n.35 del 14.02.2022 (Parte Seconda)

Oggetto n. 4653 - Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto assembleare 4254 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Adozione del Programma Regionale FESR dell'Emilia-Romagna 2021-2027 in attuazione del REG.(CE) n. 1060/2021 e del rapporto ambientale di VAS". A firma del Consigliere: Pompignoli

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Piano Regionale FESR 2021-2027 si prefigge, in coerenza con le sfide e gli ambiti tematici identificati dalla S3, quello di rilanciare il sistema produttivo ponendo quale pilastro fondamento il lavoro, il valore dell'impresa e il pluralismo delle Piccole Medie Imprese (da ora PMI) anche al fine di salvaguardare il capitale produttivo e l'occupazione stessa dei lavoratori.

In questo senso diviene fondamentale riservare un ruolo importante agli strumenti finanziari nell'ambito della programmazione 2021 - 2027 al fine di incentivare le politiche di investimento delle micro, Piccole e Medie Imprese.

Considerato che

il programma in oggetto recita letteralmente quanto segue: "le PMI saranno incentivate ad intraprendere processi di innovazione per incrementare l'efficienza dei processi di produzione, la capacità di innovare prodotti e modelli di business e di creare nuovi posti di lavoro, con un'attenzione ai settori produttivi più colpiti dagli effetti della pandemia e/o più vulnerabili alla transizione ecologica e digitale" e che: "Cruciale sarà anche il rafforzamento e la formazione di competenze delle imprese per sostenere la doppia transizione guidata dalla 53, l'innovazione dei metodi di produzione e di organizzazione, i materiali e i processi produttivi in maniera intelligente e sostenibile, lo sviluppo di competenze manageriali e l'attrattività ed il trattenimento dei talenti, con un'attenzione specifica alle pari opportunità".

Rilevato che

è opportuno che le risorse comunitarie non vengano disperse su una pluralità di strumenti favorendo, piuttosto, l'utilizzo di strumenti che hanno già dimostrato nella pratica di funzionare.

Questo approccio di razionalizzazione e semplificazione ridurrebbe eventuali costi di apprendimento oltre a massimizzare la capacità delle PMI di realizzare interventi efficaci ed in grado di produrre sviluppo e occupazione.

Sottolineato che

il Fondo di garanzia per le PMI di cui alla legge n. 662 del 1996 (, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresenta una "best practice" italiana di strumento finanziario per favorire l'accesso al credito delle mPMI.

Le recenti modifiche al funzionamento del Fondo nazionale - orientate in particolare a sostenere le imprese con maggiori difficoltà di accesso al credito - consentono alle Regioni di utilizzare le risorse europee al fine di costituire apposite sezioni speciali, dedicate alle imprese del proprio territorio e che, sulla scorta di tale modifica, la Regione Emilia-Romagna ha costituito sezioni speciali.

Sottolineato inoltre che

per la programmazione 2021- 2027 sarebbe opportuno garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi di politica economica, valutando la costituzione di fondi di garanzia regionali per favorire l'accesso al credito di ulteriori beneficiari attualmente non ammissibili all'intervento delle sezioni speciali, posto che l'attuale regolamentazione prevede limiti di accesso per alcune tipologie di beneficiari.

Impegna la Giunta regionale

a promuovere e confermare il ruolo del Fondo di cui alla legge 662 del 1996 quale piattaforma nazionale di garanzia per l'accesso al credito delle imprese, soprattutto quelle con minore merito creditizio, prevedendo, coerentemente con gli obiettivi della riforma del fondo stesso, la costituzione di nuove sezioni speciali regionali destinate a favorire l'accesso al credito a potenziali beneficiari non rientranti nelle sezioni speciali già in essere.

Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta antimeridiana del 2 febbraio 2022

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