n.35 del 17.02.2021 periodico (Parte Seconda)
LR 4/2018, art. 11: Provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (screening) relativo al progetto "Nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico Polla - Lago Scaffaiolo in sostituzione della seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso "Direttissima" e della sciovia "Cupolino" in comune di Lizzano in Belvedere (BO) loc. Corno alle Scale", proposto dal Comune di Lizzano in Belvedere (BO)
IL DIRIGENTE FIRMATARIO
(omissis)
determina
visto quanto precedentemente espresso nel valutato e nel ritenuto:
a) di escludere dalla ulteriore procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 11, comma 1, della legge regionale 20 aprile 2018, n. 4, il progetto denominato “Nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico Polla - Lago Scaffaiolo in sostituzione della seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso "Direttissima" e della sciovia "Cupolino" in comune di Lizzano in Belvedere (Bo) loc. Corno alle Scale”, proposto dal Comune di Lizzano in Belvedere (Bo), per le valutazioni espresse in narrativa,a condizione che vengano rispettate le prescrizioni di seguito indicate:
1. per migliorare l’inserimento paesaggistico dell’impianto:
- la cromia dei nuovi tralicci dovrà essere di colore verde;
- gli infissi delle stazioni dovranno essere privi di cornici riflettenti ed i vetri dovranno essere oscurati;
- i colori dei seggiolini (Tav EG 12) e di tutti gli elementi di rivestimento delle sedute della seggiovia dovranno essere neri o di colore scuro;
- il tracciato della seggiovia da eliminare dovrà essere rinaturalizzato con l’inserimento di vegetazione analoga a quella esistente nelle zone adiacenti;
2. dovrà essere effettuata la procedura di verifica archeologica preventiva prevista dall’art. 25, commi 8 e seguenti del d.lgs. 50/2016 e s.m.i. secondo le prescrizioni di seguito elencate:
- progettazione, da sottoporsi a validazione della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara ed esecuzione di sondaggi preliminari da ubicarsi in corrispondenza delle future stazioni di monte, intermedia e di valle;
- le indagini dovranno essere eseguite da parte di personale specializzato (archeologi), secondo le indicazioni fornite dalla Soprintendenza, che assumerà la Direzione scientifica. Tali indagini dovranno essere effettuate mediante l’utilizzo di benna liscia, dovranno comprendere la documentazione grafica (georeferenziata) e fotografica, nonché la redazione di una relazione finale; i materiali eventualmente recuperati dovranno essere lavati, sistemati in idonei contenitori e conservati temporaneamente in locali appositamente predisposti. A seguito dei risultati delle indagini preventive, la Soprintendenza rilascerà il parere definitivo o valuterà eventuali ulteriori prescrizioni.
- la Soprintendenza dovrà essere informata tramite comunicazione scritta della data di inizio dei lavori con un anticipo di almeno dieci giorni lavorativi, indicando il nominativo della ditta archeologica incaricata;
3. in fase di progettazione esecutiva occorrerà valutare l’esatto posizionamento delle strutture, con particolare riferimento alla stazione di monte, per ridurne al minimo l’impatto paesaggistico in modo tale da non interferire con le viste del Monte Cupolino e del Lago Scaffaiolo e non alterare la funzione naturale e la percettibilità visiva delle paleo-forme identificate attorno al Cupolino, come previsto l’art. 9.6 del vigente PTP del Parco dell’Alto Appennino modenese;
4. al fine di limitare l’emissione diffusa di polveri nella fase di cantiere dovranno essere adottate, in aggiunta alle misure già previste nello Studio preliminare Ambientale, ulteriori misure di mitigazione:
a. i veicoli utilizzati per la movimentazione degli inerti dovranno essere dotati di apposito sistema di copertura (telonatura o altro) del carico durante la fase di trasporto;
b. dovranno essere bagnate le piste sterrate di cantiere e gli eventuali stoccaggi di materiali polverulenti per evitare il sollevamento di polveri mantenendo un grado di umidità idoneo, procedendo a bagnature anche a frequenza giornaliera;
c. per la bagnatura del terreno va preferito l’utilizzo di autobotti in tutte le situazioni ove ciò sia possibile;
d. deve essere limitato al massimo il tempo di accensione delle macchine operatrici prevedendo lo spegnimento del mezzo tra un utilizzo e l’altro;
5. in fase di cantiere dovranno essere adottate tutte le misure necessarie per evitare dispersioni di acque di dilavamento e dovrà essere predisposto un piano di emergenza da attuare in caso di sversamenti accidentali sul suolo o nelle acque; durante le diverse fasi di cantiere dovranno essere seguite le indicazioni contenute nelle “Linee guida per la rimozione, gestione e riapplicazione del topsoil” reperibili al seguente indirizzo web della Regione Emilia-Romagna: http://territorio.regione.emilia-romagna.it/urbanistica/pubblicazioni/linee-guida-topsoil;
