla cittadinanza attiva e alla responsabilita';
- l'INFEA - dicono le Carte sopra richiamate - deve diventare
"componente organica di tutte le politiche pubbliche" (Fiuggi), deve
essere "parte integrante delle iniziative delle Agende XXI locali"
(Salonicco);
- oltre alle Carte dei Principi sopra richiamate, nella nostra
regione vi e' una ricca tradizione di elaborazioni teoriche e
metodologiche sull'educazione ambientale maturate nelle Universita',
in istituti e gruppi di ricerca interdisciplinari, cosi' come molte
riflessioni ed esperienze sul campo da parte degli operatori
dell'associazionismo culturale e ambientalista;
- oggi, le definizioni su principi e obiettivi dell'INFEA devono
confrontarsi e raccordarsi con due avvenimenti
politico-sociali-culturali:
1) la nuova fase di riforma della scuola italiana che si e' aperta
con la sperimentazione dell'autonomia, il riordino dei cicli
scolastici, il dibattito sulla ridefinizione dei curricula. In questo
contesto l'educazione ambientale puo' proporsi non come nuova materia
aggiuntiva ma come paradigma interdisciplinare che informa il
progetto complessivo della nuova scuola;
2) il nuovo rapporto Amministrazioni locali-cittadini incentrato su
modalita' informative e partecipative attraverso procedure quali le
Agende XXI locali: da oltre un anno Comuni e Province stanno
attivando le procedure di costruzione di questi strumenti attraverso
metodologie fortemente centrate sulla partecipazione-informazione dei
diversi portatori di interesse presenti sul territorio;
- l'Emilia-Romagna, per promuovere, organizzare e sviluppare
l'informazione e l'educazione ambientale possiede gia' uno strumento,
adeguato e in sintonia con i principi, obiettivi ed elaborazioni
sopra richiamati: la L.R. 15/96. Questa legge si propone di dare
sistematicita' e organicita' alle esperienze INFEA dentro la scuola e
nel territorio, definendo un sistema di regole, strumenti e risorse.
Si preoccupa della diffusione (quantita') e nel contempo
dell'efficacia (qualita') dell'INFEA. Piu' in specifico, si propone
di:
- promuovere lo sviluppo di comportamenti positivi nei confronti
dell'ambiente;
- raccogliere e favorire l'accesso alle informazioni sullo stato
dell'ambiente;
- promuovere la collaborazione tra tutti gli enti INFEA;
- promuovere il coordinamento di tutti gli operatori;
- a partire dalla seconda meta' del 1998, la Regione Emilia-Romagna
ha rilanciato le proprie iniziative nel campo dell'INFEA al fine di
dare piena attuazione alla L.R. 15/96. Queste le principali
iniziative:
- emanazione del bando INFEA 1998 e successiva ammissione a
finanziamento di 24 progetti suddivisi in tre aree di intervento;
- ricognizione delle attivita' INFEA sul territorio e pubblicazione
del libro "Educazione ambientale in Emilia-Romagna, guida alle
risorse formative sul territorio";
- realizzazione delle pagine web sull'INFEA regionale;
- partecipazione con IRRSAE a 9 seminari presso i Provveditorati
provinciali agli Studi con gli insegnanti che fanno EA nelle scuole
della regione (circa 500);
- pubblicazione in collaborazione con il Comune di Bologna del volume
"Il cielo in un'aula";
- coordinamento dei progetti del PTTA 1994-1996, tra cui i giochi di
simulazione ambientale su cui si e' gia' effettuato un primo
seminario formativo per gli operatori INFEA, e la rivista per l'EA
regionale Centocieli il cui primo numero uscira' dopo l'estate;
- seminari formativi su Agende 21 locali, su gestione dei forum
locali e indicatori di sostenibilita';
- promozione in collaborazione con le Regioni Piemonte e Umbria del
Progetto TREAT Osservatorio professioni ambientali in Emilia-Romagna;
- certificazione dei Progetti INFEA per il Piano stralcio di tutela
ambientale del Ministero Ambiente presentati dagli Enti locali;
- al fine di discutere e approfondire con tutti i protagonisti del
settore le future iniziative e priorita' l'Assessorato Territorio
