COMUNICATO DEL DIRETTORE GENERALE PRESIDENZA DELLA GIUNTA
Elenco dei progetti di servizio civile inseriti nella sperimentazione regionale, di cui alla delibera della Giunta 2222/97 ed al Protocollo d'intesa sottoscritto col Ministero della Difesa in data 27/6/1998 *** ALLEGATO FOTOGRAFATO *** RICHIEDERE COPIA ALL'UFFICIO BOLLETTINO
Gruppo di lavoro degli esperti per
la sperimentazione regionale del servizio civile
Dopo accurato esame effettuato nelle precedenti riunioni, a seguito
di convocazione disposta dal Responsabile del progetto regionale,
Gian Franco Ricco', il gruppo di lavoro degli esperti per la
sperimentazione regionale del servizio civile si e' riunito:
A) il giorno 20 del mese di maggio dell'anno 1998, alle ore 15,
presso la sede regionale di Bologna, in Viale Aldo Moro n. 52, nelle
persone dei signori:
Antonelli Giulia, Braccesi Cosimo, Colicelli Carla, Lupi Gianni,
Ricco' Gian Franco, Savi Tullio
risultavano assenti giustificati i signori:
Alessandrini Alessandro, Battistelli Fabrizio, Battistoni Lea,
Bronzoni Eleonora, Ceglia Anton Guido, Guerra Patrizia, Mainetti
Maurizio, Morigi Govi Cristiana, Pisauri Nazzareno
ed ha approvato i progetti degli Enti: Comune di Bologna, Comunita'
Montana Alta e Media Valle del Reno di Vergato, Protezione civile
della Regione Emilia-Romagna, Comune di Carpi, Comune di Modena,
Comune di Montefiorino, Comune di Nonantola, Comunita' Montana
dell'Appennino Modena Est (Parco dei Sassi di Roccamalatina),
Provincia di Parma, Consorzio dei Servizi Sociali (Comuni di Cervia,
Ravenna, Russi e Azienda Unita' sanitaria locale), Comune di
Castelnovo ne' Monti, Comune di Reggio Emilia, Arci nuova
associazione di Rimini;
B) il giorno 3 del mese di luglio dell'anno 1998, alle ore 10,30,
presso la sede regionale di Bologna, in Viale Aldo Moro n. 52, nelle
persone dei signori:
Alessandrini Alessandro, Ansaloni Mario, Antonelli Giulia,
Battistelli Fabrizio, Bonini Giorgio, Braccesi Cosimo, Bronzoni
Eleonora, Ceglia Anton Guido, Colicelli Carla, D'Altri Guido,
Gianotti Annassunta, Guaragnella Giuseppe, Rainone Angelo, Ricco'
Gian Franco, Savi Tullio
risultavano assenti giustificati i signori:
Battistoni Lea, Lupi Gianni, Mainetti Maurizio, Morigi Govi
Cristiana,
ed ha approvato i progetti degli Enti: Arci-Legambiente, FACE
(Associazione Famiglie Cerebrolesi), Provincia di Piacenza,
Associazione Papa Giovanni XXIII, Caritas, ANFFAS (Associazione
Nazionale Famiglie, Fanciulli e Adulti Subnormali), Arci - Pubblica
Assistenza Croce Blu - Caritas Diocesana di Modena, Istituto San
Giuseppe di Rimini;
come risulta agli atti conservati presso la segreteria del gruppo
stesso.
La situazione complessiva dei progetti approvati dal gruppo degli
esperti viene di seguito presentata a cura del Coordinatore tecnico
scientifico del gruppo, Tullio Savi, e del Responsabile del progetto
regionale, Gian Franco Ricco'.
I progetti di servizio civile inseriti
nella sperimentazione regionale
Vista la deliberazione della Giunta regionale 2222/97, relativa
all'approvazione del progetto di massima per lo sviluppo e la
valorizzazione del servizio civile in Emilia-Romagna;
viste le determinazioni del Direttore generale alla Presidenza della
Giunta 10660/97 e 5775/98, con le quali e' stato costituito il gruppo
di lavoro degli esperti per realizzare il progetto regionale
sperimentale per il servizio civile e sono stati fissati i compiti,
le attribuzioni e le modalita' di svolgimento dell'attivita' del
gruppo stesso;
richiamato, in particolare, il compito attribuito al gruppo di lavoro
di strutturare ed implementare una banca dati dei progetti di
servizio civile;
considerato, in conformita' alla deliberazione di Giunta regionale
2222/97, che il campione dei progetti di servizio civile da inserire
nella sperimentazione regionale debba essere individuato dal
precitato gruppo di lavoro;
- che, per la predetta finalita', il gruppo degli esperti ha ritenuto
di dotarsi della scheda di valutazione dei progetti, che si allega,
indicante l'ipotesi sperimentale dei contenuti ritenuti necessari per
la buona qualita' del servizio civile;
- che il lavoro di valutazione ha comportato l'esame e la verifica
del contenuto dei progetti di servizio civile in relazione:
A) alla formazione di un campione costituito da progetti riguardanti
attivita' di solidarieta' sociale, di tutela, valorizzazione e
fruizione del patrimonio culturale, artistico ed ambientale, di
protezione civile, di cultura della pace e di cooperazione
internazionale, con esclusione dei progetti inerenti impieghi
burocratico-amministrativo degli obiettori di coscienza, in
sostituzione di personale assunto o da assumere per obblighi di legge
o per norme statutarie organiche dell'Ente presso cui l'obiettore
debba prestare servizio civile;
B) all'esatta individuazione degli obiettivi e delle finalita' di
interesse collettivo dei progetti stessi, nel convincimento che le
comunita' locali debbano essere le maggiori fruitrici del servizio
civile;
C) alla definizione dei compiti e degli aspetti formativi degli
obiettori di coscienza impiegati nei progetti, in quanto il servizio
civile debba essere occasione di formazione e di crescita personale
degli obiettori stessi, per favorire il loro inserimento sociale
nella comunita';
- che sulla base dei criteri sopra esposti si e' utilizzato, come
guida, la scheda di valutazione dei singoli progetti da inserire
nella banca dati, di cui si e' fatto riferimento in precedenza;
