n.308 del 15.11.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5301 - Risoluzione relativa al luogo di conservazione di documentazione inerente al maestro Giuseppe Verdi. A firma dei Consiglieri: Foti, Tarasconi, Marchetti Francesca, Iotti

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

premesso che:

- in precedenza presso la casa di Giuseppe Verdi, in località Sant’Agata (nel Comune di Villanova, in Provincia di Piacenza), era stato aperto e reso noto il contenuto di un baule contenente documenti riconducibili ad abbozzi (autografi, ma preliminari e non ricompresi nelle partiture finali) raccolti in 17 cartelle relative ad opere del Maestro;

- il 10 gennaio 2017 con provvedimento della Sovrintendenza Archivistica (ai sensi dell’art. 43 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che prevede la “Custodia Coattiva” a carattere temporaneo per la verifica del materiale ricompreso nella “dichiarazione di interesse” di Villa Verdi) e della Direzione generale archivi del MIBACT, si è proceduto al prelievo dei documenti storici, alla presenza del Nucleo dei Carabinieri competente;

- conseguentemente agli eredi veniva formalizzato da parte della Sovrintendenza Regionale, il deposito presso l’Archivio di Stato di Parma, al fine di provvedere alla “archiviazione e digitalizzazione”;

- per tali procedure viene incaricato l’Istituto di Studi Verdiani, organismo di riconoscimento nazionale con sede a Parma, cui è affidato dal Ministero stesso il complessivo compito di “editazione” del complesso generale dei carteggi e dei documenti verdiani, in pratica costituendosi come unico referente tecnico-scientifico per la Direzione generale degli Archivi di Roma, ed avendo in virtù di questo una convenzione già in atto con la Sovrintendenza Regionale;

- l’Istituto nazionale Studi Verdiani ha già avviato le procedure di digitalizzazione e della conseguente inventariazione dei documenti;

- ribadendo come le procedure previste in casi del genere siano di “prelievo temporaneo” dei documenti, non essendo in discussione la proprietà privata degli stessi;

- che le modalità per la pubblica fruizione finale dei materiali digitalizzati non pare ancora definita, e che in ogni caso l’eventuale messa in rete (esiste a tal proposito nel sito istituzionale del MIBACT una sezione specifica dedicata esclusivamente al maestro Verdi) non avrebbe sede fisica territoriale definita e riconoscibile;

- pur riconoscendo la mancanza di alcuna competenza in merito alla questione specifica da parte della Regione Emilia-Romagna, essendo in capo alla Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica Regionale che finora ha gestito tutte le operazioni su mandato Ministeriale della Direzione Generale Archivi.

Impegna il Presidente della Giunta Regionale

a voler chiedere al sig. Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, a disporre una volta ultimate le procedure avviate di digitalizzazione e archiviazione dei documenti oggetto di “custodia coattiva” temporanea, che i documenti originali, di proprietà privata, facciano ritorno alla famiglia Carrara Verdi presso la casa di Giuseppe Verdi, in località Sant’Agata nel Comune di Villanova ed in Provincia di Piacenza, consentendo che la consultazione da parte di ricercatori e studiosi avvenga in tal modo nella sede propria di origine, a garanzia e tutela dei diritti degli eredi compreso il legittimo uso dei diritti di pubblicazione e di riproduzione.

Approvata all’unanimità dalla Commissione V “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” nella seduta del 21 settembre 2017.

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