Programmazione Ambiente ha promosso il 4 giugno scorso il workshop
regionale "Informazione ed educazione ambientale in Emilia-Romagna",
cui hanno partecipato la Commissione regionale di coordinamento
prevista dalla L.R. 15/96, i Centri di educazione ambientale, i
Centri documentazione e ricerca, gli Enti parco, le scuole-fattoria,
i Musei naturalistici, le cooperative del settore, i Provveditorati
agli Studi provinciali, la Sovrintendenza scolastica regionale,
l'IRRSAE e l'ARPA regionale;
ricordato che:
- esiste una storia ormai ventennale delle esperienze INFEA in
Emilia-Romagna, che ha visto protagonisti l'associazionismo culturale
e ambientale, insegnanti, ricercatori, Comuni, Province, Regioni. Le
principali tappe degli interventi attuati nell'ultimo decennio sono
le seguenti:
1) il Programma triennale tutela ambientale 1991-1993 settore INFEA:
con cui furono formati 580 docenti delle scuole di ogni ordine e
grado e avviate sperimentazioni in 60 classi (1400 studenti),
costituiti 7 laboratori didattici e 16 osservatori;
2) il Programma triennale tutela ambientale 1994-1996 settore INFEA:
con il quale sono stati istituiti o potenziati 26 Centri di
educazione ambientale sul territorio regionale, nonche' prodotti
materiali informativi e didattici giochi di ruolo per l'EA;
3) le iniziative didattiche nei parchi ed aree protette promosse in
base alla L.R. 11/88, art. 29;
4) il bando regionale INFEA 1998: con il quale sono stati finanziati
24 progetti e iniziative su 3 specifici temi di EA da parte dei
centri sul territorio;
- e' oggi disponibile la ricognizione delle esperienze INFEA sul
territorio, aggiornata al 1998, consultabile sulle pagine web:
www.regione.emilia-romagna.it/infea. Dall'analisi della suddetta
ricognizione si registra la presenza di una notevole ed eterogenea
mole di iniziative promosse da Enti pubblici (Comuni, Enti parco,
Universita', ecc.) da associazioni ambientaliste-culturali e da
privati-cooperative; la L.R. 15/96 ha proposto a posteriori -
rispetto a una realta' gia' sedimentata - la classificazione delle
esperienze INFEA sul territorio in "Centri di base" e "Centri
specializzati". E' immaginabile dunque come risulti difficile
incasellare in modo univoco le esperienze in base alle due tipologie.
Ciononostante, considerando l'insieme delle esperienze in corso, si
possono classificare le strutture INFEA sul territorio in base alle
funzioni e ai servizi da loro prevalentemente svolti e dalla
complessita' degli stessi. Tenendo comunque presente che i confini
non sono cosi' nettamente definiti e tantomeno dovrebbero essere
considerati definitivi; si possono definire come "strutture di base"
alcune decine di esperienze che, ad esempio:
1) organizzano percorsi didattici nei parchi e nelle aree protette,
nei musei naturalistici, nelle scuole-fattoria, attraverso gli
itinerari storico-culturali-ambientali, ecc. (Aule didattiche
decentrate);
2) attuano progetti di educazione ambientale, forniscono servizi
didattici alle scuole (Laboratori territoriali);
3) forniscono al cittadino le informazioni sullo stato dell'ambiente
(Sportelli ambientali);
- si possono invece definire "strutture specializzate" quelle che
principalmente promuovono:
1) la ricerca su contenuti e metodologie, la formazione dei
formatori, la produzione di materiali didattici (Centri ricerca,
documentazione, sperimentazione);
2) le campagne di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini,
anche supportando i processi di Agenda 21 locale (Agenzie di
comunicazione per lo sviluppo sostenibile);
- tra le strutture specializzate, si possono poi individuare alcune
strutture che svolgono un ruolo leader per l'INFEA regionale, che si
caratterizzano per un certo livello di eccellenza nella elaborazione
e nella produzione di servizi;
- un approfondimento ulteriore merita il gruppo di esperienze INFEA
promosse da cooperative giovanili e non. Queste strutture