dato atto che per molti progetti sono state richieste delle
integrazioni alle quali gli Enti hanno risposto, prevalentemente, in
maniera esaustiva, configurando in questo modo la costruzione del
campione avvenuta mediante un fitto confronto di idee, esperienze,
suggerimenti;
rilevata, in relazione a quanto precede, la rispondenza dei progetti
di servizio civile ai sopra indicati criteri selettivi ovvero
l'incompletezza e l'impossibilita' di realizzare taluni progetti;
ritenuto utile l'inserimento nel campione anche dei progetti e delle
attivita' di servizio civile che, presentando rispondenza agli
obiettivi della sperimentazione, abbiano richiesto una partecipazione
esclusivamente ad alcune fasi del progetto regionale, di seguito
specificate:
- verifica delle schede di valutazione dei progetti di servizio
civile;
- programma di formazione dei responsabili gestionali del servizio
civile e rilascio della certificazione di competenza;
- programma di formazione degli obiettori di coscienza;
- certificazione dei crediti formativi agli obiettori di coscienza;
- monitoraggio e verifica dei risultati del servizio civile;
ribadito che la concreta partecipazione alla sperimentazione della
Regione e' subordinata alla accettazione delle finalita' della
sperimentazione stessa ed, in particolare, che ogni progetto avra' un
operatore responsabile della sua gestione quale punto di riferimento
costante degli obiettori di coscienza;
dato atto, infine, che alla validazione del campione dei progetti che
costituiscono la banca dati sperimentale seguira' la selezione dei
giovani da segnalare al Ministero della Difesa per il loro impiego
nei precitati progetti, selezione che verra' effettuata sulla base
della residenza, delle competenze di studio e/o di lavoro, delle
preferenze per settore di impiego degli obiettori;
su proposta del Coordinatore tecnico scientifico del gruppo di
lavoro, dott. Tullio Savi;
risultano approvati
1) l'elenco dei progetti di servizio civile, suddivisi per territorio
provinciale, da inserire nella banca dati della sperimentazione
regionale, a cui verranno destinati gli obiettori di coscienza
selezionati dalla Regione Emilia-Romagna in base al Protocollo di
collaborazione con il Ministero della Difesa:
Ente gestore Titolo progetto Numero addetti Oggetto
Territorio della provincia di Bologna
Comune di Bologna - Settore socio-sanitario
Bologna Sicura
obiettori 90 ragazze volontarie 50 Affiancamento agli
operatori per individuare situazioni sociali critiche e promuovere
reti di monitoraggio nei quartieri.L'azione si svolge di concerto
con le "antenne" dei quartieri, in chiave di analisi, segnalazione,
piu' che d'intervento diretto
Comune di Bologna - Settore socio-sanitario
Cimitero "Certosa"
30
Affiancamento nell'inventario dei monumenti del cimitero della
Certosa e nella programmazione degli interventi di restauro. Aiuto
nel ripristino degli spazi agibili della Certosa.
Comune di Bologna
"Bologna Sicura-Amica"
30
Affiancamento agli operatori della qualita' urbana per il
monitoraggio e la sistemazione dei beni artistici minori e degli
spazi di relazione
Comune di Bologna - LIBRA - Economia Lavoro
Monitoraggio Microimprese
5
Affiancamento a consulenti senior per seguire la crescita di piccole
imprese sia con assistenza in aula che con consulenza sul campo.
L'obiettivo e' quello di aiutare dei giovani a creare posti di lavoro
attraverso l'apertura di nuove imprese
Comunita' Montana Alta e Media Valledel Reno - Vergato (BO)
Sistema di Protezione civile
6
Protezione civile dell'alta e media valle del Reno - Collaborazione
ai piani di Protezione civile e alla strutturazione delle reti di
comunicazione e collegamento. Censimento zone a rischio;
applicazioni informatiche.
FACE (Associazione Famiglie Cerebrolesi)
Centro di ascolto e aiuto alla famiglia
1
Centro di ascolto e aiuto alla famiglia con servizio di accoglienza,
assistenza domiciliare, accompagnamento, vacanze ecc.
Legambiente ARCI sede di Bologna
Progetto sulla qualita' ambientale
8
Monitoraggio ambientale per determinare gli aspetti di pregio e di
degrado del quartiere Mazzini di Bologna: e' una attivita' di
rilevazione di concerto con gli operatori di quartiere
Regione Emilia-Romagna Servizio protezione civile
Centro di documentazione delle attivita' di Protezione civile
1
Collaborazione all'aggiornamento dell'archivio e del centro di
documentazione delle attivita' di protezione civile - Raccolta della
documentazione relativa alle attivita' svolte e predisposizione di
schede riepilogative.
Regione Emilia-Romagna Servizio Protezione civile
Centro operativo
4
Partecipazione all'attivazione della sala operativa; si tratta di
svolgere attivita' di preparazione e pianificazione di emergenza e
coordinamento delle strutture regionali in seguito a calamita'.
L'azione consiste in raccolta e gestione dei dati, concorso ad
iniziative in caso di emergenza.
Regione Emilia-Romagna Servizio Protezione civile
Previsione e prevenzione dei rischi
11
Partecipazione alle attivita' contenute all'interno del programma
regionale e provinciale di previsione e prevenzione dei rischi (Legge
225/92 e L.R. 45/95) - Il programma prevede la raccolta,
l'elaborazione e redazione cartografica con strumenti informatici,
dei dati di pericolosita' nella regione: i giovani collaboreranno con
gli esperti in questa attivita' e saranno impiegati nelle diverse
sedi territoriali: 1 a Piacenza, 1 a Parma, 1 a Reggio Emilia, 1 a
Modena, 3 a Bologna, 1 a Ferrara, 1 a Ravenna, 1 a Forli' e 1 a
Rimini.
