n. 267 del 05.12.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3379 - Risoluzione proposta dai consiglieri Donini, Naldi, Barbati, Defranceschi, Lombardi, Luciano Vecchi, Sconciaforni, Monari, Costi, Manfredini, Marani, Grillini, Bonaccini e Meo per chiedere alla Giunta di intervenire presso l'Esecutivo nazionale per procedere all'assunzione del personale precario attualmente impiegato presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l'Istituto Nazionale di Vulcanologia e Geofisica (INGV) nasce nel 2001 dalla fusione di cinque istituti, già operanti nell'ambito delle discipline geofisiche e vulcanologiche, con l'obiettivo di raccogliere in un unico polo le principali realtà scientifiche nazionali nei settori della geofisica e della vulcanologia. Le sedi principali si trovano a Roma, Milano, Bologna, Pisa, Napoli, Catania e Palermo.

La missione principale dell'INGV è il monitoraggio dei fenomeni geofisici nelle due componenti fluida e solida del nostro pianeta. All'INGV è affidata la sorveglianza della sismicità dell'intero territorio nazionale e dell'attività dei vulcani italiani attraverso reti di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi. I segnali acquisiti da tali reti vengono trasmessi in tempo reale alle sale operative di Roma, Napoli e Catania, dove personale specializzato, presente 24 ore su 24, li elabora per ottenere i parametri dell'evento in atto.

L’INGV gestisce anche il Servizio di Oceanografia Operativa che sviluppa e mantiene la componente del Mar Mediterraneo del sistema di previsione marino europeo del GMES (Global Monitoring for Environment and Security).

L'INGV opera in stretto contatto con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e ha legami privilegiati con il Dipartimento della Protezione Civile e con le altre autorità preposte alla gestione delle emergenze, sia a scala nazionale che a scala locale. Coopera inoltre con i Ministeri dell'Ambiente, della Pubblica Istruzione, della Difesa e degli Affari Esteri nel quadro di progetti strategici nazionali e internazionali.

L'INGV è particolarmente attento alla diffusione della cultura scientifica attraverso pubblicazioni per le scuole, mostre dedicate alla geofisica, ai rischi naturali e ambientali e pagine dedicate su Internet.

Considerato che

l'INGV conta 950 unità di personale di cui 390 inquadrate con varie tipologie di contratti a tempo determinato (tra cui 270 dipendenti a tempo determinato e 78 assegnisti). Il 60% del personale precario è tuttora inserito nelle liste di stabilizzazione, con contratti che scadranno il 31 Dicembre 2012. In particolare, il 44% dei ricercatori e tecnologi (142 unità di personale) ha contratti a tempo determinato con un’anzianità compresa tra 5 e 10 anni.

Dal 2001, anno di costituzione dell'INGV, la dotazione organica dell'ente è permanentemente satura, mentre il personale con contratti a tempo determinato è aumentato in modo significativo in relazione alla realizzazione di nuove infrastrutture all'avanguardia per la ricerca geofisica e per il monitoraggio sismico e vulcanico del territorio nazionale ed all’ampliamento delle competenze di ricerca dell’ente.

A causa della saturazione della pianta organica e delle restrizioni sui vincoli da turnover, il problema precariato dell'INGV non è stato minimamente risolto dal processo di stabilizzazione, iniziato nel 2007. Solo 31 unità di personale (tra tecnici, amministrativi e ricercatori) sono state stabilizzate, lasciando 204 lavoratori in attesa nelle liste e 144, tra tempi determinati ed assegnisti, che non sono inclusi nel processo di stabilizzazione pur avendo nel frattempo maturato una lunga anzianità.

L'insufficiente dotazione organica dell'INGV è stata oggetto di 4 discussioni parlamentari tradotte in ordini del giorno approvati dal Parlamento (il 28 ottobre 2008 alla Camera, il 12 febbraio 2009 al Senato, il 19 maggio 2009 al Senato ed il 17 giugno 2009 alla Camera) con cui il Governo precedente si impegnava a risolvere il problema dell'ampliamento della pianta organica. Ad essi si aggiunge il parere favorevole espresso il 15 luglio 2009 dalla VII Commissione Permanente della Camera, in cui si esprime la necessità di mettere l’INGV nelle condizioni di completare il processo di stabilizzazione.