cooperative, non sono in quanto tali dei centri di educazione
ambientale, ma offrono sul mercato prodotti e servizi INFEA, spesso
progettano o gestiscono in convenzione con gli enti locali Sportelli
o Centri di educazione ambientale. Possiamo fin d'ora registrare come
molto interessante il fatto che in Emilia-Romagna l'INFEA sia
diventata occasione per sviluppare nuove professionalita' e nuova
occupazione (come risulta anche dalla recente ricerca sulle
Professioni ambientali in Emilia-Romagna Progetto TREAT UE 1999);
- la situazione attuale presenta sia dei punti di forza che di
debolezza:
a) tra i punti di forza:
- la quantita' delle esperienze e la loro capillare presenza sul
territorio;
- l'articolata ed eterogenea offerta di servizi;
- la diversificazione dei soggetti tra pubblici, associativi e
privati;
- l'esistenza di esperienze con un certo grado di specializzazione ed
eccellenza;
b) tra i punti di debolezza:
- l'insufficiente coordinamento e collaborazione tra gli enti
(l'obiettivo della Rete, fissato dalla L.R. 15/96 e' ancora da
raggiungere);
- la fragilita' e discontinuita' che caratterizza un certo numero di
strutture a volte funzionanti in modo intermittente;
- documentazione delle esperienze non ancora sistematizzata;
considerato che:
- per sviluppare in modo organico e coordinato nonche' qualificato il
Sistema regionale dell'INFEA si rende oggi sempre piu' necessario
procedere alla definizione di "indicatori di qualita'" sia dei
progetti che del ruolo e valenza dei centri di educazione ambientale
sul territorio. Circa gli indicatori di qualita' dei progetti, a
partire dalla ricerca ISFOL del 1991, e da successive elaborazioni
proposte anche nella nostra regione (IRRSAE), possiamo dire esista un
comune denominatore per identificare la corretta metodologia e
impostazione di un progetto:
- la concretezza e la rilevanza locale;
- il rapporto scuola-territorio;
- la assunzione della complessita' delle relazioni;
- l'approccio sistemico e interdisciplinare;
- lo stimolo alla costruzione delle conoscenze;
- lo sviluppo di qualita' dinamiche;
- la coerenza tra pensiero e azione;
ma quando ci riferiamo alle esperienze promosse dalle agenzie sul
territorio, identificare la qualita' dal solo punto di vista
progettuale non e' sufficiente, soprattutto se ad attuare i progetti
sono strutture deboli e che non operano con la necessaria
continuita'.
Occorre dunque integrare gli indicatori di qualita' dei progetti con
"indicatori di qualita' per soggetti e strutture che promuovono
l'INFEA". Si ritiene necessario che la Commissione regionale della
L.R. 15/96 e gli uffici regionali preposti procedano alla
individuazione di un set di requisiti minimi che consentano di
identificare e qualificare le strutture che promuovono sul territorio
l'INFEA. Tali requisiti dovrebbero comprendere:
- la pertinenza rispetto al sistema INFEA regionale;
- un determinato tempo di apertura della struttura;
- la dotazione di strumenti avanzati di informazione e comunicazione;
- l'esperienza e la qualificazione professionale degli operatori;
- collaborazione e collegamento con le altre strutture INFEA;
- capacita' propositiva e di elaborazione rispetto alla rete,
l'essere punto di riferimento per altre esperienze sul territorio;
- l'articolazione tipologica dell'utenza;
- la quantita'-qualita' e la costanza del bilancio finanziario;
- e' necessario arrivare a definire sulla base degli indicatori sopra
richiamati delle procedure di accreditamento per le strutture che
promuovono sul territorio l'educazione ambientale e i relativi
progetti che accertino standard di qualita' in parte comuni a tutti,
in parte specifici per le diverse tipologie e caratterizzazioni;
- un punto di riferimento del dibattito odierno circa i connotati di
una struttura di educazione ed informazione ambientale e'
rappresentato dai seguenti punti che sistematizzano le esperienze in
atto delle diverse tipologie di strutture INFEA presenti sul
territorio regionale; le strutture INFEA dell'Emilia-Romagna:
- si propongono come aula didattica decentrata: convenzionata con il
sistema scolastico o comunque aperta sistematicamente ad esso e
diretta a fornire ai propri interlocutori-utenti la possibilita' di
esperienze concrete di ricerca, di osservazione e sperimentazione
scientifica, di informazione ed elaborazione culturale sui temi
dell'ambiente;
- si muovono in una prospettiva di educazione permanente,
coinvolgendo il maggior numero di utenti, di diversa eta' e
collocazione professionale, collegandosi strutturalmente con i gruppi
e le associazioni presenti sul territorio;
- si caratterizzano in riferimento alle specificita' dell'ambiente
vicino e dalle particolarita' da esso eventualmente presentate;
- promuovono l'informazione e la ricerca sui temi di fondo
dell'ambiente e del rapporto uomo/natura, evitando sia visioni
parcellizzate e municipaliste, sia fughe evasive in approcci
all'ambiente accademici e del tutto extraterritoriali;
- si ipotizzano e si gestiscono come parte di un sistema di
opportunita' che trova significato nel collegamento e
nell'integrazione tra i laboratori (scolastici, extrascolastici,
pubblici, privati, associativi) di uno stesso territorio con un
respiro sovra e intercomunale;
- coniugano la dimensione formativa con quella progettuale,
rifiutando ogni interpretazione che lo marginalizzi in ruoli
extrastorici (lontane cioe' dalle scelte di intervento compiute
nell'ambiente reale) e diventando al contrario luogo riconosciuto
istituzionalmente di elaborazione, gestione e controllo della
politica ambientale svolta dal rispettivo ente di appartenenza.
Considerato inoltre che:
- la Commissione regionale di coordinamento della L.R. 15/96 nelle
sedute del 29 marzo, 4 e 30 giugno 1999 ha individuato i seguenti
obiettivi prioritari per la futura programmazione INFEA in
Emilia-Romagna;
a) nel prossimo triennio e' prioritario, a partire dall'esperienza
fin qui consolidatasi, sviluppare il Sistema dell'Informazione ed
Educazione Ambientale (INFEA) regionale, attraverso la costituzione
di una struttura a rete che comprenda e connetta la molteplicita' di
attori pubblici, privati e associativi operanti in Emilia-Romagna nel
campo dell'informazione ed educazione ambientale;
b) la struttura a rete del sistema regionale INFEA, deve essere nel
contempo flessibile e permanente, articolata e integrata, deve
progredire nella logica dell'apprendere, lavorare ed evolversi
insieme. I singoli nodi della rete devono mettere a disposizione di
tutti gli altri la propria competenza ed esperienza, devono imparare
a progettare e lavorare insieme:
c) l'obiettivo che si ritiene fondamentale e' quello di accrescere e
migliorare: 1) la integrazione e collaborazione tra le diverse
strutture; 2) la qualita' di progetti e iniziative; 3) la continuita'
dei servizi offerti;
d) strumenti che rispondono agli obiettivi sopra richiamati sono
rappresentati da: 1) potenziamento struttura di coordinamento
regionale e dei servizi regionali per l'INFEA; 2) potenziamento e/o
individuazione dei "nodi di rete" provinciali; 3) creazione di
coordinamenti intermedi a livello provinciale;
e) conseguentemente si ritiene necessario: 1) individuare funzioni e
campi di intervento di livello regionale o provinciale utili per
tutto il sistema regionale INFEA (l'aggiornamento degli insegnanti,
la produzione di determinati strumenti didattici e informativi,
ecc.). L'attuazione di tali compiti sara', a seconda dello specifico
argomento, demandata a strutture INFEA specializzate, in base alle
relative competenze e capacita' di produrre servizi; 2) stimolare
l'assunzione di progetti in partnership tra gruppi di strutture
affini per tipologia (es. laboratori nelle scuole, aule didattiche
all'aperto, centri ricerca, comunicazione ambientale, ecc.)
