n. 139 del 14.09.2011 periodico (Parte Seconda)

Parere in merito alla pronuncia di compatibilità ambientale sul progetto di realizzazione della terza corsia dell'Autostrada A22 del Brennero nel tratto compreso tra Verona Nord (Km 223) e intersezione con A1 (km 314) - DLgs 3 aprile 2006, n. 152 come modificato dal DLgs 16 gennaio 2008, n. 4

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera:

a) di esprimere ai sensi dell’art 25 del DLgs 3 aprile 2006, n. 152 come modificato dal DLgs 16 gennaio 2008, n. 4, il parere che il progetto di “realizzazione della terza corsia dell’autostrada A22 del Brennero nel tratto compreso tra Verona nord (km 223) e intersezione con A1 (km 314)”, presentato da Autostrada del Brennero SpA, sia ambientalmente compatibile subordinatamente al rispetto delle seguenti prescrizioni: 

1. nel territorio del Comune di Carpi dovrà essere verificata la possibilità di ubicare i bacini di raccolta acque previsti in progetto interamente all’interno dell’area di rispetto autostradale; inoltre, trattandosi di territorio compreso, nella zona sud, in zona di tutela dell’impianto storico della centuriazione e, nella zona nord, in terreni interessati da bonifiche storiche di pianura, è necessario che il perimetro dei bacini di raccolta rispetti i segni del territorio presenti, anche allo scopo di mantenere forme e dimensioni dei fondi idonei alla attività agricola;

2. al fine di migliorare l’inserimento dell’infrastruttura autostradale nel contesto territoriale, minimizzando le interferenze con la continuità e la funzionalità degli elementi individuati nella Rete Ecologica Provinciale di cui al Titolo I ed alla Tavola P2 del PTCP 2010 della Provincia di Reggio Emilia, la Società dovrà:

a) coniugare alla realizzazione dei bacini di laminazione previsti dal progetto interventi di rinaturazione in grado di integrare e valorizzare la rete ecologica sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, anche tramite la messa a dimora di opportune essenze vegetali autoctone ed altri interventi che favoriscano lo sviluppo e il mantenimento delle biocenosi locali; a tal fine il proponente, tenuto conto anche degli aspetti idraulici, gestionali e sanitari (con riferimento es. a tempi di svuotamento rispetto ai livelli idraulici del reticolo dei canali di bonifica, misure per evitare la proliferazione di insetti, ecc.) e sentite le relative autorità competenti, dovrà elaborare un progetto esecutivo e sottoporlo preventivamente per approvazione a Provincia di Reggio Emilia e Comuni territorialmente interessati;

b) realizzare, a distanze adeguate, idonei passaggi per l’attraversamento dell’infrastruttura autostradale da parte della fauna selvatica dotati degli opportuni dispositivi di invito e protezione, prevedendo prioritariamente tali passaggi in corrispondenza dei punti di attraversamento dei corridoi della rete ecologica provinciale e, in generale, del reticolo idrografico superficiale laddove si prevedano rifacimenti di opere di attraversamento (scatolari, ponticelli, ecc.) anche non previsti all’attuale livello di dettaglio progettuale;

c) rispettare le direttive per la progettazione di opere stradali interferenti con la Rete Ecologica Provinciale ai sensi dell’Allegato 3 delle Norme di Attuazione del PTCP, come previsto dall’art. 5, comma 9, delle Norme di Attuazione del PTCP; 

3. in relazione al sito di Rete Natura 2000 ZPS IT4040017 “Valle delle Bruciate e Tresinaro” interferito direttamente dal progetto, dovrà essere valutata la possibilità di minimizzare gli impatti dell’infrastruttura viaria sulla fauna selvatica, provvedendo ad analizzare l’eventuale frammentazione degli habitat che la strada produce ed adottando di conseguenza le strategie di mitigazione possibili che sono:

  • la costruzione di passaggi/sottopassi per la fauna (mitigazioni attive) costituiti da manufatti artificiali di varia natura che consentono l’attraversamento dell’infrastruttura da parte delle specie animali interessate; possono essere anche strutture stradali realizzate per altre funzioni, qualora adeguatamente adattate al passaggio della fauna;
  • la realizzazione di misure destinate ad impedire l’accesso degli animali alla carreggiata (mitigazioni passive);

di fondamentale importanza in entrambi i casi sarà la localizzazione dei punti di intervento, che devono essere posti in corrispondenza dei flussi biotici più importanti; non essendo gli spostamenti facilmente prevedibili e in mancanza di dati puntuali (ad es. casistiche sugli eventi incidentali o conoscenza diretta di rotte di spostamento abitualmente utilizzate) è fondamentale una fase conoscitiva condotta da esperti faunistici; 

4. considerato che l’aumento di traffico previsto sull’A22 a seguito della realizzazione della terza corsia, potrà generare traffico aggiuntivo anche sulla rete stradale locale a contorno dell’autostrada con conseguenti ricadute ambientali (con particolare riferimento alla qualità dell’aria e all’inquinamento acustico in prossimità degli abitati ricadenti nei comuni di Rolo e Reggiolo), la Società proponente dovrà:

