n.247 del 22.08.2013 (Parte Seconda)

Organizzazione dell'assistenza integrata al paziente anziano con fratture di femore - Approvazione linee guida per le Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamato l'art. 2 del D. Lgs. 502/1992, così come successivamente integrato e modificato, che prevede, al comma 2, che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;

Vista la L.R. 19/1994;

Premesso che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la propria L.R.29 del 2004 e successive modifiche “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

Visti e richiamati:

- il Piano Sanitario Regionale 1999-2001 ed il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010, i quali individuano fra i propri obiettivi prioritari gli interventi di innovazione e modernizzazione del sistema relativamente ai servizi offerti, alle forme della produzione dei servizi ed alle modalità della loro offerta ai cittadini, assegnando alla funzione di Governo Clinico il compito di assicurare l’appropriatezza e l’efficacia della prestazione rispetto alle necessità cliniche e assistenziali del malato, la sicurezza degli ambienti e delle prestazioni per gli utenti e i lavoratori, la tempestività e la continuità della cura rispetto all’evoluzione della malattia e alle possibilità di intervento, la comunicazione con i malati e tra gli operatori;

- il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, approvato con DPR 7 aprile 2006, e lo schema di Piano Sanitario nazionale 2011-2013, che pongono tra le strategie di sistema prioritarie per lo sviluppo l'attenzione alla promozione del Governo Clinico e della qualità nel Servizio Sanitario Nazionale, individuando questi concetti come il "cuore" delle organizzazioni sanitarie nell'ospedale, dichiarando come il controllo dei costi e degli aspetti finanziari debba essere, quantomeno in larga parte, conseguenza del loro esercizio, giacchè non è sensato porsi un obiettivo di efficienza se non vi è innanzitutto garanzia di qualità;

Verificato che:

- i documenti di Piano Sanitario Regionale 1999-2001 e di Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010 non riservano la definizione di specifici obiettivi in merito alle fratture prossimali di femore. Tuttavia questo problema di salute, grave e frequente, consente di leggere in maniera trasversale ed in profondità il funzionamento dei servizi sanitari dell’ospedale per acuti e del territorio della nostra Regione;

- le fratture osteoporotiche rappresentano uno dei principali problemi sanitari dei paesi sviluppati e, come per altre malattie croniche, i costi già alti ad esse correlati sono destinati a crescere con l’ulteriore invecchiamento della popolazione. Le fratture di femore in particolare sono gravate da una mortalità in fase acuta intorno al 5-8% e da una mortalità ad un anno che supera il 25-30%, a fronte di una mortalità attesa ad un anno per lo stesso gruppo di età non superiore al 10%. Dati recenti, prodotti in Emilia-Romagna, confermano che a 6 mesi dalla frattura oltre la metà dei soggetti in vita ha perso l’autonomia in almeno una delle abilità di base necessarie per la vita quotidiana ed il 30%,dei pazienti in precedenza indipendenti, non è più autonomo nel cammino. Il numero dei ricoveri ospedalieri legato alla frattura di femore è in continua crescita. I dati epidemiologici più recenti disponibili su scala nazionale, riferiti al 2008, evidenziano che il numero delle ospedalizzazioni conseguente a fratture di femore (escludendo i ricoveri ripetuti per lo stesso paziente) è stato in Italia oltre 91.000 all’anno con un incremento del 6% rispetto al 2006 e con un picco di incidenza nella fascia di età tra 80 e 84 anni. L’ammontare dei costi diretti della fase acuta per le fratture di femore è in Italia equiparabile a quelli dell’infarto miocardico ma con una più elevata tendenza all’incremento negli anni.

- la difformità di prestazione tra i diversi Ospedali rispetto alla tempestività del trattamento ortopedico della frattura di prossimale di femore ha da tempo attirato l’attenzione del programmatore nazionale, che la ha opportunamente inserita all’interno degli indicatori del Programma Nazionale Esiti. D’altro canto, la fase ospedaliera del trattamento della frattura non può certamente essere ridotta alla modalità, qualità e appropriatezza all’atto chirurgico - che pure rimangono decisive rispetto all’esito clinico: è richiesta anche una stretta integrazione tra l’ortopedico e altri professionisti della salute, con l’obiettivo di abbreviare i tempi di degenza pre e post-operatoria;

- la frattura prossimale del femore è anche un test fondamentale per tutto il territorio, che - esattamente come l’ospedale - è chiamato a dare una risposta;

- negli ultimi anni è stata prodotta una mole crescente di evidenze su come i pazienti con frattura di femore debbano essere trattati al fine di migliorare i risultati finali. In particolare la complessità dei bisogni medici, chirurgici e riabilitativi del paziente anziano fratturato richiede che la cura sia erogata attraverso modelli gestionali innovativi basati su un approccio multidisciplinare che affronti non solo nel modo più appropriato la riparazione chirurgica della frattura ma la globalità dei problemi sottostanti ed emergenti attraverso il tipico approccio multidimensionale geriatrico che deve essere applicato a tutti i pazienti fragili. L’ottimizzazione della cura del paziente anziani con frattura di femore è divenuta pertanto una priorità in molti sistemi sanitari di vari paesi;

Considerato che all’interno della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali è stato elaborato un documento recante indirizzi alle Aziende Sanitarie per l’organizzazione dell’assistenza integrata al paziente anziano con frattura di femore, e reputato opportuno e necessario procedere all’emanazione di tali linee di indirizzo;

Richiamata la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”;

Richiamate le proprie deliberazioni;

- 1057/06, 1663/06, 1222/11 e 725/12;

- n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali fra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/08. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modifiche;

dato atto dei pareri allegati:

Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi

delibera

1. di approvare il documento recante: “documento di indirizzo per l’organizzazione dell’assistenza integrata al paziente anziano con frattura di femore”, allegato, quale parte integrante e sostanziale al presente provvedimento;

2. di impegnare le Aziende Sanitarie della Regione a dare attuazione a quanto stabilito dalle linee guida di cui al precedente punto 1.;

3. di pubblicare il presente provvedimento, comprensivo degli allegati, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

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