caratteristiche territoriali (es. bacino fluviale, area
metropolitana, ecc.);
f) si ritiene altresi' necessario perseguire il raccordo e il
coordinamento delle iniziative e del sistema INFEA regionale con
altri programmi e iniziative che trovano significativi punti di
contatto con l'informazione e l'educazione ambientale quali la tutela
della salute e dei consumatori, la promozione delle aree protette, il
controllo e la tutela ambientale: L.R. 2/77, L.R. 6/92, L.R. 11/88,
L.R. 23/89, L.R. 45/92, L.R. 27/94, L.R. 10/95, L.R. 44/95;
ricordato che:
- l'art. 2 della L.R. 15/96, propone un'articolata serie di tipologie
di azioni per la composizione del programma INFEA:
- attivita' da realizzare attraverso la rete dei centri di educazione
ambientale;
- attivita' per la scuola di ogni ordine e grado;
- attivita' formative e dimostrative nel campo del turismo ecologico;
- attivita' di comunicazione pubblica volte a sensibilizzare i
cittadini;
- progetti speciali e transnazionali sui temi ambientali,
dell'agricoltura ecologica, della tutela della salute e dei
consumatori;
- alla luce degli obiettivi prioritari e degli strumenti individuati,
e di quanto previsto dall'art. 2 della L.R. 15/96, la Commissione
regionale di coordinamento L.R. 15/96 ha individuato, insieme alle
azioni complessive volte alla promozione del Sistema, come possibili
campi di intervento e tipologie di azione per i programmi operativi
degli anni 1999-2001 i seguenti:
Iniziative per le scuole
a) aggiornamento e formazione insegnanti, promozione gruppi di
docenti formatori (ad es. attraverso protocolli di intesa e
convenzioni da stipulare tra Regione, Ministeri Ambiente e Pubbliche
Istruzioni, enti formazione e ricerca dell'Emilia-Romagna);
b) sviluppare le attivita' e promuovere i laboratori di educazione
ambientale dentro le scuole, rendere stabili i rapporti tra enti
scolastici ed enti locali (attraverso convenzioni tra Regione,
Province, enti locali, con i Provveditorati agli Studi provinciali,
reti di scuole);
c) produzione materiali didattici di qualita' per insegnanti e
allievi (come ad esempio i giochi di simulazione per l'educazione
ambientale, volumi e collane multimediali);
d) istituzione premio INFEA per le scuole per i migliori progetti di
educazione ambientale realizzati, eventualmente come sezione dedicata
del Premio ERA, attraverso l'emanazione di un apposito bando;
e) coinvolgimento scuole superiori tra i portatori di interessi (gli
stakeholders) di Agenda 21 locale, proposte di percorsi formativi
insegnanti-studenti e messa a disposizione di materiali didattici su
Agenda 21 locale (attraverso convenzioni tra Regione, Province, enti
locali, con i Provveditorati agli Studi provinciali, reti di scuole,
istituti di ricerca);
Iniziative sul territorio
a) promozione di attivita' e progetti INFEA sul territorio da parte
dei centri di educazione ambientale, potenziamento delle strutture
sul territorio, individuazione e/o potenziamento delle funzioni dei
"nodi di rete" provinciali (attraverso convenzioni tra Regione,
Province, enti locali, appositi bandi);
b) campagne di comunicazione e sensibilizzazione per i comportamenti
ecologicamente sostenibili, quali ad esempio la promozione della
raccolta differenziata dei rifiuti, del risparmio idrico, del
risparmio energetico, dei consumi alimentari biologici e di qualita',
della tutela dei rischi sanitari, ecc. (attraverso emanazione di
appositi bandi di concorso);
c) sportelli ambientali presso le ARPA provinciali per i dati
sull'ambiente (da attuarsi in raccordo con la L.R. 44/95);
d) formazione per gli operatori dei centri di educazione ambientale e
delle strutture INFEA sul territorio su progettazione didattica,
