n.194 del 27.12.2011 (Parte Prima)
Oggetto n. 1996-2016-2056/1 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Meo, Monari, Montanari, Mazzotti, Fiammenghi, Donini, Grillini e Naldi sul Parco del Delta del Po. (Prot. n. 42040 del 22 dicembre 2011)
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
- il progetto di legge “Riorganizzazione del sistema regionale delle Aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano” intende adeguare l’assetto giuridico-istituzionale degli strumenti di gestione delle Aree protette e dei siti di Rete Natura 2000 della nostra Regione, cogliendo l’occasione rappresentata dalla soppressione dei consorzi di funzioni tra enti locali prevista dalla normativa nazionale;
- nonostante l’esperienza sin qui prodotta abbia consentito al sistema territoriale della nostra Regione di conseguire buoni risultati dal punto di vista qualitativo nella gestione delle Aree protette attraverso la partecipazione degli Enti locali territoriali e dei portatori di interesse, le criticità emerse rendono necessario individuare un nuovo modello gestionale negli Enti di gestione delle Macroaree per i Parchi e la Biodiversità;
- l’eccessiva frammentazione delle Aree protette, le loro ridotte dimensioni e l’isolamento delle stesse rispetto all’ambiente esterno non hanno garantito la necessaria efficacia nelle azioni di tutela della biodiversità.
Considerato che
- il progetto di legge riconosce l’importanza nazionale e internazionale dell’ambiente naturale del Delta del Po istituendo un unico Ente di gestione per le Aree protette delle province di Ferrara, Ravenna e Bologna;
- già la L.R. n. 27 del 1988, all’art. 1, prevedeva che “la Regione Emilia-Romagna mediante apposita intesa con la Regione Veneto ed il Ministero dell’Ambiente, ai sensi dell’art. 8 e dell’art. 81 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, opera per la realizzazione del Parco interregionale del Delta del Po al fine dell’unitaria organizzazione dell’intero sistema territoriale e per valorizzarne la rilevanza di interesse nazionale ed internazionale”.
- successivamente anche la Legge quadro sui Parchi (n. 394/91) stabiliva che “Entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge le Regioni interessate provvedono, d’intesa con il Ministro dell’Ambiente, all’istituzione del Parco naturale interregionale del Delta del Po [...] Qualora l’intesa non si perfezioni nel suddetto termine, si provvede all’istituzione di un parco nazionale in tale area a norma del comma 3.”.
Preso atto che
- a distanza di 23 anni dall’istituzione del Parco regionale del Delta del Po, i piani territoriali di alcune delle sue stazioni non sono ancora stati approvati sebbene la L.R. n. 27 del 1988 prevedesse che venissero adottati entro otto mesi dall’entrata in vigore della stessa legge.
Ribadito che
- il Delta del Po, sia sul versante emiliano-romagnolo sia su quello veneto, rappresenta un’area tra le più ricche di biodiversità a livello internazionale, come riconosciuto anche dall’UNESCO che l’ha inserito nella Lista del Patrimonio mondiale, e i due Parchi regionali tutelano la più vasta estensione di zone umide protette d’Italia che ospitano decine di habitat e centinaia di specie floristiche e faunistiche, anche di interesse comunitario.
Impegna la Giunta regionale
- ad aprire in tempi rapidi un tavolo di confronto con la Regione Veneto e con il Ministero dell’Ambiente per riavviare il percorso finalizzato all’istituzione del Parco interregionale del Delta del Po e, comunque, per concordare da subito politiche unitarie ed integrate tra i due sistemi regionali relative alle materie dei Parchi;
- a raggiungere un accordo con l’Ente di gestione della Macroarea del Delta del Po per giungere, in tempi congrui, al completamento della pianificazione territoriale di tutte le stazioni del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 22 dicembre 2011