DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 luglio 1999, n. 1471
Approvazione del Piano di interventi ed iniziative nell'ambito delle relazioni internazionali per il periodo 1999/2000 e dei criteri e delle modalita' per la concessione dei contributi regionali per iniziative di gemellaggio da parte di Enti locali dell'Emilia-Romagna per l'anno 1999 (artt. 3, 4, 5 e 6, L.R. 18/97)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Vista la L.R. 27 giugno 1997, n. 18 "Iniziative per la promozione
dell'integrazione europea e la collaborazione tra i popoli di tutti i
continenti" e in particolare l'art. 6 che prevede la predisposizione
di un Piano annuale di interventi ed iniziative afferenti i vari
settori di attivita' regionale, finalizzati a rafforzare la
collaborazione con Regioni e territori per i quali siano in vigore
protocolli di collaborazione;
considerato che nell'ambito delle proprie attivita' internazionali la
Regione ha stipulato protocolli di collaborazione con alcune realta'
europee finalizzati allo scambio di esperienze e conoscenze e alla
realizzazione di iniziative congiunte nei settori culturale,
turistico e della formazione professionale;
visti i numerosi accordi di collaborazione con realta' territoriali
extra-europee, anche in relazione alla presenza di numerose comunita'
di emigrati emiliano-romagnoli in queste aree, nonche' al forte
interesse dell'imprenditoria emiliano-romagnola allo sviluppo di
collaborazioni con alcune aree-mercato del mondo;
considerate le numerose iniziative di collaborazione e solidarieta'
internazionale in corso ai sensi delle Leggi regionali 18/90 e 5/96;
rilevato il crescente numero di attivita' che gli Enti locali
dell'Emilia-Romagna promuovono a livello nazionale ed internazionale,
nell'ambito di gemellaggi con omologhe realta' istituzionali, nel
quadro di programmi comunitari e per attivita' di cooperazione
decentrata, avvalendosi della possibilita' di utilizzo dell'otto per
mille del proprio bilancio per iniziative di cooperazione allo
sviluppo ed interventi di solidarieta' internazionale, come previsto
dall'art. 10 della Legge 19 marzo 1993, n. 68;
visti:
- il Piano di interventi ed iniziative nell'ambito delle relazioni
internazionali per il periodo 1999/2000, di cui all'Allegato A) che
costituisce parte integrante della presente deliberazione;
- gli articoli 3, 4 e 5 della sopracitata legge che prevedono la
concessione di benefici regionali agli Enti locali
dell'Emilia-Romagna che intendono gemellarsi con altri Enti locali o
abbiano gia' in corso rapporti di gemellaggio;
- la Legge 241/90 concernente nuove norme in materia di procedimento
amministrativo che, all'art. 12, prevede la predeterminazione dei
criteri e delle modalita' per la concessione di sovvenzioni,
contributi, sussidi ed ausili finanziari;
ritenuto opportuno provvedere alla determinazione dei criteri e delle
modalita' delle richieste di contributo regionale per il 1999 da
parte di Enti locali dell'Emilia-Romagna secondo i criteri e le
modalita' indicate nell'Allegato B) che costituisce parte integrante
e sostanziale del presente atto deliberativo;
considerato che l'onere finanziario afferente la realizzazione delle
iniziative di cui alla L.R. 27 giugno 1997, n. 18 trovera' copertura
sul Capitolo 02665 "Iniziative per la promozione dell'integrazione
europea e la collaborazione tra i popoli di tutti i continenti (L.R.
27 giugno 1997, n. 18)" del Bilancio regionale di previsione per
l'esercizio finanziario 1999, entro i limiti della disponibilita'
dallo stesso recata;
viste le Leggi regionali n. 5 e n. 6 del 28 aprile 1999;
dato atto del:
- parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio Politiche
europee e Relazioni internazionali Marco Capodaglio in merito alla
regolarita' tecnica della presente deliberazione, ai sensi dell'art.
4, sesto comma, della L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della delibera
di Giunta 2541/95;
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale alla
Presidenza Bruno Molinari in merito alla legittimita' del presente
atto, ai sensi dell'art. 4, sesto comma, della L.R. 19 novembre 1992,
n. 41 e della delibera di Giunta 2541/95;
- del parere favorevole di regolarita' contabile espresso sul
presente atto dal Responsabile del Servizio Ragioneria e Credito
dott. Gianni Mantovani, ai sensi della predetta legge e della
sopracitata deliberazione, nonche' ai sensi della determinazione del
Direttore generale Risorse finanziarie e strumentali 7350/96;
su proposta del Vicepresidente,
a voti unanimi e palesi, delibera:
a) di approvare il Piano di interventi ed iniziative nell'ambito
delle relazioni internazionali per il periodo 1999/2000, di cui
all'Allegato A), che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione;
b) di approvare i criteri e le modalita' per la concessione di
contributi regionali per iniziative di gemellaggio da parte di Enti
locali dell'Emilia-Romagna (artt. 3 e 5, L.R. 18/97) per l'anno 1999
indicati nell'Allegato B) che costituisce parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
c) di approvare, con successivo provvedimento della Giunta di
proposta al Consiglio, sulle risultanze di una istruttoria formulata
dai propri uffici sulla base dei criteri di priorita' stabiliti
nell'Allegato B), l'elenco delle iniziative ammesse a contributo,
l'importo considerato ammissibile per ogni iniziativa, l'elenco dei
contributi concessi, nonche' l'elenco delle iniziative non
ammissibili;
d) di dare atto che le risorse finanziarie afferenti la realizzazione
delle iniziative di gemellaggio trovano allocazione al Capitolo 02665
"Iniziative per la promozione dell'integrazione europea e la
collaborazione tra i popoli di tutti i continenti (L.R. 27 giugno
1997, n. 18)" del Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna
per l'anno finanziario 1999;
e) di disporre che la presente deliberazione sia pubblicata nel
Bollettino Ufficiale della Regione, ad intervenuta esecutivita'.