6. dovranno essere rispettate in fase di progettazione definitiva le prescrizioni di carattere geologico e geotecnico previste nella “relazione geologica” e le condizioni di stabilità generali e locali dovranno essere valutate analiticamente e basate su dati geotecnici rappresentativi dei diversi contesti d’intervento, in fase di progettazione definitiva;
7. il torrente Dardagna attualmente risulta parzialmente tombato in prossimità della stazione di valle della nuova seggiovia; qualora venisse ricostruito l’alveo originario, in fase esecutiva, si dovrà procedere senza artificializzazione, a meno che ciò non sia necessario per garantirne la sicurezza idraulica;
8. in fase di progettazione definitiva dovrà essere eliminata l’interferenza tra la linea della nuova seggiovia e l’Habitat 6230* – Formazioni erbose a Nardus;
9. in linea generale, la superficie di habitat da ripristinare dovrà essere calcolata in base alle superfici interessate da scavi e dai sedimi permanenti dei piloni e delle stazioni; per ogni mq di habitat perso o compromesso si dovrà prevedere la ricostruzione di una superficie almeno doppia all’interno del Sito Rete Natura 2000 e possibilmente nei pressi della superficie perduta senza che ciò avvenga in riduzione di altri habitat; l’idonea localizzazione dovrà essere concordata con gli Enti gestori delle aree protette;
10. per evitare che l’habitat naturale sia compromesso da un utilizzo eccessivo da parte di bikers che potranno beneficiare della nuova seggiovia, dovrà essere prevista una regolamentazione della fruizione dei luoghi da parte degli Enti territorialmente competenti, con particolare riferimento alla pratica del downhill; la seggiovia non potrà trasportare biciclette fino a che tale regolamentazione non sarà adottata; di tale regolamento dovrà essere informata la Regione Emilia-Romagna, Servizio Vipsa;
11. in relazione alla gestione delle terre e rocce da scavo prodotte nella realizzazione dell’opera, prima delle attività di escavazione in conformità del D.P.R. 120/2017, si dovrà inviare agli organi territorialmente competenti quanto previsto dagli artt. 21 e 22;
12. dovrà essere data comunicazione dell’inizio e dell’ultimazione dei lavori alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale;
b) la verifica dell’ottemperanza delle presenti prescrizioni compete a:
1. Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara - fase del rilascio dell’autorizzazione paesaggistica;
2. Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara - prima dell’esecuzione dei lavori;
3. Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale - fase di progettazione esecutiva;
4. ARPAE APA Modena e Città Metropolitana di Bologna, per i rispettivi territori di competenza – fase di cantiere;
5. ARPAE APA Modena e Città Metropolitana di Bologna, per i rispettivi territori di competenza – fase di cantiere;
6. Unione Comuni Alto Appennino Bolognese, Unione dei Comuni del Frignano per i rispettivi territori di competenza - fase di progettazione definitiva;
7. ARPAE APA Modena e Città Metropolitana di Bologna, per i rispettivi territori di competenza – fase di progettazione esecutiva;
8. Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale – fase di progettazione definitiva;
9. Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale - fase di progettazione definitiva;
10. Comune di Lizzano in Belvedere - Fase di Messa in esercizio;
11. ARPAE APA Modena e Città Metropolitana di Bologna, per i rispettivi territori di competenza – prima dell’esecuzione dei lavori;
12. Regione Emilia-Romagna, Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale;
c) il progetto dovrà essere realizzato coerentemente a quanto dichiarato nello studio ambientale preliminare;
d) di stabilire, ai sensi dell’art. 25 della l.r. 4/2018, che la relazione di verifica di ottemperanza delle prescrizioni dovrà essere presentata alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale e agli altri soggetti specificamente individuati per la verifica delle diverse prescrizioni;
e) di dare atto che la non ottemperanza alle prescrizioni sarà soggetta a sanzione come definito dall’art. 29 del d.lgs. 152/2006;
f) di trasmettere copia della presente determina dirigenziale a: Comune di Lizzano in Belvedere in qualità di proponente, alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, alla Regione Emilia-Romagna - Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna, alla Provincia di Modena, alla Città Metropolitana di Bologna, all’Unione dei Comuni Alto Appennino Bolognese, all’Unione dei Comuni del Frignano, al Comune di Fanano, all’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, all’ Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Emilia orientale, all’ ARPAE APA Modena, all’ARPAE APAM Città Metropolitana di Bologna, alla Ausl di Bologna e alla Ausl di Modena;
g) di pubblicare, per estratto, la presente determina dirigenziale nel BURERT e, integralmente, sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna;
h) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione nel BURERT;
i) di dare atto, infine, che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del d.lgs. 33/2013.