n.362 del 13.11.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8107 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare, in tutte le possibili sedi, anche interessando i parlamentari eletti in Emilia-Romagna, la soluzione legislativa della questione dei canoni demaniali da applicare alle darsene turistiche, sottraendo le concessioni dei beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale aventi ad oggetto la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto dall'incremento del canone di cui al comma 252 dell'articolo 1 della Legge Finanziaria per il 2007 nel caso le darsene abbiano ottenuto la concessione prima dell'entrata in vigore della Finanziaria 2007. A firma dei Consiglieri: Rossi, Lori, Sabattini, Caliandro, Mumolo, Zoffoli, Pruccoli, Marchetti Francesca, Poli, Zappa-
terra, Montalti, Calvano, Bessi, Serri, Rontini, Bagnari

L’Assemblea legislativa regionale

Premesso che

- com’è noto, con la legge finanziaria per l’anno 2007 (legge n. 296 del 2006) sono stati aumentati sensibilmente i canoni demaniali marittimi da applicare alle darsene turistiche: ad esempio, per Rimini il canone annuo è più che quadruplicato, passando da circa 80.000,00 Euro a oltre 340.000,00 Euro;

- l’incremento di cui sopra ha determinato un corposo contenzioso, sia innanzi ai giudici amministrativi che a quelli ordinari, avendo i concessionari impugnato gli atti di quantificazione dei canoni inviati dai Comuni;

- la problematica concernente i canoni demaniali marittimi che la normativa vigente prevede per i porti turistici, le darsene e le marine fa parte della più ampia questione del riordino e della revisione delle concessioni demaniali marittime e dei rispettivi canoni che il legislatore statale sta rinviando da tempo;

Dato atto che

- il Comune di Rimini si è attivato sin da subito con diverse note sia all’Agenzia del Demanio, sia all’Anci perché appoggiassero un’eventuale revisione normativa, proponendo proposte di revisione della legge;

Considerato che

- La legge 27 dicembre 2006, n. 296 (“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge finanziaria 2007), nel rideterminare i canoni annui per le concessioni rilasciate o rinnovate con finalità turistico-ricreativa di cui alla legge 4 dicembre 1993 n. 494, ha esteso l’applicazione di tali misure di canone “anche alle concessioni dei beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale aventi ad oggetto la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto” (art. 1, comma 252);

Evidenziato che

- Nel contesto di crisi in cui versa il settore della nautica da diporto, l’aumento sproporzionato dei canoni (che sono quadruplicati) ha generato una situazione di grave sofferenza finanziaria in capo ai concessionari;

- soltanto un anno fa il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, in qualità di delegato Anci sul demanio marittimo, con il Presidente dell’Anci medesima De Caro, ha inviato una nota a tutti i Sindaci affinché si impegnassero in ogni modo a sensibilizzare il Parlamento sulla questione; in particolare, ha lavorato su una proposta di emendamento della legge che purtroppo non è mai andata in porto;

- Il Comune di Rimini dunque, di concerto con ANCI, ha svolto in materia un’attività articolata e a ogni livello portata avanti a fianco delle marinerie italiane. Tale attività è stata riconosciuta anche dal presidente della spa Marina Blu di Rimini Luigi Ferretti in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore;

Considerato altresì che

- Anci ha proposto di recente un emendamento alla legge di bilancio per il 2019 che, sottraendo all’applicazione dei canoni di cui alla Finanziaria del 2007 le darsene cha hanno ottenuto la concessione prima dell’entrata in vigore della Finanziaria stessa, rappresenta una soluzione equilibrata a tale problematica;

- in data 14 novembre 2018 il Sindaco di Rimini, in qualità di delegato Anci sul demanio marittimo, ed il Presidente dell’Anci De Caro hanno inviato una nota al ministro Centinaio per sottoporgli la delicata situazione delle darsene turistiche e proporre la soluzione legislativa su illustrata;

Dato atto che

- il mancato intervento del legislatore statale in materia sta determinando una situazione che porterà al fallimento delle imprese e al probabile abbandono dei porti turistici, con la conseguenza che i medesimi potrebbero trasformarsi in luoghi di degrado;

- si sta delineando un complesso quadro giuridico, nel quale è intervenuta anche la Corte Costituzionale senza tuttavia riuscire a risolvere la problematica: per il porto turistico di Rimini il Consiglio di Stato, in sede rescissoria, a valle della sentenza della Corte Costituzionale, ha confermato in via definitiva la legittimità del calcolo del canone effettuato dal Comune, mentre in altri contesti alcuni TAR regionali (Toscana, Molise e Sardegna) hanno imposto a Comuni o Regioni di ricalcolare i canoni;

Considerato altresì che

- di fronte ad un panorama così frastagliato e disomogeneo dal punto di vista giuridico e giurisprudenziale riguardo a tutte le darsene turistiche del Paese, il legislatore statale può e deve raccogliere senza perdere altro tempo le iniziative e le attività a sostegno portate avanti dai Comuni, Rimini in testa, in sinergia con le imprese private.

Dato atto che

- per cercare di sensibilizzare le istituzioni ad accelerare il processo di revisione dei canoni il 15 novembre scorso in difesa di Marina di Rimini e di tutte le Marine d’Italia è stata organizzata una manifestazione di protesta al fine di ribadire il netto ”No” agli sviluppi in tema di canoni demaniali, che stanno mettendo in serio pericolo il futuro delle darsene di tutta Italia, che devono essere considerate infrastrutture strategiche in un Paese che si affaccia sul Mediterraneo e per questo da sostenere, come è da sostenere lo straordinario driver della cosiddetta ‘Blue Economy’, che va dalla marineria, alla nautica e alle filiere ad esse riconducibili, sostegno che nel nostro Paese non è avvenuto e non avviene

Tutto ciò premesso e considerato

Impegna la Giunta regionale

a sollecitare, in tutte le possibili sedi, anche interessando i parlamentari eletti in Emilia-Romagna, la soluzione legislativa della questione dei canoni demaniali da applicare alle darsene turistiche, sottraendo le concessioni dei beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale aventi ad oggetto la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto dall’incremento del canone di cui al comma 252 dell’articolo 1 della Legge Finanziaria per il 2007 nel caso le darsene abbiano ottenuto la concessione prima dell’entrata in vigore della Finanziaria 2007.

Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 23 ottobre 2019.

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