ALLEGATO A)
PIANO DI INTERVENTI ED INIZIATIVE NELL'AMBITO DELLE RELAZIONI
INTERNAZIONALI PER IL 1999/2000 (L.R. 18/97, ART. 6)
SOMMARIO
Presentazione del Piano
Quadro normativo e competenze regionali
Strumenti regionali attivati
Disposizioni legislative
Partecipazione a organismi
interregionali sovranazionali
Quadro dei rapporti in corso
Protocolli di collaborazione
Azione di cooperazione e solidarieta'
internazionale
Piano di lavoro 1999/2000
Introduzione
Priorita' nell'ambito dell'Unione Europea
Priorita' nell'ambito extra Unione Europea
- Area Balcanica
- Est Europa
- Area Mediterranea
- Africa
- Nord America
- America Latina
- Asia
Presentazione del Piano
L'art. 6 della L.R. 27 giugno 1997, n. 18 "Iniziative per la
promozione dell'integrazione europea e la collaborazione tra i popoli
di tutti i continenti" prevede che "la Giunta regionale predisponga
annualmente un Piano di interventi ed iniziative, afferenti i vari
settori di attivita' regionale, finalizzati a rafforzare la
collaborazione con Regioni e territori per i quali siano in vigore
protocolli specifici di collaborazione".
La Giunta regionale, considerato lo stato dei rapporti di
collaborazione in atto, ritiene opportuno individuare le Regioni ed i
territori verso i quali, in linea prioritaria, deve essere proseguita
l'azione regionale. Tale Piano potra' costituire la base di
riferimento per avviare un confronto con gli Enti locali della
regione ed attivare sinergie e collaborazioni sia nell'ambito della
cooperazione europea che in quello della cooperazione e solidarieta'
internazionale. In entrambi tali settori le attivita' di Comuni e
Province si sono andate intensificando sia in relazione al crescente
numero di opportunita' di cofinanziamento nell'ambito di numerosi
programmi comunitari sia nell'ambito della "cooperazione decentrata"
a favore di popoli ed istituzioni di Paesi in via di sviluppo o di
Paesi colpiti da eventi bellici o guerre etniche. La recente
esplosione del conflitto in Kossovo e la mobilitazione popolare a
favore della pace hanno spinto numerosi Comuni e Province a
realizzare iniziative a favore dei profughi kossovari ed a sostegno
delle istituzioni pubbliche albanesi, anche in collaborazione con
associazioni di volontariato, organismi non governativi, sindacati,
gruppi di cittadini o singoli.
Quadro normativo e competenze regionali
Le recenti innovazioni delle competenze regionali introdotte dalle
leggi Bassanini non hanno comportato novita' di rilievo per quanto
attiene l'ambito delle relazioni internazionali poste in essere
dall'Amministrazione regionale, in quanto la politica estera e'
riconfermata tra le materie di competenza esclusiva del Governo
nazionale anche dall'art. 1, comma 3, lettera a) della Legge 59/97.
Una maggiore autonomia e' stata invece introdotta per quanto attiene
le attivita' promozionali sulle quali rimangono, tuttavia, al Governo
compiti di coordinamento, al fine di raccordare le stesse con i
programmi promossi a livello nazionale.
Lo specifico ambito di attivita' di cooperazione allo sviluppo rimane
disciplinato dalla Legge 26 febbraio 1987, n. 49 "Nuova disciplina
della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo", che all'art. 2
autorizza le Regioni e le Province autonome alla realizzazione di
programmi di cooperazione con realta' di Paesi in via di sviluppo,
purche' nell'ambito della politica di cooperazione governativa. Anche
per questa materia e' in corso una revisione legislativa, in
discussione al Senato, nella direzione di un piu' ampio ruolo delle
attivita' di cooperazione decentrata nell'ambito della cooperazione
governativa.
Strumenti regionali attivati
Disposizioni legislative
L'attivita' internazionale della Regione e' svolta per il tramite di
specifici strumenti legislativi rispettivamente ai seguenti ambiti:
a) cooperazione allo sviluppo
b) solidarieta' internazionale
c) gemellaggi
d) rapporti con comunita' emigrati emiliano-romagnoli all'estero
e) scambi giovanili internazionali
f) promozione economica all'estero.
a) La L.R. 9 marzo 1990, n. 18 "Partecipazione della Regione
Emilia-Romagna ai programmi statali di cooperazione con i Paesi in
via di sviluppo", disciplina gli interventi che la Regione realizza,
in armonia con la politica di cooperazione governativa, a favore
delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo e per la promozione di
programmi di educazione ai temi dello sviluppo e di informazione sul
territorio regionale. Le azioni di cooperazione possono essere svolte
sia direttamente, avvalendosi delle strutture regionali, che per il
tramite di organizzazioni non governative idonee presenti sul
territorio regionale. Le priorita' geografiche e settoriali di tali
attivita' sono stabilite nel Piano di lavoro relativamente alle
iniziative di cooperazione con i PVS, approvato dal Consiglio
regionale con deliberazione n. 2037 del 28 giugno 1994 e
successivamente integrato con deliberazione n. 636 del 5 giugno 1997.
b) Strettamente connesse a tali interventi sono le iniziative di
solidarieta' internazionale realizzate ai sensi della L.R. n. 5 del 2
aprile 1996 "Interventi a favore di popolazioni colpite da calamita',
conflitti armati, situazione di denutrizione e carenze
igienico-sanitarie" che consente di affrontare le problematiche
connesse a situazioni di emergenza e di ricostruzione post-bellica.
