n.362 del 22.12.2021 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 4061 - Risoluzione per impegnare la Giunta a individuare modalità volte sostenere i giovani con difficoltà cognitivo-comportamentali nei percorsi di autonomia e crescita, riconoscendo e valorizzando il contributo dato dalle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie. A firma dei Consiglieri: Amico, Mori, Bondavalli, Soncini, Costa, Caliandro, Mumolo, Gerace, Tarasconi, Sabattini, Fabbri, Daffadà, Bulbi, Rontini, Montalti, Rossi, Pillati, Maletti
Premesso che
nella giornata di lunedì 13 settembre, presso l’aula magna dell’Università a Reggio Emilia si è tenuta l’apertura dell’anno accademico 2021-2022 per le studentesse e gli studenti seguiti dall’associazione Università 21 APS alla presenza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini e dal Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.
L’associazione Università 21 APS lavora per dare a ragazze e ragazzi con disabilità cognitivo-comportamentali la possibilità di vivere il mondo universitario avvalendosi del lavoro di educatrici ed educatori qualificati, grazie a una convenzione che coinvolge il Dipartimento di Scienze Umane, di Economia e Comunicazione e di Studi Linguistici e Culturali di UNIMORE, i Comuni e le A.S.L. di Reggio Emilia e Modena.
Considerato che
il progetto di Università 21, avviato con l’anno accademico 2015-2016, a distanza di 5 anni conta 17 ragazze e ragazzi.
L’impegno dell’associazione consiste nell’accompagnare studentesse e studenti nel proprio percorso universitario attraverso un gruppo di educatrici ed educatori che progettano le attività individualizzando e personalizzando gli obiettivi educativi per i differenti corsi.
Ad oggi, le ragazze e i ragazzi coinvolti frequentano i corsi di Scienze dell’Educazione, Scienze della Comunicazione, Storia e Culture Contemporanee e Lingue e Culture Europee.
Le educatrici e gli educatori selezionano i corsi da seguire in base agli interessi e alle abilità delle ragazze e dei ragazzi, seguono le lezioni con loro e li aiutano nello studio. Lo stesso gruppo affianca ragazze e ragazzi anche nella socializzazione, favorendo l’indipendenza e l’autonomia nella fruizione degli ambienti universitari.
Al termine di questo percorso, le studentesse e gli studenti di Università 21 pur non conseguendo una laurea si troveranno ad aver vissuto un’esperienza unica in termini di cultura, socialità, crescita e sviluppo verso l’età adulta.
Evidenziato che
l’ottica inclusiva, sulla quale si sostanzia lo specifico progetto, si pone l’obiettivo di offrire alle ragazze e ai ragazzi con disabilità intellettiva la possibilità di vivere appieno anche gli spazi universitari e la vita studentesca per favorire esperienze che incentivino percorsi di crescita verso l’età adulta, ovvero offrire un ventaglio di opportunità che permettano di sperimentare le proprie competenze e potenzialità verso la formazione e scoperta del proprio sé.
Partendo dalla didattica l’intero percorso è strutturato per incoraggiare l’acquisizione di autonomie e abilitare i beneficiari del progetto come soggetti attivi sulla propria persona, stimolata cognitivamente a restituire autodeterminazione e senso di responsabilità.
Sottolineato che
per avere un’esistenza piena e soddisfacente è infatti “necessario avere una vita ricca di relazioni sia intense che superficiali, sia formali che informali, dirette, indirette, potenziali: queste relazioni costituiscono la sostanza di cui è fatta l’inclusione” (Marchisio, Curto, “Costruire futuro”, Erickson).
I processi di inclusione non possono limitarsi a prevedere per le persone con disabilità cognitivo relazionale percorsi di abilitazione esclusivamente legati alla manualità, ma l’integrazione con attività di carattere intellettivo può determinare grandi benefici agli stessi sperimentando così i ruoli tipici di ogni giovane adulto in crescita.
L’inclusione è l’esito di un percorso di crescita culturale che è necessario che la comunità intraprenda, non come un mero processo di assorbimento passivo da parte della collettività ma come una relazione di scambio reciproco in cui le persone con disabilità inizino ad essere pensate come soggetti attivi e richiede, nello stesso tempo, che spazi e servizi della comunità accettino la sfida di ripensarsi e divenire opportunità di reale inclusione
Valutato che
la Regione Emilia-Romagna è da sempre impegnata nel sostenere i percorsi di inclusione e supporto alle persone con disabilità attraverso numerosi strumenti che trovano da un lato nel Piano Socio-Sanitario la cornice entro cui operare e che in sinergia con il Piano Regionale Disabilità procedono all’istituzione di percorsi di accompagnamento per l’autonomia, anche lavorativa, delle persone con disabilità.
La Regione ha istituito il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, che ha finanziato il “dopo di noi”, così come i progetti per la vita indipendente di cui è utile ricordare che lo stanziamento complessivo è superiore a quello che lo Stato destina a tutte le Regioni di Italia.
La Regione sostiene inoltre il pieno inserimento lavorativo delle persone con disabilità attraverso una serie di interventi con il Fondo Regionale Disabili attraverso interventi orientativi, formativi e per il lavoro rivolti alle persone adulte, sia in cerca di lavoro che occupate, con disabilità ai sensi della legge 68/99.
Nel “Protocollo d’Intesa tra Regione Emilia-Romagna, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) E-R e Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità (FAND) E-R” di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 1215 del 21/9/2020 i firmatati hanno concordato sull’importanza di assicurare il massimo impegno per garantire la tutela dei diritti delle persone con disabilità e la fruizione dei servizi, assicurando il mantenimento e lo sviluppo di una comunità solidale.
La sperimentazione avviata dall’Università di Modena e Reggio Emilia nel corso degli ultimi cinque anni ha accolto il progetto di Università 21 APS, diventando così un luogo che nella quotidianità permette a ragazze e ragazzi di sentirsi parte integrante di un sistema, di una comunità e accedere ad una reale opportunità di formazione, di socializzazione e di crescita personale: in sostanza di accedere ad uno spazio che altrimenti sarebbe loro negato.
Impegna la Giunta regionale, per quanto di competenza
a individuare modalità volte sostenere i giovani con difficoltà cognitivo-comportamentali nei percorsi di autonomia e crescita riconoscendo e valorizzando il contributo che le associazioni delle persone disabili e delle famiglie delle persone disabili, quali l’Università 21 APS, e le prassi di collaborazione con le autonomie formative, contribuendo altresì alla riduzione dei costi a carico delle famiglie.
Ad avviare un confronto con le altre sedi universitarie regionali per approfondire la conoscenza dell’esperienza qui descritta ed esplorare la possibilità di ampliare simili opportunità ad altri atenei del territorio nel segno delle pari opportunità concretamente perseguite.
Ad adoperarsi, in collaborazione con l’Università di riferimento e le istituzioni pubbliche territoriali, a generare modalità e azioni finalizzate a dare evidenza a una esperienza in grado di accrescere la sensibilità e l’impegno nei confronti di una inclusione sociale vera.
Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 30 novembre 2021.