n.411 del 11.12.2019 periodico (Parte Seconda)
Parere in merito al Progetto di variante al Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico - PAI - Norme Tecniche di Attuazione - NTA - introduzione dell'art. 9 bis e modifiche dell'art. 4, adottato con Decreto Segretariale n. 18 del 6/3/2018 del Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino Centrale
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale";
- la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” ed in particolare l’art. 51 “Norme in materia di Autorità di bacino”;
- il Decreto 25 ottobre 2016 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, recante “Disciplina dell'attribuzione e del trasferimento alle Autorità di bacino distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi comprese le sedi, e finanziarie delle Autorità di bacino, di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183.”;
- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 aprile 2018, recante “Individuazione e trasferimento delle unità di personale, delle risorse strumentali e finanziarie delle Autorità di bacino, di cui alla legge n. 183/1989, all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale e determinazione della dotazione organica dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, ai sensi dell’articolo 63, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e del decreto n. 294 del 25 ottobre 2016”;
- il Decreto n. 52 del 26 febbraio 2018 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, recante “Approvazione degli Statuti delle Autorità di bacino distrettuali delle Alpi Orientali, del fiume Po, dell’Appennino Settentrionale, dell’Appennino Centrale e dell’Appennino Meridionale”;
- il Decreto del MATTM n. 158 del 29/5/2019 con cui è stata decretata la composizione della Conferenza operativa dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale;
Visti, inoltre:
- il “Piano di bacino del fiume Tevere – VI stralcio funzionale per l’assetto idrogeologico – P.A.I.” (in seguito PAI), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere con deliberazione n. 114 del 5/4/2006 e approvato con DPCM 10 novembre 2006;
- il primo aggiornamento del Piano di bacino del fiume Tevere - 6° stralcio funzionale - P.S. 6 - per l'assetto idrogeologico – PAI, adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Tevere con deliberazione n. 125 del 18/7/2012 e approvato con DPCM 10 aprile 2013.
Rilevato che:
- le Autorità di bacino distrettuali di cui all’art. 63, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006 sono subentrate a tutti gli effetti alle Autorità di bacino di cui alla L. n. 183/1989 a seguito dell’entrata in vigore del D.M. 25 ottobre 2016, di cui all’art. 63, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, e del D.P.C.M. 4 aprile 2018, di cui all’art. 63, comma 4, del D.Lgs. n. 152/2006;
- a seguito dell’emanazione del D.P.C.M. 4 aprile 2018, del D.M. del MATTM n. 52 del 26 febbraio 2018 e del Decreto del MATTM n. 158 del 29/5/2019 l'Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale è diventata pienamente operativa, subentrando a tutti gli effetti alla soppressa Autorità di bacino del fiume Tevere, ex L. n. 183/1998;
Premesso che l'Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale:
- con Decreto n. 18 del 6/03/2018 del Segretario Generale, ha adottato, ai sensi dell’art. 12, comma 7, del D.M. 25/10/2016, n. 294, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), il Progetto di variante al Piano di bacino del fiume Tevere – VI stralcio funzionale per l’Assetto Idrogeologico – PAI - Norme Tecniche di Attuazione – NTA - introduzione dell’art. 9 bis e modifiche dell’art. 4 (di seguito denominato Progetto di variante);
- ha dato notizia dell’adozione del Progetto di variante nella Gazzetta Ufficiale (GURI) serie generale n. 68 del 22/3/2018 e nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (BURERT), Parte Seconda, n.67 del 21/3/2018, rendendo noto che gli atti ad esso relativi erano depositati per la consultazione presso le sedi delle Regioni e delle Province territorialmente interessate;
- con lettera prot. n. 1702 del 16/3/2018, a firma del dirigente dell’Ufficio di Segreteria Giuridico-Amministrativa, ha comunicata alla Regione Emilia-Romagna l’adozione del Progetto di variante e ne ha trasmessa la documentazione relativa, consistente nel Decreto Segretariale n. 18 del 6/3/2018 del Segretario Generale dell’Autorità di bacino, al fine del deposito per la consultazione del pubblico;
Constatato che il Progetto di variante consiste in una modifica delle Norme del PAI il cui testo è contenuto nel Decreto Segretariale n. 18/2018;
Dato atto che:
- la documentazione del Progetto di variante è stata depositata presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione e presso il Servizio Tecnico Infrastrutture, Trasporti e Pianificazione Territoriale della Provincia di Forlì-Cesena per essere sottoposta a consultazione per 45 giorni a partire dalla data di pubblicazione sulla GURI;
- durante il suddetto periodo non è pervenuta alcuna richiesta di consultazione (nota Provincia di Forlì-Cesena prot. n. 2018/07.07.01/5, acquisita dal protocollo regionale con n. 493604 del 12/7/2018);
- è pervenuta alla Regione Emilia-Romagna entro i termini previsti una osservazione da parte dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, prot. n. 27336 del 20/6/2018 acquisita dal protocollo regionale con n. 453193 del 21/6/2018, sintetizzata nell’Allegato A al presente atto;
