n.211 del 28.07.2023 (Parte Prima)
Oggetto n. 7205 - Ordine del giorno n. 12 collegato all'oggetto 6990 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025". A firma dei Consiglieri: Amico, Soncini, Costi, Zappaterra, Pigoni, Zamboni, Maletti, Rossi, Sabattini, Bondavalli
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
il Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA), è stato istituito per favorire lo sviluppo e la qualificazione di una rete integrata di servizi flessibili, distribuiti in modo omogeneo nei vari territori, centrati sui bisogni delle persone non autosufficienti e di chi accanto a loro vive e se ne prende cura.
Le aree di intervento previste e finanziate dal FRNA riguardano fondamentalmente 3 ambi-ti: sostegno diretto e indiretto alla domiciliarità, assistenza in strutture diurne, semiresidenziali e residenziali e interventi trasversali a favore di persone disabili e non autosufficienti.
Il Fondo, per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite, costituisce probabilmente un caso unico in Italia.
Premesso inoltre che
il Fondo regionale per la non autosufficienza rappresenta un’esperienza che si distingue nel panorama nazionale, non solo per il significativo impegno economico, in costante crescita, ma anche per la rete di servizi e professionalità cui è collegato. Una chiara scelta di campo per non arretrare su un tema sanitario e sociale di crescente rilevanza, che ha un duplice obiettivo: da un lato, consolidare e qualificare i servizi già esistenti, e, dall’altro, sviluppare nuove risposte e interventi soprattutto nell’ambito del mantenimento al domicilio delle persone non autosufficienti e con gravi e gravissime disabilità, perseguendo qualità di vita e appropriatezza di cura.
Il Fondo fa riferimento alle linee strategiche del Piano sociale e sanitario e rappresenta quindi una parte importante del processo di realizzazione del welfare locale e regionale previsto dallo stesso Piano: Regione, Enti locali, Aziende Usl, terzo settore, volontariato, organizzazioni sindacali, assumono un impegno comune per realizzare il sistema integrato di servizi in favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie.
La rete dei servizi si è sviluppata per rispondere alle diverse tipologie di bisogni, attraverso la ricerca e la sperimentazione negli anni di innovazioni che consentano di offrire soluzioni sempre più adeguate. Quindi non solo servizi classici residenziali, ma anche di supporto al-la domiciliarità come centri diurni, assegni di cura, interventi temporanei di sollievo, assistenza domiciliare, adattamento dell’ambiente domestico.
Il Fondo regionale per la non autosufficienza, precedentemente alla presente proposta di assestamento, contava con uno stanziamento complessivo di 519 milioni di euro, di cui 377 milioni dal fondo sanitario regionale, 80 milioni dal bilancio libero della Regione e 62 milioni dal Piano nazionale per la Non Autosufficienza 2022/2024. Il Fondo Nazionale per il 2023 è di complessivi 865,3 milioni di euro.
Evidenziato che
la richiesta di un maggiore investimento nel Servizio sanitario nazionale e sulla necessaria, quanto indispensabile, integrazione tra Servizio sanitario, sociale e socioassistenziale, deve contemplare anche un vero e necessario investimento nei servizi di prossimità.
l’introduzione del Decreto Ministeriale n. 77, che grazie al Ministro Speranza è entrato a far parte del nostro ordinamento, ci orienta in questa direzione e una nuova visione, una presa in carico multidimensionale della persona.
Questa presuppone il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cura presso il proprio domicilio, perseguendo il principio della semplificazione e dell'integrazione delle procedure di valutazione della persona tramite punti di accesso unici, diffusi sul territorio, per effettuare una valutazione unica, completa, che possa definire un progetto assistenziale individualizzato che deve contenere prestazioni sanitarie, sociali, assistenziali.
Sottolineato che
per dare il giusto rilievo all'importanza della domiciliarità, è necessario riorganizzare il frammentato quadro normativo dell'assistenza domiciliare e riconoscere il ruolo e le attività dei soggetti pubblici, privati e no profit, compreso il Terzo settore, che operano come erogatori di servizi di assistenza e cura domiciliare.
La discussione in Parlamento sulla Legge Delega per la Non Autosufficienza ha quasi interamente eliminato i riferimenti alla figura del caregiver mentre è urgente una legge che tu-teli e sostenga il caregiver familiare.
Spesso il caregiver si occupa e si prende cura di un familiare o di un convivente che necessita di un intervento assistenziale temporaneo o permanente. Spesso è un impegno continuativo che comporta scelte o rinunce che rischiano di penalizzare, in primis, le donne - come è accaduto nel periodo pandemico, con la chiusura dei servizi -, spesso costrette a lasciare la propria attività lavorativa, perdendo così anche la propria indipendenza economica.
Non è una questione di singoli individui: è una questione pubblica, di protezione sociale, che riguarda l'intera comunità, perché è l'intera comunità che deve riconoscere un nuovo modello di welfare, il valore della cura, del lavoro di cura, del prendersi cura, della persona, della relazione, dell'ambiente, perché il “care” deve diventare fondativo per un nuovo modello sociale, equo, inclusivo, solidale, dove i diritti dei caregiver vengono riconosciuti.
Per questo è urgente e non più procrastinabile una definizione di una nuova legge mirata al ruolo sociale del caregiver, che venga riconosciuto, perché necessita di diritti, di coperture assicurative, previdenziali, pensionistiche, rapportate al PAI, di certificazione di competenze acquisite, di pari opportunità, di rispetto e di conciliazione di vita e di lavoro.
Preso atto che
il processo di invecchiamento della popolazione sta comportando un aumento della popola-zione non autosufficiente e che proprio la Missione 5 e la Missione 6 del PNRR hanno individuato investimenti ed azioni straordinarie al fine di rafforzare il Welfare nell’indirizzo della domiciliarità e di servizi sempre più appropriati ai bisogni dei soggetti interessati e delle loro famiglie.
Per realizzare tale piano nel marzo del 2023 è entrata in vigore la legge delega n. 33 per la non autosufficienza che riconosce il diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cura presso il proprio domicilio e promuove il coordinamento dell’assistenza agli anziani, i cui decreti attuativi dovranno essere predisposti dal Governo ed approvati entro il marzo 2024.
È assolutamente necessario che sin da ora si espliciti un impegno del Governo per aumentare le risorse del bilancio statale al fine di rispondere in modo coerente agli atti di programmazione e alle leggi approvate.
Considerato che
la Regione Emilia-Romagna ha sempre posto una attenzione prioritaria alla non autosufficienza e fa fede la capienza del Fondo Regionale alimentato per la maggior parte da risorse regionali.
A seguito dell’utilizzo delle disposizioni di cui all’art. 1 commi 822 e 823 della Legge 24 febbraio 2023, n. 14 che hanno consentito di garantire l’equilibrio economico finanziario 2022 del sistema sanitario regionale, le somme accantonate in sede di bilancio 2023 si sono rese disponibili, unitamente a rimodulazioni e riduzioni di spese per finanziare, con la presente manovra di assestamento, ulteriori interventi e il principale riguarda un’iniezione aggiuntiva di 28 milioni di euro per il Fondo regionale per la non autosufficienza.
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a proseguire nel rafforzamento e nell’implementazione del Fondo regionale per la non autosufficienza.
A chiedere al Governo un sostanziale aumento delle risorse destinate al Fondo nazionale per la non autosufficienza e a finanziare in modo adeguato la legge di riforma n.33/2023.
A chiedere al Governo un appropriato confronto sui decreti delegati nell’ambito della Conferenza Stato Regioni.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 25 luglio 2023