Vanno inoltre ricordate, quale strumento operativo per la
realizzazione di tali interventi, la L.R. 25 febbraio 1992, n. 9
"Utilizzazione, per iniziative internazionali di carattere umanitario
e di cooperazione, dei beni delle Unita' sanitarie locali oggetto di
inventariazione cancellati dai rispettivi inventari" e la L.R. 7
novembre 1994, n. 44 "Utilizzo dei beni dismessi da parte degli Enti
pubblici della regione" che consentono la valorizzazione di
apparecchiature dismesse nell'ambito di progetti di cooperazione e
solidarieta' internazionale.
c) Il proliferare dei rapporti che gli Enti locali, nell'ambito di
gemellaggi istituzionali o per iniziative di soggetti privati del
loro territorio, hanno avviato con realta' europee ed extra-europee
ha portato alla recente adozione della L.R. 27 giugno 1997, n. 18
"Iniziative per la promozione dell'integrazione europea e la
collaborazione tra i popoli di tutti i continenti" che attiene
l'ambito dei rapporti di collaborazione in corso con Regioni e
territori di altri Stati dell'Unione Europea e del mondo e promuove
attivita' di gemellaggio da parte di Enti locali della regione.
d) La L.R. 21 febbraio 1990, n. 14 "Iniziative regionali a favore
dell'emigrazione e dell'immigrazione", e successive modifiche ed
integrazioni prevede interventi a favore dei cittadini
emiliano-romagnoli emigrati all'estero e consente, tra l'altro, la
realizzazione di iniziative promozionali della realta'
emiliano-romagnola nelle realta' estere dove si concentra
maggiormente la presenza di comunita' di emigrati emiliano-romagnoli.
e) La L.R. 25 agosto 1986, n. 30 "Intervento per la promozione della
pratica sportiva e delle attivita' motorie e ricreative nel tempo
libero" prevede, tra l'altro, il sostegno ad iniziative realizzate da
Enti locali della regione, da associazioni e privati relative a
scambi giovanili internazionali previsti nei Protocolli di intesa tra
i diversi Paesi o approvati dal Ministero degli Affari Esteri, in cui
sia espressamente prevista la reciprocita' da realizzarsi nel periodo
massimo di un biennio.
f) Vanno, infine, ricordate la L.R. 4 luglio 1983, n. 21 "Attivita'
di promozione economica ed istituzione della Commissione regionale
per le attivita' di promozione economica e fieristiche" che sostiene
programmi di promozione economica di enti e associazioni economiche
finalizzati all'attivazione di rapporti di collaborazione
economico-produttiva e per la partecipazione a manifestazioni
fieristiche e la L.R. n. 16 del 21 marzo 1995 "Promozione economica
dei prodotti agricoli ed alimentari regionali" che sostiene progetti
di promozione economica di prodotti regionali promossi da consorzi di
produttori.
Partecipazione a organismi interregionali sovranazionali
Un'analisi dell'azione della Commissione Europea in attuazione di
specifiche politiche comuni (coesione economico-sociale, ricerca,
ambiente, formazione professionale ed altre) evidenzia la tendenza
ormai a considerare la cooperazione interregionale e la
partecipazione di piu' partners europei, quale condizione
privilegiata e a volte vincolante per l'attuazione di programmi e
progetti cofinanziati dall'Unione Europea.
Accanto a queste iniziative e, in alcuni casi, a supporto di tali
attivita', sono stati creati nel corso di questi ultimi anni vari
organismi interregionali a carattere geografico e/o tematico.
Oltre alla propria partecipazione istituzionale al Comitato delle
Regioni, per il quale si ricorda il recente ingresso della Regione
quale membro titolare, la Regione Emilia-Romagna aderisce alla
Conferenza delle Regioni periferiche marittime d'Europa (CRPM), al
Centro delle Regioni Euromediterranee per l'Ambiente (CREA) e alla
Rete delle Aree e delle Citta' metropolitane (METREX).
Sulla base delle esperienze svolte in questi anni, e' in corso da
parte di numerose Regioni una riflessione sull'opportunita' di
razionalizzare e meglio finalizzare l'attivita' di tali organismi,
anche in relazione al ruolo che essi potrebbero assumere nella
gestione di alcuni programmi nel quadro dei nuovi orientamenti sui
fondi strutturali in corso di adozione da parte della Commissione
Europea.
Quadro dei rapporti in corso
Protocolli di collaborazione
L'attivita' regionale trova espressione, oltre che nel mantenimento
di rapporti e relazioni di scambio e di approfondimento delle
reciproche realta' con omologhe istituzioni europee ed extra-europee,
nella sottoscrizione di Protocolli di collaborazione che possono
riguardare materie di competenza regionale e che costituiscono un
quadro di riferimento per l'individuazione delle priorita' di azione
comune, dei soggetti attuatori degli interventi e delle modalita' di
realizzazione.
Regione Pays de la Loire (Francia)
Capoluogo: Nantes
Caratteristiche regionali:
situata fra l'Atlantico e il bacino di Parigi, la Regione dei Pays de
la Loire e' suddivisa in 5 Dipartimenti (Loire-Atlantique, Maine et
Loire, Mayenne, Sarthe e Vande'e). Ha una popolazione di 3 milioni di
abitanti con una densita' di 100 abitanti per kmq.
Protocollo di intesa siglato nel dicembre 1991 e rinnovato
nell'aprile 1995.
Settori di collaborazione:
- economia, ricerca, ambiente, istruzione, insegnamento e formazione,
analisi delle politiche.
Land Hessen (Germania)
Capoluogo: Wiesbaden
Caratteristiche regionali:
situata nella parte ovest della Germania centrale. Confina con il
Baden Wurttemberg, il Reno-Palatinato, il Nord-Reno Westfalia, la
Bassa Sassonia, la Turingia e la Baviera. Ha una popolazione di
5.660.000 abitanti ed e' suddivisa in 3 distretti amministrativi:
Darmstadt, Giessen, Kassel.
Protocollo di intesa siglato nel luglio 1992.
Settori di collaborazione:
- cultura, ricerca, tecnologia, economia, commercio, industria,
ambiente, educazione e servizi sociali.
Comunidad Valenciana (Spagna)
Capoluogo: Valencia
Caratteristiche regionali:
situata sul versante orientale della penisola iberica, ha una
popolazione di circa quattro milioni di abitanti, e' suddivisa in
quattro Province. Ha una vocazione fortemente agricola,
caratterizzata da un tessuto di PMI specializzate nei beni di
consumo. Anche il settore turistico e' molto sviluppato.
Protocollo siglato nel marzo 1992
Settori di collaborazione:
- scambi fra le rispettive municipalita', aziende, organizzazioni
nelle sfere economica, produttiva scientifica, tecnica, culturale.
