n.9 del 11.01.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3450 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l'ammodernamento del settore cerealicolo, a favorire la sottoscrizione di accordi per lo sviluppo della relativa filiera, nonché a potenziare i controlli sulla qualità delle derrate anche attraverso l'introduzione in etichetta della provenienza delle materie prime. A firma dei Consiglieri: Serri, Bagnari, Poli, Zappaterra, Campedelli, Rossi Nadia, Montalti, Bessi, Mumolo, Prodi, Zoffoli, Ravaioli, Lori, Taruffi, Boschini, Torri, Caliandro, Marchetti Francesca, Mori, Sabattini, Soncini, Rontini, Molinari, Iotti, Calvano, Tarasconi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nell'annata appena trascorsa il frumento duro è stato coltivato, in Emilia-Romagna, da 8.829 aziende agricole su una superficie di circa 94 mila ettari, con un rilevantissimo aumento rispetto all’anno precedente;
il grano tenero è stato coltivato da 17.289 aziende per una superficie di circa 133 mila ettari, in lieve contrazione rispetto al 2015;
si stima quindi, in relazione al fatto che molti agricoltori coltivano contemporaneamente sia grano tenero che grano duro, che il numero complessivo di aziende produttrici di frumento in regione si collochi attorno alle 20 mila unità;
il valore di mercato del frumento duro è stato particolarmente influenzato dal notevole aumento dell'offerta legato a due situazioni concomitanti ovvero il fortissimo incremento della superficie investita, a livello nazionale, nel 2015 a seguito delle aspettative positive legate agli elevati prezzi che si registravano al momento delle semine e l'andamento climatico, particolarmente favorevole per questa coltura, che ha caratterizzato tutti i principali paesi produttori.
Dato atto che
i costi delle commodities sono fortemente influenzati, oltre che dal rapporto domanda – offerta e dalla consistenza degli stock mondiali, dall'andamento dei mercati finanziari, dal prezzo del petrolio e di altri prodotti strategici, dalle speculazioni sulle materie prime agricole e dal cambio euro/dollaro;
con il superamento del sistema di protezione dei cereali da parte dell'Unione europea, la volatilità delle quotazioni è diventata un fenomeno frequente in tutti i paesi comunitari;
gli attuali prezzi di mercato, seppure in rialzo rispetto ai mesi scorsi, non coprono i costi di produzione;
il nostro Paese, per quanto attiene il mercato del grano tenero è fortemente e strutturalmente deficitario dal punto di vista delle quantità prodotte mentre la filiera del frumento duro deve, al contrario, ricorrere in modo sistematico a significative importazioni di granella di varietà caratterizzate da “alta qualità tecnologica” ovvero di un requisito di fondamentale importanza per l'industria di trasformazione che non riusciamo ancora a raggiungere in molti areali produttivi.
Considerato che
la Regione Emilia–Romagna sta operando, da molti anni a questa parte, nell'ambito della propria legge 24/2000 per favorire la sottoscrizione di accordi in grado di coinvolgere tutta la filiera e di recuperare quote di valore aggiunto a favore dei produttori, di programmare adeguatamente il livello delle produzioni, di valorizzare la qualità per corrispondere adeguatamente alle richieste del mercato riducendo, per quanto possibile, gli effetti negativi della volatilità dei prezzi;
è giunto ormai al decimo rinnovo l'accordo relativo al grano duro di “alta qualità” promosso dalla Regione e sottoscritto da Barilla s.p.a., da Organizzazioni dei cerealicoltori e Cooperative del settore che interessa quasi un terzo della produzione regionale e, oltre ad un prezzo prefissato per una quota della produzione, prevede incrementi economici legati al raggiungimento di elevati livelli qualitativi;
i produttori emiliano-romagnoli di grano duro, grazie al pluriennale impegno di numerosi componenti della filiera, stanno migliorando in modo concreto la qualità delle proprie produzioni per soddisfare le esigenze dell'industria pastaria;
la Regione Emilia-Romagna sostiene da tempo l'esigenza della massima trasparenza delle etichette dei prodotti agroalimentari che dovrebbero, per quanto possibile, includere anche indicazioni sulla provenienza delle materie prime con l'obiettivo di favorire un acquisto consapevole in grado di valorizzare concretamente il prodotto nazionale.