Preso atto che

a tutto’oggi l'Ente non è stato mai messo nelle condizioni né di completare il processo di stabilizzazione, né di bandire concorsi pubblici in numero adeguato alle attività di servizio e di ricerca che oggi gli competono.

Il 18 luglio 2012 l’Amministrazione INGV, avendo riconosciuto per iscritto che la presenza di almeno 245 unità di questo personale precario sono indispensabili al corretto funzionamento dell’Ente, ha sottoscritto un Accordo Decentrato di Ente.

A settembre 2012, la medesima Amministrazione, su forte pressione del nuovo Direttore Generale, ha "sospeso" unilateralmente l’Accordo avviando l’INGV a una rapida situazione di paralisi.

Valutato che

il 31 dicembre 2012 scadono quasi tutti i contratti del personale a tempo determinato ed è stata preclusa la possibilità delle proroghe.

Se le istituzioni competenti non interverranno repentinamente, esiste il rischio concreto che l'INGV perda gran parte del personale precario entro il 31 dicembre 2012. Personale altamente specializzato impiegato in attività di ricerca e monitoraggio, strategiche per la collettività, si troverà per strada, con l'unica prospettiva di abbandonare l'Italia o di buttare al vento anni e anni di formazione finanziata con soldi pubblici.

Convinta che

oltre al lavoro di ricerca scientifica e tecnologica, che colloca l’INGV primo in Europa e tra i primi dieci al Mondo (fonte http://sciencewatch.com/inter/ins/08/08julINGV/), per qualità e numeri della produzione scientifica, il lavoro svolto dal personale precario è oggi fondamentale per garantire il funzionamento e lo sfruttamento scientifico delle nuove strutture di monitoraggio e delle Sale di Sorveglianza sismica e vulcanica, attive 24 ore su 24, e per realizzare le attività di pronto intervento in occasione d’importanti crisi sismiche e vulcaniche.

Allarmata che

la necessità di godere di ferie e recuperi arretrati, da parte del personale in scadenza di contratto, entro il 31 dicembre 2012, ed una "vacanza contrattuale", in caso di nuovi contratti a tempo determinato, che al momento potrebbe essere di 90 giorni, assieme ad una inevitabile nuova "fuga di cervelli", rischia di paralizzare le attività dell’INGV già dalla metà del mese di novembre; attività che difficilmente sarà possibile far ripartire a pieno ritmo per i prossimi mesi.

Consapevole, inoltre, che

per la Sezione di Bologna dell’INGV, in particolare, la mancata applicazione dell'accordo coinvolge 24 dipendenti (su un totale di 63 dipendenti), di cui 14 in scadenza al 31 dicembre 2012, e mette a rischio sia il funzionamento dei sistemi informatici, sia le attività di ricerca e monitoraggio geofisico.

La Sezione di Bologna dell’INGV svolge attività strategiche per il monitoraggio delle aree a rischio sismico in Italia settentrionale, ed in particolare della Pianura Padana, dell’Appennino e delle Alpi meridionali.

Gran parte delle attività di ricerca, installazione e manutenzione delle reti di monitoraggio (sismiche e geodetiche) è garantita da personale precario con contratti in scadenza tra la fine del 2012 e marzo 2013, attività queste finanziate anche dal Dipartimento della Protezione Civile, che rischiano il blocco dalla metà di novembre.