Prefettura di Elbasan (Albania)
Capoluogo: Elbasan
Caratteristiche regionali:
la Prefettura di Elbasan e' divisa in 4 province: Elbasan, Peqin,
Librazhd e Gramsh. La Regione di Elbasan e' situata nella zona
centrale dell'Albania, ha una superficie di 3.292 kmq con una
popolazione di 259.196 abitanti. E' una delle aree piu' povere del
Paese.
Protocollo di intesa siglato nel dicembre 1996.
Settori di collaborazione:
- economia, attivita' produttive, ricerca scientifica e tecnica,
cultura e ambiente.
Regione Odessa (Ucraina)
Capoluogo: Odessa
Caratteristiche regionali:
situata nel sud dell'Ucraina e a confine con Moldavia, Romania,
Bulgaria e Turchia, ha circa 300 km di costa sul mar Nero. Il
territorio e' di 33.300 kmq circa che corrisponde al 5,5% del
territorio dell'Ucraina, ha una popolazione di 2.596.500 abitanti. La
Regione e' suddivisa in 26 distretti agricoli, 18 citta', 33 borghi
urbani, 1143 villaggi rurali.
Protocollo di intesa siglato nell'ottobre 1996.
Settori di collaborazione:
- scambi di informazioni su settori sociali, istituzionali e
produttivi, collaborazioni con organizzazioni sociali e culturali,
Enti locali e istituti di universita', progetti di cooperazione
piccole e medie imprese, ambiente agricoltura, artigianato, turismo,
cultura e formazione.
Cantone di Mostar (Bosnia Erzegovina)
Mostar e' citta' simbolo della guerra in ex-Jugoslavia. La citta' e'
stata amministrata dall'Unione Europea fino al luglio 1996 senza
riuscire ad ottenere il rispetto degli accordi previsti dall'accordo
di Dayton.
Protocollo di intesa siglato nell'autunno del 1996.
Settori di collaborazione:
- azioni di solidarieta', cooperazione decentrata, azioni di
rafforzamento istituzionale.
Prefettura di Ibaraki (Giappone)
Capoluogo: Mito
Caratteristiche regionali:
ha una popolazione di circa 3.000.000 di abitanti. Si affaccia sulla
costa sud orientale del Giappone per circa 180 km.
Protocollo siglato nel febbraio 1990.
Settori di collaborazione:
- collaborazione tra le rispettive municipalita' e realta'
economiche, produttive e culturali.
Provincia di Liaoning (Cina)
Capoluogo: Shenyang
Caratteristiche regionali:
Provincia del nord-est della Cina, ha una popolazione di 40.000.000
di abitanti. Conta 14 citta'. E' un polo industriale importante nel
settore dell'industria tramviaria, aeronautica, farmaceutica e
tessile.
Protocollo di collaborazione siglato nel 1987.
Settori di collaborazione:
- scambi imprenditoriali;
- collaborazione nel campo della medicina tradizionale cinese;
- assistenza tecnica nel campo del monitoraggio dell'inquinamento
ambientale.
Uruguay - Ministero della Sanita'
Accordo siglato nel settembre 1997 per la realizzazione di un
progetto di cooperazione tecnica nel settore dell'assistenza
sanitaria finalizzato a:
- cooperazione nell'elaborazione di un modello proprio di
decentramento della gestione della sanita' pubblica uruguacia in modo
da migliorare la qualita' dei servizi e delle condizioni lavorative
del personale, prendendo ad esempio le esperienze effettuate durante
l'avvio del processo di realizzazione di aziende sanitarie da parte
della Regione Emilia-Romagna;
- facilitare conoscenze dettagliate del modello pubblico
nell'organizzazione dei servizi assistenziali della Regione
Emilia-Romagna da parte del personale dirigente dell'Amministrazione
dei servizi della salute dello Stato dell'Uruguay.
Provincia dell'Eastern Cape e Western Cape (Sudafrica)
Caratteristiche regionali:
le Province sono il frutto della suddivisione della precedente
Provincia del Capo, che rappresentava la piu' grande regione
amministrativa del Paese, occupando piu' della meta' del territorio
sudafricano. Si tratta della Regione piu' meridionale di tutto il
continente africano, occupando la punta estrema del territorio
sudafricano che si affaccia sull'oceano Indiano a Est e sull'oceano
Atlantico a Ovest.
Provincia dell'Eastern Cape
Settori di cooperazione e solidarieta':
- promozione di attivita' economiche tra le comunita' svantaggiate,
volte allo sviluppo di un settore imprenditoriale piccolo, micro e
medio nell'economia;
- scambi di esperienze nel campo del sostegno istituzionale allo
sviluppo di piccole imprese e per la creazione di reti, con
particolare riguardo al settore agro-industriale e della pesca, delle
costruzioni, dell'abbigliamento e tessile, metalmeccanico e
turistico;
- trasferimento di know-how, promozione di joint ventures;
- promozione degli investimenti da parte di singole aziende e
consorzi dell'Emilia-Romagna;
- promozione della collaborazione tra enti di promozione e sviluppo
economico delle due Regioni, quali il Centro per il commercio estero
della Camera di Commercio dell'Emilia-Romagna e l'Agenzia di sviluppo
dell'Eastern Cape, ASTER e CITER;
- promozione della partecipazione a fiere ed eventi simili.
Provincia del Western Cape
Settori di collaborazione:
- scambio di informazioni e promozione di missioni
economico-commerciali, con la partecipazione a fiere sia di Camere di
Commercio che di singole aziende;
- collaborazione tra gli enti di promozione economica dei rispettivi
territori al fine di incoraggiare la cooperazione congiunta volta
alla creazione di joint-ventures;
- promozione della collaborazione tra le Camere di Commercio;
- assistenza tecnica allo sviluppo delle SME in Sudafrica e
promuovere lo scambio di esperienze;
- realizzazione di programmi di formazione nel campo delle tecnologie
alimentari, dell'industria agro-alimentare, dell'abbigliamento e del
tessile;
- promozione della collaborazione nei settori dell'agro-alimentare,
della trasformazione dei prodotti agricoli, del packaging,
dell'industria metalmeccanica e turistica;
- promuovere le collaborazioni economico-produttive tra imprese in
generale, con particolare riguardo ai sopracitati settori e
sottosettori.
