n.210 del 07.08.2015 (Parte Seconda)

Piano di azione ambientale - Progetti regionali 2014/2015: contributi per l'attuazione dell'Obiettivo strategico 6) "Qualificazione ambientale del sistema produttivo regionale" - Incentivi alle imprese per la rimozione dei manufatti contenenti cemento-amianto

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Premesso che:

- Con atto deliberativo dell'Assemblea Legislativa n. 46 del 12 luglio 2011 è stato approvato il "Piano di Azione Ambientale per un futuro sostenibile della Regione Emilia-Romagna 20118/2013";

- all'interno di tale importante strumento di pianificazione sono elencate le principali linee di intervento ed azione a livello regionale nel campo delle politiche rivolte al raggiungimento della sostenibilità ambientale;

Considerato che:

- con deliberazione della Giunta Regionale n. 1216 del 21 luglio 2014 è stata attivata la seconda fase attuativa della programmazione prevista al punto 6.2 “Progetti Regionali” del "Piano di Azione Ambientale per un futuro sostenibile della Regione Emilia-Romagna 2011/2013";

- all’interno di tale delibera, all’Allegato 1), sono indicati gli obiettivi strategici sui quali improntare le azioni da porre in essere;

- fra gli obiettivi strategici figura il numero 6 “ Qualificazione ambientale del sistema produttivo regionale” che prevede l’attivazione di una specifica azione “Incentivi alle imprese per la rimozione dei manufatti contenenti cemento-amianto” finalizzata al sostegno alla realizzazione di interventi tesi a riqualificare gli ambienti di lavoro promuovendo in particolare la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto;

- lo strumento attuativo che è stato previsto di attivare per implementare l’azione sopra descritta è un nuovo bando per la concessione di ecoincentivi regionali destinati alle imprese per la rimozione dei manufatti contenenti amianto in matrice cementizia e/o resinosa dai luoghi di lavoro;

Tenuto conto che:

- tale iniziativa di concessione di contributi economici ad imprese rientra nel campo di applicazione della normativa europea degli aiuti di stato;

- pertanto, al fine di garantire da un lato il rispetto delle normative europee e dall'altro l'esigenza di attivare forme ed opzioni flessibili a seconda delle specifiche situazioni dei singoli richiedenti, si è ritenuto di attenersi a quanto previsto per la concessione di aiuti da concedere ai sensi del Regolamento di esenzione per categoria (Regolamento (CE) n. 651/2014) del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del del Trattato, nei limiti e con le forme ivi indicate. Il Regolamento comprende fra le categorie di aiuti che beneficiano dell'esenzione gli aiuti per la tutela dell’ambiente alla sezione 7, articolo 36.

Tenuto conto dei soprarichiamati riferimenti legislativi è stato predisposto il bando qui allegato quale parte integrante e sostanziale, che prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto in matrice cementizia e/o resinosa dai luoghi di lavoro intesi come immobili in cui si svolgono attività produttive, ivi comprese quelle terziarie e commerciali;

Preso atto altresì che il bando definisce l'intensità dell'aiuto così come di seguito indicato:

- per le piccole e medie imprese [1]: 50%

- per le Grandi Imprese: 35%

Il bando definisce inoltre:

- un limite massimo concedibile di contributo su ciascun progetto che, in valore assoluto, è fissato in € 200.000,00

- un limite minimo di costo ammissibile di intervento pari ad € 50.000 €

Preso atto che:

- la modalità di valutazione che si intende adottare delle candidature progettuali è la procedura prevista all’articolo 5, comma 3 del D.Lgs. 123/1998 definita “a sportello” tenuto conto che la tipologia di interventi sovvenzionabili (rimozione e smaltimento del cemento-amianto) è meritevole in sé ai fini di una migliore qualificazione degli ambienti di lavoro;

- la presentazione delle candidature progettuali avverrà attraverso una fase di prenotazione on-line secondo le modalità descritte nel Bando, (click day), che determinerà una graduatoria delle prenotazioni pervenute, secondo l'ordine cronologico di ricezione, unitamente alla indicazione presuntiva dei contributi richiesti. A seconda della posizione in graduatoria e sino alla concorrenza delle risorse disponibili, verranno invitate a presentare la documentazione progettuale completa le imprese che si saranno collocate in posizione utile

Considerato che tale modalità valutativa “a sportello” consente inoltre di rispondere anche agli orientamenti recentemente assunti dall’Amministrazione regionale (cfr. D.G.R. n. 619/2015) fra i quali figura l’impegno a individuare modalità procedurali dei bandi tesi a non appesantire inutilmente le imprese di adempimenti ed oneri nelle fasi di richiesta di accesso a finanziamenti, con particolare riferimento alle Micro Piccole medie Imprese (MPMI). Ciò in quanto l’impatto in termini di adempimenti e oneri scaturirà unicamente per quelle imprese che si saranno collocate in maniera utile in graduatoria per potere accedere al contributo, alle quali verrà chiesto di predisporre la specifica documentazione progettuale ed amministrativa;

Dato atto che:

