n.210 del 16.07.2018 (Parte Prima)

Oggetto n. 6808 - Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 6049 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Norme in materia di finanziamento, programmazione, controllo delle Aziende sanitarie e Gestione Sanitaria Accentrata”. A firma dei Consiglieri: Bagnari, Zoffoli, Campedelli, Boschini, Caliandro, Sabattini, Molinari, Zappaterra, Tarasconi, Montalti, Calvano, Rontini, Bessi, Mori

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l’emendamento approvato oggi dall'Assemblea legislativa regionale, contenente la modifica all’articolo 12 della legge regionale n. 4 del 2008, è volto a rendere possibile il riconoscimento in IRCCS anche a soggetti che rivestano forma privatistica, accreditati dal Servizio sanitario regionale e quindi integrati nella programmazione regionale, possibilità sino ad oggi ammessa in Emilia-Romagna per il solo caso peculiare dell’IRST di Meldola.

La normativa statale (d.lgs. 16 ottobre 2003, n. 288) definisce gli IRCCS come enti a rilevanza nazionale dotati di autonomia e personalità giuridica che, secondo standard di eccellenza, perseguono finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo biomedico e in quello dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari, unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità. Si tratta di realtà ospedaliere che trattano particolari patologie di rilievo nazionale e vengono qualificate come IRCCS attraverso il "riconoscimento del carattere scientifico", cioè la procedura che conferisce il diritto alla fruizione di un finanziamento statale, che va ad aggiungersi a quello regionale, finalizzato esclusivamente allo svolgimento dell’attività di ricerca relativa alle materie riconosciute. Attualmente, gli Istituti che hanno ottenuto tale riconoscimento scientifico sono in totale 49, di cui 21 pubblici e 28 privati.

Il Ministero della Salute esercita la vigilanza sugli IRCCS per garantire che la ricerca da essi svolta sia finalizzata all’interesse pubblico ed abbia una diretta ricaduta sull'assistenza del malato, stante che sono di supporto tecnico ed operativo agli altri organi del SSN per l'esercizio delle funzioni assistenziali al fine del perseguimento degli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale in materia di ricerca sanitaria e per la formazione del personale.

Considerato che

il Servizio sanitario regionale investe da tempo, attraverso professionalità e risorse dedicate, nei programmi di ricerca e innovazione, considerate funzioni istituzionali al pari di quella assistenziale, indispensabili per perseguire il miglioramento dei servizi, con l’obiettivo di realizzare una rete regionale dedicata alla ricerca, con la partecipazione delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, delle Aziende Usl e della rete degli IRCCS (che ad oggi include l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, l'Istituto delle scienze neurologiche dell'Azienda Usl di Bologna, l'Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia dell'Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e l'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola).

Tra i quattro programmi in corso vi è quello per la realizzazione e lo sviluppo della rete degli IRCCS (cui si aggiungono il Programma Regione-Università, il programma ricerca e innovazione Emilia-Romagna (Pri-er) ed il Programma del Fondo regionale per la modernizzazione).

Le politiche regionali di investimento nel settore della ricerca hanno determinato il contesto di cui gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico hanno bisogno per poter svolgere efficacemente la missione loro assegnata dalla normativa nazionale e regionale: la qualità della ricerca che si riesce a produrre, infatti, non è più legata soltanto alla capacità del singolo ricercatore, che certo rimane elemento essenziale, ma anche alla presenza di politiche che sappiano reperire e rendere disponibili le risorse economiche necessarie ed alla costruzione di relazioni tra ricercatori e professionisti impegnati nelle attività di diagnosi e cura.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a valutare il riconoscimento in IRCCS anche di soggetti privati purché possano contribuire ad accrescere il valore del Servizio sanitario regionale e potenzino la ricerca in sanità quale importante motore della crescita del territorio, comunque nell’ambito di una progettazione coerente con il complessivo sistema sanitario emiliano-romagnolo che accresca il valore della ricerca quale elemento distintivo del Servizio sanitario regionale, anche quale presupposto e guida di un'idea di sviluppo che vede nelle politiche per la salute un elemento fondamentale;

A favorire lo sviluppo di progetti di ricerca/assistenza e di formazione/aggiornamento comuni e omogenei tra IRCCS e Aziende Sanitarie, consentendo la valorizzazione dei professionisti che, pur mantenendo la propria affiliazione agli Enti di appartenenza, possono mettere in pratica e sviluppare le loro competenze con una ricaduta positiva per l’intero sistema sanitario regionale.

A condividere il percorso di eventuale riconoscimento di nuovi IRCCS con il pieno coinvolgimento delle Aziende Sanitarie Locali e delle amministrazioni locali e dei territori, assicurando che queste nuove entità non sottraggano risorse al funzionamento della sanità pubblica bensì diventino possibile catalizzatore di risorse aggiuntive che consentano di qualificare e non depotenziare il sistema sanitario regionale, assicurando un pieno ed efficace governo pubblico del sistema così integrato.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 10 luglio 2018

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