Stato di San Paolo (Brasile)
Capoluogo: San Paolo
Caratteristiche regionali:
il territorio si estende su un'area di 248.256 Kmq con una
popolazione di 32.684.000 abitanti. Situato a sud del Paese, si
estende tra l'oceano Atlantico e il fiume Parana'.
Protocollo siglato nel novembre 1996.
Settori di collaborazione:
- favorire la realizzazione di joint ventures e trasferimenti
tecnologici tra imprese della Regione Emilia-Romagna e lo Stato di
San Paolo;
- trasferimento di studi e ricerche su nuove tecnologie nel settore
meccanico;
- collaborazione tra i reciproci sistemi fieristici, favorendo lo
scambio di esperti tra le Regione Emilia-Romagna e la Segreteria di
Stato alla scienza, tecnologia e sviluppo economico, l'interscambio
di delegazioni commerciali in occasione di specifiche fiere, cosi'
come l'organizzazione di seminari ed eventi di interesse comune;
- scambio di esperienze nel campo della formazione professionale e
dei servizi socio-sanitari;
- promozione di progetti nel campo della formazione, della ricerca e
dell'assistenza tecnica nel settore della pubblica Amministrazione;
- promozione della collaborazione con gli enti di sviluppo economico
del proprio territorio.
Contea di Cook (Stato dell'Illinois - U.S.A.)
Capoluogo: Chicago
Caratteristiche regionali:
situata al centro del Continente americano, ha un'area che comprende,
oltre alla citta' di Chicago un totale di 130 comuni e una
popolazione di oltre 5 milioni di abitanti.
Protocollo siglato nel marzo 1998.
Settori di collaborazione:
- scambi di conoscenze e stages
- organizzazione di incontri, seminari, convegni, conferenze, etc.
- organizzazione di missioni commerciali
- promozione degli investimenti e di attivita' di export-import
- assistenza e promozione alla partecipazione di eventi fieristici.
Voivodato di Breslavia (Polonia)
Capoluogo: Wroclaw
Caratteristiche regionali:
situata nella parte sud-occidentale della Polonia, occupa il 2%
dell'intera area nazionale ed e' popolata da circa un milione di
persone. Fanno parte del Voivodato 17 citta' e 908 comuni.
Protocollo siglato nel maggio 1998.
Settori di collaborazione:
produzione agricola ed agro-alimentare:
- sviluppo dei rapporti in campo commerciale e per promuovere la
creazione di joint-ventures fra piccole e medie imprese con
particolare attenzione all'agricoltura;
attivazione di contatti con le istituzioni culturali e scolastiche
operanti nei rispettivi territori:
- lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi per lo svago e il
tempo libero, il turismo e lo sport;
- la salvaguardia dell'ambiente e la tutela della natura;
- il settore sanitario con particolare riferimento alla prevenzione
della salute;
- il perfezionamento delle capacita' professionali dei lavoratori;
- l'elaborazione comune dei progetti da realizzare nei territori
delle parti che rientrino nell'ambito del sostegno finanziario da
parte dell'Unione Europea nell'ambito di programmi di cooperazione
interregionale.
Azioni di cooperazione e solidarieta' internazionale
- Albania: azioni nel settore socio-sanitario, per l'avvio di
attivita' economiche e a favore dei profughi del Kossovo.
- Palestina: interventi nel settore socio-sanitario e per l'avvio di
attivita' produttive.
- Vietnam Province di Thua Thien Hue', Quang Binh, Quang Tri:
interventi nel settore sanitario e di assistenza istituzionale.
- Brasile, Uruguay, Venezuela, Panama e Costa Rica: cooperazione in
campo psichiatrico con l'OMS-OPS - 1997/2000.
- Etiopia: cooperazione in campo socio-sanitario.
- Eritrea: cooperazione in campo socio-sanitario.
- Bosnia-Erzegovina: interventi per la ripresa delle attivita'
socio-economiche, nel settore socio-sanitario e culturale.
- Repubblica Srpska: interventi nel settore socio-sanitario.
- Cuba: interventi nel settore sanitario.
- Algeria: iniziative a favore delle donne e bambini vittime della
violenza.
Chiapas: iniziative in campo sanitario.
Saharaui: iniziative a sostegno della autosufficienza alimentare.
Piano di lavoro 1999/2000
Introduzione
La presente proposta di Piano individua per il periodo 1999/2000 i
territori prioritari dell'azione regionale in ambito europeo ed
internazionale, al fine di predisporre uno strumento di
armonizzazione delle numerose azioni di promozione che vari settori
dell'Amministrazione svolgono in campo internazionale ed al contempo
proporre al sistema delle Autonomie locali un quadro di riferimento
delle principali collaborazioni internazionali ed europee della
Regione Emilia-Romagna.
Il Piano rappresenta sinteticamente le principali azioni in corso e
in progetto da parte delle Direzioni regionali in campo
internazionale ed e' frutto del lavoro di coordinamento svolto
nell'ambito del gruppo di lavoro Interdirezioni sulle attivita' di
rilievo internazionale, costituito con determinazione n. 9787 del 31
ottobre 1997 del Direttore generale alla Presidenza della Giunta.
Il Servizio Politiche europee e Relazioni internazionali assicurera'
inoltre ai Comuni ed alle Province della regione, se richiesto, un
supporto operativo per l'individuazione, ai fini dell'attuazione di
gemellaggi istituzionali, di Comuni e realta' locali nelle regioni
europee ed in modo particolare nelle Regioni partner.
Priorita' nell'ambito dell'Unione Europea
Francia - Pays de la Loire
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- collaborazione su progetti nei settori turistico-culturale,
formazione professionale e scuola, programmazione e pianificazione,
agricoltura;
- scambio di informazioni sulle politiche del sistema del trasporto,
dell'organizzazione portuale, di bilancio, delle attivita' produttive
e promozionali all'estero;
- supporto ai rispettivi Comuni per la ricerca di partners.