- approfondire la descrizione degli effetti sul sistema trasportistico, circostanziandoli alla viabilità locale (in particolare sulla SP43 di Villanova e sulla SP4 di Rolo) ed effettuare un’analisi dei livelli di servizio con riferimento agli scenari e agli orizzonti temporali considerati nel SIA, al fine di ottimizzare le condizioni di esercizio dei percorsi anche ordinari sulle strade provinciali e comunali ed evidenziando la necessità di percorsi alternativi agli eventuali tratti con scadenti condizioni di deflusso;

- valutare la necessità, conseguentemente agli esiti degli approfondimenti richiesti al punto precedente, di prevedere l’allontanamento dal centro abitato della frazione di Villanova del traffico da e per il casello autostradale, per esempio attraverso un percorso alternativo alla provinciale S.P. 43, al fine di ridurre gli impatti derivanti dal prevedibile incremento di traffico di adduzione al casello;

- provvedere, in relazione ai manufatti di attraversamento di proprietà di Autostrada del Brennero SpA esistenti in corrispondenza della S.P. 4 e della S.P. 44 in comune di Rolo e della S.P. 43 in Comune di Reggiolo, al rifacimento degli stessi coerentemente con le attuali norme tecniche delle costruzioni anche in materia di sicurezza sismica, al fine di permettere il transito degli attuali volumi di traffico in condizioni di sicurezza;

- provvedere al controllo ed all’eventuale contenimento attraverso idonei dispositivi, dei livelli di inquinamento acustico e di qualità dell’aria sulla bretella “Cispadana” esistente che colletta il traffico dell’area nord-ovest della Provincia di Reggio Emilia al casello autostradale; 

5. relativamente alla movimentazione dei materiali, per la parte destinata ad essere riutilizzata nell’ambito del cantiere, dovranno essere messe a disposizione dell’autorità di controllo le evidenze analitiche e la tracciabilità della gestione del materiale; per la quota parte che verrà invece smaltita in discarica, dovrà essere resa disponibile la documentazione amministrativa che attesti l’avvenuto corretto smaltimento; 

6. con riferimento all’inquinamento acustico atteso in fase di cantiere, dovranno essere effettuati accertamenti strumentali da concordare con le ARPA territorialmente competenti al fine di integrare, eventualmente, gli interventi di mitigazione acustica previsti in progetto; nel caso emergano situazioni di disturbo dovute al traffico indotto, con particolare riferimento all’abitato di Spilamberto attraversato da un considerevole numero di mezzi in fase di scotico, dovranno essere presi opportuni e tempestivi provvedimenti di mitigazione; 

7. gli interventi di mitigazione acustica previsti in progetto dovranno essere posti in opera prima della realizzazione dell’ampliamento, dando la priorità alle zone vicine ai centri abitati; 

8. entro gg. 180 dalla messa in esercizio dell’opera e comunque in situazione di traffico “a regime”, dovrà essere avviata una campagna di monitoraggio strumentale sui livelli di impatto acustico relativi ai ricettori sensibili individuati; tale campagna, effettuata con le modalità (tempi, modi, ricettori sensibili) concordate con le ARPA territorialmente competenti, dovrà verificare la veridicità delle ipotesi assunte al fine di adottare eventuali provvedimenti correttivi per il rispetto delle normative vigenti; 

9. la Società proponente dovrà fornire il dettaglio dei punti di scarico degli impianti di depurazione ed il relativo corpo idrico recettore, indicandone il piano di monitoraggio in ottemperanza al DLgs 152/06, Parte III, sez. II; nell’individuazione dei punti di scarico nel territorio della Provincia di Modena si dovrà considerare la “cartografia relativa alla vulnerabilità intrinseca degli acquiferi all’inquinamento” del PTCP di Modena, ponendo particolare attenzione all’areale dell’intorno del fiume Secchia in cui la vulnerabilità è maggiore; a seguito dell’individuazione dei punti di scarico e dei corpi idrici recettori principali, potrà essere valutata l’opportunità di prevedere un sistema di monitoraggio sui corpi idrici di maggior pregio ambientale e/o di maggior utilizzo, effettuando il campionamento a monte e a valle dello scarico stesso ed analizzandone i parametri più significativi; 

10. con riferimento ai 10 piezometri distribuiti uniformemente lungo l’asse autostradale che saranno installati per il monitoraggio delle acque sotterranee, dovranno essere fornite: 1) cartografia identificativa dell’ubicazione, 2) caratteristiche tecniche costruttive, tra cui profondità e posizionamento dei filtri, 3) screening analitico che si intende applicare ai sensi della normativa vigente; 

11. in riferimento alla gestione e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, nel territorio della Provincia di Reggio Emilia dovranno essere rispettate le disposizioni specifiche riportate nell’Allegato 9 del PTCP 2010 della Provincia stessa; 

