n.35 del 17.02.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2411 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi, anche all’interno della Conferenza Stato Regioni e Province Autonome, al fine di sostenere l'attività venatoria e la propria contrarietà all'abrogazione dell'art. 842 del Codice Civile. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Facci, Liverani, Pompignoli, Catellani, Delmonte, Montevecchi, Rancan, Bargi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

sta procedendo presso il Senato della Repubblica la discussione per l’approvazione di una nuova legge in materia di tutela degli animali per la quale è stato assunto come testo base il disegno di legge s.1078 di iniziativa parlamentare sottoscritto dai senatori del Gruppo M5S.

Rilevato che

il suddetto DDL prevede all’articolo 12 comma 2 l’abrogazione dell’articolo 842 del Codice Civile, la disposizione per cui “il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno”.

Considerato che

l’eliminazione di tale norma di legge limiterebbe notevolmente l’esercizio della caccia, oltre a svincolare la proprietà fondiaria dalla programmazione pubblica e comprometterebbe il complesso impianto legislativo che regola la stessa attività venatoria e la protezione della fauna selvatica omeoterma, costituito, in conformità con la normativa europea, dalla Legge 157/1992 e dalle varie leggi regionali che da essa discendono, compresa la L.R. dell’Emilia-Romagna 8/1994.

Osservato che

l’attività venatoria è assolutamente fondamentale ed insostituibile per la conservazione della biodiversità animale tanto più in un momento come quello attuale nel quale, già con la crisi di tale attività dovuta al calo dei suoi praticanti e quindi con l’interruzione e il rallentamento delle uscite a causa della pandemia, si è avuta una proliferazione incontrollata di alcune specie animali selvatiche che rischia di compromettere gli equilibri ecologici, oltre che aumentare a dismisura sia i danni alle attività agricole sia gli incidenti stradali. 

Ricordato che

l’Assessore regionale all’agricoltura e alla caccia, Alessio Mammi, rispondendo ad una interrogazione orale sull’argomento nella seduta di commissione assembleare Politiche economiche tenutasi il 12/1/2021 ha dichiarato di essere contrario all’abrogazione dell’art. 842 del codice civile, condividendo con gli interroganti che il venir meno del divieto di impedire l’esercizio della caccia nei fondi agricoli comporterebbe la drastica riduzione dell’attività venatoria e quindi anche l’impossibilità di conseguire le sue finalità sociali. 

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi al più presto, anche all’interno della Conferenza Stato Regioni e Province Autonome, per prendere posizione a favore delle valide sopra illustrate ragioni secondo le quali l’attività venatoria esercitata nel rispetto delle norme che la regolamentano, è fondamentale per il conseguimento di alcune finalità sociali, quali la conservazione della biodiversità, la preservazione degli equilibri ecologici nonché la riduzione dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali provocati da animali selvatici, e per sostenere la propria netta contrarietà riguardo all’abolizione del divieto di impedirne l’esercizio nei fondi agricoli aperti di cui all’art. 842 del codice civile in quanto ne ridurrebbe drasticamente la possibilità di praticarla impedendo di fatto il conseguimento delle suddette finalità sociali.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 3 febbraio 2021

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