n.295 del 02.11.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5235 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad esprimere assoluta contrarietà alla lesione dei diritti umani che sta avvenendo in Venezuela e ad attivarsi affinché il Governo italiano sostenga la richiesta a quello venezuelano di ripristinare la separazione tra i poteri legislativi, esecutivi e giudiziari e di alleviare la crisi umanitaria che colpisce i soggetti più deboli ed i carcerati, chiedendo inoltre al Governo italiano di approntare un piano straordinario di assistenza ai nostri connazionali e di sostenere la richiesta degli organismi internazionali di liberazione dei prigionieri politici. A firma del Consigliere: Foti

L'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna

Premesso che:

- in Venezuela si registrano da anni sistematiche violazioni dei diritti umani, così come denunciato da Amnesty International secondo cui l’uso dei tribunali militari per processare i civili in Venezuela mina lo stato di diritto nel Paese, violando la costituzione venezuelana e le leggi internazionali;

- nel 2013 il Venezuela si è ritirato dalla giurisdizione della Corte interamericana dei diritti umani, a cui ricorre la Commissione interamericana dei diritti umani contro gli Stati responsabili di violazioni dei diritti fondamentali, impedendo quindi di fatto alle vittime di ottenere giustizia, verità e riscatto;

- il Venezuela sta attraversando una situazione di forte decadimento politico, economico e sociale che ha provocato una crisi umanitaria senza precedenti causata anche dal fatto che - nel 2015 - il Capo dello Stato, Nicolàs Maduro Moros, si è attribuito poteri straordinariamente estesi in ogni ambito, con un’inaccettabile restrizione delle garanzie costituzionali e dei diritti civili e politici;

- persiste in tale Paese la gravissima crisi politica ed umanitaria, derivante per un verso dal perdurante negativo andamento dell’economia e per altro verso dalla tensione acuta tra il Governo e le forze di opposizione;

- nel frattempo la condizione di vita della popolazione è peggiorata in modo esponenziale: continuano a mancare cibo e medicine; non vi è alcuna sicurezza per cui i cittadini sono limitati nella propria libertà di movimento al fine di evitare di esporsi a violenze e assassini, che rappresentano la normalità nella capitale Caracas, la città più pericolosa al mondo secondo le statistiche;

- la condizione della popolazione è divenuta ormai insostenibile e si rischia la guerra civile se si tiene conto che per il 2017 è previsto un tasso di inflazione pari al 200% e che l’80% della popolazione guadagna circa 30 dollari al mese;

- il Paese versa anche in un’eccezionale crisi monetaria, ai limiti del default, derivante dall’imposizione del cambio fisso sul dollaro, dal controllo statale sui prezzi e da un eccesso di liquidità, da cui deriva un’inflazione calcolata dal Fondo monetario internazionale al 475% nel 2016;

- la mancata volontà politica nel controllo della sicurezza ha determinato il diffondersi di una cultura di morte e violenza, come si evince dalla perdita di circa 283.000 vite negli ultimi 20 anni. Non a caso l’Osservatorio venezuelano per la violenza (OVV) ha stimato che in quella Nazione si verificano almeno 43 omicidi al giorno;

- il sistema di giustizia venezuelano lungi dall'essere terzo ed indipendente ricorre ad un meccanismo perverso utile solo per bloccare la dissidenza;

- il sistema penitenziario è fortemente corrotto e le carceri non sono strutture che si occupano del reinserimento sociale dei detenuti, ma sono diventate delle vere e proprie “università sovraffollate” per il crimine e per i delitti organizzati;

- le condizioni di vita sono altamente precarie per la maggior parte della popolazione venezuelana. Il 93% circa di detta popolazione non riesce infatti, con i propri introiti, ad acquistare beni primari, con conseguente diffusione di situazioni di povertà estrema e di denutrizione;

- in Venezuela è presente una numerosa comunità di origine Italiana, che condivide con il popolo venezuelano le privazioni, l’insicurezza e il clima di intimidazione sopra rappresentato, subendo una condizione di terrore quotidiano;

- il Venezuela è storicamente una delle mete dell’emigrazione italiana ed emiliano-romagnola, che la comunità emiliano-romagnola in Venezuela conta attualmente 4000 nostri corregionali registrati all’Aire e che i rapporti di questa comunità con la nostra regione sono attuali e significativi anche grazie al lavoro della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e all’Associazione emiliano-romagnola di Aragua;

- nonostante le disposizioni emanate dagli organismi internazionali per i diritti umani per la liberazione dei prigionieri politici, sono in aumento le incarcerazioni di persone che hanno idee politiche differenti e le difendono pubblicamente;

esprime

- assoluta contrarietà alla lesione dei diritti umani che sta avvenendo in Venezuela;

- grande preoccupazione per la crisi economica e istituzionale che sta attraversando il Paese;

-  auspicio che il Venezuela trovi al più presto una soluzione politica e istituzionale pacifica e che salvaguardi e ripristini il carattere democratico dello Stato venezuelano;

impegna il Presidente e la Giunta Regionale

ad assumere con urgenza ogni utile iniziativa affinché da parte del Governo italiano sia sostenuta, in ogni sede istituzionale ed internazionale, la richiesta di:

  1. ottenere dal Governo venezuelano un atteggiamento costruttivo al fine superare la situazione critica in cui versa il Paese e per impegnarlo a ripristinare la separazione del potere legislativo da quello esecutivo (tra cui quello giudiziario);
  2. un preciso impegno da parte del Governo venezuelano volto ad alleviare la crisi umanitaria, in particolare a favore dei soggetti più deboli, e a contrastare l’inumana situazione che si registra nelle carceri.

Impegna altresì il Presidente e la Giunta regionale a richiedere al Governo della Repubblica italiana di:

a) approntare un piano straordinario di assistenza ai connazionali residenti in Venezuela, anche attraverso un rafforzamento delle nostre strutture diplomatico-consolari;

b) sostenere e appoggiare la richiesta degli organismi internazionali per i diritti umani per la liberazione dei prigionieri politici in Venezuela.

Approvata all’unanimità dalla Commissione I Bilancio Affari generali ed istituzionali nella seduta del 10 ottobre 2017.

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