Germania - Land Hessen
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- realizzazione di iniziative congiunte sui temi della pace e del
disarmo, in relazione alla partecipazione alla costituenda Fondazione
della "Scuola di pace di Montesole del Land Assia";
- realizzazione di iniziative congiunte sulla Palestina (mostra sui
progetti e progetto congiunto);
- supporto ai rispettivi Comuni per la ricerca di partners;
- prosecuzione della collaborazione presso l'ufficio di Bruxelles e
promozione di iniziative di riflessione su tematiche comunitarie di
comune interesse;
- prosecuzione collaborazione nell'ambito del Comitato delle Regioni;
- collaborazione nel settore economico-produttivo;
- scambi di esperienze sulle politiche regionali (in particolare
famiglia e donne).
Gran Bretagna - Londra
Manifestazione promozionale dell'Emilia-Romagna in collaborazione con
la Consulta per l'emigrazione.
Priorita' nell'ambito extra Unione Europea
AREA BALCANICA
Albania - Prefettura di Elbasan
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- realizzazione di un programma di formazione ed assistenza tecnica
nel settore della meccanizzazione agricola;
- programmi di assistenza istituzionale alle autorita' locali ed agli
organismi della societa' civile.
Saranno inoltre promosse azioni mirate al consolidamento dei progetti
in corso a favore della popolazione albanese e delle istituzioni
albanesi, incentivando e favorendo l'attivazione di gemellaggi da
parte di Enti locali emiliano-romagnoli con omologhe realta' albanese
e kossovare.
Kossovo
- interventi a favore delle fasce piu' deboli della popolazione:
infanzia, donne ed anziani, in stretto collegamento con l'azione
svolta dai Ministeri competenti e in relazione al positivo esito
della messa in sicurezza dell'area da parte della forza
internazionale di pace;
- coordinamento delle azioni poste in essere da organizzazioni non
governative ed Enti locali dell'Emilia-Romagna.
Bosnia-Erzegovina
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- implementazione dell'attivita' dell'incubatore realizzato nella
citta' di Mostar;
- rafforzamento dell'imprenditoria giovanile collegata alla
telematica ed alla musica;
- azioni positive a favore della popolazione anziana.
EST EUROPA
Ucraina - Regione di Odessa
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- ricerca di finanziamenti comunitari sul programma di collaborazione
oggetto degli accordi interregionali.
Bielorussia
Linee di collaborazione:
- progetti a favore dei portatori di handicap minore.
AREA MEDITERRANEA
Palestina
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- promozione di un programma/Paese, in collaborazione con Enti locali
dell'Emilia-Romagna e ONG per lo sviluppo di azioni di cooperazione
decentrata a favore di Enti locali palestinesi;
- realizzazione di un progetto di appoggio alla creazione e sviluppo
di microimprese agricole femminili nel Distretto di
Jenin-Cisgiordania;
- realizzazione di un progetto di sostegno e sviluppo di due centri
per portatori di handicap psico-fisico nel Distretto di Hebron;
- realizzazione di un programma di formazione professionale per
disabili a Beit-Jala.
AFRICA
Tunisia/Marocco
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- realizzazione di un progetto rivolto agli immigrati provenienti da
Tunisia e Marocco presenti sul territorio regionale. Individuazione
di forme di intervento tese ad agevolare sia l'integrazione delle
diverse culture che il reinserimento nel contesto socio-economico del
Paese di origine.
Algeria
Prosecuzione collaborazione avviata con le ONG algerine, in
particolare riferimento alla possibilita' di allargare la
partecipazione alla rete delle donne del Mediterraneo gia'
costituita.
Saharaui
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- promozione di imprese femminili.
SUDAFRICA
Province dell'Eastern Cape e del Western Cape
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- azioni specifiche di promozione economica a cura delle associazioni
economiche. Sono numerosi i settori produttivi per i quali esistono
opportunita' di collaborazione con il Sudafrica sia dal punto di
vista della commercializzazione che del trasferimento tecnologico:
agroindustria, packaging, meccanica strumentale, edilizia ed
abbigliamento;
- realizzazione di una iniziativa promozionale dell'Emilia-Romagna a
Johannesburg e Citta' del Capo in collaborazione con la Consulta per
l'emigrazione.
Etiopia/Eritrea
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- realizzazione di progetti nel settore socio-sanitario, agricolo e
per il reinserimento nella vita sociale e lavorativa delle fasce piu'
deboli della popolazione.
NORD AMERICA
Mostra e triennale di architettura L'altra modernita' - Comitato A
Vision of Europe-Bologna-Chiacago-Washington, New York, San
Sebastian, Oslo, Varsavia (2000-2001).
Contea di Cook (Stato dell'Illinois)
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- prosecuzione degli scambi di delegazioni imprenditoriali a cura
delle associazioni economiche. L'area di Chicago e' una delle piu'
interessanti per il settore delle macchine agricole, per l'industria
alimentare, per le macchine utensili, per la subfornitura ed i
packaging. La Contea di Cook, che riserva una particolare attenzione
allo sviluppo delle PMI, ha tra l'altro attivato un desk
Emilia-Romagna in grado di fornire alle imprese locali informazioni
sulla nostra Regione.
AMERICA LATINA
Argentina - Buenos Aires
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- sigla Protocollo di collaborazione con l'Universita' di Bologna e
la Segreteria dell'Industria, Commercio e Lavoro della citta' di
Buenos Aires per il conferimento di borse di studio al fine di
promuovere la partecipazione di studenti di entrambi di Paesi al
Master in relazioni internazionali Europa-America Latina, concordare
e organizzare stages per gli studenti del Master in entrambi i Paesi,
promuovere ricerche congiunte sulla cooperazione tra PMI e sul
sostegno istituzionale a livello regionale e nazionale, promuovere un
programma di missioni tecniche per lo sviluppo di stages ed attivita'
di assistenza tecnica ad imprese ed istituzioni di entrambi i Paesi;
- attivazione di un'antenna della Regione Emilia-Romagna presso
l'Ufficio ICE (Istituto per il commercio estero) di Buenos Aires con
l'intento di costituire un terminale in loco per favorire la presenza
emiliano-romagnola e creare opportunita' per il sistema regionale. La
meccanica agricola e strumentale, l'agroindustria, il packaging sono
i settori emiliano-romagnoli per i quali esistono in Argentina le
maggiori possibilita' di espansione;
- partecipazione all'iniziativa Immagine d'Italia promossa dal
Governo italiano.