Territorio della provincia di Modena
Comune di Carpi
"Citta' Fiorita"
8
Collaborazione alla progettazione di interventi sul verde pubblico e
privato con il coinvolgimento della cittadinanza nella manutenzione
delle aree verdi e con interventi di miglioramento dell'arredo urbano
Ente gestore Titolo progetto Numero addetti Oggetto
Comune di Carpi
Archivi storici
12
Attivazione e coordinamento degli archivi storici cittadini per
ripristinare l'usufruibilita' dei materiali di enti, parrocchie, ecc.
Comune di Carpi
Percorsi della Memoria
26
Collaborazione alla manutenzione del campo di concentramento di
Fossoli, alla valorizzazione e implementazione di quel museo,
assistenza alle visite guidate, alla produzione di materiale
documentale ed alle attivita' complementari di promozione e nelle
scuole
Comune di Carpi
Restauro opere
10
Affiancamento degli esperti nel restauro e recupero delle opere di
interesse culturale giacenti nei magazzini
Comune di Modena - Coordinamento Handicap
Aiuto ai disabili
15
Aiuto alle persone per favorire l'integrazione sociale dei disabili,
di concerto con il volontariato. La formula OdC + volontari
costituisce il fulcro del progetto
Comune di Montefiorino
Percorsi della Memoria
2
Collaborazione alla gestione ed alla implementazione del Museo della
Repubblica di Montefiorino e dei reperti storici della Liberazione.
Questa attivita' si connette, come "percorso della memoria", a quelle
di Carpi e di Nonantola. Comprende anche l'organizzazione di
itinerari e di visite guidate.
Comune di Nonantola
Percorsi della Memoria
15
Collaborazione alla creazione e gestione di una "casa comune" delle
culture e delle religioni presso Villa Emma. Si tratta di una
attivita' di ricerca e documentazione volta alla costruzione e
all'aggiornamento di una biblioteca. L'attivita' fa parte, come
"percorso della memoria", dello stesso itinerario che comprende Carpi
e Montefiorino.
Comunita' Montana dell'Appennino Modena Est
Parco dei Sassi di Roccamalatina
5
Collaborare a rendere fruibili i beni ambientali ed artistici del
Parco. L'attivita' comprende l'accompagnamento dei portatori di
handicap nelle visite, l'affiancamento per la manutenzione idraulico
forestale e degli orti botanici. Il progetto ambisce a costruire un
prototipo del servizio civile nei parchi regionali.
Territorio della provincia di Parma
ARCI - Legambiente sede di Parma
Progetto sulla qualita' ambientale
8
Monitoraggio ambientale per determinare gli aspetti di pregio e di
degrado del quartiere 7a circoscrizione Montanaro-Vigatto (PR), in
collaborazione con gli addetti comunali.
Provincia di Parma
La Via Francigena
50
E' un progetto che coinvolge i Comuni parmensi dislocati lungo il
percorso della Via Francigena medievale. Gli OdC dovranno affiancare
gli operatori provinciali e comunali nell'inventario dei beni
culturali e ambientali, nel loro restauro, nella loro custodia e
nella gestione delle visite, degli itinerari, nella preparazione di
materiale di promozione ed accompagnamento.
Territorio della provincia di Piacenza
Provincia di Piacenza
La Via Francigena
57
E' un progetto che coinvolge i Comuni piacentini dislocati lungo il
percorso della Via Francigena medievale. Gli OdC dovranno affiancare
gli operatori provinciali e comunali nell'inventario dei beni
culturali e ambientali, nel loro restauro, nella loro custodia e
nella gestione delle visite, degli itinerari, nella preparazione di
materiale di promozione ed accompagnamento.
Ente gestore Titolo progetto Numero addetti Oggetto
Territorio della provincia di Ravenna
Consorzio dei Servizi sociali (USL, Comunidi Ravenna, Cervia e
Russi)
Servizi di assistenza integrati
104
Collaborazione all'assistenza articolata in 7 settori di intervento:
assistenza domiciliare, strutture per anziani, strutture per
portatori di handicap, attivita' per minori, scuola e progetti
estivi, centro per le famiglie, servizi centrali e settore adulti
Territorio della provincia di Reggio Emilia
Comune di Castelnovo ne' Monti
Assistenza
4
Si tratta di partecipare a due servizi distinti: assistenza agli
anziani, servizi scolastici per l'infanzia
Comune di Castelnovo ne' Monti
Pietra di Bismantova
7
Collaborazione al ripristino delle strade di accesso e della
segnaletica per valorizzare e tutelare le peculiarita' ambientali,
della flora e fauna. L'area interessata e' vocata all'ampliamento dei
parchi regionali nella zona
Comune di Reggio Emilia
Biblioteca "Panizzi"
8
Collaborazione alla unificazione e alla informatizzazione dei
Cataloghi librari, costituendo un Catalogo unico
Comune di Reggio Emilia
Musei civici
8
Collaborazione alla nuova strumentazione inventariale per i Musei
civici, per ridurre ad un unico strumento omogeneo l'intera attuale
strumentazione inventariale dei Musei per costruire un inventario
unificato.
