n.293 del 25.10.2023 periodico (Parte Seconda)

LR 4/2018, art. 11: Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) relativo al progetto "Impianto agrivoltaico SALETTO", localizzato nei comuni di Bentivoglio e Malalbergo (BO), proposto da Baldo S.r.l.

IL DIRIGENTE FIRMATARIO  

(omissis) 

determina
a) di escludere dalla ulteriore procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 11, comma 1, della legge regionale 20 aprile 2018, n. 4, il progetto denominato “Impianto agrivoltaico SALETTO”, localizzato nei comuni di Bentivoglio e Malalbergo (BO) proposto da Baldo S.r.l.,per le valutazioni espresse in narrativa, nel rispetto delle condizioni ambientali di seguito indicate che dovranno essere ottemperate in fase di presentazione della PAS/AU:
1. indicare, negli elaborati allegati all’autorizzazione, in relazione alle 5 cabine elettriche di trasformazione BT/MT all’interno delle quali sarà installato in ognuna un trasformatore 0,8/15 kV di taglia pari a 2500 kVA, la Distanza di Prima Approssimazione, calcolata pari a 4.22 metri, approssimata al mezzo metro superiore, quindi pari a 4.5 metri a partire dalle mura perimetrali delle cabine stesse;
2. presentare documentazione che attesti il rispetto delle seguenti condizioni:

a. aggiornamento della planimetria del sistema di raccolta acque meteoriche, con indicazione più di dettaglio del sistema di laminazione così come proposto (indicare le scoline N-S, fosso centrale e scoline perimetrali e loro collegamenti). Si precisa che, affinché tutto il sistema proposto sia utile alla laminazione, lo scarico dovrà essere posizionato esattamente sul fondo dello scolo, a garanzia del suo completo svuotamento e potrà convogliare una portata massima pari a 10 l/s*ha di superficie che afferisce allo scarico;

b. istanza di concessione per tutte le opere interferenti con lo Scolo Stagno Inferiore e sua la fascia di tutela (recinzioni, strade, cavi, etc.);

c. la posa della siepe sarà soggetta ad autorizzazione e dovrà rispettare la distanza di 5 metri dal ciglio dello scolo, considerata a partire dall’ingombro dell’arbusto e non del tronco;

d. le cabine dovranno essere realizzate, senza deroga alcuna, a distanza superiore a 10 metri dal ciglio dello scolo consortile e non saranno oggetto di concessione consortile; a distanza inferiore, la loro realizzazione, non sarà consentita;

3. presentare documentazione che dimostri la modifica della corretta pendenza degli scoli idrici secondari (rete di fossi minori e scoline) anche in relazione alla funzionalità agronomica prevedendo, qualora necessario, oltre alla risagomatura, anche l’eventuale abbassamento del fondo degli stessi. Si chiede quindi una verifica della capacità di drenaggio dell’intero territorio interessato;

4. valutare la possibilità di inserire una idonea piattaforma per la nidificazione della Cicogna bianca (Ciconia ciconia), in considerazione della presenza poco distante dell’Oasi La Rizza-Ex Risaia di Bentivoglio della specie. Il posatoio potrebbe essere posizionato in uno degli angoli dell’impianto ritenuto più idoneo, su un palo di cemento o metallo, ad una altezza minima di 7-8 m;

5. presentare un progetto esecutivo del verde, con le seguenti caratteristiche e schemi di impianto per un miglior inserimento e mitigazione ambientale:

a. lato est, solo 2 file: specie utilizzabili pallon di maggio (Viburnum opulus) e ligustro volgare (Ligustrum vulgare);

b. lato sud e ovest, 3 file: specie utilizzabili pallon di maggio (Viburnum opulus) e ligustro volgare (Ligustrum vulgare) nelle due file verso il recinto; nella fila esterna spincervino (Rhamnus cathartica), sanguinello (Cornus sanguinea), nocciolo (Corylus avellana);

c. lato nord, 3 file: specie utilizzabili pallon di maggio (Viburnum opulus) e ligustro volgare (Ligustrum vulgare) solo nella prima fila verso il recinto; nelle 2 file esterne spincervino (Rhamnus cathartica), sanguinello (Cornus sanguinea), nocciolo (Corylus avellana), in aggiunta e in mescolanza con le altre specie, il carpino bianco (Carpinus betulus);

