n.60 del 06.03.2023 (Parte Seconda)

Ampliamento e istituzione di zone di protezione nel territorio di Reggio Emilia ai sensi dell'articolo 19, comma 2, L.R. 15 febbraio 1994, n. 8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria", in attuazione del Piano faunistico venatorio regionale 2018-2023

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamate:

- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, ed in particolare, l’art. 10, comma 1, a norma del quale l'intero territorio agro-silvo-pastorale è soggetto a pianificazione faunistico-venatoria finalizzata, per quanto attiene alle specie carnivore, alla conservazione delle effettive capacità riproduttive ed al contenimento naturale di altre specie e, per quanto riguarda le altre specie, al conseguimento della densità ottimale e alla sua conservazione mediante la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio, nonché i seguenti commi del predetto articolo:

- il comma 3, secondo cui il territorio agro-silvo- pastorale di ogni regione è destinato, per una quota dal 20% al 30%, a protezione della fauna selvatica e che nelle predette percentuali sono ricompresi i territori ove sia comunque vietata l'attività venatoria anche per effetto di altre leggi o disposizioni;

- il comma 4, secondo il quale il territorio di protezione comprende, tra l’altro, le Oasi di protezione e le Zone di ripopolamento e cattura;

- i commi 7 e 10, secondo i quali, ai fini della pianificazione generale, compete rispettivamente alle Province la predisposizione dei relativi piani faunistico-venatori ed alle Regioni il coordinamento di detti piani, secondo criteri di omogeneità fissati dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ora ISPRA;

- il comma 8, secondo il quale i piani faunistico-venatori comprendono, tra l'altro, le oasi di protezione e le zone di ripopolamento e cattura;

- il comma 9, il quale prevede che ogni zona vincolata dovrà essere indicata da tabelle perimetrali, secondo disposizioni impartite dalle Regioni, apposte a cura dell’ente, associazione o privato che sia preposto o incaricato alla gestione della singola zona;

- i commi da 13 a 16, che disciplinano l'iter amministrativo per la determinazione del perimetro delle zone da vincolare e la successiva istituzione;

- la Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria” e successive modifiche e integrazioni;

- la Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni” e successive modificazioni ed integrazioni, che disciplina e ripartisce le funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni nel quadro delle disposizioni della Legge 7 aprile 2014, n. 56, ed, in particolare, l'art. 40, che individua le funzioni della Regione, delle Province e della Città metropolitana di Bologna in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria, stabilendo, fra l'altro, che la Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, che restano confermati alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;

Considerato che la modifica dell'assetto dell'esercizio delle funzioni in materia di protezione della fauna selvatica ed attività faunistico-venatorie, di cui alla citata Legge Regionale n. 13/2015, ha imposto una revisione dell'intero articolato della citata Legge Regionale n. 8/1994;

Vista la Legge Regionale 26 febbraio 2016, n. 1 “Modifiche alla Legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” in attuazione della legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Abrogazione della Legge Regionale 6 marzo 2007, n. 3 “Disciplina dell’esercizio delle deroghe prevista dalla Direttiva 2009/147/CE”;

Richiamati in particolare della sopracitata Legge Regionale n.8/1994, come modificata dalla predetta Legge Regionale n.1/2016:

- l’art. 3, che attribuisce alla Regione la competenza all'esercizio di funzioni di programmazione e pianificazione ed individua, quali strumenti delle medesime, la Carta regionale delle vocazioni faunistiche del territorio, il Piano faunistico-venatorio regionale ed i piani, i programmi ed i regolamenti di gestione faunistica delle aree protette di cui alla Legge Regionale n. 6/2005;

- l’art. 5, il quale dispone:

- al comma 1, che l'Assemblea legislativa, su proposta della Giunta, approva il piano faunistico-venatorio regionale di durata quinquennale elaborato con riferimento alla Carta delle vocazioni faunistiche, ai contenuti indicati dall'art. 10, comma 8, della legge statale, nonché alla legge 6 febbraio 2006, n. 66 (Adesione della Repubblica italiana all'Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa) e al piano territoriale regionale;

- al comma 2, lett. d), che il piano faunistico-venatorio regionale riguarda, tra l’altro, la destinazione ad uso faunistico-venatorio del territorio agro-silvo-pastorale regionale ed il limite minimo di superficie, comprendente anche le aree dei parchi regionali e nazionali, da destinare alle zone di protezione;

