n.203 del 30.07.2025 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 223 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attuare un piano di gestione e contenimento dei cormorani, per tutelare le attività economiche legate alla pesca e all'acquacoltura e per salvaguardare la biodiversità del territorio. A firma dei Consiglieri: Gianella, Bocchi, Tagliaferri, Marcello, Ferrero

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

il cormorano (Phalacrocorax carbo) è un uccello acquatico appartenente alla famiglia dei Phalacrocoracidae, diffuso in Europa, Asia e Africa. Si tratta di una specie che predilige habitat costieri, laghi, fiumi e zone umide, e che si nutre prevalentemente di pesce. Il cormorano, a differenza di altri volatili che si nutrono di pesce, ha la capacità di immergersi sotto acqua per diversi minuti, ciò lo rende un pescatore eccellente, capace di mangiare più di 10kg di pesce al mese;

in Italia il cormorano è presente da secoli, tuttavia, negli ultimi anni, la sua popolazione è cresciuta notevolmente, in particolar modo in habitat favorevoli come le aree costiere dell’Emilia-Romagna, a causa di diversi fattori, tra cui la protezione della specie e la maggiore disponibilità di risorse alimentari.

Considerato che

il guano dei cormorani, ricco di composti azotati e fosforo, può alterare significativamente il suolo e la vegetazione circostante, aumentando l'acidità e causando stress alle radici degli alberi;

l'accumulo eccessivo di guano può portare alla morte delle alberature su cui nidificano i cormorani, come documentato da studi scientifici condotti in Nord America che evidenziano una correlazione tra le colonie di cormorani e la perdita di copertura arborea. Tale situazione può esser rilevata anche nel Bosco Mesola, dove la nidificazione dei cormorani è particolarmente massiccia.

Rilevato che

in provincia di Ferrara, in particolar modo nelle valli di Comacchio e nell’area della sacca di Goro, si registra un significativo aumento della popolazione di cormorani, con conseguenti problemi per l’ecosistema e per le attività economiche legate alla pesca e all’acquacoltura;

nella zona sono presenti diversi allevamenti ittici e laghetti destinati alla pesca sportiva, attività che vedono minata la loro fonte di reddito a causa della presenza massiccia di cormorani;

la Regione ha adottato un piano di controllo a tutela delle attività economiche legate alla pesca e acquacoltura attraverso l’attivazione di differenti strumenti, fra cui azioni di dissuasione e difesa attiva e passiva degli specchi d’acqua, prelievi selettivi e limitati sotto il controllo e coordinamento delle Polizie Provinciali nonché risarcimenti sotto forma di contributi economici per i danni subiti dalle aziende;

è attiva da tempo una convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e l’Associazione Regionale Ornitologi dell’Emilia-Romagna (ASOER) finalizzata, tra le altre, a monitorare la presenza dei cormorani svernanti in tutte le aree umide regionali oggetto di monitoraggio;

per quanto riguarda la tutela della biodiversità ittica, la Regione ha avviato un dialogo con ISPRA per l’attivazione di un piano di controllo. La proposta è stata sottoposta al vaglio dell’Istituto per l’espressione del parere di competenza, la quale ha richiesto ulteriori integrazioni a livello di quadro conoscitivo.

Ritenuto che

l'espansione incontrollata del cormorano potrebbe avere un impatto negativo sulla biodiversità locale, con il rischio di ridurre le popolazioni di altre specie ittiche, comprese alcune specie protette;

Il contenimento della specie rappresenta già una soluzione efficace per ristabilire l’equilibrio ecologico, tutelandone la biodiversità, e ridurre gli impatti negativi sulle attività economiche, per le quali sono già previsti appositi fondi per il risarcimento dei danni subiti.

Impegna la Giunta regionale

a proseguire la già presente attività di censimento e monitoraggio della popolazione dei cormorani sul territorio della Regione Emilia-Romagna svolta in collaborazione con l’Associazione Regionale Ornitologi dell’Emilia-Romagna (ASOER);

a proseguire l’interlocuzione con ISPRA affinché si possa arrivare all’approvazione di un piano di controllo per la salvaguardia della biodiversità del territorio.

Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 7 luglio 2025.

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