le specie sopra indicate sono tutte autoctone e riportate nel gruppo 1 dell'art.13 del Regolamento comunale del verde (Delibera C. C. n. 20/2014). In relazione ai sesti di impianto, si chiede un modello a quinconce con distanza sulla fila di 2 metri ed i moduli sulla fila possono avere alternanza di 2+2 specie che si susseguono o anche 1+1. Inoltre, per garantire un maggior attecchimento, si chiede di utilizzare materiale vivaistico forestale (altezza piante 1-1,5 m) evitando piante a “pronto effetto”;

presentare anche il piano di manutenzione che tenga conto, per la definizione della distanza tra le file, del tipo di manutenzione che dovrà essere eseguita nei 3 anni successivi alla posa a dimora delle piante. Nello specifico, se si prevede la pacciamatura di corteccia/materiale organico intorno a ciascuna pianta, con solo una decespugliatura manuale all’anno si possono tenere distanze tra le file nell’ordine di 1,5-2 m; se si prevede una manutenzione meccanizzata, trinciatura erba ecc., la distanza tra le file dovrà essere necessariamente maggiore per il passaggio dei mezzi;

b) di disporre che la verifica dell’ottemperanza delle condizioni ambientali di cui alla lettera a),

  • punto 1, dovrà essere effettuata da ARPAE - SSA;
  • punto 2, dovrà essere effettuata dal Consorzio della Bonifica Renana;
  • punti 3, 4 e 5, dovrà essere effettuata dal Comune di Bentivoglio;

c) di disporre che il progetto dovrà essere realizzato coerentemente a quanto dichiarato nello studio ambientale preliminare e che dovrà essere trasmessa ad ARPAE AACM e alla Regione Emilia-Romagna - Area Valutazione Impatto Ambientale e Autorizzazioni, entro sessanta (60) giorni dalla data di fine lavori, la certificazione di regolare esecuzione delle opere, ai sensi dell’art. 28, comma 7-bis, del d.lgs. 152/06, comprensiva di specifiche indicazioni circa la conformità delle opere rispetto al progetto depositato e alle condizioni ambientali prescritte;

d) di dare atto che dovrà essere trasmessa la documentazione contenente gli elementi necessari alla verifica dell’ottemperanza delle condizioni ambientali contenute nel provvedimento verifica di assoggettabilità a VIA all’Ente individuato al precedente punto b) per la relativa verifica ai sensi dell’art. 28, comma 3, del d. lgs. 152/2006. Si specifica che è disponibile apposita modulistica per agevolare l’invio della documentazione reperibile al seguente link: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/sviluppo-sostenibile/approfondimenti/documentazione/verifica-di-ottemperanza. L’Ente preposto alla verifica dovrà trasmetterne l’esito ad ARPAE AACM e alla Regione Emilia-Romagna - Area Valutazione Impatto Ambientale e Autorizzazioni, ai fini della pubblicazione nella banca dati delle valutazioni ambientali;

e) di dare atto che la non ottemperanza delle condizioni ambientali contenute nel provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA sarà soggetta a diffida e ad eventuale sanzione, ai sensi dell’art. 29 del d.lgs. 152/2006;

f) di stabilire l’efficacia temporale per la realizzazione del progetto in 5 anni; decorso tale periodo senza che il progetto sia stato realizzato, il provvedimento di screening deve essere reiterato, fatta salva la concessione, su istanza del proponente, di specifica proroga da parte dell’autorità competente;

g) di trasmettere copia della presente determina al Proponente Baldo S.r.l., al Comune di Bentivoglio, al Comune di Malalbergo,alla Città Metropolitana di Bologna, all'AUSL di Bologna - Dipartimento di Sanità Pubblica, all'ARPAE di Bologna, al Consorzio della Bonifica Renana;

h) di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale sul BURERT e, integralmente, sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna;

i) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione sul BURERT;

j) di dare atto, infine, che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del d.lgs. 33/2013.

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