- l’art. 19, che attribuisce alla Regione le competenze in merito alle zone di protezione della fauna selvatica, con esclusione delle attività di vigilanza assicurate dalle Province e dalla Città metropolitana di Bologna, e definisce le finalità di dette zone, stabilendo in particolare:

- al comma 1, che le “Oasi di protezione” sono destinate alla conservazione degli habitat naturali, al rifugio, alla sosta ed alla produzione di specie selvatiche con particolare riferimento a quelle protette. Esse sono preferibilmente costituite lungo le rotte di migrazione della avifauna, nei terreni demaniali, secondo le esigenze di tutela individuate con il piano faunistico-venatorio regionale;

- al comma 2, che le “Zone di ripopolamento e cattura (ZRC)” sono destinate ad affermare e incrementare la riproduzione delle specie selvatiche autoctone, a favorire la sosta e la riproduzione delle specie migratorie, a determinare, mediante l’irradiamento naturale, il ripopolamento dei territori contigui, a consentire mediante la cattura di selvaggina stanziale immissioni integrative negli ATC o il reinserimento in altre zone di protezione;

- al comma 4, che l’estensione di ogni zona di protezione deve essere rapportata al ciclo biologico della specie di preminente interesse gestionale ed alle esigenze di attuazione della pianificazione faunistico-venatoria, entro i limiti complessivi di superficie indicati nel sopracitato art. 10, comma 3, della Legge n. 157/1992; nella percentuale di territorio destinata alla protezione della fauna sono comprese, tra l’altro, anche le Zone di Rifugio;

- ai commi 5 e 6, l'iter amministrativo che la Regione deve svolgere per formalizzare la proposta di istituzione, rinnovo e modifica delle zone di protezione, secondo il quale:

- la proposta di perimetrazione è notificata ai proprietari o conduttori dei fondi mediante deposito presso la sede dei Comuni territorialmente interessati, nonché mediante affissione di apposito manifesto nei Comuni e nelle frazioni o borgate interessati, su cui deve essere chiaramente specificata, a cura dei Comuni, la data di deposito. È altresì trasmessa alle organizzazioni professionali agricole provinciali e locali;

- avverso detto provvedimento i proprietari o conduttori interessati possono proporre opposizione motivata, secondo le modalità di cui all'art. 10, comma 14, della citata Legge n. 157/1992, entro settanta giorni dalla data di deposito. Decorso tale termine, ove non sia stata presentata opposizione motivata dei proprietari o conduttori costituenti almeno il quaranta per cento della superficie che si intende vincolare, la Regione provvede all'istituzione della zona di protezione. La Regione può destinare le zone non vincolate per l'opposizione dei proprietari o conduttori di fondi ad altro uso nell'ambito della pianificazione faunistico-venatoria del territorio;

- al comma 7, che la Regione provvede alla gestione delle zone di protezione della fauna mediante la tutela o il recupero degli habitat delle specie di interesse gestionale, l'assistenza tecnica, la protezione delle colture agricole ed il contributo per gli eventuali danni, gli interventi di promozione della conservazione o dell'incremento delle specie programmate e la disciplina per l'accesso;

- al comma 7 bis, che le attività di vigilanza sulle zone di protezione della fauna sono demandate alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;

- al comma 9, che il vincolo di destinazione delle zone di protezione non può essere revocato se non al termine della stagione venatoria e previo recupero della fauna selvatica presente, mediante la cattura ovvero l’allontanamento con mezzi ecologici;

- l’art. 24, il quale dispone che i confini delle zone di protezione della fauna selvatica sono delimitati con tabelle di colore giallo, recanti la specificazione in carattere nero dell’ambito di protezione;

Vista la “Carta delle Vocazioni Faunistiche della Regione Emilia-Romagna” di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 1036/1998, così come modificata con deliberazioni dell’Assemblea Legislativa n. 122 del 25 luglio 2007 e n. 103 del 16 gennaio 2013;

Dato atto che con riferimento alla citata Carta delle Vocazioni Faunistiche della Regione Emilia-Romagna è stato elaborato il “Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023”, approvato con deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 179 del 6 novembre 2018, di seguito PFVR 2018-2023;

Richiamate le proprie deliberazioni:

- n. 906 del 6 giugno 2022 “Istituzione delle Zone di protezione della fauna selvatica del territorio di Reggio Emilia articolo 19, commi 1 e 2 della L.R. 15 febbraio 1994, n. 8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria”, con la quale sono state istituite, fra le altre:

- nell’ATC RE01 le Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Cogruzzo”, “Nocetolo” e “Ponte Alto”;

- nell’ATC RE02 le Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Boschi”, “Massenzatico”, “Riviera” e “San Tommaso”;

