n.187 del 30.07.2015 (Parte Prima)
Oggetto n. 1051 - Ordine del giorno n. 4 collegato all’oggetto 751 Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”. A firma dei Consiglieri: Zappaterra, Caliandro, Montalti, Zoffoli, Ravaioli, Serri, Rontini, Boschini (Prot. DOC/2015/0000388 del 28 luglio 2015
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
con legge 56/14 (riforma Delrio) le competenze in materia di centri per l’impiego sono state sottratte alle Province. Nel contempo il D.L. 78/15 (Enti Locali), che dovrà essere convertito entro metà agosto, prevede che - allo scopo di garantire su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali di prestazioni in materia di servizi e politiche attive del lavoro e di rafforzare i servizi per l’impiego - si stipulino convenzioni fra Ministero del Lavoro e singole Regioni tese a regolare la gestione dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro nel territorio. Infine, nei decreti attuativi del Jobs Act, si assiste ad una regolamentazione della materia che tocca aspetti fondamentali quali il ruolo delle Regioni nella gestione dei servizi, la destinazione delle funzioni in passato demandate alle Province, il collocamento mirato delle persone disabili e i diritti/doveri delle persone disoccupate, la funzione dei servizi per l’impiego pubblici e privati, oltre a prevedere la costituzione di una Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (ANPAL);
il combinato disposto di tutte queste norme, ancora in via di definizione, causa una grandissima incertezza rispetto al futuro dei Servizi per l’impiego, che svolgono servizi fondamentali soprattutto in tempi di crisi, e del relativo personale, che resta ancora in attesa di capire la propria destinazione;
le uniche certezze al momento sono l’insufficienza delle risorse stanziate dal Decreto, sia pure portate dal 70mln€ a 90mln€ all’anno con un emendamento accolto in commissione, ed il fatto che le Regioni dovrebbero coordinare i centri per l’impiego, rimanendo però il personale negli organici delle Province, cosa che chiaramente non può funzionare.
Rilevato che
è assolutamente condivisibile la volontà di ricondurre ad omogeneità, sul territorio nazionale, regole e livelli essenziali di prestazione in materia di politiche attive del lavoro. Ciò però deve essere fatto nel rispetto del ruolo costituzionalmente sancito per le Regioni in materia di formazione professionale e politiche per l’impiego e senza disperdere le esperienze positive ed il patrimonio professionale formatosi in questi anni;
va altresì data garanzia da parte del Governo della completa copertura dei costi per il corretto e proficuo funzionamento dei centri per l’impiego e per la copertura dei costi di tutto il personale impiegato, sulla cui destinazione è necessario mettere velocemente una parola chiara e definitiva, non essendo più tollerabile il protrarsi di incertezze che pesano sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Impegna la Giunta
ad esprimere il pieno sostegno all’azione portata avanti in sede di Conferenza Stato-Regioni per giungere ad un accordo condiviso sulla ristrutturazione dei Servizi per l’impiego, che porti ad una omogeneizzazione nazionale delle regole e dei livelli essenziali delle prestazioni, ma nel rispetto delle prerogative costituzionali delle Regioni e senza disperdere il patrimonio di esperienze e professionalità fin qui maturato. A tale proposito va sostenuto il modello delle Agenzie regionali, che la presente legge istituisce per la Regione Emilia-Romagna e che, a regime, dovranno lavorare in rete e col coordinamento dell’Agenzia nazionale;
ad adoperarsi nelle sedi opportune affinché, nella conversione del D.L. Enti Locali, siano apportate le modifiche necessarie a garantire la piena copertura statale dei costi necessari al corretto funzionamento dei centri per l’impiego ed al mantenimento di tutto il personale impiegato;
a giungere velocemente, in accordo con le Regioni e sentite le parti sociali, a definire la destinazione del personale impiegato, non essendo più tollerabile il protrarsi di incertezze che pesano sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 28 luglio 2015