n.242 del 31.07.2018 (Parte Seconda)

Recepimento intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante "Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020".

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, il quale prevede che le azioni del Servizio Sanitario Nazionale vengano indirizzate verso il rispetto del principio di appropriatezza e l’individuazione di percorsi diagnostici terapeutici e di linee guida e che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute e dei criteri di finanziamento delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle predette unità sanitarie locali ed aziende;

- la L.R. 23 dicembre 2004, n. 29 “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale” e successive modifiche che prevede che questa Regione, nell’esercizio dell’autonomia conferita dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

- la L. n. 131/2003 e, in particolare, l’art. 8, comma 6, che prevede la possibilità per il Governo di promuovere la stipula di intese, in sede di Conferenza Stato-Regioni o di Conferenza Unificata, dirette a favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni;

Richiamati:

- il Piano Sanitario Regionale 1999-2001 (Delibera Consiglio Regionale n. 1235 del 22/09/1999) e il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010 (Delibera Assemblea Legislativa n. 175 del 22/05/2008) che avevano individuato, tra le azioni prioritarie per il contenimento del fenomeno delle infezioni correlate all’assistenza, la prevenzione della selezione e diffusione di microrganismi multiresistenti agli antibiotici, attraverso programmi di uso appropriato degli antibiotici per la profilassi chirurgica e per la terapia empirica delle infezioni, programmi mirati a ridurre il rischio di trasmissione crociata dei microrganismi resistenti e l’elaborazione e sviluppo di programmi di sorveglianza e controllo delle infezioni nelle strutture residenziali territoriali e nella assistenza domiciliare;

- il Piano regionale della Prevenzione 2010-2012 che ha incluso le infezioni correlate all’assistenza sanitaria e sociosanitaria e la prevenzione dell’antibioticoresistenza tra gli obiettivi prioritari dei programmi di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili;

- il Piano regionale della Prevenzione 2015-2018 che ha incluso attività mirate alla prevenzione dell’antibioticoresistenza e delle infezioni correlate all’assistenza, con particolare riguardo ai Progetti: “Monitoraggio dei consumi di antibiotici e campagne informative per l'uso appropriato di questi farmaci in ambito umano e veterinario” e “Sistemi di sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all'assistenza”;

- la propria deliberazione n. 1173/2016 recante “Adozione del Piano Programma 2016-2018 dell'Agenzia sanitaria e sociale regionale e approvazione della Relazione annuale 2015 e della Relazione 2011-2015” che conferma in capo all'Agenzia sanitaria e sociale regionale le funzioni di supporto tecnico e regolativo a sostegno del Servizio Sanitario Regionale e del Sistema integrato di interventi e servizi sociali, di cui alla legge regionale n. 2 del 2003 e nello sviluppo di modelli innovativi di sorveglianza e azioni di controllo nell’ambito dell’antibioticoresistenza e delle infezioni correlate all’assistenza;

Considerate:

- la consolidata esperienza regionale nel campo della sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antibioticoresistenza, documentata dai Piani di attività dell’Agenzia Sanitaria e Sociale degli ultimi quindici anni;

- le attività portate avanti per lo sviluppo di sistemi regionali di sorveglianza del rischio infettivo in ambito assistenziale innovativi e la loro integrazione nel sistema informativo regionale, quali, in particolare, la sorveglianza di laboratorio dell’antibioticoresistenza (Circolare 19 del 13/12/2012 - Flusso informativo laboratori), la sorveglianza delle epidemie e la sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico (Circolare n. 18 PG/2016/0749669 del 5/12/2016 "Specifiche per la gestione della Checklist di Sala Operatoria (Surgical Safety Checklist - SSCL) e Infezione del sito chirurgico (SIChER) - Anno 2017";

- le campagne e interventi regionali mirati a promuovere la prevenzione dell’antibioticoresistenza e delle infezioni correlate all’assistenza, tra i quali, il Progetto Bambini e Antibiotici (PROBA), il Programma Regionale per l’Igiene delle Mani e il Programma Regionale per la prevenzione della diffusione di infezioni e colonizzazioni da Enterobatteri produttori di carbapenemasi;