- n. 1215 del 18 luglio 2022 “Legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 "Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria". Proposta di perimetrazione di Istituti di protezione della fauna di cui all'art. 19 nel territorio di Reggio Emilia in attuazione del Piano Faunistico Regionale 2018-2023 e contestuale loro istituzione come Zone di Rifugio ai sensi dell'art. 22”, con la quale sono state approvate:

- la proposta di perimetrazione delle 5 Oasi di protezione della fauna denominate “Bianello”, “Casse Enza”, “Marmirolo”, “Ozola Est” e “Ozola Ovest”, ricadenti nel territorio degli ATC RE03 e RE04;

- la proposta di ampliamento di 3 Zone di Ripopolamento e Cattura fra quelle approvate con la citata Deliberazione della Giunta regionale n. 906/2022 e denominate “Cogruzzo”, “Nocetolo” e “Ponte Alto” nell’ATC RE01;

- la proposta di perimetrazione della Zona di Ripopolamento e Cattura “Caprara” nell’ATC RE01;

- la proposta di ampliamento di 4 Zone di Ripopolamento e Cattura fra quelle approvate con la citata Deliberazione della Giunta regionale n. 906/2022 e denominate “Boschi”, “Massenzatico”, “Riviera” e “San Tommaso” nell’ATC RE02;

- la proposta di perimetrazione di 2 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “La Gatta” e “Quarti” nell’ATC RE02;

- la proposta di perimetrazione di 26 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Bocco”, “Casalunga”, “Castellarano”, “Cavriago”, “Chiozzino”, “Codemondo”, “Costa di Montecavolo”, “Ghiardo”, “Leguigno”, “Luceria”, “Marmirolo”, “Monte Alto”, “Montecchio”, “Montefalcone”, “Nuova Gazzaro”; “Nuova Quercioli”, “Nuova Salvaterra”, “Parco Secchia”, “Pratissolo”, “Quattro Castella”, “Reggio Emilia”, “Rivaltella”, “Sabbione”, “San Maurizio”, “Scandiano”, “Secchia Baiso”, ricadenti nel territorio dell’ATC RE03;

- la proposta di perimetrazione di 3 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Caselle”, “Felina” e “Vetto”, ricadenti nel territorio dell’ATC RE04;

- n. 1833 del 2 novembre 2022 “Modifica dei confini della Zona di rifugio "Montefalcone" di cui alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1215/2022”, che riduce l’estensione della Zona di Ripopolamento e Cattura denominata “Montefalcone”;

- n. 2133 del 5 dicembre 2022 “Conclusione dell'iter istruttorio per la Zona di Ripopolamento e Cattura "Leguigno", proposta con Deliberazione di Giunta regionale n. 1215 del 18 luglio 2022”, che revoca, a seguito di motivata opposizione dei proprietari e conduttori dei fondi interessati, la proposta di perimetrazione della Zona di Ripopolamento e Cattura denominata “Leguigno”;

Preso atto che il Settore Agricoltura, Caccia e Pesca - Ambiti Modena e Reggio Emilia, con nota prot. n. 0144629.I del 15 febbraio 2023, trattenuta agli atti del Settore Attività faunistico–venatorie, Pesca e Acquacoltura, ha comunicato che:

- ha provveduto ad inviare le proposte di perimetrazione e ampliamento di cui alla citata deliberazione n. 1215/2022 alle Organizzazioni Professionali Agricole provinciali e locali;

- sono stati assolti gli obblighi di pubblicazione di cui al citato art. 19, comma 5, della Legge Regionale n. 8/1994, rispetto alle proposte di ampliamento, rettifica e perimetrazione di cui alla citata deliberazione n. 1215/2022, mediante l’affissione all'Albo pretorio telematico dei Comuni interessati dal provvedimento;

- avverso le proposte sopra richiamate non sono pervenute opposizioni motivate da parte dei proprietari o conduttori dei fondi interessati, ai sensi dell'art. 19, comma 6, della più volte citata Legge Regionale n. 8/1994;

- a seguito di verifiche cartografiche e sul territorio è risultato che, in una parte periferica della ZRC “Quarti” nell’ATC RE02, è stata appurata la presenza di un appostamento fisso di caccia già autorizzato, pertanto è stato spostato il confine settentrionale della ZRC in modo da escludere tale appostamento, con conseguente riduzione della superficie dell’istituto a 490,50 ettari;

Ritenuto, pertanto, di procedere per il territorio di Reggio Emilia:

