n. 56 del 13.04.2011 periodico (Parte Seconda)
Oggetto n. 1236 - Risoluzione proposta dai consiglieri Pagani, Monari, Moriconi, Alessandrini, Luciano Vecchi, Mori, Carini, Casadei, Mumolo, Marani, Montani, Costi, Montanari e Zoffoli per chiedere alla Giunta di esprimere solidarietà a Jovan Divjak
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nella serata di giovedì 3 marzo 2011 è stato arrestato dalle autorità austriache, presso l’Aeroporto Internazionale di Vienna, l’ex Generale dell’Esercito Bosniaco Jovan Divjak. Si stava recando in territorio italiano per partecipare ad una conferenza indetta dall’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti e dall’Associazione Percorsi di Pace;
secondo il portavoce del ministero degli Interni austriaco, Rudolf Golia, Divjak sarebbe stato arrestato sulla base del mandato di cattura internazionale emesso dalla Serbia per i fatti della Dobrovoljacka Ulica;
il Governo Serbo ha formalmente richiesto l’estradizione di Jovan Divjak, cittadino divenuto bosniaco, ma nato a Belgrado e di etnia serbo-ortodossa, che durante la guerra guidò le forze regolari dell’Armija BiH in difesa di Sarajevo;
successivamente, in data 8 marzo 2011, dopo il pagamento di una cauzione, fissata a 500.000 euro, Jovan Divjak è stato scarcerato.
Considerato che
l’International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia (ICTY), in seguito ad un’indagine sui fatti della Dobrovoljacka Ulica, ha deliberato che l’assalto di cui sopra fu un ordinario scontro tra due eserciti;
l’ex Generale Divjak non è mai stato inquisito, né per tali atti, né per alcun altro motivo, dal ICTY;
l’ex Generale Divjak gode di stima unanime in seno alla comunità internazionale ed è Ambasciatore di Pace della Universal Peace Federation di Ginevra, dalla quale è stato premiato nel 2006.
Rilevato che
l’ex Generale Divjak ha fondato, al termine del conflitto, l’associazione Obrazovanje Gradi BiH (l’istruzione costruisce la Bosnia-Erzegovina) tutt’oggi attiva, tramite la quale ha consentito a migliaia di orfani di guerra di sostenere e completare gli studi erogando più di 24.000 borse di studio per un valore complessivo di quasi un milione di Euro;
in qualità di membro del Comitato delle Ong Straniere in Bosnia, opera fattivamente alla costruzione di percorsi di riconciliazione e convivenza tra i diversi gruppi etnici e religiosi al fianco di numerose altre sigle nazionali e internazionali di organizzazioni governative e non, tra le quali ricordiamo OCSE, OSCE, EUFOR (e in precedenza UNPROFOR), Esercito Italiano (Brigata Sassari), il Ministero degli Esteri Italiano (Cooperazione Italiana allo Sviluppo), la Regione Emilia-Romagna, l’organizzazione ISCOS Emilia-Romagna, numerose Scuole di Pace della Regione Emilia-Romagna.
Rilevato inoltre che
a Bologna lo aspettavano prima del fermo: l’Aned (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti), che lo aveva invitato ufficialmente per spiegare ai ragazzi di oggi cos’è la memoria di ieri, l’associazione Adottando, da tempo attiva su questi temi, il Comune di Casalecchio e l’associazione Percorsi di Pace che avevano organizzato un incontro alla Casa della solidarietà.
Chiedono alla Giunta
di esprimere, anche a nome dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, solidarietà a Jovan Divjak e di impegnarsi a inoltrare copia del presente atto al Ministero degli Esteri Italiano e all’associazione Obrazovanje Gradi BiH.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 29 marzo 2011