Comune di Reggio Emilia
Centri accoglienza anziani
10
Attivita' di accoglienza e socializzazione nei centri diurni per
anziani
Territorio della provincia di Rimini
Associazione Papa Giovanni XXIII - Rimini
Caschi Bianchi - Servizio civile a fini umanitari
15
Realizzazione del servizio in zone di conflitto (Paesi stranieri) o
di emergenze umanitarie. Monitoraggio della zona, aiuto alimentare,
sanitario, attivita' di mediazione e pacificazione, sostegno e
progettazione delle iniziative
Totale primo gruppo di progetti:
- Obiettori di coscienza 581 - ragazze volontarie 50
Totale 631
Occorre, al riguardo, tenere conto del fatto che, per errori
materiali o per affinamento organizzativo riguardanti alcuni progetti
del Comune di Carpi e della Provincia di Parma, ha subito modifiche
il numero degli OdC preso in esame nella fase istruttoria dei
predetti progetti, mantenendosi inalterata la struttura e la qualita'
del servizio civile proposto;
2) l'elenco dei progetti da inserire nella banca dati della
sperimentazione regionale, a titolarita' di Enti che utilizzeranno
obiettori di coscienza gia' previsti dalle convenzioni in essere e
che, pertanto, parteciperanno a tutte le attivita' sperimentali, in
particolare sono individuate la verifica delle schede di valutazione
dei progetti di servizio civile, il programma di formazione degli
obiettori di coscienza, la certificazione dei crediti formativi agli
obiettori di coscienza, il monitoraggio e la verifica dei risultati
del servizio civile, ad eccezione di quella che prevede la selezione
degli obiettori da parte della Regione;
¹TAB186 = Ente gestore
Titolo progetto Numero addetti Oggetto
Territorio della provincia di Bologna
ANFFAS - Associazione nazionale FamiglieFanciulli e Adulti
Subnormali
Servizio di aiuto alla persona e alla famiglia
50
Aiuto agli handicappati per migliorare la loro socializzazione e
sostegno alla famiglia sulle necessita' quotidiane
Territorio della provincia di Modena
ARCI (MO) - P.A. Croce Blu (MO) -Caritas Diocesana Modenese
Interventi di mediazione nelle comunita'
12
Interventi nei luoghi di conflitto mediante la ricerca-intervento sul
disagio sociale, sui soggetti inseriti in un contesto sociale
critico. Attuare il cambiamento delle relazioni dove si avverte
maggiormente il disagio sociale attraverso obiettori
Caritas Italiana - sede di Modena
Tutela e cura degli individui
73
Interventi nei centri di accoglienza mense e dormitori, case
famiglia, famiglie in difficolta', case per anziani, comunita'
terapeutiche, centri per disabili, cooperative sociali, consultori
familiari, case per donne in difficolta' e tutela della maternita'
Territorio della provincia di Rimini
ARCI nuova associazione
Opportunita' per esperienze nuove
5
Progetto il cui obiettivo e' la lotta alla esclusione dalla
partecipazione alla vita civile dei giovani. Attraverso il supporto
di obiettori qualificati, vengono forniti corsi e attivita' in campo
musicale, teatrale, cinematografico, linguistico, informatico.
Associazione Papa Giovanni XXIII - Rimini
Reinserimento sociale di vittime della prostituzione
6
Intervento di aiuto e sostegno alle vittime dello sfruttamento della
prostituzione anche con monitoraggio delle zone a rischio per
contattare, dissuadere e proporre alternative ai soggetti coinvolti -
Accompagnamento in strutture di accoglienza.
Istituto San Giuseppe Rimini
Progetto per minori, adolescenti, recupero educativo, riabilitazione
25
Programmi di sostegno, recupero educativo, riabilitazione rivolta a
famiglie, giovani e disabili
Totale secondo gruppo di progetti:
- obiettori di coscienza 171
- ragazze volontarie 0
Totale complessivo tra primo e secondo gruppo di progetti:
- obiettori 752
- ragazze volontarie 50
802
3) l'elenco dei progetti esclusi dalla sperimentazione regionale, per
le ragioni sotto riportate:
Ente gestore Titolo progetto Motivazioni
Istituto S. Giuseppe - Rimini
Nuove Risorse Cinque microprogetti- Costituzione del CESC di
Rimini- impianto di logistica della protezione civile-
doposcuola per ragazzi- sostegno all'handicap- iniziative
rivolte ai giovani
perche' non e' stato possibile definire il progetto con i tempi della
sperimentazione.
Domus Nova Ravenna
Assistenza
perche' la richiesta di convenzione per l'utilizzo degli obiettori di
coscienza deve essere rivolta a Levadife
Direzioni didattiche III, IV, V Circolo scuoleelementari di
Faenza
Integrazione dell'handicap ed interculturale
progetto non realizzabile perche' il Ministero della Difesa non
convenziona le scuole statali
Comune di Carpi
Centro documentazione educativo
perche' col progetto si intende surrogare la mancanza di una figura
interna
Bologna, 31 luglio 1998
IL COORDINATORE IL RESPONSABILE
TECNICO SCIENTIFICO DEL PROGETTO REGIONALE
Tullio Savi Gian Franco Ricco'
ALLEGATI:
- scheda di valutazione dei progetti di servizio civile;
- deliberazione Giunta regionale n. 2222 del 25/11/1997;
- Protocollo d'intesa tra il Ministero della Difesa e la Regione
Emilia-Romagna sottoscritto in data 27/6/1998
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25 novembre 1997, n. 2222
Approvazione di un progetto di massima per lo sviluppo e la
valorizzazione del servizio civile in Emilia-Romagna
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Premesso:
- che il servizio civile nel nostro Paese non e' piu' un impegno
assunto da un limitato numero di giovani che obiettano, per motivi
ideologici, all'uso delle armi e, quindi, al servizio militare,
bensi' una opzione verso cui si indirizzano migliaia di giovani che
decidono di adempiere all'obbligo costituzionale della difesa della
patria, quale e' sancito dall'articolo 52 della Costituzione della
Repubblica Italiana, servendo la propria comunita' non in armi ma
attraverso un impegno sociale finalizzato a contribuire in modo
determinante allo sviluppo della cultura della solidarieta' sociale e
al rispetto dell'uomo e alla educazione alla pace, alla salvaguardia
e tutela del patrimonio della Nazione;
- che questa realta' ha portato la coalizione di Governo ad inserire
nel proprio programma di governo l'impegno a provvedere ad una