animatori culturali, comunicatori, facilitatori di relazioni
(attraverso apposite convenzioni con Istituti di ricerca e
formazione);
e) promozione Agenda 21 locali con il supporto delle strutture INFEA
(attraverso convenzioni tra Regione, Province, enti locali e centri
di formazione ed educazione ambientale che stanno sviluppando o
intendono sviluppare questo specifico ruolo);
ricordato inoltre che:
- con la delibera di Giunta n. 342 del 27/2/1996, PTTA INFEA
1994-1996 e sue integrazioni (delibera n. 3068 del 10/12/1996), la
Regione ha previsto la costituzione di una struttura di coordinamento
e servizio per la rete dei centri e il sistema INFEA regionale. Tale
struttura-funzione era stata denominata "SpAR" - sportello ambientale
regionale ed e' in fase di allestimento attraverso il compimento di
un gruppo di progetti ad essa collegati:
- censimento HD/SW in dotazione ai CEA, organizzazione banche dati
(enti, esperienze, progetti) in raccordo con i progetti nazionali
ANDREA;
- monitoraggio esperienze didattiche nelle scuole - progetto
fattibilita' banca dati ORMEA regionale sulle metodologie didattiche;
- banca dati immagini;
- collana multimediale;
- rivista per l'INFEA regionale;
- OSARE - Sportello telematico per l'accesso alla Relazione Stato
Ambiente dell'Emilia-Romagna;
- la struttura regionale disporra' di un Centro di documentazione con
accesso alle banche dati sull'ambiente, un'aula multimediale e
laboratorio informatico (i locali saranno adiacenti a quelli della
biblioteca dell'Assessorato Territorio Programmazione Ambiente, al
piano terra di Via dei Mille n. 21 - Bologna) e tra i suoi compiti
principali vi sono:
- coordinare progetti comuni della rete delle strutture INFEA (aule
didattiche decentrate, centri educazione ambientale, centri ricerca e
documentazione, agenzie di comunicazione ambientale) al fine di
promuovere il sistema a rete dell'informazione ed educazione
ambientale regionale;
- monitorare l'attivita' delle strutture INFEA attraverso un sistema
di indicatori di qualita' dei progetti e della efficacia e
funzionalita' delle strutture;
- implementare le banche dati nazionali su enti, esperienze,
materiali, temi (ANDREA Archivio nazionale documentazione e ricerca
per l'educazione ambientale), coordinando e gestendo la parte
regionale delle stesse banche dati;
- relazione con il Ministero Ambiente e con le altre Regioni per
programmi comuni di educazione ambientale, per il perseguimento dei
programmi nazionali e/o interregionali;
- promuovere la formazione per gli operatori delle strutture INFEA
sul territorio;
viste le funzioni gia' precedentemente individuate e le denominazioni
assunte da analoghe strutture in altre regioni, appare oggi piu'
rispondente alla natura della struttura la denominazione definitiva
di "CREA Emilia-Romagna", ovvero Coordinamento Risorse Educazione
Ambientale Emilia-Romagna;
visti i Capitoli 37016 "Spese per l'attivita' di informazione ed
educazione ambientale (art. 7, comma 1, lettera a), L.R. 16/5/1996,
n. 15)" e 37020 "Contributi per la realizzazione il potenziamento e
la qualificazione dei Centri e Sportelli ambientali (art. 7, comma 2,
L.R. 16/5/1996, n. 15)" del Bilancio di previsione per l'esercizio
finanziario 1999;
dato atto:
- del parere favorevole di regolarita' tecnica espresso dal
Responsabile del Servizio Promozione Indirizzo e Controllo
ambientale, dott. Sergio Garagnani, ai sensi dell'art. 4, sesto comma
della L.R. 19/11/1992, n. 41 e della deliberazione 2541/95;
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale all'Ambiente,
dott.ssa Leopolda Boschetti, in merito alla legittimita' della
presente deliberazione, ai sensi dell'art. 4, sesto comma della L.R.
