n.240 del 08.07.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 451 - Risoluzione a sostegno di un pacchetto di misure per la promozione della mobilità ciclistica come una delle modalità strategiche di trasporto nella cosiddetta fase 2 dell'epidemia Covid-19 e anche successivamente. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la Legge 11 gennaio 2018, n. 2 recante Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica “persegue l’obiettivo di promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio e i beni culturali, accrescere e sviluppare l'attività turistica, in coerenza con il piano strategico di sviluppo del turismo in Italia”;

tali obiettivi devono essere perseguiti dallo Stato, dalle Regioni, dagli Enti locali “in modo da rendere lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle necessarie infrastrutture di rete una componente fondamentale delle politiche della mobilità in tutto il territorio nazionale e da pervenire a un sistema generale e integrato della mobilità, sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale e accessibile a tutti i cittadini”;

con la legge regionale del 5 giugno 2017, n. 10 Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità “La Regione Emilia-Romagna, al fine di migliorare la qualità della vita e della salute della collettività, la tutela dell'ambiente nonché la salvaguardia del territorio e del paesaggio, nell'ambito delle politiche per la mobilità sostenibile, promuove la ciclabilità urbana ed extraurbana, anche alimentata da energie rinnovabili e la realizzazione di una Rete delle ciclovie regionali, di seguito denominata RCR, integrata con le infrastrutture ed i servizi per la mobilità, in sicurezza ed in continuità sull'intero territorio regionale per l'attuazione del Sistema regionale della ciclabilità volto ad incrementare gli spostamenti a basso impatto ambientale e a ridurre nel contempo il tasso di motorizzazione della Regione con particolare riferimento ai veicoli a combustione;

tali finalità “costituiscono riferimento per la programmazione tecnica dei diversi settori regionali interessati: sanitario e prevenzione, territoriale, trasportistico e di mobilità, ambientale, rurale, sociale, turistico e ricreativo-sportivo, che operano nel rispetto della disciplina delle proprie normative di riferimento e tenuto conto dei diversi livelli di programmazione locale”;

la stessa legge prevede la promozione della ciclabilità “mediante interventi ed azioni volte a favorire spostamenti quotidiani, casa-scuola e casa-lavoro e cicloturistici, a basso impatto ambientale che attuino nuovi stili di vita e di mobilità attiva, anche nell'ottica della prevenzione per la salute della collettività, nel rispetto e per la miglior fruizione del territorio”.

Considerato che

la cosiddetta fase 2 e l'allentamento delle restrizioni per l’emergenza Covid-19 rischiano di portare al collasso della mobilità nelle città italiane perché è possibile che molte persone, impaurite dal rischio del contagio e obbligate a rispettare il distanziamento di un metro, abbandonino il trasporto pubblico e scelgano di muoversi in automobile;

pedalare e camminare, per andare al lavoro e per gli altri spostamenti cittadini, è la soluzione raccomandata nel vademecum diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità durante l’emergenza coronavirus. Secondo l’OMS la bicicletta è il mezzo di trasporto migliore nei centri urbani perché garantisce il distanziamento sociale e permette alle persone di svolgere attività fisica;

la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli, in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha annunciato importanti novità in merito alla circolazione stradale. In particolare ha sottolineato che potrebbe concretizzarsi l’idea di seguire gli esempi virtuosi provenienti da molte città straniere per realizzare piste ciclabili temporanee ricavate all’interno delle carreggiate esistenti oggi destinate al traffico motorizzato e per ampliare i percorsi riservati ai pedoni, creando una rete di mobilità di emergenza, come caldeggiato da diverse associazioni ambientaliste e a sostegno della mobilità ciclistica (Bikeitalia, ad esempio, ha redatto un vero e proprio Piano Emergenziale per la Mobilità Urbana Post-Covid contenente istruzioni strategiche e tecniche). In tale contesto, la ministra ha preannunciato misure legislative per modificare il codice della strada “per consentire l’apertura di piste ciclabili in via transitoria anche solo con segnaletica orizzontale. E nel prossimo decreto legge ci saranno incentivi per l’acquisto di bici, bici elettriche e monopattini”.