- il Direttore Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente ha convocato, con nota prot. PG.2018.338136 del 10/5/2018, le Direzioni generali Agricoltura, caccia e pesca e Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, nonché i propri Servizi direttamente interessati, per illustrare il Progetto di variante ed acquisire le valutazioni di rispettiva competenza necessarie alla formazione del parere regionale da proporre alla Conferenza programmatica, di cui al comma 3 dell’art. 68 del D.Lgs. 152/2006;
- nella suddetta riunione il Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale ha indicato la necessità di verificare se il Progetto di Variante in esame sia da sottoporre a procedura di Verifica di assoggettabilità a VAS, di cui al D.lgs. n. 152/2006, di competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, evidenziando che l'esclusione della VAS prevista dall'art. 68 del D.Lgs. n. 152/2006 riguarda i piani stralcio di distretto per l'assetto idrogeologico, redatti nelle more dell'approvazione dei piani di bacino (art. 67, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006);
- il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica ha effettuato l’istruttoria del Progetto di variante ed ha predisposto il parere istruttorio regionale presentato nella suddetta Conferenza programmatica; tale parere, denominato “Parere in merito al Progetto di Variante al Piano di bacino del fiume Tevere – VI stralcio funzionale per l’Assetto Idrogeologico – PAI - Norme Tecniche di Attuazione – NTA - introduzione dell’art. 9 bis e modifiche dell’art. 4, adottato con Decreto Segretariale n. 18 del 6/3/2018 del Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale”, in seguito denominato parere istruttorio regionale, è riportato nell’Allegato B alla presente deliberazione;
- l'Assessore alla Difesa del suolo e della Costa, Protezione Civile, Politiche ambientali e della montagna, ha convocato la suddetta Conferenza programmatica il 14/11/2019 a Bologna (nota prot. PG/2019/828734 del 7/11/2019); tutti gli interventi dei presenti sono stati verbalizzati e i verbali sono riportati nell’Allegato C alla presente deliberazione;
Rilevato che il Progetto di variante, sintetizzato nel parere istruttorio regionale (Allegato B) a cui si rimanda, modifica le Norme introducendo l’art. 9 bis che classifica i fenomeni franosi contenuti nell’elaborato “Inventario dei fenomeni franosi” del PAI con gradi di pericolosità da bassa a molto elevata (P1 – P4) e alle frane applica i disposti di cui agli artt. 11, 14 e 15 delle Norme del PAI;
Considerato che il Progetto di Variante:
- estende alle aree in frana limitazioni urbanistico-edilizie, che nel PAI vigente sono attribuite alle aree perimetrate a rischio da frana, ampliando il territorio soggetto a tutela in tutto il bacino del fiume Tevere;
- colma una lacuna del PAI di bacino del Tevere che non prevedeva una normativa inerente alla pericolosità da frana, a differenza di quanto previsto in altri PAI che interessano il territorio regionale e negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica vigenti;
Preso atto che la Conferenza programmatica del 14/11/2019, come risulta dal verbale riportato nell’Allegato C, si è espressa favorevolmente sul Progetto di variante ed ha condiviso il parere istruttorio regionale (Allegato B);
Ritenuto opportuno invitare l’Autorità di bacino a verificare se il Progetto di Variante in esame sia da sottoporre a procedura di Verifica di assoggettabilità a VAS, di cui al D.lgs. n. 152/2006;
Vista, inoltre, la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008, "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007";
- n. 2189 del 21 dicembre 2015, “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale”;
- n. 56 del 25 gennaio 2016, “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi della L.R. n. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016, "Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 622 del 28 aprile 2016, "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 1107 del 11 luglio 2016, "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta Regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 468 del 10/4/2017, “Il sistema del controllo interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
Visti infine:
- il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;
- la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 “Approvazione Piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021";
Dato atto del parere allegato;
Su proposta dell'Assessore alla Difesa del suolo e della Costa, Protezione Civile, Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo,
A voti unanimi e palesi
delibera
1. di prendere atto delle risultanze della Conferenza programmatica tenutasi il 14/11/2019, di cui in premessa e il cui verbale è riportato nell’Allegato C, che si è espressa favorevolmente sul Progetto di variante al Piano di bacino del fiume Tevere – VI stralcio funzionale per l’Assetto Idrogeologico – PAI - Norme Tecniche di Attuazione – NTA - introduzione dell’art. 9 bis e modifiche dell’art. 4, adottato con Decreto n. 18/2018 del Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, ed ha condiviso il parere istruttorio regionale, riportato nell’Allegato B;
2. di invitare l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale a verificare se il Progetto di Variante in esame sia da sottoporre a procedura di Verifica di assoggettabilità a VAS, di cui al D.lgs. n. 152/2006;
3. di esprimersi sull’osservazione pervenuta nei termini di cui all’Allegato A;
4. di precisare che i citati Allegati A, B e C sono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
5. di inviare copia del presente atto deliberativo, completo di tutti gli allegati, all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, per gli adempimenti di competenza;
6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.