- a seguito dell'entrata in vigore della Legge Finanziaria dello Stato per l'anno 2003, L. 27 dicembre 2002, n. 289, permane la vigenza, a tutt'oggi, di quanto previsto all'art. 72, ai sensi del quale i contributi in conto capitale concessi alle imprese debbono essere restituiti nell'arco di un decennio dalla assegnazione, nella misura di almeno il 50%;

- per quanto attiene le modalità di gestione, rendicontazione e monitoraggio verrà successivamente approvato uno specifico atto del Responsabile del Servizio Affari Generali, Giuridici e Programmazione Finanziaria della Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa;

- le risorse complessivamente che erano state previste per il finanziamento dell'iniziativa in argomento determinate con la delibera di Giunta regionale n. 1216/2014 ammontavano ad € 4.998.552,69;

- successivamente a seguito di ulteriori economie accertate a seguito dell’attuazione di programmi di finanziamento precedenti, con particolare riferimento al recupero sull’apposito fondo rotativo del 50% di contributi precedentemente concessi, si sono determinate ulteriori economie pari ad € 4.001.447,31, determinando in tal modo un importo totale di risorse assegnabili per il Bando pari ad € 9.000.000,00. Tali risorse risultano iscritte nelle scritture contabili del Bilancio Regionale per l'esercizio 2015 come segue:

- quanto ad € 4.594.511,51 sul capitolo 37392 "Fondo rotativo a sostegno degli ecoincentivi al sistema delle imprese di cui al Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile. Riutilizzo quote. (art. 72, L. 27 dicembre 2002, n. 289; artt.70, 74, 81 e 84, D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 e art. 99, L.R. 21 aprile 1999, n. 3)”;

- quanto ad € 1.000.000 sul capitolo 37399 "Interventi per l'attuazione piano d'azione ambientale per un futuro sostenibile: contributi ad imprese per la realizzazione di opere ed interventi di risanamento ambientale (art. 99, L.R. 21 aprile 1999, n. 3)"

- quanto ad € 3.405.488,49 sul capitolo 37383 “Interventi per l'attuazione Piano d'azione ambientale per un futuro sostenibile: contributi ad imprese per la realizzazione di opere ed interventi di risanamento ambientale (artt. 70, 74, 81 e 84, D.Llgs. 31 marzo 1998, n. 112 e art. 99, L.R 21 aprile 1999, n. 3)" - Mezzi statali

Preso atto che a tali risorse potranno aggiungersi successivamente anche quelle derivanti da provvedimenti di revoca e/o accertamenti di economie a seguito del monitoraggio dell'attuazione dei progetti finanziati con le deliberazioni della Giunta regionale nn.1439/2009 e 15/2011;

Dato atto altresì che le modalità di presentazione delle candidature progettuali da parte delle imprese, e della successiva valutazione delle proposte da parte della Regione Emilia-Romagna sono contenute nel bando di cui all'Allegato 1), parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

Preso atto inoltre che:

- l’art. 11 della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 prevede l’obbligatorietà del Codice Unico di Progetto (CUP) per i progetti d’investimento pubblico a partire dall’1 gennaio 2003 al fine di garantire la funzionalità della rete di monitoraggio degli investimenti pubblici;

- a seguito di ciò ogni nuovo progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un «Codice unico di progetto», che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatori richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE, secondo le modalità, le forme e le procedure di cui alla Delibera CIPE n. 143 del 27/12/2002, successivamente integrata e modificata con la deliberazione del CIPE del 29 settembre 2004, n. 24, secondo la quale tra l'altro «il codice CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d’investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti. Tutte le Amministrazioni e gli Istituti finanziatori devono pertanto corredare con il CUP la documentazione relativa a progetti d’investimento pubblico»;

- con successiva delibera CIPE n. 151/2006, all.1 è stato stabilito che: "La responsabilità della richiesta del CUP è attribuita al soggetto titolare del progetto, cui competono l'attuazione degli interventi e/o l'erogazione delle relative risorse finanziarie pubbliche, destinate alla realizzazione del progetto stesso, ed in particolare per quanto attiene gli incentivi ad unità produttive e contributi l'acquisizione del codice unico di progetto spetta ai soggetti cui spetta la titolarità della concessione del finanziamento pubblico";

Rilevato che nel caso specifico, al fine di omogeneizzare le procedure tese agli adempimenti di legge, anche con riferimento all'esigenza di semplificare l'iter procedurale a carico dei soggetti che risulteranno beneficiari del contributo, la Regione Emilia-Romagna, per il tramite del Servizio regionale competente, attiverà la fase di acquisizione del C.U.P. che dovrà essere espletata entro la data di approvazione dei provvedimenti amministrativi di assunzione dell'impegno finanziario relativo al contributo da concedere.