- le attività portate avanti nell’ambito del progetto ”Valutazione sull’uso degli antibiotici in Medicina Veterinaria per la prevenzione dell’antibioticoresistenza con particolare interesse ai principali agenti zoonotici presenti in Emilia-Romagna” (2014-2017), tra le quali, la stesura di Linee Guida regionali sull’uso prudente dell’antibiotico in suini, bovini e animali da compagnia, prodotte da gruppi di lavoro multidisciplinari e la diffusione delle stessa tramite corsi di formazione su tutto il territorio regionale;

- le attività volte a promuovere l’uso prudente dell’antibiotico negli allevamenti suini e bovini del territorio, quali:

- il coinvolgimento al progetto “BioBenFaMa” in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER), volto a monitorare il reale consumo di antibiotici con raccolta di dati espressi secondo la Defined Daily Dose (DDD), facendo particolare attenzione all’utilizzo di colistina secondo quanto sottolineato nella nota ministeriale DGSAF 0018992-P del 05/08/2016;

- la collaborazione con IZSLER e Università degli Studi di Bologna, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 (Misura 16), finalizzata alla predisposizione dei seguenti progetti: “Approccio integrato per ridurre il consumo di antibiotici nella produzione del latte destinato alla produzione di formaggi DOP regionali, contribuendo a diminuire il rischio di insorgenza dei fenomeni di antibioticoresistenza” e “Definizione di un manuale aziendale per implementare le buone pratiche di allevamento finalizzate a ridurre l’impiego di antibiotici e quindi l’insorgenza di antibioticoresistenza nell’allevamento del suino pesante”;

- le attività programmate nella seduta della Consulta Agricola regionale dell’11/9/2017 con il “Protocollo d’Intesa sulla riduzione dell’impiego di antibiotici in zootecnia e contrasto alla resistenza agli antimicrobici” (2018-2020), tra le quali, in particolare, la stesura di manuali operativi di buone pratiche e corretta gestione degli animali in allevamento;

- le campagne volte a sensibilizzare i farmacisti, tra le quali, il progetto pilota “Antibiotico in deroga nei Pet” per l’acquisizione di dati sulle vendite di antibiotici in deroga negli animali da compagnia e due questionari on-line volti a sensibilizzare e ad aggiornare la categoria sul problema dell’antibioticoresistenza secondo un approccio One Health;

- il corso di formazione a distanza “Farmacosorveglianza e valutazione dell’antibioticoresistenza nelle produzioni animali” sul corretto uso della “checklist farmaco”, realizzato in collaborazione con ISS e Ministero della Salute e a ricaduta nazionale (Progetto CCM 2014-001), attivo durante tutto il 2016;

- le attività di campionamento volte al “Monitoraggio sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali” svolte secondo le indicazioni della Decisione 2013/652/UE;

Richiamata la propria deliberazione n. 318/2013 recante “Linee di indirizzo alle Aziende per la gestione del rischio infettivo: infezioni correlate all’assistenza e uso responsabile di antibiotici”, la quale stabilisce che in Emilia-Romagna:

- tutte le Aziende Sanitarie e le strutture che erogano cure devono dotarsi di un programma di controllo delle infezioni correlate all’assistenza e per l’uso responsabile di antibiotici che risponda alle indicazioni date in merito all’assetto organizzativo, alle risorse, alle politiche di prevenzione e controllo, alle politiche di sorveglianza, alla formazione, al rispetto degli indicatori e standard definiti;

- i programmi di contrasto al rischio infettivo in ambito assistenziale devono integrare le attività per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza con quelle mirate a promuovere l’uso responsabile di antibiotici, interessare sia l’ambito ospedaliero che quello territoriale, essere integrati nell’ambito dei programmi aziendali di gestione del rischio;

- le componenti che rappresentano elementi di base dei programmi di intervento sono:

- una cultura dell’organizzazione, leadership e responsabilità che considerino le infezioni correlate all’assistenza e la prevenzione dell’antibioticoresistenza come un aspetto cruciale per la sicurezza del paziente, un indicatore della qualità dell’assistenza e una priorità di intervento; per le Direzioni Generali e i Collegi di Direzione il tema del governo del rischio infettivo deve rappresentare un impegno strategico stabile;