19/11/1992, n. 41 e della deliberazione 2541/95;
su proposta dell'Assessore al Territorio, Programmazione e Ambiente,
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare, per le motivazioni di cui in premessa, le linee
guida per la programmazione regionale nel campo dell'informazione ed
educazione ambientale, L.R. 15/96:
a) nel prossimo triennio e' prioritario, a partire dall'esperienza
fin qui consolidatasi, sviluppare il Sistema dell'informazione ed
educazione ambientale (INFEA) regionale, attraverso la costituzione
di una struttura a rete che comprenda e connetta la molteplicita' di
attori pubblici, privati e associativi operanti in Emilia-Romagna nel
campo dell'informazione ed educazione ambientale;
b) la struttura a rete del sistema regionale INFEA, deve essere nel
contempo flessibile e permanente, articolata e integrata, deve
progredire nella logica dell'apprendere, lavorare ed evolversi
insieme. I singoli nodi della rete devono mettere a disposizione di
tutti gli altri la propria competenza ed esperienza, devono imparare
a progettare e lavorare insieme;
c) l'obiettivo che si ritiene fondamentale e' quello di crescere e
migliorare: 1) la integrazione e collaborazione tra le diverse
strutture; 2) la qualita' di progetti e iniziative; 3) la continuita'
dei servizi offerti;
d) strumenti che rispondono agli obiettivi sopra richiamati sono
rappresentati da: 1) potenziamento della struttura di coordinamento
regionale e dei servizi per l'INFEA; 2) potenziamento e/o
individuazione dei "nodi di rete" provinciali; 3) creazione di
coordinamenti intermedi a livello provinciale;
e) conseguentemente si ritiene necessario: 1) individuare funzioni e
campi di intervento di livello regionale o provinciale utili per
tutto il Sistema regionale INFEA (l'aggiornamento degli insegnanti,
la produzione di determinati strumenti didattici e informativi,
ecc.). L'attuazione di tali compiti sara', a seconda dello specifico
argomento, demandata alle strutture INFEA specializzate in base alle
relative competenze e capacita' di produrre servizi; 2) stimolare
l'assunzione di progetti di partnership tra gruppi di CEA affini per
tipologia (esempio laboratori nelle scuole, aule didattiche
all'aperto, centri ricerca, comunicazione ambientale, ecc.),
caratteristiche territoriali (esempio bacino fluviale, area
metropolitana, ecc.);
f) si ritiene altresi' necessario perseguire il raccordo e il
coordinamento delle iniziative e del sistema INFEA regionale con
altri programmi e iniziative che trovano significativi punti di
contatto con l'informazione e l'educazione ambientale quali la tutela
della salute e dei consumatori, la promozione delle aree protette, il
controllo e la tutela ambientale: L.R. 2/77, L.R. 6/92, L.R. 11/88,
L.R. 23/89, L.R. 45/92, L.R. 27/94, L.R. 10/95, L.R. 44/95;
g) strumento operativo per l'attuazione dei programmi della L.R.
15/96 e' la struttura regionale di coordinamento e servizio per la
rete dei centri e il sistema INFEA regionale, "CREA Emilia-Romagna",
Coordinamento Risorse Educazione Ambientale Emilia-Romagna. Tra i
suoi compiti principali: - coordinare progetti comuni della rete
delle strutture INFEA (aule didattiche decentrate, centri educazione
ambientale, centri ricerca e documentazione, agenzie di comunicazione
ambientale) al fine di promuovere il sistema a rete dell'informazione
ed educazione ambientale regionale; - monitorare l'attivita' delle
strutture INFEA attraverso un sistema di indicatori di qualita' dei
progetti e della efficacia e funzionalita' delle strutture; -
implementare le banche dati nazionali su enti, esperienze, materiali,
temi (ANDREA Archivio nazionale documentazione e ricerca per
l'educazione ambientale), coordinando e gestendo la parte regionale
delle stesse banche dati; - relazione con il Ministero Ambiente e con
le altre Regioni per programmi comuni di educazione ambientale, per
il perseguimento dei programmi nazionali e/o interregionali; -
promuovere la formazione per gli operatori delle strutture INFEA sul
territorio;
h) conseguentemente alle funzioni di coordinamento e promozione del
sistema individuate, i campi di intervento e le tipologie di azione
per i programmi operativi degli anni 1999/2001, coerenti con gli