Svolge, inoltre, attività di ricerca all’avanguardia sul rischio sismico e vulcanico, attività che, assieme a quella di divulgazione scientifica e di educazione al rischio (attraverso il progetto Edurisk), contribuisce anche agli obiettivi della Convenzione con la Regione Emilia-Romagna. Peraltro, si ritiene opportuno sottolineare che tale Convenzione - intercorrente, specificatamente, tra l’Agenzia Regionale di Protezione Civile e l’INGV - ha durata quinquennale, con scadenza naturale il 31 dicembre 2013: si tratta, quindi, di un rapporto convenzionale attualmente in essere, di cui è necessario garantire - quantomeno - la fisiologica prosecuzione, anche in considerazione dei proficui risultati conseguiti e al fine di evitare potenziali contenziosi.

La Sezione di Bologna svolge, inoltre, attività di ricerca e monitoraggio strategiche nel campo della oceanografia. L’Unità di Progetto "Oceanografia Operativa" dell’INGV conta 5 dipendenti precari che ricoprono ruoli decisivi per l’erogazione del Servizio di Oceanografia Operativa nazionale e europeo. L’assenza per diversi mesi del personale precario comporterà l’impossibilità di garantire il servizio ai diversi utenti (es., Servizio Marino europeo, Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica, Marina Militare e Istituto Idrografico, NATO, Comando Centrale delle Guardie Costiere, Protezione Civile, Ministero dell’Ambiente, ARPA Emilia-Romagna e ARPA Liguria, CNR, ENEA, OGS, ecc.). L’interruzione delle loro attività comporterebbe la pressoché totale impossibilità di garantire l’erogazione del servizio operativo di previsione (http://gnoo.bo.ingv.it/mfs, http://gnoo.bo.ingv.it/afs, www.myocean.eu) a tutti i sistemi che utilizzano i prodotti dell’INGV e di ottemperare agli impegni presi anche con ARPA Emilia-Romagna, oltre alla difficoltà di rispettare gli obblighi dei progetti europei e nazionali, con il rischio conseguente di perdere ingenti risorse economiche.

Esprimendo apprezzamento

per il ruolo che la Sezione di Bologna dell’INGV ha avuto nella gestione della fase emergenziale e post-emergenziale della recente sequenza sismica in Emilia-Romagna, iniziata il 20 maggio 2012 e in particolare per l’impegno profuso dal personale precario dell’Ente nell’attività di monitoraggio sismico e delle deformazioni del suolo e nel monitoraggio macrosismico, nella gestione del Centro Operativo Emergenza Sismica (COES) all’interno della Direzione di Comando e Controllo (DI.COMA.C) e per la loro partecipazione attiva ai tanti incontri con la popolazione delle aree colpite dal terremoto organizzati nei mesi successivi dalle autorità locali dell’area del "cratere sismico" in collaborazione con il Dipartimento Nazionale e l’Agenzia Regionale della Protezione Civile.

Chiede al Governo

di rispettare gli impegni indicati dal Parlamento attraverso gli ordini del giorno approvati: il 28 ottobre 2008 alla Camera, il 12 febbraio 2009 al Senato, il 19 maggio 2009 al Senato ed il 17 giugno 2009 alla Camera creando le condizioni necessarie per procedere, attraverso stabilizzazione e/o attraverso concorso pubblico, all’assunzione del personale precario attualmente impiegato presso l’Istituto considerato, anche, il parere favorevole espresso il 15 luglio 2009 dalla VII Commissione Permanente della Camera.

Chiede alla Giunta della Regione Emilia-Romagna

- di intervenire in tutte le sedi per evitare la perdita di un ingente patrimonio di risorse umane, il conseguente indebolimento del sistema di prevenzione dal rischio sismico e vulcanico e l’arretramento del Paese nell’ambito della ricerca scientifica;

- più specificamente, di attivarsi presso l’Esecutivo nazionale, mediante gli strumenti istituzionali all’uopo necessari ed idonei, sollecitando il Governo a garantire la piena, completa e tempestiva attuazione degli impegni assunti con l’approvazione dei citati ordini del giorno;

- di verificare ogni possibile soluzione perché le attività in convenzione con la Regione, le sue Agenzie e la sede di Bologna dell’INGV possano essere svolte con continuità ed anche in futuro.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 20 novembre 2012

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