Dato atto che
a seguito della situazione particolarmente problematica del comparto cerealicolo, il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, anche a seguito delle richieste formalizzate dalla Regioni, ha annunciato un articolato pacchetto di interventi che prevede:
- l’attivazione di un piano di settore della filiera cerealicola volto a sostenere la competitività delle imprese anche mediante misure di potenziamento e ammodernamento delle dotazioni infrastrutturali e logistiche;
- iniziative finalizzate al miglioramento delle caratteristiche qualitative delle varietà di grano coltivate nel nostro Paese;
- sostegno alla creazione di reti di imprese e alla messa a punto ed alla promozione di accordi stabili di filiera per recuperare valore a favore dei produttori, programmare adeguatamente il livello delle produzioni, valorizzare la qualità, di rispondere meglio alle richieste del mercato riducendo, per quanto possibile, gli effetti negativi della volatilità dei prezzi;
- avvio, nel corso della campagna cerealicola 2016 – 2017, di un nuovo strumento assicurativo per garantire i ricavi dei produttori in presenza di eccessive fluttuazioni di mercato;
- aumento della dotazione finanziaria per il premio accoppiato a favore del grano duro che, a partire dal 2017, ammonterà a circa 66 milioni di euro/anno rispetto ai meno di 60 del 2016.
Sottolineato che
il Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica dell’Emilia-Romagna, con i Servizi Produzioni vegetali e Fitosanitario, il supporto tecnico-scientifico di ARPAE (sezione Fitofarmaci di Ferrara), nonché la condivisione dei servizi competenti delle Aziende Usl, predispone annualmente un Piano regionale di controllo, per la ricerca dei residui dei prodotti fitosanitari nelle matrici di origine vegetale, sia fresche che trasformate;
tra le matrici controllate, figurano anche campioni di frumento e di farina regionali, nazionali e comunitari. Il frumento proveniente dai Paesi extra CEE viene analizzato dal Laboratorio di ARPAE, ma prelevato dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF);
in Regione, per volontà dell’Assessorato politiche per la Salute con la partecipazione dell’Assessorato Agricoltura, è attivo un gruppo di lavoro sul controllo dell’etichettatura alla luce della normativa comunitaria, composto da rappresentanti regionali appartenenti ai due Assessorati, da rappresentanti dei Servizi Veterinari e Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione regionali, nonché da un rappresentante dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna;
l'obiettivo principale è quello di operare una ricognizione e analisi sulla normativa inerente l'etichettatura alimentare europea e nazionale, tenendo conto che in questa materia sono competenti tre diversi ministeri: Ministero della Salute, Agricoltura e Attività produttive;
all’interno del gruppo di lavoro si è deciso di perseguire l'obiettivo indicato attraverso la costruzione e la gestione di un'area dedicata all'etichettatura alimentare all'interno del portale regionale “Alimenti e Salute” ( http://www.alimenti-salute.it/index.php);
la sua realizzazione si svolgerà in due tappe: la prima, entro la fine dell'anno, riservata agli operatori di sanità pubblica delle Aziende Usl e agli operatori degli Assessorati regionali Politiche per la salute e Agricoltura, la seconda, nel 2017, con accesso libero al sito e rivolta a tutti gli interessati all’argomento.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta
ad agire in tutte le sedi più opportune:
- per sostenere l'ammodernamento del settore, con particolare riferimento al miglioramento della qualità e delle caratteristiche tecnologiche delle nostre produzioni ed alla realizzazione di strutture di stoccaggio e movimentazione in grado di preservare i livelli qualitativi ottenuti in campo;
- per proporre agli attori della filiera interventi finalizzati allo sviluppo della filiera stessa ed alla sottoscrizione di accordi con gli utilizzatori in grado di garantire condizioni di stabilità nei rapporti commerciali ed evitare il ripetersi degli squilibri tra domanda ed offerta che hanno negativamente influenzato la campagna 2015-2016;
- per superare l'anacronistica esclusione della Regione Emilia-Romagna dal novero di quelle tradizionalmente produttrici di grano duro consentendo quindi ai produttori di accedere al premio accoppiato citato in premessa;
- affinché siano potenziate le strutture deputate al controllo delle derrate alimentari, con particolare riferimento ai punti di ingresso sul territorio comunitario, per contrastare la circolazione di prodotto non conforme agli standard qualitativi ed igienico – sanitari previsti dalle normative vigenti;
- affinché venga introdotta in etichetta, previa attenta verifica dell'impatto economico ed organizzativo sull'industria di trasformazione, l'indicazione sulla provenienza delle materie prime impiegate nella produzione di pasta e di altri derivati dei cereali;
- a continuare anche nel 2017 l’opera di sensibilizzazione del Ministero della Salute, in quanto autorità preposta al controllo dei prodotti importati dai Paesi terzi, esercitata attraverso i propri uffici periferici.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 21 dicembre 2016