- il supporto operativo e strategico da parte di figure opportunamente formate sia mediche che infermieristiche addette specificamente al programma di intervento e le cui funzioni e attività siano chiaramente definite;

- l’integrazione positiva di molteplici sistemi gestionali (allocazione delle risorse, posti letto, sistemi informatici, appalti, attività tecniche, Servizi di Prevenzione e Protezione e medici competenti, formazione-informazione, politica di uso degli antibiotici, gestione del rischio, governo clinico, ecc.);

- la partecipazione di alcuni servizi chiave (laboratorio, farmacia) alla attuazione operativa del programma con garanzia del rispetto, da parte di tali servizi, di alcuni standard funzionali essenziali (quali, ad esempio, la garanzia da parte del laboratorio dell’esecuzione di tipizzazione molecolare ove necessario, in proprio o in-service con altri laboratori);

- la definizione delle interfacce operative con i Dipartimenti di Sanità pubblica per l’informazione e la gestione di eventi o di epidemie che possono avere ripercussioni sulla popolazione;

- il rispetto dei requisiti di base, individuati dai programmi di autorizzazione ed accreditamento;

- la presenza di politiche e procedure chiare, condivise e basate su evidenze scientifiche per ridurre il rischio di infezione, attivamente promosse e accompagnate da programmi di audit che ne promuovano l’adozione e valutino l’adesione;

- la disponibilità di sistemi di sorveglianza e di monitoraggio del fenomeno di elevata qualità e accuratezza e supportati da sistemi informativi integrati per:

- mantenere alto il livello di attenzione;

- definire dimensioni e caratteristiche del problema;

- indirizzare gli interventi;

- monitorare i progressi mediante l’utilizzo di indicatori specifici;

- individuare tempestivamente eventi sentinella ed epidemie;

- interventi per promuovere l’impegno degli operatori sanitari e socio-sanitari nel rispettare standard assistenziali di qualità elevata: la prevenzione delle ICA e l’uso responsabile di antibiotici dipende, infatti, dall’adozione della migliore buona pratica nell’assistenza prestata a ciascun singolo paziente;

- la formazione specifica sul controllo delle infezioni per tutti gli operatori, prima e dopo il conseguimento del titolo professionale;

Tenuto conto che il contrasto al fenomeno dell’antibioticoresistenza costituisce una priorità che il complesso delle Istituzioni sanitarie e sociali è chiamato ad affrontare e che in questi anni la Regione Emilia-Romagna si è contraddistinta per programmi e iniziative specifiche di elevato livello qualitativo;

Dato atto che:

- il 2 novembre 2017 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha approvato l’Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020” (Repertorio Atti n. 188/CSR);

- con determinazione n. 5590 del 20 aprile 2018 è stato istituito il Gruppo tecnico di lavoro regionale per l’implementazione del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR)2017-2020;

Considerato che, pur nella complessità dell’articolazione del documento, si rende necessario sottolineare alcune caratteristiche fondamentali e centrali che lo caratterizzano, in particolare che:

- vengono definiti indicatori di salute da raggiungere nell’arco del periodo di vigenza del Piano, tra i quali: riduzione del consumo di antibiotici sistemici in ambito territoriale (riduzione > 10% nel 2020 rispetto al 2016); riduzione del consumo di antibiotici sistemici in ambito ospedaliero (riduzione > 5%); riduzione del consumo territoriale e del consumo ospedaliero di fluorochinolonici (riduzione > 10% in ambedue i contesti); riduzione del consumo di antibiotici totale e delle formulazioni farmaceutiche per via orale nel settore veterinario (riduzione > 30% in ambedue); riduzione del consumo di Critically important antimicrobials nel settore veterinario (riduzione del 10%); riduzione del consumo di colistina (riduzione a livelli di 5mg/PCU); riduzione della prevalenza di Stafilococchi resistenti alla meticillina negli isolati da sangue (riduzione > 10%); riduzione della prevalenza di Enterobatteri produttori di carbapenemasi (riduzione > 10%); esistenza di una sorveglianza dell’antibioticoresistenza nelle Regioni e Province autonome (100% Regioni e PA); esistenza di una sorveglianza regionale del consumo di soluzione idroalcolica negli ospedali (100% delle Regioni e PA);