Provincia di Rio Negro
Collaborazione nel campo della salute mentale.
Cile
Manifestazione per il novantacinquesimo anniversario di emigrazione a
Capitan Pastene, in collaborazione con la Consulta per l'emigrazione.
Chiapas
Azione a sostegno del programma energia idroelettrica elaborato dal
Centro universitario di ricerca sui PVS dell'Universita' La Sapienza.
Brasile, Uruguay, Venezuela, Panama e Costarica
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- prosecuzione del programma che prevede l'invio di esperti dei
servizi psichiatrici della regione in cinque Paesi dell'America
Latina e l'ospitalita' ad operatori latino-americani in
Emilia-Romagna per la visita e la conoscenza dei servizi psichiatrici
nella nostra regione.
Uruguay
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- scambio per attivita' seminariali di esperti e di consulenti
dell'Assessorato alla Sanita' e del Ministero di Salute Pubblica
dell'Uruguay nel campo della programmazione e organizzazione e
gestione dell'assistenza sanitaria.
Venezuela/Messico
Iniziativa promozionale dell'Emilia-Romagna in collaborazione con la
Consulta per l'emigrazione.
Cuba
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- partecipazione al programma di sviluppo umano promosso dall'UNDP
che verra' realizzato nelle citta' di Pinar del Rio e Granma dai
Comitati all'uopo costituitisi nel nostro territorio.
ASIA
Vietnam - Province di Thua Thien Hue', Quang Tri e Quang Binh
Linee di collaborazione da proseguire e/o da attivare:
- prosecuzione del progetto di assistenza istituzionale ai Comitati
popolari che prevede attivita' di assistenza e formazione agli uffici
di sviluppo socio-economico delle tre Province (SDO) e la
prosecuzione delle attivita' di finanziamento di micro-progetti col
sistema del fondo rotativo, gia' avviato negli scorsi anni;
- realizzazione del Programma Italian Medical equipment operation
promossa dall'Ufficio XVI (aiuti di emergenza) del Ministero Affari
Esteri e realizzata in collaborazione con la Provincia di Bolzano
tesa a rifornire 12 ospedali vietnamiti col recupero di attrezzature
sanitarie dismesse nella Provincia di Bolzano e nella regione
Emilia-Romagna.
India
Attivazione di un'antenna della Regione Emilia-Romagna presso
l'Ufficio ICE (Istituto per il commercio estero) di Nuova Delhi con
l'intento di costituire un terminale in loco per favorire la presenza
di imprese emiliano-romagnole e creare opportunita' per il sistema
regionale.
L'imballaggio, le macchine per l'industria alimentare e utensili,
l'autocomponentistica, l'abbigliamento, il biomedicale e l'industria
ceramica sono i settori emiliano-romagnoli per il quali esistono in
India le maggiori possibilita' di espansione.
ALLEGATO B)
Contributi agli Enti locali dell'Emilia-Romagna per gemellaggi -
artt. 3 e 5, L.R. 18/97 - Criteri e modalita' per la concessione di
contributi per l'anno 1999
a) Criteri generali/Obiettivi
Con la recente adozione della L.R. 18/97 la Regione Emilia-Romagna ha
inteso valorizzare l'attivita' svolta sotto il profilo delle
relazioni internazionali a vario titolo da numerosi settori
dell'Amministrazione regionale, ponendo al servizio delle Autonomie
locali della regione il proprio sistema di relazioni in ambito
europeo ed internazionale nell'ottica di favorire e promuovere anche
a livello locale l'ulteriore sviluppo di azioni ed iniziative di
collaborazione internazionale. A tal fine la Giunta regionale approva
annualmente il Piano di interventi ed iniziative nell'ambito delle
relazioni internazionali che individua le priorita' territoriali e
gli ambiti di collaborazione e cooperazione internazionale
dell'azione regionale.
Il Piano costituisce lo strumento di riferimento per ampliare tali
collaborazioni ai numerosi settori della societa' regionale che da
tempo hanno attivato collaborazioni europee ed internazionali sia
nell'ambito di programmi di cooperazione interregionale finanziati
dalla Commissione Europea sia nell'ambito di rapporti di cooperazione
e solidarieta' internazionale. In tale ottica si colloca la
destinazione di una quota di risorse regionali al fine di promuovere
ed incentivare l'attivazione di nuovi rapporti di gemellaggio e lo
sviluppo di rapporti di gemellaggio gia' esistenti tra Enti locali
dell' Emilia-Romagna ed Enti locali europei ed extra-europei. A tal
fine la Regione stabilisce annualmente modalita' e procedure per la
presentazione di richieste di contributo da parte di Enti locali
della regione, ai sensi degli artt. 3 e 5 della citata legge.
b) Destinatari dei contributi
I contributi sono riservati agli Enti locali della regione
Emilia-Romagna.
c) Modalita' di presentazione delle richieste
Le richieste dovranno pervenire, sulla base del fac-simile allegato,
facente parte integrante della presente deliberazione, al Servizio
Politiche europee e Relazioni internazionali della Regione
Emilia-Romagna, Viale Aldo Moro n. 52 - 40127 Bologna, in busta
chiusa e dovranno recare la firma del legale rappresentante
dell'Ente, entro il 30/9/1999.
Entro tale termine il Servizio Politiche europee e Relazioni
internazionali fornira' la propria assistenza, se richiesta, nella
ricerca e selezione dei partner per gli Enti locali
dell'Emilia-Romagna interessati ad attivare nuovi gemellaggi con
realta' omologhe dei territori partner della Regione Emilia-Romagna
ricomprese nel sopracitato Piano.