- all’istituzione delle 5 Oasi di protezione della fauna denominate “Bianello”, “Casse Enza”, “Marmirolo”, “Ozola Est” e “Ozola Ovest”, ricadenti nel territorio degli ATC RE03 e RE04, così come rappresentate nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;

- all’ampliamento delle 3 Zone di Ripopolamento e Cattura approvate con la citata deliberazione n. 906/2020 e denominate “Cogruzzo”, “Nocetolo” e “Ponte Alto” e all’istituzione della Zona di Ripopolamento e Cattura “Caprara” nell’ATC RE01, così come rappresentate nell’Allegato 2, parte integrante e sostanziale del presente atto;

- all’ampliamento delle 4 Zone di Ripopolamento e Cattura approvate con la citata deliberazione n. 906/2020 e denominate “Boschi”, “Massenzatico”, “Riviera” e “San Tommaso” e all’istituzione delle 2 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “La Gatta” e “Quarti” nell’ATC RE02, così come rappresentate nell’Allegato 3, parte integrante e sostanziale del presente atto;

- all’istituzione delle 25 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Bocco”, “Casalunga”, “Castellarano”, “Cavriago”, “Chiozzino”, “Codemondo”, “Costa di Montecavolo”, “Ghiardo”, “Luceria”, “Marmirolo”, “Monte Alto”, “Montecchio”, “Montefalcone”, “Nuova Gazzaro”; “Nuova Quercioli”, “Nuova Salvaterra”, “Parco Secchia”, “Pratissolo”, “Quattro Castella”, “Reggio Emilia”, “Rivaltella”, “Sabbione”, “San Maurizio”, “Scandiano”, “Secchia Baiso”, ricadenti nel territorio dell’ATC RE03, così come rappresentate nell’Allegato 4, parte integrante e sostanziale del presente atto;

- all’istituzione delle 3 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Caselle”, “Felina” e “Vetto”, ricadenti nel territorio dell’ATC RE04, così come rappresentate nell’Allegato 5, parte integrante e sostanziale del presente atto;

Dato atto che:

- con l’istituzione delle zone protette, l'Ente persegue l'interesse pubblico di tutela della fauna selvatica;

- in ottemperanza ai disposti di cui all'art. 19, comma 4, della Legge Regionale n. 8/1994 ed in attuazione dei macro-obiettivi di pianificazione sopra indicati, è necessario mantenere costante la percentuale di aree protette, al fine di garantire una distribuzione omogenea su scala regionale del territorio tutelato e che, pertanto, la percentuale minima prevista dalla legge nazionale dovrà essere rispettata in ogni Unità Territoriale Provinciale;

Ritenuto, inoltre, anche alla luce della Legge Regionale n. 13/2015 e dei provvedimenti di riordino sopra richiamati:

- di demandare al Responsabile del Settore Agricoltura, Caccia e Pesca – Modena e Reggio Emilia l'attuazione delle attività gestionali previste dal citato art. 19, comma 7, della Legge Regionale n. 8/1994, nelle zone protette istituite con il presente provvedimento;

- di prevedere, in attuazione dei disposti di cui all'art. 19, comma 7 bis, della Legge Regionale n. 8/1994, che la Provincia di Reggio Emilia assicuri, tramite il proprio personale, le attività di vigilanza sulle zone di protezione della fauna istituite o ampliate con il presente provvedimento;

- di stabilire che tali zone verranno considerate prioritarie nell’attuazione dei piani di controllo di cui all’art. 19 della Legge n. 157/1992, qualora autorizzati, al fine di limitare l’impatto della fauna sulle produzioni agricole;

Visto che:

- il già menzionato art. 19 della Legge Regionale n. 8/1994 non stabilisce la durata del vincolo di destinazione delle zone di protezione, mentre all’ultimo comma dispone che possa essere revocato al termine della stagione venatoria e previo recupero della fauna selvatica presente mediante la cattura ovvero l'allontanamento con mezzi ecologici;

- la citata deliberazione n. 1215/2022 ha istituito le zone oggetto del presente provvedimento come Zone di rifugio ai sensi dell’art. 22 della Legge regionale n. 8/1994 per la stagione venatoria 2022-2023;

Ritenuto, pertanto, opportuno stabilire che il vincolo di protezione delle Oasi e delle Zone di Ripopolamento e cattura oggetto del presente atto, coerentemente con il PFVR 2018-2023, abbia validità per l’intera stagione venatoria 2023-2024;

Richiamati in ordine agli obblighi di trasparenza:

- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche e integrazioni;