- tutte le Regioni e Province autonome devono fornire evidenza di aver avviato programmi di contrasto all’antimicrobicoresistenza secondo le indicazioni del Piano;

- deve essere promossa l’intersettorialità delle azioni di contrasto tra gli Assessorati regionali coinvolti e a, livello locale, nelle Aziende Sanitarie, in particolare tra medicina umana e veterinaria, tra i diversi servizi, sia preventivi che assistenziali a livello ospedaliero e territoriale, includendo anche il settore zootecnico e quello degli animali da compagnia;

- il Piano si articola in obiettivi (a breve e lungo termine), azioni, indicatori e standard. Le azioni principali da realizzare a livello nazionale e regionale/locale sono:

- la sorveglianza dell’antimicrobicoresistenza in ambito umano e veterinario,

- la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza,

- la sorveglianza del consumo di antibiotici nel settore umano e veterinario,

- il Piano Nazionale Residui,

- la prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza,

- la prevenzione delle malattie infettive e delle zoonosi,

- l’uso corretto di antibiotici in ambito umano e veterinario,

- la comunicazione e informazione,

- la formazione degli operatori,

- la ricerca e innovazione.

Ritenuto opportuno, pertanto, recepire l’Atto d’Intesa del 2 novembre 2017 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sopra indicato dando mandato ai Direttori generali delle Aziende sanitarie regionali di porre in essere tutte le azioni necessarie conseguenti;

Richiamati:

- la L.R. n. 19/1994 “Norme per il riordino del Servizio Sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30/12/1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7/12/1993, n. 517” e ss.i.m.;

- la L.R. n. 43/2001 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e ss.mm.ii.;

- il D. Lgs. n. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

- le proprie deliberazioni:

- n. 2416 del 29/12/2008 e ss.mm.ii., "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e ss.mm.ii., per quanto applicabile;

- n. 1511 del 24/10/2011 “Riorganizzazione della Direzione Generale Sanità e politiche sociali”;

- n. 193 del 27/2/2015 "Contratto di lavoro ai sensi dell'art.43 L.R. 43/2001 e affidamento dell'incarico di Direttore Generale Sanità e politiche sociali";

- n. 242 dell’11/3/2015 “Nomina del Direttore dell'Agenzia sanitaria e sociale regionale”;

- n. 628 del 28/5/2015 “Riorganizzazione della Direzione Generale Sanità e politiche sociali”, come rettificata dalla D.G.R. n. 1026 del 27/7/2015;

- n. 56 del 25/1/2016 “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art.43 della L.R. 43/2001”;

- n. 270 del 29/2/2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;

- n. 622 del 28/4/2016 “Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;

- n. 630 del 2/5/2016 “Riorganizzazione dell'Agenzia sanitaria e sociale regionale: approvazione delle linee di indirizzo per la predisposizione ed attuazione del piano-programma 2016-2018 e degli indirizzi specifici di organizzazione”;

- n. 702 del 16/5/2016 “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito delle direzioni generali - agenzie - istituto, e nomina dei responsabili della prevenzione della corruzione, della trasparenza e accesso civico, della sicurezza del trattamento dei dati personali, e dell'anagrafe per la stazione appaltante”;

- n. 1107 dell’11/7/2016 “Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;

- n. 468 del 10/4/2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” e le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG72017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

- n. 1833 del 17/11/2017 “Proroga al 30/6/2020 dell’incarico di Direttore dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale conferito con delibera di Giunta n. 242/2015”;

- n. 93 del 29/1/2018 “Approvazione piano triennale di prevenzione della corruzione. Aggiornamento 2018-2020”, ed in particolare l’allegato B) “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2018-2020”;

Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi

delibera

1. di recepire l’Atto d’Intesa del 2 novembre 2017 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”, nel testo allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale;

2. di dare mandato ai Direttori generali delle Aziende Sanitarie della Regione di operare, laddove necessario, misure di riorganizzazione tali da garantire il rispetto del contenuto dell’Atto d’Intesa di cui trattasi;

3. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico;

4. di dare atto, inoltre, che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa.

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