n. 149 del 29.10.2010 (Parte Prima)
Oggetto n. 209/2 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Monari, Pariani, Mandini, Naldi e Donini per impegnare la Giunta a continuare nell’opera di sostegno delle Autonomie Locali al fine di consentire la tenuta e il rilancio del sistema economico regionale e di garantire l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
Le disposizioni concernenti il Patto di Stabilità 2009-11 sono ulteriormente inasprite dall’art. 14 della Manovra correttiva che stabilisce che “le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013 nelle misure seguenti in termini di fabbisogno e indebitamento netto:
a) le regioni a statuto ordinario per 4.000 milioni di euro per l’anno 2011 e per 4.500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012;
b) le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano per 500 milioni di euro per l’anno 2011 e 1.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012;
c) le province per 300 milioni di euro per l’anno 2011 e per 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012, attraverso la riduzione di cui al comma 2;
d) i comuni per 1.500 milioni di euro per l’anno 2011 e 2.500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012, attraverso la riduzione di cui al comma 2.
Anche per il 2010, salvo l’eccezione prevista dal comma 9-bis dell’articolo 77-bis del decreto legge n. 112/2008, il saldo obiettivo è ottenuto sommando al saldo del 2007, espresso in termini di competenza e cassa, un valore pari al concorso di ogni ente alla manovra complessiva del comparto ”.
Sottolineato che
Con l’approvazione del Decreto relativo alle Misure di rilancio economico sono stati esclusi i pagamenti relativi ad investimenti in misura molto limitata, lasciando irrisolto il problema della copertura del debito verso le imprese fornitrici;
Sottolineato inoltre che
A fronte di un peggioramento complessivo del deficit della Pubblica Amministrazione nel periodo 2004-09 pari a 32 mld € (Istat), i Comuni hanno fatto registrare un miglioramento di quasi 4 mld € con una riduzione della spesa sul PIL pari a 0,2%;
Nonostante il comprovato impegno il Patto continua ad essere concepito in maniera centralistica e contempla misure penalizzanti per i Comuni più virtuosi;
Così come formulato il Patto ha dimostrato di avere effetti fortemente depressivi sui territori poiché - bloccando l’autonomia impositiva - impone di raggiungere gli obiettivi di riduzione della spesa agendo solo su quella in conto capitale e dunque sugli investimenti, costringendo i Comuni a ridurre drasticamente i pagamenti alle imprese in un periodo in cui invece sarebbe importante utilizzare ogni strumento disponibile per sostenere l’economia;
Evidenziato che
Nel 2009 è stato approvato dal Parlamento un ordine del giorno che richiedeva un allentamento sugli investimenti;
E che
Lo scorso luglio il Governo si era impegnato formalmente con ANCI a verificare - congiuntamente all’ipotesi di revisione della Manovra correttiva, giudicata insostenibile da tutti gli Enti territoriali - la possibilità di:
- assorbire i tagli dei trasferimenti erariali entro gli obiettivi del patto di stabilità interno;
- sbloccare consistentemente i residui passivi per pagare le opere già eseguite;
- revisionare le norme secondo criteri di merito e virtuosità, attribuendo ad ogni Comune l’obiettivo di raggiungere il pareggio di saldo di competenza;
Rilevato che
Ad ottobre 2010, a fronte delle mancate risposte del Governo, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di sostenere i propri Enti locali mettendo a disposizione quote del proprio Patto di Stabilità per un totale di 92 mln € affinché possano fare fronte ai pagamenti di fornitori e aziende liberando così risorse ed energie sul territorio in modo da sostenere le imprese e l’occupazione;
Impegna la Giunta
A continuare nell’opera di sostegno delle Autonomie Locali al fine di consentire la tenuta ed il rilancio del sistema economico regionale e di garantire l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini;
A chiedere al Governo la rimodulazione della struttura e delle sanzioni (differenziando tra impegni correnti e pagamenti in conto capitale) per liberare risorse sugli investimenti, prevedendo una flessibilità temporale (articolazione triennale dei saldi obiettivo) almeno per gli enti medio-piccoli;
Ad eliminare i vincoli di dettaglio lesivi dell’autonomia finanziaria e verificare la concreta possibilità di allentare i vincoli del Patto per i Comuni virtuosi o comunque di ridefinirne i criteri di applicazione;
Ad escludere dal Patto interno di stabilità le spese per interventi temporanei e straordinari di carattere sociale e per investimenti legati alla sicurezza degli edifici scolastici;
A rideterminare in maniera concertata con gli Enti Periferici i criteri di virtuosità necessari all’allentamento del Patto.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 26 ottobre 2010 ><p>