n.62 del 25.03.2015 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 219 – Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere azioni volte ad ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale a seguito del maltempo del febbraio 2015, riconoscere ai soggetti colpiti il risarcimento dei danni subiti dalla sospensione di servizi, verificare l’operato delle società che li erogano coinvolgendo i consumatori, prevenendo inoltre situazioni di emergenza e di dissesto idrogeologico. A firma dei Consiglieri: Montalti, Iotti, Gibertoni, Taruffi, Rontini, Marchetti Francesca, Prodi, Poli, Boschini, Molinari, Zoffoli, Serri, Lori, Mumolo, Rossi Nadia, Pruccoli, Zappaterra, Soncini, Calvano, Ravaioli, Torri, Bagnari, Mori (Prot. DOC/2015/66 del 4 marzo 2015)
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
in data 5 e 6 febbraio 2015 si sono abbattute in regione copiose precipitazioni, per lo più di carattere nevoso in Appennino e piovose sulla Romagna e nell’area ferrarese;
interi paesi e frazioni delle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e vasta parte del ferrarese hanno subito danni ingenti ad edifici ad uso civile e produttivo a causa degli allagamenti diffusi conseguenti alla rottura di argini dei corsi d’acqua e della rete di bonifica e dei canali, a cui si è aggiunta la tracimazione degli stessi per la difficoltà di recapitare l’acqua in mare;
è stata inoltre registrata una violentissima mareggiata ("storm surge"), con conseguente tracimazione di acqua marina sulla spiaggia e successivi e diffusi allagamenti, che hanno interessato le aree litoranee delle province di Ferrara, Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, causando ingenti danni agli edifici pubblici e privati e alle strutture turistiche della costa
Considerato che
in tutte le province dell’Emilia, ed in alcune zone del ravennate, si sono succedute intense nevicate che in breve tempo hanno comportato effetti di particolare criticità per le caratteristiche igro-termiche della neve (effetto "sticky snow" - neve bagnata);
a seguito di tali precipitazioni circa 300 linee della media e dell’alta tensione hanno subito danni determinando, secondo Enel, l’interruzione prolungata della fornitura elettrica a circa 200.000 utenze (pari a 2,5 clienti ad utenza) e circa 500.000 cittadini in tutta la regione, di cui 70.000 nella sola provincia di Reggio Emilia;
l’energia elettrica ha cominciato a mancare a partire dalla notte di giovedì 5 febbraio ed ha coinvolto per oltre 24 ore decine di migliaia di utenze. Parte delle utenze sono rimaste scollegate anche nei giorni successivi. E la mancanza di energia elettrica è diventata in sé un’emergenza, anche per la difficoltà da parte di cittadini e sindaci nel reperire informazioni chiare dalle società multiservizi, rendendo quindi difficile programmare i servizi di assistenza necessari per la notte tra il 6 e il 7 febbraio, rivolti ai cittadini rimasti senza energia e riscaldamento;
i piani di emergenza messi in atto dai soggetti gestori si sono dunque rivelati insufficienti: dimostrazione ne è stata la diffusa interruzione del servizio energetico, che ha avuto ripercussioni sul riscaldamento e sull’erogazione del servizio idrico e sulla gestione degli impianti di sollevamento delle acque della rete di bonifica.
Evidenziato che
secondo la deliberazione 29 dicembre 2011 (ARG/elt 198/11) dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas “Testo integrato per la qualità dei servizi di distribuzione e misura dell'energia elettrica per il periodo di regolazione 2012-2015” e relativi allegati, ai rimborsi da parte delle imprese distributrici di energia elettrica hanno diritto i clienti di bassa tensione che hanno subito un’interruzione di almeno 8 ore consecutive nei comuni con più di 50mila abitanti, di oltre 12 ore consecutive nei comuni tra i 5mila e i 50mila abitanti e oltre le 16 ore consecutive nei comuni sotto i 5mila abitanti, determinando così un'evidente disparità di trattamento che danneggia chi abita nei comuni più piccoli e periferici del nostro territorio e libera le aziende distributrici da qualsiasi obbligo di indennizzo automatico;
allo stesso modo, per quanto riguarda la media tensione, le interruzioni devono essere di almeno 4 ore consecutive nei comuni con più di 50mila abitanti, di oltre 6 ore consecutive nei comuni tra i 5mila e i 50mila abitanti e di oltre le 8 ore consecutive nei comuni sotto i 5mila abitanti;
la somma che verrà corrisposta automaticamente in bolletta dipende pertanto dalla dimensione dell’abitato, dai kilowatt previsti dal contratto di allacciamento e dalle ore di interruzione della fornitura, a partire da un indennizzo minimo di 30 euro fino ai 300 euro per le utenze domestiche, da 150 a 1.000 euro per le piccole utenze non domestiche (come negozi e laboratori fino a 100 kW di potenza) fino alle utenze industriali, per le quali l’indennizzo massimo previsto può, in linea teorica, arrivare fino ai 6.000 euro.
Dato atto che
la Regione, insieme al sistema di protezione civile regionale, si è attivata sin da subito, collaborando con i comuni, i sindaci e tutti gli enti ed i soggetti pubblici e privati coinvolti nell’emergenza, per intervenire a tutela e protezione delle popolazioni e dei territori colpiti, cercando di mitigare i danni e le possibili conseguenze;
la Giunta regionale ha da subito stanziato 5 milioni di euro per sostenere i primi interventi realizzati in emergenza nei territori;
è stata già inviata al Governo, a firma del Presidente Bonaccini, la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza in Emilia-Romagna a causa di neve, pioggia ed eccezionali mareggiate dei primi di febbraio, dopo aver effettuato in collaborazione con comuni e province una prima ricognizione dei danni, che ammontano a circa 180 milioni di euro per il comparto pubblico, e a circa 90 milioni di euro per i comparti privato ed economico-produttivo.
Rilevato che
Il 16 febbraio 2015 si è tenuta una seduta della III Commissione “Territorio Ambiente Mobilità” sull’emergenza connessa agli eventi meteorologici del 5-6 febbraio 2015, con l’audizione dei rappresentanti di Terna, Enel, Iren, Hera, durante la quale sono stati esposti dati, criticità e rilievi in merito alla gestione dell’emergenza.
Preso atto che
la Regione ha convocato un tavolo di confronto a cui parteciperanno Enel, Province, Città metropolitana, Anci, Uncem e saranno invitate le associazioni dei consumatori con l’obiettivo di trovare una soluzione al problema dell’equità dei rimborsi che gli enti gestori devono corrispondere ai cittadini colpiti dal maltempo, assicurare la trasparenza nelle procedure e mettere a punto azioni comuni per la sicurezza delle reti e la gestione delle emergenze.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta regionale a
Presidiare il percorso avviato di richiesta al Governo del riconoscimento dello stato di emergenza in Emilia-Romagna a causa di neve, pioggia ed eccezionali mareggiate dei primi di febbraio, affinché si arrivi complessivamente, considerando anche i risarcimenti che dovranno essere messi in atto dalle società multiservizi, al riconoscimento del 100% dei danni subiti dai soggetti pubblici e dai privati.
Garantire, nell’ambito dei risarcimenti derivanti dal riconoscimento da parte del Governo dello stato d’emergenza, un risarcimento anche per quei casi, come le utenze pubbliche e private dei comuni sotto i 5 mila abitanti, in cui non sono previsti dalla normativa vigente degli indennizzi automatici da parte delle aziende distributrici di energia elettrica.
Sostenere presso il Governo la richiesta di sblocco del patto di stabilità, relativa agli oneri sostenuti dai comuni coinvolti nell’emergenza, per il ripristino dei danni subiti.
Avviare un tavolo di confronto con le società multiservizi per verificare l’operato nei giorni dell’emergenza, eventuali responsabilità di mancata manutenzione della rete, e concordare un piano di manutenzione ed investimenti sul sistema delle reti regionali, a partire dai punti critici e più a rischio; in quest’ambito promuovere un percorso conciliativo, coinvolgendo anche le associazioni dei consumatori, per dare completa soluzione alla questione dei risarcimenti per danni alle cose, persone e al sistema produttivo connesse al malfunzionamento della rete elettrica
Promuovere, con il coinvolgimento del sistema di Protezione Civile regionale e i sindaci, un Protocollo di intesa con le società multiservizi, che operano nel territorio regionale, per definire le modalità di intervento e comunicazione in situazioni di emergenza, la dotazione di personale di riferimento a disposizione in scenari di emergenza, l’ammodernamento delle reti, il potenziamento dei sistemi di controllo delle reti in remoto, nonché la predisposizione sul territorio di un numero congruo di tecnici che possa intervenire direttamente in loco sul ripristino delle reti ove non sia possibile in remoto, riducendo significativamente il protrarsi dei disservizi dovuto a problemi di viabilità, oltre che istituire procedure condivise di allerta e attivazione di interventi coordinati, per prevenire in futuro le criticità registrate durante questa emergenza.
Avviare sin da subito l’iter per la realizzazione di un piano di investimenti quinquennale, con risorse da destinarsi sin dal prossimo bilancio, che abbia come obiettivo il contrasto del dissesto idrogeologico e la prevenzione dei rischi derivanti dai fenomeni climatici, con azioni specifiche relative sia alla situazione delle aree montane e piano-collinari, sia alla costa e, lavorando ad una più ampia strategia regionale integrata di contrasto del mutamento climatico, che anticipi il percorso nazionale e definisca le politiche regionali di resilienza e prevenzione.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 3 marzo 2015