n.193 del 23.12.2011 (Parte Prima)

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

- la pronuncia referendaria del giugno scorso ha sancito l’abrogazione dell’articolo 23 bis del D.L. 122/2008 - convertito in legge 133/2008, come modificato dal D.L. 135/2009 cd decreto Ronchi, convertito in legge 166/2009 - in materia di affidamento dei servizi pubblici locali e del regolamento di delegificazione, il D.P.R. 168/2010, previsto dalla stessa norma principale;

- il decreto Ronchi stabiliva che le modalità “ordinarie” di gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, ivi incluso del servizio idrico integrato, fossero:

- affidamento a soggetti privati attraverso gara;

- l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, con socio privato operativo scelto attraverso gara a doppio oggetto e detentore di almeno il 40% del capitale, o il 70% qualora le società di gestione fossero state quotate in borsa;

- l’esito del referendum ha determinato l’applicazione immediata, nell’ordinamento italiano, della normativa comunitaria, meno restrittiva rispetto a quella abrogata perché ammette maggiore libertà nella scelta delle forme di affidamento per la gestione dei servizi pubblici locali, ivi incluso del servizio idrico integrato, senza più nessun obbligo per i Comuni di ridurre le proprie quote di partecipazione nelle società di gestione.

Impegna la Giunta regionale

a predisporre uno studio per censire, analizzare e comparare fra loro anche dal punto di vista finanziario, tutte le possibili forme di affidamento del servizio idrico integrato previste dalla disciplina comunitaria in vigore, al fine di supportare le competenze dei Consigli locali e del Consiglio di Ambito nella scelta dell’organizzazione e della gestione dei servizi.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 22 dicembre 2011