riforma complessiva del servizio civile, cosi' come ripetutamente
sollecitato dalla Corte Costituzionale, impegno che si e'
concretizzato nella presentazione di un disegno di legge approvato
dal Consiglio dei Ministri il 22 gennaio 1997 che, riconoscendo il
diritto dovere dei cittadini di servire la patria attraverso
l'impegno civile, prevede l'istituzione del servizio civile nazionale
parallelo a quello militare superando cosi' la equivoca disciplina
riguardante gli obiettori di coscienza, l'apertura delle Accademie
militari alle donne, quindi in prospettiva la possibilita' di
estendere alle donne istituti riservati agli uomini, ivi compreso il
servizio civile;
- che la Regione Emilia-Romagna individua nel servizio civile un
fattore integrante delle proprie politiche sociali data la valenza
solidaristica e di impegno sociale che contraddistingue quella forma
di servizio che coniuga la possibilita' di crescita della
personalita' dei giovani con le possibilita' di offrire soluzione a
importanti problemi della comunita' regionale;
considerato:
- che la Giunta, a partire dal giudizio positivo sulle finalita' del
disegno di legge, e anche in considerazione del rilevante numero di
giovani - oltre 7000 alla data dell'ottobre 1997 - che gia' oggi
svolgono il servizio civile in Emilia-Romagna, ha approvato, nella
seduta del 9 settembre, le linee guida per la realizzazione di un
progetto regionale sperimentale per il servizio civile, finalizzato
alla sperimentazione di soluzioni al tempo stesso omogenee e
innovative, su di un campione contenuto di progetti e di obiettori di
coscienza per poi estenderlo agli oltre 7000 giovani che, sul nostro
territorio, chiedono ogni anno di servire il Paese con opere e azioni
non militari;
- che quindi l'obiettivo che si intende raggiungere e' quello di
sperimentare un modello di uso trasparente e razionale di tanta
energia giovanile per il raggiungimento dei seguenti risultati:
- l'espletamento di servizi che non potrebbero essere altrimenti
erogati dagli Enti pubblici e del settore no-profit e quindi da
svolgersi senza interferenza ne' concorrenza con il normale mercato
del lavoro;
- un mix di formazione e di esperienza di vita e di attivita' che
avvicini i giovani al mondo della solidarieta' e del lavoro dopo aver
svolto il servizio civile. In questo modo il servizio civile diventa
anche uno dei modi con i quali si possono attuare le politiche
rivolte ai giovani;
- un processo di selezione, assegnazione e controllo che renda
trasparente l'efficacia del servizio civile nel suo complesso e nelle
singole applicazioni e consenta di correggerne di volta in volta le
deviazioni o l'uso inappropriato.
Considerato che per il perseguimento degli obiettivi e dei risultati
si valuta necessario l'attivazione delle seguenti azioni:
a) Protocollo d'intesa fra Regione e Ministero della Difesa
La Regione Emilia-Romagna propone al Ministero della Difesa la
sottoscrizione di un Protocollo di intesa, basato sul reciproco
interesse a sperimentare nel territorio della regione un modello
efficace di servizio civile, come indicato dal disegno di legge del
Governo per la istituzione del servizio civile nazionale, e come
delineato dalla Giunta in sede di approvazione delle linee guida.
Per quanto riguarda l'impegno della Regione i contenuti del
protocollo riguardano la definizione di un modello di servizio civile
da sperimentare, e l'individuazione delle forme e dei modi di
collaborazione. L'impegno governativo dovrebbe prevedere la
trasmissione degli elenchi degli obiettori di coscienza residenti in
Emilia-Romagna chiamati al servizio con gli scaglioni di leva a
partire dal 1998 e l'assegnazione degli obiettori selezionati dagli
enti titolari dei progetti sperimentali. Oggetto dell'intesa dovrebbe
anche essere l'approvazione delle convenzioni tra gli enti titolari
dei progetti sperimentali e l'eventuale rilascio delle certificazioni
di competenza dopo l'espletamento del servizio civile. Per quanto
riguarda gli aspetti finanziari dovra' essere definita la
ripartizione degli oneri a carico delle parti convenenti. Una
relazione al Ministero della Difesa sui risultati della
sperimentazione sarebbe l'atto conclusivo della prima fase di
collaborazione.
L'eventuale modifica dell'attuale quadro legislativo sulla obiezione
di coscienza e sul servizio civile, comportera' un adeguamento anche
al programma sperimentale della Regione.
Convenzioni tra enti e Regione
Agli enti che con i loro progetti di servizio civile entreranno nella
sperimentazione, la Regione proporra' uno schema di convenzione tipo
concordata con gli Enti convenzionati e il Ministero della Difesa,
nella quale verranno individuati i vincoli, le modalita' che regolano
il rapporto convenzionale. La Regione dal canto suo si impegnera' a
fornire agli enti attuatori della sperimentazione le indicazioni
nominative degli obiettori ritenuti piu' idonei ad essere inseriti
nei progetti di servizio civile presentati dagli enti.
Banca dati dei progetti di servizio civile
I progetti inseriti nella sperimentazione regionale devono risultare
chiari negli obiettivi del servizio civile proposto, ben definiti sul
piano della utilizzazione degli obiettori di coscienza, integrati da
progetti formativi coerenti.
I progetti presentati dagli enti convenzionati ed inseriti nella
sperimentazione in base alla validazione operata dal gruppo di lavoro
della Regione, verranno immessi in una banca dati, predisposta con un
criterio idoneo a consentire l'incrocio con altri dati riguardanti le
competenze di studio e di lavoro degli obiettori richiesti.
Banca dati degli obiettori di coscienza
Gli elenchi degli obiettori che hanno fatto richiesta di essere
utilizzati per il servizio civile, sono la base di partenza per
acquisire la disponibilita' degli interessati a partecipare ad uno
dei progetti sperimentali. La loro disponibilita' verra' accertata
mediante la compilazione di una scheda dalla quale dovranno risultare
i dati utili quali: la residenza, gli studi compiuti, le esperienze
lavorative ed eventualmente di volontariato, la preferenza per i
settori di intervento del servizio civile.