Considerato altresì che

nelle ultime settimane, grazie anche alla mobilitazione e alle tante iniziative messe in campo dalle associazioni ambientaliste e ciclistiche (come, ad esempio, la campagna di comunicazione #andràtuttinbici), si registra una maggiore consapevolezza e sensibilità nella popolazione sul tema della mobilità post emergenza Covid-19, in particolare quella sostenibile per prevenire un ritorno di alti tassi di inquinamento atmosferico da traffico, che nel periodo di chiusura e smart working si sono alquanto ridotti;

FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), in una lettera aperta indirizzata alla politica e alle istituzioni, sottolinea che il distanziamento sociale ci accompagnerà per i mesi a venire e sarebbe dunque rischioso contare soltanto sui mezzi pubblici. Secondo Fiab la bicicletta rappresenta quindi l’alleato fondamentale per garantire congiuntamente salute e sicurezza anti-contagio negli spostamenti, per cui l’associazione auspica interventi urgenti a favore della mobilità sostenibile “che vanno poi resi strutturali e funzionali a un duraturo cambio di paradigma sul come e quanto tutti noi ci muoviamo”;

il Coordinamento Regionale FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha inviato una lettera all’assessore ai trasporti Andrea Corsini per chiedere incentivi all’acquisto di biciclette muscolari e di e-bike, con riconoscimenti maggiori a chi in cambio dismette una vecchia auto. Inoltre chiede alla Regione di incentivare gli spostamenti “casa-scuola” e “casa-lavoro” in bicicletta anche attraverso politiche di efficace intermodalità, che permettano ai viaggiatori di trasportare sui treni regionali la propria bici gratuitamente;

recentemente e di nuovo nel question time del 28 u.s. l’assessora regionale all’ambiente Irene Priolo, nel ribadire la preoccupazione legata ad un aumento del traffico veicolare privato nella “fase 2”, ha annunciato lo stanziamento di risorse regionali per incentivare gli spostamenti in bicicletta. 

Impegna la Giunta regionale

- mentre sono da predisporre misure che rendano compatibile con le misure di sicurezza anticontagio Covid-19 l’impiego del TPL su gomma e su ferro - a dare piena attuazione alla legge regionale n. 10 del 2017 attraverso un adeguato rifinanziamento e la convocazione del Tavolo regionale per la ciclabilità (previsto all’art. 11), al fine di coinvolgere le associazioni e i soggetti attivi nel settore, con i quali condividere la programmazione del sistema regionale della ciclabilità in vista della cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid-19, e più in generale anche oltre questa fase;

a mettere in campo in tempi brevi misure concrete di sostegno all’acquisto di biciclette (comprese quelle pieghevoli ed elettriche a pedalata assistita) e di monopattini anche elettrici;

a coordinare e sostenere con fondi dedicati gli interventi urgenti per la realizzazione di reti ciclabili di emergenza (ovvero interventi infrastrutturali leggeri per la ciclabilità urbana, come illustrato in premessa) e per l’ampliamento delle aree di transito dei pedoni per garantire le distanze ottimali tra le persone, interventi che i Comuni dovranno realizzare in vista della fase 2;

a prevedere incentivi alle aziende che si doteranno di strumenti (ad esempio piattaforme informatiche) per censire e monitorare le modalità di spostamento dei loro dipendenti;

a promuovere un maggiore coordinamento dei mobility manager - pubblici e privati - per diffondere e rendere efficaci nei territori le misure che incentivano l’uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro;

a promuovere campagne informative a sostegno dell’uso della bicicletta, prevedendo anche misure premiali per chi passerà all’uso di questo mezzo.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 24 giugno 2020

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