n.388 del 28.12.2016 periodico (Parte Seconda)
Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d'iniziativa
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Premesso che:
- il P.S.N. 2006-2008, approvato con DPR 7 aprile 2006, identifica le cure primarie quale importante ambito di rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale;
- la Legge n. 189 dell’8 novembre 2012,pubblicata nella G.U. Serie Generale n. 263 del 10 novembre 2012, dispone il riordino dell’assistenza territoriale;
- il Patto per la Salute per gli anni 2014-2016 (Intesa Stato-Regioni Rep. 82/CSR del 10 luglio 2014) promuove lo sviluppo, da parte delle Regioni, di un modello di assistenza territoriale multiprofessionale e interdisciplinare;
Considerato che:
- il Piano Sociale e Sanitario Regionale (PSSR) 2008-2010 (DAL n. 175/2008) e, in particolare, le Indicazioni attuative per il biennio 2013-2014 (DAL n. 117/2013) intendono sviluppare un modello di assistenza territoriale in grado di garantire risposte integrate ai problemi di salute delle persone e di coinvolgere le comunità nell’individuazione dei bisogni e delle priorità;
Rilevato che:
- dalla fine degli anni ’90 la Regione Emilia-Romagna ha avviato un percorso di innovazione dell’assistenza sanitaria, ospedaliera e territoriale, per rispondere in maniera appropriata alla evoluzione dei bisogni della popolazione;
- nell’ambito di tale percorso è stata posta una particolare attenzione alla integrazione tra ambito sanitario, socio-sanitario e sociale e alla implementazione di reti cliniche integrate, tra servizi ospedalieri e territoriali e sociali;
- lo sviluppo dei Nuclei di Cure Primarie ha rappresentato la principale modalità organizzativa per promuovere l’integrazione tra i professionisti dell’assistenza territoriale (convenzionati e dipendenti del Servizio Sanitario Regionale);
- lo sviluppo delle Case della Salute rappresenta un nuovo modello organizzativo dei servizi dell’assistenza territoriale, che richiede un profondo cambiamento culturale da parte delle istituzioni pubbliche, dei professionisti e della comunità locale;
Richiamate, le Indicazioni regionali per la realizzazione e organizzazione funzionale della Casa della Salute (propria deliberazione n. 291/2010) le quali:
- definiscono la Casa della Salute come una struttura facilmente riconoscibile e raggiungibile dalla popolazione, dove trovare risposta alla maggior parte dei bisogni, attraverso la garanzia dell’accesso e dell’erogazione dell’assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale in integrazione con i professionisti dell’ambito sociale;
- riconoscono la Casa della Salute come un presidio del Distretto, la cui gestione complessiva è affidata al Dipartimento di Cure Primarie, che cura le interfacce con gli altri dipartimenti;
Rilevato che dai risultati del monitoraggio regionale sulle Case della Salute, e dal confronto locale con Aziende Sanitarie, Enti Locali, professionisti, e comunità, è emersa l’esigenza di nuove indicazioni regionali maggiormente orientate agli aspetti clinici e organizzativi, a garanzia dell’equità nell’accesso e nella presa in carico della popolazione;
Considerato che, sulla base di quanto espresso, si è ritenuto necessario definire nuove Indicazioni regionali sulle Case della Salute;
Ritenuto di stabilire che gli obiettivi delle nuove Indicazioni regionali sulle Case della Salute sono pertanto:
- supportare il coordinamento organizzativo e clinico-assistenziale delle Case della Salute funzionale alla garanzia di un accesso ed una risposta unitaria ai bisogni della comunità;
- supportare l’attivazione e l’implementazione di programmi e percorsi di prevenzione e promozione della salute e di assistenza, basati sul paradigma della medicina d’iniziativa, per favorire l’integrazione dei professionisti (convenzionati e dipendenti del SSR, dell’ambito sanitario e sociale);
- promuovere l’integrazione tra la Casa della Salute e i diversi nodi della rete dei servizi territoriali e ospedalieri, a garanzia della continuità dell’assistenza;
- promuovere, anche con l’utilizzo di strumenti innovativi, la piena partecipazione della comunità (pazienti / caregiver / associazioni di pazienti e di volontariato / fino ai singoli cittadini) all’interno delle Case della Salute;
Tenuto conto che le nuove indicazioni recepiscono le “buone prassi” dei territori, le osservazioni e le proposte emerse durante il confronto, a livello locale (Aziende Sanitarie, Enti Locali, professionisti, associazioni di pazienti e volontariato) e regionale, con la Commissione per la Salute e Politiche Sociali, la Cabina di Regia, con le Organizzazioni Sindacali Confederali (CGIL, CISL, UIL), con le Organizzazioni di categoria della medicina convenzionata e il Terzo Settore;
Acquisito il parere favorevole della Commissione assembleare “Politiche per la Salute e Politiche Sociali” espresso nella seduta del 29 novembre 2016;
Vista la L.R. n. 43 del 26 novembre 2001;
Richiamate, infine:
- la propria deliberazione n. 2416/2008 e successive modifiche;
- le proprie deliberazioni n. 193/2015, n. 628/2015, n. 56/ 2016, n. 270/2016, n. 622/2016, n. 702/2016, 1107/2016 e n. 1681/2016;
- il D.Lgs. 14 marzo 2013, n.33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”, così come modificato dal D.Lgs. 25 maggio 2016 n. 97;
- la propria deliberazione n.66 del 25 gennaio 2016 recante "Approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e del programma per la trasparenza e l'integrità. Aggiornamenti 2016-2018.";
- la determinazione n.12096 del 25 luglio 2016 recante "Ampliamento della trasparenza ai sensi dell'art.7 comma 3 D.Lgs. 33/2013, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 26 gennaio 2016 n.66";
Dato atto del parere allegato;
Su proposta dell’Assessore per le Politiche per la Salute;
A voti unanimi e palesi
delibera:
- di approvare il documento allegato, quale parte integrante e sostanziale alla presente deliberazione, “Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d'iniziativa";
- di pubblicare il presente provvedimento ed il relativo allegato nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna;
- di dare atto infine che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni si provvederà ai sensi della disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa.