n.92 del 06.06.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2735: Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Sconciaforni, Barbati, Villani, Manfredini, Favia, Riva e Noè circa il terremoto che ha colpito nel mese di maggio 2012 la nostra regione ed in particolare i territori di pianura delle province di Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia e i relativi impegni della Giunta regionale nei confronti dei cittadini, imprese e lavoratori per proseguire negli impegni già assunti per il ripristino delle più diverse situazioni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

un terremoto con purtroppo ipocentro superficiale di magnitudo 5.9, alle 4.04 di domenica mattina, ha svegliato bruscamente migliaia di persone nei territori di pianura delle province di Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia. Le scosse di assestamento sono state più di un centinaio e si sono assestate sui 3, 4 gradi Richter di magnitudo. Sette persone hanno perso la vita, alcuni operai sono deceduti sul luogo di lavoro schiacciati dalle macerie, mentre una signora di 103 anni ed una donna tedesca sono morte per un malore.

Valutato che

la situazione è in continua evoluzione e sono migliaia le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa, la maggior parte si trovano nel modenese, gli altri in provincia di Ferrara e Bologna. Tra i comuni più colpiti ci sono Finale Emilia e Sant'Agostino che sono, loro malgrado, divenuti simbolo di questa catastrofe a causa dei danni ingentissimi riscontrati. È stato necessario evacuare anche 500 detenuti del carcere di Ferrara, tra cui alcuni collaboratori di giustizia. Sono incalcolabili i danni all'economia, alle chiese, al patrimonio artistico e alle scuole, che sono sotto osservazione e lunedì sono state chiuse per le verifiche dei tecnici.

Sottolineato che

sono già stati allestiti centri di prima accoglienza in quasi tutti i comuni colpiti e per gli sfollati si stanno organizzando rifugi in strutture comunali e in alberghi. II Presidente del Consiglio Monti e della Regione Errani hanno portato da subito solidarietà alle popolazioni coinvolte. La Regione sta assistendo tutti i pazienti delle strutture sanitarie che per ragioni di sicurezza sono state chiuse.

Con il contributo di altre regioni sono in corso le valutazioni per le abitazioni, gli edifici pubblici, religiosi e le imprese, allo scopo di fare una quantificazione dei danni. Un terremoto di questa intensità e così in superficie era difficilmente prevedibile sulla base delle conoscenze sulle condizioni geostrutturali e delle sequenze storiche degli eventi sismici di quel territorio che, per queste ragioni, è classificato nelle mappe sismiche regionali come a media pericolosità.

L'evento sismico occorso è un episodio di emergenza nazionale, che coinvolge l'intero paese e che non riguarda esclusivamente il territorio dell'Emilia-Romagna. 

Preso atto che

su richiesta del Presidente della Regione il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e ha stanziato 50 milioni di euro del Fondo per la Protezione Civile.

Il Governo ieri ha iniziato l'esame di un intervento che consenta ai Comuni colpiti un allentamento del patto di stabilità interno.

Il Premier Monti ha annunciato il proposito di rinviare il pagamento dell'IMU per le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili.

Le misure saranno operative nel momento in cui le Regioni, con l'ausilio delle autorità locali, avranno terminato il censimento delle effettive necessità.

Tra le popolazioni, le famiglie, le aziende colpite c'è un’aspettativa alta e legittima che si possa passare in fretta dalla gestione della fase dell'emergenza a quella della ricostruzione.

Tutto ciò premesso e considerato

esprime

vicinanza e cordoglio per le vittime e gli sfollati che in queste ore sono accuditi dalle forze dell'ordine, dalla protezione civile e dai tanti volontari che sono accorsi sul luogo del disastro.

Apprezzamento per la pronta reazione dei volontari, della Protezione civile dell'Emilia-Romagna e delle istituzioni, intervenuti.

Impegna la Giunta

a proseguire l'impegno affinché i cittadini coinvolti possano rientrare presto nelle proprie abitazioni.

A censire con puntualità i danni per programmare gli interventi per la ricostruzione. A verificare se tutte le prescrizioni antisismiche sono state rispettate nella costruzione delle abitazioni, degli impianti e degli stabilimenti colpiti.

A censire tutte le realtà produttive per supportare l'immediato riavvio delle aziende che non hanno subito danni ed individuare quelle che non sono nelle condizioni di ripartire immediatamente, anche attivando gli ammortizzatori in deroga e la cassa integrazione straordinaria, così da non creare per i lavoratori colpiti un'emergenza nell'emergenza.

A sensibilizzare il Governo affinché, oltre alla dichiarazione dello stato d'emergenza per le zone terremotate, vengano previsti interventi:

a) sospensione dell'IMU e di tutti i pagamenti fiscali e contributivi per i cittadini e le imprese;

b) la possibilità per i Comuni e le Province interessati di derogare il patto di stabilità;

c) la possibilità per il sistema bancario regionale di erogare aiuti immediati;

d) promuovere ammortizzatori in deroga per aiutare lavoratori;

e) individuare le coperture finanziarie necessarie senza ricorrere all'accisa regionale di 5 centesimi sui carburanti, la cosiddetta "Tassa delle disgrazie", ma ricorrendo, in un'ottica di solidarietà nazionale, solo all'accisa governativa di 5 centesimi e, soprattutto, attraverso il ricorso a risorse statali da recuperare dai vari capitoli di spesa e da opportuni tagli mirati.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 23 maggio 2012.

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