Preselezione dei nominativi da segnalare agli enti titolari dei
progetti
La selezione dei giovani da segnalare agli enti viene attuata
incrociando i requisiti soggettivi con le caratteristiche richieste
per i progetti. A questo fine si predisporra' un programma
informatico capace di interfacciare domanda e offerta di servizio
civile. Seguira' l'incontro diretto tra gli enti e gli obiettori
segnalati per la scelta definitiva. I criteri di selezione devono
essere descritti con chiarezza.
Partecipazione delle ragazze al servizio civile sperimentale
In adesione al principio delle pari opportunita' e' prevista la
partecipazione femminile ai progetti rientranti nella sperimentazione
del servizio civile regionale, fermo restando che, in ragione delle
diverse posizioni giuridiche di partenza fra uomo e donna, rispetto
all'assolvimento del servizio militare, i percorsi dovranno
necessariamente essere graduati e diversificati. La presenza delle
ragazze nel progetto sperimentale regionale dovra' essere quindi
volontaria, e la loro partecipazione verra' sollecitata attraverso un
avviso pubblico, previa definizione dei criteri e delle modalita' che
regoleranno il volontariato femminile nel servizio civile. Per la
prima fase di sperimentazione si ritiene opportuno limitare al solo
territorio della provincia di Bologna la loro partecipazione al
servizio civile, data la novita' di questa sperimentazione e
dovendosi acquisire elementi di maggiore conoscenza
sull'atteggiamento delle ragazze verso questa proposta.
La comunicazione e l'informazione sul servizio civile
La comunicazione e l'informazione, all'interno della sperimentazione,
devono ricoprire un ruolo importante per concorrere alla costruzione
della identita' del servizio civile regionale che verra'
sperimentato, e per dare ai giovani una migliore conoscenza delle
condizioni e opportunita' esistenti. E' quindi prevista la
realizzazione di campagne informative, anche in collaborazione con
gli enti e le Associazioni convenzionate, nelle scuole superiori e
negli "Informagiovani" durante quelle manifestazioni che vedono una
elevata presenza giovanile, per diffondere la conoscenza delle
opportunita' e delle modalita' d'accesso al servizio civile. Tale
attivita' verra' attuata dalla struttura regionale competente in
materia di comunicazione e informazione.
Formazione degli operatori responsabili dei progetti di servizio
civile
La sperimentazione verra' sostenuta con processi di formazione degli
operatori responsabili dei progetti di servizio civile. I corsi
saranno gestiti unitariamente ed impostati su moduli secondo un
criterio di aderenza agli obiettivi dei progetti. I moduli saranno
composti da elementi tematici quali: problemi di gestione, conoscenza
della legislazione di settore, conoscenza dei temi implicati dagli
interventi. I corsi potranno essere ripetuti in relazione all'avvio
di nuovi progetti o all'individuazione di altri responsabili di
progetto. La Regione assumera' a proprio carico l'impegno finanziario
della formazione degli operatori.
Formazione degli obiettori e delle ragazze volontarie inseriti nei
progetti
La formazione degli obiettori e delle ragazze volontarie, da attuarsi
a cura degli enti titolari dei progetti, si articola in due parti:
A - una parte generale, uguale per tutti, fondata su schemi e
supporti standard forniti dalla Regione. Il contenuto riguardera' la
educazione ai diritti-doveri di cittadinanza e la conoscenza delle
istituzioni. La parte generale conterra' anche una iniziazione
all'uso del computer per coloro che non dispongono delle conoscenze
minime necessarie
B - una parte tematica specifica, legata agli obiettivi ed alla
cultura con la quale operare all'interno di ogni progetto. Questa
parte del corso avra' una durata ed una intensita' variabili secondo
le diverse necessita'.
Per affrontare il problema della formazione degli obiettori e delle
ragazze volontarie, formazione che si dovrebbe allargare gradualmente
all'universo di coloro che sceglieranno il servizio civile, e'
necessario un investimento sulla parte A per creare un prodotto
standard riproducibile ed utilizzabile nelle diverse sedi formative.
La Regione fornira' supporti standard multimediali agli enti titolari
dei progetti sperimentali di servizio civile.
Rilascio della certificazione di competenza
Verra' verificata, anche d'intesa con il Ministero della Difesa per
la parte relativa agli obiettori, la possibilita' di rilasciare la
certificazione di competenza in relazione ai percorsi formativi ed
alle esperienze compiute dagli operatori degli enti e dagli
obiettori.
Per quanto riguarda le ragazze volontarie, stante la impossibilita'
di rilasciare la certificazione di competenza per effetto della
normativa attuale sul volontariato, verra' esaminata la possibilita'
del rilascio di un attestato di frequenza del corso di formazione in
analogia a quanto previsto dalle direttive regionali sulla formazione
professionale.
Controllo sugli impieghi degli obiettori e delle ragazze volontarie
nel servizio civile
E' prevista al termine del periodo di servizio civile la verifica
sulla attuazione di ogni progetto, che dia conto degli impieghi
effettivi a cui sono stati adibiti gli obiettori e le ragazze
volontarie, e descriva i risultati raggiunti.
Iniziative rivolte ai giovani inseriti nei progetti sperimentali
Sono previste iniziative a livello territoriale per il confronto
sulle esperienze compiute nei progetti di servizio civile. Queste
iniziative costituiranno un'occasione per favorire la espressione dei
giudizi sulle esperienze condotte e le riflessioni e le eventuali
proposte innovative.
Iniziative rivolte agli enti pubblici e privati
In stretta collaborazione con le Province, la Regione promuovera'
occasioni di confronto a livello territoriale con enti pubblici e
privati convenzionati col Ministero, per illustrare la
sperimentazione in atto ed eventuali programmi futuri.