La richiesta dovra' essere corredata da:
I) una copia della deliberazione del Consiglio dell'Ente locale nella
quale deve risultare l'Ente locale scelto per il gemellaggio, come
pure l'assenso dell'Ente locale gemellato;
II) una relazione contenente il programma delle attivita' previste;
III) il preventivo dettagliato delle spese.
d) Finanziamento
Il contributo regionale non puo' superare il 25% delle spese o il 50%
per gli Enti locali con meno di 10.000 abitanti. Le iniziative che
saranno presentate di cui al punto 4) dei criteri di valutazione
saranno finanziate solo nel caso in cui residueranno delle risorse
finanziarie sul Cap. 2665 "Iniziative per la promozione
dell'integrazione europea e la collaborazione tra i popoli di tutti i
continenti (L.R. 27 giugno 1997, n. 18)" del Bilancio per l'esercizio
finanziario 1999.
e) Aree prioritarie
Saranno considerate prioritarie le seguenti aree geografiche:
Albania
Kossovo
Palestina
Pays de la Loire (Francia)
Land Hessen (Repubblica Federale Tedesca).
f) Criteri di valutazione
Verranno prese in considerazione le iniziative di particolare valore
e significato relative alle sottoelencate tipologie d'intervento e
sara' data priorita' a quelle redatte sulla base del seguente ordine
decrescente dei criteri di valutazione:
1) assistenza e cooperazione istituzionale (iniziative di formazione
e assistenza tecnica agli Enti locali gemellati, scambi di
esperienze) e cooperazione allo sviluppo, nelle zone prioritarie di
cui al precedente punto e);
2) assistenza e cooperazione istituzionale (iniziative di formazione
e assistenza tecnica degli Enti locali gemellati, scambi di
esperienze) e cooperazione allo sviluppo nelle aree per le quali
sussistono i protocolli di collaborazione istituzionale di cui al
Piano regionale di interventi e d'iniziative nell'ambito delle
relazioni internazionali, che si svolga all'interno di una
pluriennale e continuativa attivita' di collaborazione fra l'Ente
locale richiedente e l'Ente locale estero interessato;
3) iniziative nelle zone comprese nel sopracitato Piano regionale,
coivolgenti un insieme integrato di attivita' (economiche, culturali,
sociali ...) atte a favorire in misura determinante la collaborazione
fra importanti settori delle rispettive realta' sociali ed
economiche;
4) iniziative nell'ambito di gemellaggi gia' esistenti e/o per
promuovere gemellaggi in aree non ricomprese nel sopracitato Piano.
Non saranno considerate ammissibili spese di viaggio inerenti
missioni di amministratori e dipendenti degli Enti locali italiani,
salvo che per missioni di dipendenti nell'ambito di attivita' di
assistenza o cooperazione tecnica.
La Regione, con atto della Giunta di proposta al Consiglio,
definisce, sulle risultanze di una istruttoria formulata dai propri
uffici sulla base dei criteri di priorita' stabiliti con il presente
provvedimento, l'elenco delle iniziative ammesse a contributo,
l'importo considerato ammissibile per ogni iniziativa, l'elenco dei
contributi concessi, nonche' le iniziative non ammissibili.
I contributi verranno determinati in relazione alle disponibilita' di
cui al Capitolo 02665 "Iniziative per la promozione dell'integrazione
europea e la collaborazione tra i popoli di tutti i continenti (L.R.
27 giugno 1997, n. 18)", alla dimensione demografica dell'Ente,
nonche' del piano economico-finanziario dell'iniziativa fino ad un
massimo del 25% delle spese o del 50% per gli Enti locali con meno di
10.000 abitanti. In ogni caso non potranno essere ammessi a
contributo progetti che determinino un contributo regionale inferiore
a Lire 2.000.000 e superiore a Lire 20.000.000.
La rendicontazione formale economico-finanziaria da produrre alla
Regione per la liquidazione delle somme concesse dovra' elencare
eventuali altri contributi ottenuti.
Saranno effettuate riduzioni dei contributi concessi qualora,
realizzata l'iniziativa, le spese sostenute risultassero inferiori
all'importo preventivato e saranno ricalcolati sul costo effettivo in
base alla stessa percentuale utilizzata per il calcolo del contributo
sul costo ammissibile, tenuto conto dell'intero piano finanziario
dell'iniziativa.
I contributi concessi saranno revocati qualora si verifichi che
l'iniziativa non sia stata realizzata o nei casi in cui non esista
corrispondenza con il progetto presentato ed ammesso ai finanziamenti
regionali.
Fac-simile da compilare in doppia copia ed inviare con le modalita'
previste al punto c) alla Regione Emilia-Romagna
raccomandata postale o a mano
data,
Servizio Politiche
europee e Relazioni internazionali
Regione Emilia-Romagna
Viale A. Moro n. 52
40127 Bologna
Richiesta di contributo L.R. 18/97, artt. 3 e 5 "Iniziative per la
promozione dell'integrazione europea e la collaborazione tra i popoli
di tutti i continenti" - anno 1999
(Denominazione dell'Ente)
Via/Piazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . n.
c.a.p. . . . . . localita' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Provincia
tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . fax
partita IVA
Nome della persona che segue la pratica
e suo recapito telefonico
e-mail
Il sottoscritto
in qualita' di
vista la L.R. 27 giugno 1997, n. 18, artt. 3 e 5,
chiede
un contributo regionale per:
a) la realizzazione di un gemellaggio con (denominazione dell'Ente
locale) . . . . . . . . . . . . . . (Paese) . . . . . . . . . . . . .
b) la prosecuzione dei rapporti di gemellaggio gia' in corso con
(denominazione dell'Ente locale) . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(Paese) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . .
A tal fine dichiara che per la medesima iniziativa non e' stata
presentata domanda di contributo ad altri Enti oppure, in caso
affermativo, indicare quali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . .
A tal fine allega:
a) una copia della deliberazione del Consiglio dell'Ente locale nella
quale deve risultare l'Ente locale scelto per il gemellaggio, come
pure l'assenso dell'Ente locale gemellato;
b) una relazione contenente il programma delle attivita' previste;
c) il preventivo dettagliato delle spese, con l'indicazione dei
soggetti pubblici o privati coinvolti nelle iniziative.