n.335 del 09.11.2022 periodico (Parte Seconda)

ORDINE DEL GIORNO - Oggetto n. 5883 - Ordine del giorno n. 3 collegato all'oggetto 5787 - Comunicazione dell'Assessore Priolo su "Obiettivi e scelte strategiche generali del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2030)". A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

dal quadro conoscitivo emergerebbe che:

- le emissioni di ammoniaca, prodotte dalle pratiche agricole e di allevamento concorrerebbero alla frazione secondaria del PM10 antropogenico contribuendo per circa il 33%;

- il principale contributo (98%) alle emissioni di ammoniaca (NH3), precursore di particolato secondario, deriverebbe dalle pratiche agricole e dalla zootecnia.

Le linee guida, pertanto, ritengono indispensabile agire anche sulle emissioni dei precursori di PM10 secondario non direttamente legate al settore dei trasporti, come l'ammoniaca derivante dalle attività agricole/zootecniche.

Al capitolo 7 si riporta che "Il principale cambio di passo del nuovo piano consiste in una più marcata attenzione all'agricoltura e agli allevamenti zootecnici, responsabili della quasi totalità delle emissioni di ammoniaca che, a sua volta, si stima contribuisca per oltre il 30% alla concentrazione di PM10 dell'intera regione. I composti dell'azoto emessi dal settore agro-zootecnico condizionano in modo rilevante l'intero ciclo dell'azoto della Pianura Padana e contribuiscono anche all'eutrofizzazione delle acque superficiali e alla contaminazione delle acque sotterranee. Gli interventi tesi a riequilibrare il ciclo dell'azoto, eliminandone l'eccesso in atmosfera, nei suoli e nelle acque, rappresentano quindi una misura win-win, fondamentale per il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale sia per l'aria che per le acque".

La seconda linea strategica prevederebbe "l'individuazione, ad opera dell'inventario delle emissioni, dei settori che producono i maggiori contributi alle emissioni dirette di precursori e PM primario: gli allevamenti zootecnici nel comparto agricolo che producono la quasi totalità di NH3".

Lo scenario di piano individua, infine, un possibile intervento significativo di riduzione delle emissioni di ammoniaca, in quanto le politiche europee ed italiane, fino ad oggi, di fatto non sono intervenute con azioni nel settore agricoltura e allevamenti. In particolare, si vorrebbe ottenere una riduzione del 35% delle emissioni di NH3 al 2030 rispetto al 2017; tale riduzione passa chiaramente per la riduzione delle emissioni di NH3 derivanti da allevamenti, attraverso la regolamentazione degli spandimenti e delle concimazioni ad alto tenore di azoto e dello stoccaggio dei liquami; a livello di bacino padano si passerebbe per l'applicazione uniforme di tecniche di spandimento degli effluenti a basso impatto e relative deroghe; regolamentazione della gestione degli allevamenti e delle concimazioni; le misure previste pertanto sono: riduzione delle emissioni di NH3 tramite interventi in ambito zootecnico su tutte le fasi produttive (alimentazione, stabulazione, stoccaggio, spandimento), con particolare riguardo al settore dei bovini, e sui fertilizzanti ad alto tenore di azoto; incentivazione della chiusura delle filiere produttive tramite la diffusione di impianti a biometano.

Posto che

le aziende agricole, in particolare quelle emiliane, sono specializzate in zootecnia e allevamento e che, in quanto rappresentano un tassello fondamentale dell’economia regionale, vanno sostenute nel mettere in campo in maniera progressiva e non vessatoria innovazioni tecnologiche produttive che diventino anche occasione di rilancio ulteriore del comparto.

Rilevato che

la produzione di biometano all'interno della Regione potrebbe incidere positivamente sul trattamento dei reflui zootecnici in quanto in questo modo si potrebbe utilizzare questi ultimi per abbassare le emissioni di PM10 e allo stesso tempo utilizzare i reflui zootecnici per la produzione di gas, garantendo, seppur non come sistema prioritario, una autonomia nell'approvvigionamento di gas per le aziende.

Impegna la Giunta regionale

a garantire che le misure che verranno inserite nel PAIR 2030 siano concertate con le associazioni di categoria, che abbiano una adeguata progressività e che possano essere supportate da finanziamenti dedicati a nuove tecnologie per la diminuzione della produzione di NH3 nel comparto zootecnico;

a garantire che nella stesura delle linee guida del PAIR venga garantita una continuità e una sinergia con il PTA del Piano Energetico Regionale per quanto riguarda la promozione della produzione di biometano all'interno del territorio regionale.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2022

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