Iniziative rivolte ai giovani di leva ed alle ragazze sul servizio
civile
Sono previsti incontri a livello territoriale rivolti ai giovani di
leva ed alle ragazze per illustrare le possibilita' e condizioni di
inserimento nei progetti sperimentali di servizio civile. Tali
incontri verranno promossi dalla Regione Emilia-Romagna in
collaborazione con le Province.
Conferenza regionale sul servizio civile
La Regione convochera' nel corso del 1998 una conferenza sul servizio
civile, per fare il punto sulla situazione legislativa nazionale,
sulle attivita' delle Regioni e le iniziative dell'Emilia-Romagna.
Dato atto:
- che per definire un progetto dettagliato di attivita' legato al
presente progetto di massima, si e' proceduto alla costituzione di un
gruppo misto di lavoro a carattere interdisciplinare insediato presso
la Presidenza della Giunta;
- che il gruppo di lavoro e' costituito da collaboratori regionali ed
esperti esterni che operano nei settori dove piu' frequentemente si
concretizzano le attivita' del servizio civile;
- che i componenti interni svolgono una generale funzione di
coordinamento e di elaborazione di proposte di intervento da
sottoporre al vaglio degli esperti. Gli esperti individuati con
delibera di Giunta n. 2128, del 18 novembre 1997, svolgono una
funzione di supporto consulenziale all'attivita' del gruppo;
- che al gruppo di lavoro e' affidata l'analisi e l'approvazione dei
progetti, il monitoraggio sulla loro attuazione, la definizione di
proposte di modifica necessarie in corso d'opera, i suggerimenti e le
proposte per l'avvio di nuove iniziative, la valutazione sul modello
regionale di servizio civile da sperimentare;
- che il gruppo e' coordinato sul piano tecnico scientifico da un
esperto che ne organizza i lavori e che la responsabilita' operativa
del progetto e' affidata ad un dirigente della Direzione generale
alla Presidenza con il quale collaborano funzionari e dirigenti delle
Direzioni generali dei Servizi Sociali e Formazione professionale.
Dato atto che per quanto concerne gli impegni previsti in capo alla
Regione gli stessi formeranno oggetto di appositi atti da predisporsi
da parte dei settori regionali competenti per materia;
dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore generale alla
Presidenza dott. Bruno Molinari in ordine alla legittimita' del
presente atto, ai sensi dell'art. 4, comma 6, della L.R. 41/92 e
della delibera di Giunta 2541/95;
dato, altresi', atto del parere favorevole espresso, ai sensi della
richiamata disposizione di legge, dalla Responsabile del Servizio
Relazioni istituzionali e Affari della Presidenza Gabriella Massa in
ordine alla regolarita' tecnica del presente atto;
su proposta del Presidente della Giunta regionale e dell'Assessore
alle Politiche sociali e familiari, Scuola, Qualita' urbana;
a voti unanimi e palesi, delibera:
di approvare il progetto sul servizio civile regionale nei contenuti
e secondo l'articolazione descritti in premessa e che qui si
intendono integralmente richiamati.
Protocollo d'intesa per lo sviluppo e la valorizzazione
del servizio civile
tra
- il Ministero della Difesa, nella persona del Ministro on.le
Beniamino Andreatta
- la Regione Emilia-Romagna, nella persona del Presidente dr. Antonio
La Forgia a tanto delegato con delibera del Consiglio regionale n.
881 dell'8/4/1998
Premesso
- che il servizio civile nel nostro Paese e' una opzione a cui si
indirizzano molti giovani che decidono di adempiere all'obbligo
costituzionale della difesa della patria, quale e' sancito dall'art.
52 della Costituzione della Repubblica Italiana, servendo la propria
comunita' non in armi ma attraverso l'impegno sociale finalizzato a
contribuire allo sviluppo della cultura della solidarieta' sociale e
al rispetto dell'uomo e alla educazione alla pace, alla salvaguardia
e tutela del patrimonio della nazione;
- che questa realta' ha portato il Governo in carica a proporre una
riforma complessiva del servizio civile, cosi' come ripetutamente
sollecitato dalla Corte Costituzionale, che si e' concretizzata tra
l'altro in un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri
il 22 gennaio 1997, il quale prevede l'istituzione del servizio
civile nazionale, facendo propri gli orientamenti della stessa Corte
Costituzionale e dando attuazione alla Risoluzione del Consiglio
d'Europa del 1994;
- che la Regione Emilia-Romagna in considerazione del rilevante
numero di giovani che gia' svolgono il servizio civile nel proprio
territorio - alla data attuale sono quasi 8.500 - ha ritenuto di
preminente interesse definire un proprio progetto sperimentale con il
quale contribuire, in collaborazione con gli enti di servizio civile
ed i competenti organi dello Stato, ad una efficace gestione di
questa fondamentale risorsa, cosi' da offrire una risposta all'esteso
bisogno di partecipazione solidaristica presente nella societa'
giovanile, e costruendo su questa nuove possibilita' di servizio alla
collettivita' regionale;
- che le linee-guida del progetto di sperimentazione regionale sono
finalizzate ad una diffusa attivita' di informazione rivolta ai
giovani in eta' di leva, alla promozione di iniziative a sostegno del
servizio civile volontario per le donne, alla promozione di attivita'
di formazione e di accoglienza rivolte ai giovani ammessi al servizio
civile, al coordinamento delle azioni volte alla crescita delle
capacita' progettuali degli enti convenzionati per attivare
iniziative a valenza solidaristica, culturale, ambientale e di
protezione civile;
- che sono gia' stati individuati dei progetti che si ritengono
adeguati ai requisiti richiesti dai criteri di qualita' della
sperimentazione regionale;
- che la Regione sta dotandosi di una banca dati dei progetti di
servizio civile e di una banca dati degli obiettori di coscienza, con
le quali sara' possibile mettere in relazione i requisiti richiesti
dai progetti con quelli posseduti dagli obiettori.