12. in applicazione della delibera di Giunta regionale 1860/06 “Linee guida di indirizzo per gestione acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia in attuazione della deliberazione G.R. 286 del 14/2/2005” - capitolo IV, inerente l’inquinamento delle acque di prima pioggia dalle reti viarie, considerato che il picco di inquinanti precede sempre quello di portata, i sistemi di depurazione previsti negli elaborati di progetto dovranno sempre garantire il trattamento delle prime acque che raggiungono l’impianto a seguito dell’evento meteorico; sugli impianti di trattamento, inoltre, dovranno essere svolti periodici interventi di manutenzione e controllo per garantirne il corretto funzionamento; 

13. la Società proponente dovrà valutare la possibilità di utilizzare la vasca di laminazione esistente nella fascia di rispetto autostradale, autorizzata dal Comune di Reggiolo con Permesso di Costruire n. 13/09 del 22/1/2010, per le operazioni di controllo e smaltimento delle acque meteoriche; 

14. la Società proponente dovrà elaborare un progetto esecutivo delle opere di mitigazione dell’impatto atmosferico, consistenti in fasce boscate di caratteristiche e dimensioni opportune, da realizzarsi prioritariamente in prossimità delle zone abitate (es. centro abitato di Rolo); l’efficacia di dette mitigazioni dovrà essere dettagliata in uno studio dedicato che dimostri l’efficacia di quanto proposto (utilizzando ad esempio modelli quali UFORE – Urban Forest Effects Model); il progetto dovrà essere concordato con le Province di Reggio Emilia e Modena ed i Comuni territorialmente interessati; 

15. il piano di monitoraggio della componente atmosfera, comprensivo dei ricettori individuati, dovrà essere concordato con gli Enti territorialmente competenti e dovrà soddisfare i seguenti criteri:

- i campionamenti dovranno essere eseguiti secondo i metodi di riferimento indicati nel DLgs 155/10 per la valutazione della qualità dell’aria ambiente;

- il monitoraggio delle polveri dovrà prevedere le diverse frazioni granulometriche (PTS, PM10, PM2.5);

- oltre alle polveri, dovranno essere oggetto del monitoraggio gli inquinanti caratteristici del traffico stradale per i quali esistono limiti normativi e livelli ambientali significativi (almeno ossidi di azoto e benzo(a)pirene);

- dovranno essere rispettati gli obiettivi di qualità dei dati e la raccolta minima di dati previsti dal DLgs 155/10 - Allegato I; 

16. ad integrazione delle mitigazioni proposte nella documentazione depositata, al fine di limitare il più possibile la polverosità dovuta sia ai cantieri fissi che operativi, dovranno essere adottate le seguenti azioni e modalità gestionali:

- l’impianto di miscelazione e stabilizzazione dovrà essere provvisto di tutti i dispositivi necessari per il controllo della polverosità (inscatolamento e presenza di filtri di abbattimento sulle emissioni convogliate);

- le piste e le aree di cantiere dovranno essere asfaltate, in particolare in vicinanza di ricettori, garantendone la pulizia periodica; nei tratti non asfaltati si dovrà provvedere a frequenti bagnature, in relazione al numero di transiti e alle condizioni meteoclimatiche, al fine di mitigare il risollevamento delle polveri;

- dovranno essere presenti dispositivi per il lavaggio dei pneumatici degli automezzi in uscita dalle aree di cantiere, quando queste si immettono sulla viabilità ordinaria;

- all’interno delle aree di cantiere e sulle piste, al fine di limitare il risollevamento di polveri, dovrà essere ridotta la velocità di transito dei mezzi, anche mediante l’utilizzo di cunette;

- tutti gli autocarri destinati al trasporto di materiale polverulento dovranno essere provvisti di copertura;

- durante giornate particolarmente ventose, in presenza di ricettori sottovento, dovranno essere sospese le attività di movimentazione di materiale polverulento;

- come proposto nello studio depositato, nei casi di particolare sensibilità dei ricettori dovranno essere utilizzate barriere antipolvere; 

b) di trasmettere, ai sensi dell’art. 25 del DLgs 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, il presente parere al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; 

c) di trasmettere per opportuna conoscenza, copia della presente deliberazione alla proponente Autostrada del Brennero SpA; alle Province di Modena e Reggio Emilia; ai Comuni di Campogalliano, Carpi, Rolo, Reggiolo, Fabbrico, Rio Saliceto, Correggio, San Martino in Rio e Modena; al Servizio viabilità, navigazione interna e portualità commerciale della Regione Emilia-Romagna; al Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna; all’Autorità di Bacino del fiume Po; al Servizio Tecnico Bacini Affluenti del Po; al Consorzio di gestione del Parco Fluviale del Secchia; al Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale; al Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po; ad ARPA Sez. Prov.le di Modena; ad ARPA Sez. Prov.le di Reggio Emilia; ad ANAS; al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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