n.328 del 30.09.2020 periodico (Parte Seconda)

L.R. n. 4/2018, art. 11: Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) relativo al progetto di derivazione acque sotterranee ad uso geotermico data Center ECMWF Tecnopolo di Bologna presentato dalla Regione Emilia-Romagna e localizzato a Bologna (BO)

IL DIRIGENTE FIRMATARIO

(omissis)

determina

a) di escludere dalla ulteriore procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 11, comma 1, della legge regionale 20 aprile 2018, n. 4, il progetto denominato “Derivazione acque sotterranee ad uso geotermico – data center ECMWF – Tecnopolo di Bologna”,” proposto da Regione Emilia-Romagna Servizio Approvvigionamenti. Patrimonio, Logistica e Sicurezza, per le valutazioni espresse in narrativa, a condizione che vengano rispettate le condizioni ambientali di seguito indicate:

1) rispetto alle incertezze sui dati di sottosuolo per la stratigrafia del pozzo SGV1 che non consente di escludere eventuali interferenze fra le falde intercettate nella zona di presa e confermare l'isolamento tra gli acquiferi attraversati, dovrà essere realizzato con la progettazione esecutiva un sondaggio a carotaggio continuo in corrispondenza dei pozzi di presa al fine di verificare la correttezza del modello litostratigrafico del sottosuolo ed adottare nel caso le opportune azioni ed interventi idonei a garantire l’isolamento tra le falde. Gli esiti di tale sondaggio dovranno essere comunicati alla Regione Emilia-Romagna e ad Arpae SAC Bologna; nel foro di sondaggio potrà essere installato un tubo piezometrico, che potrà costituire uno dei punti di monitoraggio delle falde previsti nel piano di monitoraggio;

2) la richiesta di concessione di derivazione di acque sotterranee dovrà essere integrata con un adeguato piano di monitoraggio, che dovrà essere concordato e approvato dagli enti competenti, si ritiene opportuno anticipare i seguenti elementi:

a. tener conto delle valutazioni fatte nel presente procedimento ambientale;

b. consentire di verificare la correttezza delle simulazioni modellistiche, di prevenire e mitigare malfunzionamenti e possibili effetti negativi per gli obiettivi di qualità dei corpi idrici sotterranei e per altri impianti geotermici presenti nell’area;

c. attivare il sistema di monitoraggio con letture piezometriche e campionamenti delle acque prima della messa in esercizio dell’impianto geotermico (al fine di definire lo stato di “bianco”;

d. dettagliare l’ubicazione di tutti i punti di controllo, comprensivi dei piezometri da posizionare adeguatamente in riferimento all’obiettivo di monitoraggio del plume termico;

e. consentire di evidenziare tempestivamente eventuali situazioni di attenzione e di adottare, in accordo con le autorità competenti, gli opportuni interventi di mitigazione che potrebbero anche comportare una limitazione temporanea delle potenze termiche/frigorifere disponibili;

f. i dati di monitoraggio e/o i report periodici siano trasmessi periodicamente alla Regione Emilia-Romagna e ad Arpae SAC Bologna;

b) di indicare che la sede adeguata per definire puntualmente il piano di monitoraggio del progetto geotermico risulta quella della concessione alla derivazione di acque sotterranee e della contestuale autorizzazione allo scarico nel sottosuolo, per cui la richiesta di concessione già formulata ad Arpae SAC Bologna dovrà essere integrata con la presentazione di un adeguato piano di monitoraggio che tenga conto delle valutazioni fatte nel presente procedimento ambientale;

c) sia necessario richiedere le seguenti raccomandazioni:

1) nello sviluppo del progetto definitivo/esecutivo del Data Center o nei futuri progetti che saranno realizzati nell’area del Tecnopolo, è opportuno prevedere il riutilizzo, anche parziale, del calore generato dal sistema geotermico al fine di ridurre il delta termico delle acque reimmesse nel sottosuolo. Tale proposta progettuale dovrà essere presentata al Servizio VIPSA della Regione Emilia-Romagna entro 2 anni;

2) prima dell’inizio dell’attività il proponente dovrà ottenere le autorizzazioni, concessioni necessarie alla derivazione delle acque di falda e alla successiva re-immissione delle stesse negli acquiferi individuati;

3) considerando che i pozzi risultano localizzati a margine delle aree oggetto di futura presa in carico da parte del comune di Bologna si dovrà porre particolare attenzione ad eventuali interferenze con la progettazione esecutiva delle opere esterne di urbanizzazione per la cui presa in carico i pozzi non dovranno costituire un ostacolo;

d) al fine della verifica di ottemperanza delle condizioni ambientali di cui al punto a), impartite nel Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA, l’ottemperanza per quanto di competenza spetta ai seguenti soggetti:

condizioni n. 1 e n. 2 – Regione Emilia-Romagna (Servizio tutela risorsa acqua, aria e agenti fisici, Servizio VIPSA e Servizio geologico e sismico dei suoli e) e Arpae SAC Bologna;

e) il progetto dovrà essere realizzato coerentemente a quanto dichiarato nello studio ambientale preliminare e nel rispetto di quanto indicato nella documentazione integrativa inviata; in particolare la concessione deve essere rilasciata per lo sfruttamento della risorsa secondo le simulazioni indicate nello scenario di progetto n. 1 che prevedono:

  • prelievo/restituzione di una portata massima di punta pari complessivamente a 75 l/s, distribuita nei due sistemi acquiferi A2 (25 l/s) e A3 (50 l/s) secondo un ciclo di funzionamento della durata massima di 6 mesi all’anno (semestre primaverile/autunnale); il volume massimo emunto a scala annuale (per un periodo continuativo di 6 mesi) risulterebbe essere pertanto pari a 1.166.400 mc;
  • Temperatura di prelievo acqua 16,4°C (A2) 15,2°C A3)
  • Salto termico 5°C
  • Temperatura di cessione acqua 21,4°C (A2) 20,2°C (A3)
  • Potenza termica 498 Kw (A2), 1 MW (A3) per un totale di 1,5 MW

f) che per eventuali modifiche gestionali, ottimizzazioni e perfezionamenti progettuali derivanti dalla elaborazione del progetto esecutivo, che non vadano a modificare gli impatti ambientali valutati nella presente procedura non debba essere attivato un nuovo procedimento di verifica di assoggettabilità ai sensi dell’art. 10 della LR 4/18;

g) di stabilire, ai sensi dell’art. 25 della l.r. 4/2018, che la relazione di verifica di ottemperanza delle prescrizioni dovrà essere presentata alla Regione Emilia-Romagna o al soggetto specificamente individuato per la verifica delle diverse condizioni ambientali;

h) di stabilire che le condizioni ambientali descritte al punto a) sono soggette al regime sanzionatorio, come definito all’art. 29 del D.lgs 152/06 e recepito dalla LR 4/2018;

i) di trasmettere copia della presente determinazione: al proponente, ad Arpae SAC Bologna, al Comune di Bologna, al Servizio geologico e sismico dei suoli e al Servizio tutela risorsa acqua, aria e agenti fisici della Regione Emilia-Romagna, ad AUSL di Bologna e alla Città Metropolitana di Bologna;

j) di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale nel BURERT e, integralmente, sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna;

k) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione nel BURERT;

l) di dare atto, infine, che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del d.lgs. 33/2013.

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