Tutto cio' premesso si conviene quanto segue:
il Ministero della Difesa e la Regione Emilia-Romagna convengono di
sottoscrivere un Protocollo d'intesa come forma di collaborazione per
la sperimentazione di un modello di servizio civile, a legislazione
vigente, da attuarsi sul territorio regionale e nelle aree della
sicurezza sociale, dei beni artistico-culturali, del patrimonio
ambientale, della protezione civile e della educazione alla pace.
La durata del progetto sperimentale riguarda gli anni 1998, 1999 e da
concludersi entro il 2000.
La efficacia della sperimentazione oggetto dell'intesa e' basata su
alcuni presupposti, di seguito riportati, che le parti si impegnano
ad assicurare.
Dalla Regione viene garantito:
- l'impegno degli enti di servizio civile partecipanti alla
sperimentazione, di elaborare progetti dai quali emergano con
chiarezza la rispondenza ai bisogni delle comunita', il ruolo degli
obiettori di coscienza, la completezza del programma formativo e la
presenza di un responsabile gestionale per ogni progetto. Per quanto
riguarda gli impieghi degli obiettori, essi si riferiranno quindi ad
attivita' che rientrano nei programmi aggiuntivi di intervento a
favore delle comunita' territoriali;
- la creazione della banca dati dei progetti di servizio civile da
sperimentare sul territorio regionale, dalla quale poter attingere le
informazioni sulle caratteristiche richieste agli obiettori per
l'impiego nei progetti;
- la creazione della banca dati degli obiettori, dalla quale ricavare
le informazioni necessarie per una selezione basata su residenza,
competenze di studio o di lavoro, preferenze per l'impiego nel
servizio civile;
- l'invio al Ministero dell'elenco dei progetti di servizio civile
che rientrano nella sperimentazione;
- l'invio al Ministero delle indicazioni nominative degli obiettori
selezionati per il loro impiego nei progetti. Si intende che la
titolarita' dei progetti sara' in ogni caso degli enti che gestiranno
il servizio civile e con i quali il Ministero e' gia' in convenzione
oppure dovranno stipularne una per la prima volta; tali indicazioni
non potranno comunque sovrapporsi con le richieste nominative che gli
enti singolarmente o in forma coordinata gia' effettuano nei
confronti del Ministero della Difesa;
- lo svolgimento di uno o piu' corsi formativi per i responsabili dei
progetti di servizio civile; i quali, operando per conto degli enti
convenzionati, devono svolgere funzioni di reale formazione degli
obiettori e il conseguimento degli obiettivi del progetto; una prima
esperienza in tal senso e' stata realizzata nel 1997 sulla base di
Protocollo di intesa tra Regione Emilia-Romagna, Provincia di Modena,
Comune di Modena e CESC;
- lo svolgimento di corsi formativi per gli obiettori, sotto la
responsabilita' degli enti convenzionati, da tenersi dall'inizio del
servizio civile, collegati soprattutto agli obiettivi ed alla cultura
con la quale operare all'interno dei progetti;
- la sperimentazione, come ipotesi da verificare per il futuro del
servizio civile nazionale, del rilascio delle certificazioni di
competenza ai responsabili gestionali dei progetti, previo esame
finale, come disposto dalle Direttive regionali 1997-1999, attuative
della formazione professionale, in ottemperanza a quanto previsto
dalla normativa comunitaria e dalla Legge 845/78;
- la sperimentazione, come ipotesi da verificare per il futuro del
servizio civile nazionale, del rilascio di attestato di credito
formativo agli obiettori, al termine del loro impiego ed in relazione
al loro percorso formativo ed alla attivita' svolta, come disposto
sperimentalmente nel 1997 dal Protocollo d'intesa fra la Regione
Emilia-Romagna, il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero
del Lavoro. Tale sperimentazione pur non comportando in questa fase
un riconoscimento formale da parte del mercato del lavoro, potra'
essere a tale obiettivo propedeutica;
- l'esame degli impieghi degli obiettori, con verifiche al termine
del servizio civile, che dia conto dell'effettiva utilita' del lavoro
a cui sono stati adibiti nella sperimentazione;
- una relazione finale, al termine della sperimentazione, da inviare
al Ministero della Difesa.
Da parte del Ministero della Difesa viene garantito:
- la trasmissione alla Regione Emilia-Romagna degli elenchi
nominativi degli obiettori di coscienza residenti nei comuni della
regione che saranno inviati al servizio civile nel 1998 e 1999;
- la stipula di nuove convenzioni con gli enti non convenzionati e
l'ampliamento delle convenzioni esistenti i cui progetti di servizio
civile, da collocarsi nell'ambito della vigente normativa, faranno
parte della sperimentazione regionale;
- l'utilizzo, ai fini dell'invio degli obiettori agli enti
convenzionati, delle indicazioni della Regione, in relazione ai
progetti che fanno parte della sperimentazione e per le quali sia
stato ottenuto il consenso degli interessati.
Commissione di monitoraggio
Le parti convengono di istituire, con decreto del Presidente della
Regione, una Commissione per il monitoraggio della sperimentazione
oggetto del Protocollo d'intesa.La Commissione sara' composta di un
delegato del Presidente della Regione, da un delegato del Ministero
della Difesa, da due rappresentanti degli Enti locali designati dal
Coordinamento Autonomie locali dell'Emilia-Romagna (CALER), da un
rappresentante della Consulta Nazionale degli Enti di Servizio civile
del terzo settore (CNESC).
La Commissione, presieduta dal delegato del Presidente della Regione,
ha il compito di verificare congiuntamente l'andamento e lo sviluppo
della sperimentazione oggetto del protocollo e di promuovere le
azioni che si renderanno necessarie al buon esito dell'intesa.
Bologna, 27 giugno 1998
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE IL MINISTRO DELLA DIFESA
EMILIA-ROMAGNA Beniamino Andreatta
Antonio La Forgia