SUPPLEMENTO SPECIALE N.249 DEL 07.11.2018

Relazione

Il sistema territoriale emiliano-romagnolo necessita di continuare un percorso di sviluppo economico e di crescita sociale che porti ad innovare profondamente il proprio modello di sviluppo, coniugando competitività e sostenibilità ambientale. Si tratta di una sfida che deve essere intrapresa con forte sinergia dai diversi settori e sostenuto da politiche convergenti.

Neanche il turismo può sfuggire a questa necessità di rinnovamento. Anzi il settore turistico sconta una duplice necessità: innovarsi come un settore produttivo vero e proprio e veder migliorati i propri contesti. Questa stretta relazione – fra prodotto e contesti – è data dall’evoluzione del turista in cittadino temporaneo di un luogo. Il turista è oggi, a tutti gli effetti, un city user, che richiede paesaggi e ambiti urbani di qualità, sostenuti da livelli di servizi adeguati.

Con la Legge Regionale 25 marzo 2016, n. 4 “ORDINAMENTO TURISTICO REGIONALE - SISTEMA ORGANIZZATIVO E POLITICHE DI SOSTEGNO ALLA VALORIZZAZIONE E PROMO-COMMERCIALIZZAZIONE TURISTICA. ABROGAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 4 MARZO 1998, N. 7 (ORGANIZZAZIONE TURISTICA REGIONALE - INTERVENTI PER LA PROMOZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE TURISTICA)” la Regione Emilia-Romagna ha delineato un innovativo Sistema Turistico Regionale, disciplinando l’organizzazione turistica della Regione Emilia-Romagna, l'attività della Regione e l'esercizio delle funzioni conferite agli enti locali territoriali e agli altri organismi interessati allo sviluppo del turismo, al fine perseguire lo sviluppo del sistema turistico regionale in ottica di innovazione, trasversalità e maggiore competitività del sistema stesso sui mercati nazionali ed internazionali, promuovendo un più razionale ed efficiente utilizzo delle risorse stanziate dalla Regione, sia per il “software” del sistema turistico (la promo-commercializzazione) che per l’ “hardware” (le strutture di informazione e accoglienza).

Risulta ora altrettanto importante sostenere queste innovazioni con processi robusti di trasformazione urbana, recupero e rinnovo della qualità dell’ambiente, che diventino leve per il turismo, così come, allo stesso tempo, il turismo può diventare leva per altri settori, dall’edilizia, alla cultura, alle tecnologie legate a servizi e ambiente.

Si tratta di avviare progetti di riqualificazione urbana e territoriale che possano costituire un effettivo volano per il rinnovamento del prodotto turistico e creino le condizioni entro cui le imprese turistiche ritrovino le occasioni per investire ed innovare anche attraverso nuovi concept di offerta, con ricadute occupazionali e con l’ambizione di incrementare la competitività sui mercati internazionali.

Innovare il turismo significa, quindi, porsi l’obiettivo di promuovere la qualificazione dei nostri contesti urbani e territoriali, sostenendo quei processi di rigenerazione urbana prospettati anche dalla nuova legge urbanistica regionale (LR 24/2017), in una convergenza virtuosa fra politiche turistiche e di governo del territorio.

In tale contesto generale, si ravvisa in particolare l’esigenza di individuare e mettere in campo specifici strumenti per consolidare e sviluppare la competitività del turismo balneare, che costituisce un asset strategico di sviluppo per la nostra Regione e di accrescere l’attrattività delle aree costiere, dando concreta attuazione agli obiettivi che hanno portato all’istituzione del «Distretto Turistico Balneare della costa emiliano–romagnola» con Decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo del 17 gennaio 2014.

Con l’istituzione del Distretto Turistico Balneare della costa emiliano–romagnola si è infatti reso operativo lo strumento giuridico di riferimento per attuare interventi volti a perseguire gli obiettivi di riqualificare e rilanciare l'offerta turistica a livello nazionale e internazionale e di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori del Distretto, di migliorare l’efficienza nell’ organizzazione e nella produzione dei servizi e di assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con particolare riferimento alle opportunità di investimento, di semplificazione e di celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Gli obiettivi di cui sopra hanno già trovato una prima specifica attuazione con le semplificazioni normative e procedurali inerenti gli aspetti di competenza legislativa regionale in materia di demanio marittimo e stabilimenti balneari apportate con L.R. 21 dicembre 2017 n. 24 alla LR 9/2002 “DISCIPLINA DELL'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI DEMANIO MARITTIMO E DI ZONE DI MARE TERRITORIALE” ed introdotte nell’ambito dell’Ordinanza balneare annuale;

Occorre ora completare il quadro, promuovendo interventi volti ad accrescere la competitività del sistema costiero regionale attraverso la riqualificazione delle località costiere.

A tal fine si ritiene opportuno con il progetto di legge in esame, promuovere ed incentivare, mediante l’erogazione di specifici contributi, l’attuazione da parte dei Comuni aderenti al Distretto Turistico in argomento di progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana delle zone costiere della regione, volti ad accrescere la loro attrattività turistica ed a consolidare e sviluppare la competitività del turismo balneare.

In sintesi, il progetto di legge regionale dal titolo “Promozione dell'innovazione del prodotto turistico e della riqualificazione urbana nel Distretto Turistico Balneare della Costa emiliano-romagnola”, il cui articolato si compone di quattro articoli, prevede quanto segue.

L'art. 1 enuncia le finalità e l'oggetto della legge, sopra descritti. Al comma 1 si riconosce nei progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana lo strumento attraverso cui la Regione Emilia-Romagna sostiene l'innovazione del prodotto turistico nel Distretto Turistico della Costa. Il comma 2 definisce le finalità dei sopracitati progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana, con particolare riferimento alla qualità architettonica e ambientale dello spazio urbano, alla rimozione di eventuali elementi di degrado, al miglioramento dei servizi turistici, alla accessibilità e fruibilità da parte di persone con disabilità, alla riduzione degli impatti ambientali con soluzioni attente al tema della sostenibilità ambientale, alla promozione della mobilità sostenibile, allo sviluppo della vocazione turistica del distretto costiero anche in riferimento alla wellness valley.

L'art. 2 definisce i criteri di ammissibilità e di assegnazione dei contributi, e in particolare al comma 1 identifica nei Comuni ricadenti nel Distretto Turistico Balneare della costa emiliano-romagnola i beneficiari dei contributi in argomento; al comma 2 prevede l'approvazione di un bando da parte della Giunta regionale per l'assegnazione dei contributi.

L'art. 3 contiene le disposizioni finanziarie.

L'art. 4 prevede la clausola valutativa.

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