obiettivi sopra individuati, sono i seguenti: iniziative per le
scuole: 1) aggiornamento e formazione insegnanti, promozione gruppi
di docenti formatori (ad esempio attraverso protocolli di intesa e
convenzioni da stipulare tra Regione, Ministeri Ambiente e pubblica
Istruzione, Sovrintendenza scolastica regionale, Enti formazione e
ricerca dell'Emilia-Romagna); 2) sviluppare le attivita' e promuovere
i Laboratori di educazione ambientale dentro le scuole, rendere
stabili i rapporti tra Enti scolastici e Enti locali (attraverso
convenzioni tra Regione, Province, Enti locali, con i Provveditorati
agli Studi provinciali, reti di scuole); 3) produzione di materiali
didattici di qualita' per insegnanti e allievi (come ad esempio i
giochi di simulazione per l'educazione ambientale, volumi e collane
multimediali); 4) istituzione premio INFEA per le scuole per i
migliori progetti di educazione ambientale realizzati, eventualmente
come sezione dedicata del Premio ERA, attraverso l'emanazione di un
apposito bando; 5) coinvolgimento scuole superiori tra i portatori di
interessi (gli stakeholders) di Agenda 21 locale, proposte di
percorsi formativi insegnanti-studenti e messa a disposizione di
materiali didattici su Agenda 21 locale (attraverso convenzioni tra
Regione, Province, Enti locali, con i Provveditorati agli Studi
provinciali, reti di scuole, Istituti di ricerca); iniziative sul
territorio: 1) promozione di attivita' e progetti INFEA da parte dei
centri di educazione ambientale, potenziamento delle strutture sul
territorio, individuazione e/o potenziamento delle funzioni dei "nodi
di rete" provinciali (attraverso convenzioni tra Regione, Province,
Enti locali, appositi bandi); 2) campagne di comunicazione e
sensibilizzazione per i comportamenti ecologicamente sostenibili,
quali ad esempio la promozione della raccolta differenziata dei
rifiuti, del risparmio idrico, del risparmio energetico, dei consumi
alimentari biologici e di qualita', della tutela dei rischi sanitari,
ecc. (attraverso emanazione di appositi bandi di concorso); 3)
sportelli ambientali presso le Sezioni ARPA provinciali per le
informazioni sullo stato dell'ambiente (da attuarsi in raccordo con
la L.R. 44/95); 4) formazione per gli operatori dei centri di
educazione ambientale e delle strutture INFEA sul territorio su
progettazione didattica, animatori culturali, comunicatori,
facilitatori di relazioni (attraverso convenzioni con Istituti di
ricerca e formazione); 5) promozione Agende 21 locali con il supporto
delle strutture INFEA (attraverso convenzioni tra Regione, Province,
Enti locali e Centri di informazione ed educazione ambientale che
stanno sviluppando o intendono sviluppare questo specifico ruolo);
2) di dare atto che la Giunta, sulla base degli obiettivi, delle
linee guida, degli strumenti, delle tipologie di azione di cui al
punto 1), ad avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale
del presente atto, provvedera' a predisporre annualmente, sentita la
Commissione regionale di coordinamento art. 6, L.R. 15/96 un
programma operativo in attuazione della presente deliberazione;
3) di dare atto che alla realizzazione del programma di iniziative
per il 1999 si provvedera' ai sensi del comma 4, art. 7, L.R. 15/96
con i fondi stanziati ai Capitoli 37016 "Spese per l'attivita' di
informazione ed educazione ambientale (art. 7, comma 1, lettera a),
L.R. 16/5/1996, n. 15)" e 37020 "Contributi per la realizzazione, il
potenziamento e la qualificazione dei Centri e Sportelli ambientali
(art. 7, comma 2, L.R. 16/5/1996, n. 15)" del Bilancio di previsione
per l'esercizio finanziario 1999;
4) di dare atto che i programmi operativi delle successive annualita'
le risorse necessarie saranno individuate in sede di predisposizione
dei bilanci e allocate nei medesimi capitoli sopra richiamati;
5) di proporre al Consiglio regionale l'approvazione del presente
atto.".
Visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione
referente "Territorio e Ambiente" di questo Consiglio regionale,
giusta nota prot. n. 9029 del 21 luglio 1999;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con
deliberazione in data 6 luglio 1999, progr. n. 1157, riportate nel
presente atto deliberativo.