n.94 del 10.04.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3712 - Risoluzione proposta dai consiglieri Carini, Monari, Pariani, Bonaccini, Zoffoli, Pagani, Alessandrini, Marani, Piva, Montanari, Mazzotti, Luciano Vecchi, Casadei, Fiammenghi, Mori e Moriconi per invitare la Giunta a proseguire nell'opera di razionalizzazione e di integrazione funzionale delle Aziende sanitarie regionali al fine di contenere le spese riducendo l'impatto sulla universalità dell'accesso gratuito al sistema

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

nella delibera di finanziamento del Servizio Sanitario Regionale per il 2013, approvata pochi giorni fa dalla Giunta, per la prima volta nella storia del Servizio Sanitario Nazionale si è dovuto prendere atto di una diminuzione delle risorse in termini assoluti rispetto all’anno precedente, con un ammanco che per l’Emilia-Romagna si aggira intorno ai 260mln€;

tale deficit è il frutto delle politiche finanziarie nazionali che si sono susseguite dal 2011 ad oggi e che, unite all’incertezza normativa derivante dal mancato riparto del Fondo Nazionale e dal mancato accordo sul Patto per la salute, mette a forte rischio la tenuta del sistema, l’accessibilità universale e gratuita alle cure e l’eccellenza delle prestazioni di cui da decenni la nostra Regione può a buon diritto fare vanto.

Sottolineato che

per fare fronte all’emergenza e senza ricorrere a tagli dei servizi e senza aumentare i ticket, la Regione ha deciso di investire 150mln€ di risorse proprie ed ha predisposto un Piano straordinario di sostenibilità per difendere la sanità emiliano-romagnola, che prevede una rimodulazione delle tariffe ospedaliere di ricovero, interventi sul turnover del personale che salvaguardino gli organici in essere, la revisione del contratto integrativo regionale dei Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, Medici di continuità assistenziale e specialisti ambulatoriali, per rivedere l’attuale sistema di incentivi eliminando sovrapposizioni e puntando alla qualificazione del sistema, ed il recupero del 10% sui contratti in essere per la fornitura di beni e servizi;

parallelamente procede il riordino su area vasta delle Aziende sanitarie regionali intrapreso nel 2011, attraverso il quale la Regione persegue gli obiettivi di ottimizzazione e razionalizzazione delle funzioni amministrative, tecniche e sanitarie di bacino al fine di contenere le spese accessorie e ridondanti per dirottare quante più risorse possibili su prestazioni sanitarie di eccellenza.

Evidenziato inoltre che

nel contesto di austerity determinato dalla crisi economica e dalle conseguenti scelte statali, che sono pesantemente intervenute sui bilanci sanitari regionali, l’Emilia-Romagna già dal 2010 ha determinato una riduzione del 15% sull’importo complessivo da liquidare ai direttori generali nell’ambito della valutazione dei risultati di gestione;

inoltre il trattamento economico dei vertici aziendali è fermo dal 2001, non beneficia dell’aumento ISTAT e le attuali retribuzioni annue fisse dei DG si collocano fra quelle di valore medio-basso nel panorama delle regioni italiane.

Invita la Giunta

a proseguire, anche assumendo un ruolo propulsivo nei confronti degli enti locali e degli enti del Servizio Sanitario Regionale, nell’opera di razionalizzazione su base territoriale e di integrazione funzionale delle Aziende sanitarie regionali al fine di contenere le spese ed eliminare le voci ridondanti riducendo l’impatto dei tagli sulla qualità delle prestazioni sanitarie e sull’universalità dell’accesso gratuito al sistema;

ad applicare scelte economiche che distribuiscano su tutti i livelli in maniera proporzionale le economie necessarie alla tenuta del sistema sanitario;

a proseguire nell’adozione dei sistemi di valutazione dei risultati di gestione sempre più oggettivi e meritocratici. 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 marzo 2013

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