n.374 del 28.10.2020 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 1562 - Risoluzione per impegnare la Giunta a verificare quali strumenti sia possibile attivare per sostenere gli operatori sanitari che accettano di prestare la propria attività in una sede di lavoro situata in un’area montana o periferica. A firma dei Consiglieri: Piccinini, Costi, Taruffi, Zappa- terra, Pigoni, Zamboni, Soncini, Bondavalli, Caliandro, Paruolo, Tarasconi, Iotti, Costa, Mori, Montalti, Bulbi, Pillati, Maletti, Rontini, Daffadà
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
anche in Emilia-Romagna, come in numerose altre regioni, si registrano criticità per la copertura delle professioni sanitarie nei territori montani e nelle aree periferiche;
lo stesso assessorato alla Salute, meno di un anno fa segnalava che in alcune zone "le carenze si susseguono nel tempo" non solo per il personale dipendente e assegnato a strutture, ma anche per i professionisti "perché i medici che hanno scelto o che potrebbero scegliere una determinata zona decidono di soprassedere e non aprire lo studio";
le ragioni che determinano una generalizzata minore propensione da parte di medici, infermieri e degli operatori della sanità allo svolgimento della propria attività in montagna sono da ricondurre ad una molteplicità di fattori;
il tema della mobilità costituisce un indubbio ostacolo a fronte della difficoltà a trovare risposte trasportistiche rapide e compatibili con orari articolati anche con turni notturni o con termine nelle ore serali e festive;
le stesse condizioni di esercizio dell'attività nelle strutture ospedaliere e distrettuali montane e periferiche presentano spesso condizioni non competitive con le aree più densamente popolate e maggiormente servite oltre alla maggiore difficoltà a reperire in loco competenze specialistiche, ordinariamente concentrate nelle strutture più complesse;
questo stato di cose rischia di creare problemi nella erogazione dei servizi sanitari nelle aree montane e nelle periferie rendendo meno appetibili questi territori;
il contrasto del declino delle aree montane e periferiche e la prospettiva del rilancio richiedono uno sforzo specifico per favorire la presenza di personale sanitario.
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a verificare quali strumenti sia possibile attivare per sostenere gli operatori sanitari che scelgono o accettano di prestare la propria attività in una sede di lavoro situata in un'area montana o periferica;
a valutare, nelle more dei contratti di lavoro, anche decentrati, misure di incentivazione economica per il personale sanitario che decida di operare nelle stesse aree.
Approvata all’unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 7 ottobre 2020