Precisato che:

- a seguito della entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di armonizzazione dei criteri contabili di cui al D.Lgs. 118/2011, si terrà conto delle nuove disposizioni sia ai fini dalle procedure di programmazione operativa che di gestione economico-finanziaria successive, anche adeguando conseguente­mente tali aspetti con successivi atti;

- pertanto l’attuazione gestionale, in termini amministrativo-contabili delle attività progettuali che saranno oggetto attuativo del bando di cui in Allegato B) verranno realizzate ponendo a base di riferimento i principi e postulati che disciplinano le disposizioni previste dal D.Lgs.118/2011;

- nello specifico, al fine di meglio realizzare gli obiettivi che costituiscono l'asse portante delle prescrizioni tecnico-contabili previste per le Amministrazioni pubbliche dal D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm., con particolare riferimento al principio della competenza finanziaria potenziata, le successive fasi gestionali nelle quali si articola il processo di spesa della concessione, impegno, liquidazione, ordinazione e pagamento saranno soggette a valutazioni ed eventuali rivisitazioni operative per renderli rispondenti al percorso contabile tracciato dal Decreto medesimo.

- ne deriva in ragione di quanto sopra indicato, che le successive fasi gestionali caratterizzanti il ciclo della spesa saranno strettamente correlate ai possibili percorsi contabili indicati dal D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm. con riferimento ai cronoprogrammi di spesa presentati dai soggetti attuatori individuati.

- Vista la legge regionale del 30 aprile 2015 n. 4 "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2015 e Bilancio pluriennale 2015-2017";

Viste:

  • la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e successive modifiche;
  • la deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali fra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e successive modifiche ed integrazioni;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna

A voti unanimi e palesi

delibera:

a) di approvare il “Bando 2015 per la concessione di eco-incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti in matrice cementizio e/o resinosa”, qui in Allegato 1) parte integrante e sostanziale al presente atto deliberativo;

b) di stabilire che le modalità di presentazione delle candidature progettuali da parte delle imprese e della successiva valutazione delle proposte da parte della Regione Emilia-Romagna sono contenute nel bando di cui all'Allegato 1), parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

c) di dare atto, ai fini dell'attuazione del programma di ecoincentivi, che sono disponibili, sul Bilancio di Previsione per l'esercizio finanziario 2015 risorse assegnabili pari ad € 9.000.000,00 iscritte nelle scritture contabili del Bilancio Regionale per l'esercizio 2015 come segue:

- quanto ad € 4.594.511,51 sul capitolo 37392 "Fondo rotativo a sostegno degli ecoincentivi al sistema delle imprese di cui al Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile. Riutilizzo quote. (art. 72, L. 27 dicembre 2002, n. 289; artt.70, 74, 81 e 84, D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 e art. 99, L.R. 21 aprile 1999, n. 3)”;

- quanto ad € 1.000.000 sul capitolo 37399 "Interventi per l'attuazione piano d'azione ambientale per un futuro sostenibile: contributi ad imprese per la realizzazione di opere ed interventi di risanamento ambientale (art. 99, L.R. 21 aprile 1999, n. 3)";

- quanto ad € 3.405.488,49 sul capitolo 37383 “Interventi per l'attuazione Piano d'azione ambientale per un futuro sostenibile: contributi ad imprese per la realizzazione di opere ed interventi di risanamento ambientale (artt. 70, 74, 81 e 84, D.Llgs. 31 marzo 1998, n. 112 e art. 99, L.R 21 aprile 1999, n. 3)" - Mezzi statali;

d) di dare atto che a tali disponibilità previste sul bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2015 potranno aggiungersi ulteriori risorse, ivi comprese quelle derivanti da provvedimenti di revoca e/o accertamenti di economie derivanti dal monitoraggio dell'attuazione dei progetti finanziati con le deliberazioni della Giunta regionale nn.1439/2009 e 15/2011;

e) di dare atto che la Giunta Regionale approverà l'elenco degli interventi da finanziare in base al plafond disponibile e delle risultanze dell'istruttoria come meglio specificato all’Allegato 1) qui parte integrante e sostanziale;

f) di dare atto che la Direzione regionale Ambiente, Difesa del suolo e della costa potrà invitare alla presentazione della documentazione prevista al punto 8.2 dell'allegato bando altre imprese scorrendo la graduatoria, che avrà una valenza biennale, a fronte della disponibilità di eventuali ulteriori risorse finanziarie;

g) a seguito della entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di armonizzazione dei criteri contabili di cui al D.Lgs. 118/2011, si terrà conto delle nuove disposizioni sia ai fini dalle procedure di programmazione operativa che di gestione economico-finanziaria successive, anche adeguando conseguentemente tali aspetti con successivi atti;

h) di dare atto che per quanto attiene le modalità di, rendicontazione, monitoraggio e controllo verrà successivamente approvato uno specifico Vademecum con atto del Responsabile del Servizio Affari generali e giuridici e Programmazione finanziaria della Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa;

i) di dare atto che sarà data attuazione a quanto previsto dall'art. 72 della Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Finanziaria dello Stato per l'anno 2003) secondo le forme e modalità specificate nel Vademecum di cui al punto precedente;

j) di dare atto che per quanto concerne gli oneri relativi alla trasparenza il presente provvedimento sarà oggetto di pubblicazione ai sensi dell’art. 26, comma 1, del D.Lgs. n. 33/2013;

k) di pubblicare la seguente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

[1] Vedi per la definizione delle MPMI il Decreto del Ministero delle Attività produttive del 18 aprile 2005 "Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese", in recepimento della raccomandazione 2003/361/CE

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