n.73 del 22.03.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto 4055 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni volte a sostenere, in ambito territoriale, il percorso di adozione della normativa per il riordino delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo, ad informare l'Assemblea circa lo svolgimento dei relativi procedimenti, ad adottare i provvedimenti di competenza anche attraverso il confronto con detto organo e tramite udienze conoscitive ed audizioni con i soggetti interessati, intervenendo inoltre in ambito legislativo, e nel rispetto delle rispettive competenze, qualora l'intervento nazionale dovesse interrompersi. A firma dei Consiglieri: Sensoli, Bertani
L’Assemblea legislativa regionale
premesso che
Il 27 gennaio 2017 il consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali Enrico Costa, ha approvato un disegno di legge di delega al governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa;
il disegno di legge prevede una delega al Governo per l’adozione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, qualora questa sia approvata dal Parlamento, di uno o più decreti legislativi per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo e, a tale fine, definisce principi e criteri direttivi fra i quali rilevano:
- modalità di affidamento delle concessioni nel rispetto dei principi di concorrenza, di qualità paesaggistica e di sostenibilità ambientale, di valorizzazione delle diverse peculiarità territoriali, di libertà di stabilimento, di garanzia dell’esercizio, dello sviluppo, della valorizzazione delle attività imprenditoriali e di riconoscimento e tutela degli investimenti, dei beni aziendali e del valore commerciale, mediante procedure selettive che assicurino imparzialità, trasparenza e pubblicità e che tengano conto della professionalità acquisita nell’esercizio di concessioni di beni demaniali marittimi, nonché lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative
- adeguati limiti minimi e massimi di durata delle concessioni entro i quali le regioni potranno a loro volta fissare la durata delle stesse per assicurare un uso rispondente all’interesse pubblico, prevedendo anche che le regioni, per garantire la pluralità e la differenziazione dell’offerta, possano disporre limitazioni sul numero massimo di concessioni negli ambiti territoriali di riferimento per singolo operatore economico
- rideterminare la misura dei canoni concessori con l’applicazione di valori tabellari, tenendo conto della tipologia dei beni oggetto di concessione.
I decreti legislativi richiamati sono adottati previa intesa da sancire in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e previa acquisizione del parere del Consiglio di Stato, da rendere nel termine di trenta giorni dalla data di trasmissione degli schemi di decreto, decorso il quale il Governo può comunque procedere;
considerato che
la definizione del quadro di regolazione relativo al riordino delle concessioni ed all’applicazione della direttiva dell'Unione Europea 2006/123/CE, cosiddetta Bolkestein, sulla circolazione e liberalizzazione dei servizi all’interno dell’UE, è quindi ricondotta al completamento dell’iter previsto dal disegno di legge, che deve ora affrontare i passaggi parlamentari e successivamente richiede l’approvazione definitiva dei decreti legislativi per i quali occorre l’intesa in sede di Conferenza unificata;
i principi definiti dall’attuale testo del disegno di legge lasciano spazi importanti all’intervento delle Regioni, così che l’operatività dell’intervento di regolazione discenderà anche dalle decisioni assunte a livello regionale;
il tempo che ancora intercorre prima di potere disporre di un quadro normativo e regolativo certo deve essere impiegato al meglio, sia per accompagnare attivamente l’iter parlamentare sia per il confronto interistituzionale previsto da tradurre nell’intesa in sede di Conferenza unificata sia per assicurare la tempestiva adozione dei provvedimenti regionali che si renderanno necessari;
l’obiettivo finale deve esse quello di disporre di norme chiare che, rispetto alle concessioni demaniali marittime, così importanti per l’economia del nostro territorio, tutelino le imprese e i lavoratori del settore, individuino un adeguato e congruo periodo transitorio, fissino il riconoscimento del valore commerciale delle imprese, un’equa quantificazione dei canoni e una durata delle concessioni coerente con i principi di libertà di iniziativa e di ragionevolezza degli investimenti;
il nuovo quadro di disposizioni può anche costituire un’importantissima opportunità, soprattutto se collegata agli strumenti di programmazione territoriale delle regioni e di pianificazione degli Enti locali, per la riqualificazione del litorale e degli insediamenti urbani, la valorizzazione ambientale, la sostenibilità dell’economia turistica;
impegna la Giunta
ad assicurare il massimo impegno nell’accompagnamento del percorso di adozione della normativa per il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo;
a riferire periodicamente all’Assemblea, anche tramite le Commissioni competenti, in merito all’andamento del processo di regolazione in corso, condividendo lo sviluppo dell’iter e tenendo conto delle indicazioni derivanti dall’Assemblea;
a predisporre, sulla base dell’evoluzione del processo in corso, i provvedimenti di competenza regionale conseguenti all’azione legislativa in capo allo Stato, assicurando il necessario confronto con l’Assemblea, anche tramite le commissioni assembleari, al fine di consentire la più tempestiva operatività degli interventi una volta definito il quadro legislativo;
impegna l’Assemblea
a promuovere i necessari confronti, anche attraverso udienze conoscitive ed audizioni, con i diversi soggetti interessati, le diverse categorie di operatori, gli Enti locali, le associazioni.
impegna l’Assemblea e la Giunta, per quanto di competenza,
a intervenire autonomamente sul piano legislativo, qualora l’intervento nazionale dovesse interrompersi o rallentare, assicurando il rispetto dei principi stabiliti dall’Unione europea, garantendo la libertà di iniziativa di impresa, gli investimenti realizzati, le esigenze di qualificazione del territorio.
Approvata a maggioranza dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 22 febbraio 2017.