- la propria deliberazione n. 111 del 31 gennaio 2022 "Piano Triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza 2022-2024, di transizione al Piano Integrato di attività e organizzazione di cui all'art. 6 del D.L. n. 80/2021";

- la determinazione dirigenziale n. 2335 del 9 febbraio 2022 del Servizio Affari Legislativi e Aiuti di Stato "Direttiva di Indirizzi Interpretativi degli Obblighi di Pubblicazione previsti dal Decreto Legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022";

Vista la Legge Regionale 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l'art. 37, comma 4;

Richiamate le proprie deliberazioni:

- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

- n. 324 del 7 marzo 2022 "Disciplina organica in materia di organizzazione dell’Ente e gestione del personale";

- n. 325 del 7 marzo 2022 "Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale";

- n. 426 del 21 marzo 2022 "Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori generali e ai Direttori di Agenzia";

Viste, infine, le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni, predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto inoltre dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca Alessio Mammi;

A voti unanimi e palesi

delibera

1) di approvare, in attuazione del Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023, per il territorio di Reggio Emilia:

  1. l’istituzione delle 5 Oasi di protezione della fauna denominate “Bianello”, “Casse Enza”, “Marmirolo”, “Ozola Est” e “Ozola Ovest”, ricadenti nel territorio degli ATC RE03 e RE04, così come rappresentate nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  2. l’ampliamento delle 3 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Cogruzzo”, “Nocetolo” e “Ponte Alto” e l’istituzione della Zona di Ripopolamento e Cattura “Caprara” nell’ATC RE01, così come rappresentate nell’Allegato 2, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  3. l’ampliamento delle 4 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Boschi”, “Massenzatico”, “Riviera” e “San Tommaso” e l’istituzione delle 2 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “La Gatta” e “Quarti” nell’ATC RE02, così come rappresentate nell’Allegato 3, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  4. l’istituzione delle 25 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Bocco”, “Casalunga”, “Castellarano”, “Cavriago”, “Chiozzino”, “Codemondo”, “Costa di Montecavolo”, “Ghiardo”, “Luceria”, “Marmirolo”, “Monte Alto”, “Montecchio”, “Montefalcone”, “Nuova Gazzaro”; “Nuova Quercioli”, “Nuova Salvaterra”, “Parco Secchia”, “Pratissolo”, “Quattro Castella”, “Reggio Emilia”, “Rivaltella”, “Sabbione”, “San Maurizio”, “Scandiano”, “Secchia Baiso”, ricadenti nel territorio dell’ATC RE03, così come rappresentate nell’Allegato 4, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  5. l’istituzione delle 3 Zone di Ripopolamento e Cattura denominate “Caselle”, “Felina” e “Vetto”, ricadenti nel territorio dell’ATC RE04, così come rappresentate nell’Allegato 5, parte integrante e sostanziale del presente atto;

2) di dare atto che i confini delle zone di protezione di cui al punto 1) dovranno essere delimitati con tabelle, esenti da tasse, di colore giallo, recanti in carattere nero la specificazione dell’ambito di protezione, collocate secondo le modalità di cui all'art. 24 della Legge Regionale n. 8/1994;

3) di demandare al Responsabile del Settore Agricoltura, caccia e pesca - ambiti Modena e Reggio Emilia l'attuazione di tutte le attività gestionali previste dal citato art. 19, comma 7 della Legge Regionale n. 8/1994, nelle zone protette istituite con il presente provvedimento;

4) di dare atto che le attività di vigilanza sulle zone di protezione della fauna selvatica, così come previsto all'art. 19, comma 7 bis, della Legge Regionale n. 8/1994, sono assicurate dalla Provincia di Reggio Emilia tramite il proprio personale;

5) di confermare che le zone indicate al precedente punto 1) rimangano vincolate come Zone di rifugio ai sensi dell’art. 22 della Legge Regionale 8/1994 fino al termine della stagione venatoria 2022-2023, come disposto dalla deliberazione n. 1215/2022;

6) di stabilire che il vincolo di protezione come Oasi e Zona di Ripopolamento e Cattura nei territori di cui al precedente punto 1) decorra dall’inizio della stagione venatoria 2023-2024 e termini allo scadere del Piano faunistico-venatorio regionale 2018-2023, ovvero fino al termine della stagione venatoria 2023/2024;

7) di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;

8) di disporre, infine, la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico, dando atto che il Settore Attività faunistico-venatorie, pesca e acquacoltura provvederà a darne la più ampia diffusione anche sul sito internet E-R Agricoltura, Caccia e Pesca.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina