n.188 del 10.06.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 219 - Risoluzione circa l'individuazione di provvedimenti consoni alla transizione e al rilancio economico e sociale una volta superata l’emergenza sanitaria, rafforzando ed innovando ulteriormente le politiche regionali su sanità, welfare, mobilità sostenibile ed attività produttive. A firma dei Consiglieri: Costi, Pillati, Tarasconi, Soncini, Rontini, Fabbri, Bessi, Caliandro, Rossi, Zappa-
terra, Iotti, Costa, Bulbi, Sabattini, Marchetti Francesca, Montalti

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Presidente Bonaccini e la Giunta hanno impostato con tempestività e correttamente la strategia di emergenza scegliendo con decisione di dare la priorità alla salute: questo ha determinato misure di contenimento straordinarie, anche in anticipo rispetto alle scelte nazionali, come la chiusura di interi settori economici di portata strategica per la nostra regione, dall’economia dell’accoglienza turistica, all’economia della cultura e degli spettacoli, al manifatturiero e servizi ad esso collegati, al commercio (eccetto alimentari) già profondamente in sofferenza, fino all’agricoltura ed al sistema agroalimentare già profondamente in crisi in alcuni per motivi climatici, di nuove fitopatie e colpito da dazi in importanti mercati;

tutto questo avviene in un contesto europeo e mondiale stravolto dalla pandemia e che vedrà scenari di recessione globale in quanto nessun paese è esente dal virus e tutti i paesi stanno adottando strategie di limitazione del contagio con ricadute negative soprattutto sulle economie fortemente globalizzate, come quella della nostra regione, basata su export e su attrattività turistica straniera (dati Prometeia);

ci si trova dunque in una fase davvero di cambiamento epocale, certamente nulla potrà essere più come prima in Italia, in Europa e nel mondo; la pandemia dimostra tutte le conseguenze di uno sfruttamento insostenibile del pianeta e di una diseguaglianza sociale crescente;

anche nella nostra regione, abbiamo già sofferenze tra i lavoratori autonomi, libere professioni e le piccole imprese di ogni settore, ad iniziare da quelle già maggiormente in crisi, come il commercio, le costruzioni, ma anche l’agricoltura - colpita da varie emergenze di tipo climatico, dai dazi e da nuove fitopatie -, piccole e micro imprese che rappresentano la maggioranza del tessuto produttivo regionale: la pandemia potrà comportare, nonostante gli ammortizzatori sociali già attivati, un aumento della disoccupazione e di chiusura di parte di queste imprese.

Evidenziato che

sono del tutto condivisibili le scelte strategiche indicate dal Presidente su cui concentrarsi per la ripresa economica e sociale una volta che l’emergenza sanitaria sarà passata, rafforzando ed innovando ulteriormente le politiche regionali su sanità, welfare, mobilità sostenibile ed attività produttive, individuando nella scelta green, e in primo luogo nella qualità dell’aria, un obiettivo imprescindibile per la sostenibilità del nostro territorio, sul piano ambientale, sociale ed economico;

per la ripartenza non basteranno le pur importanti politiche nazionali, ma serve una capacità dei Paesi che compongono l’Europa di essere promotori di un nuovo sviluppo sostenibile e che i Paesi del Nord Europa, anche loro alle prese, in ritardo, con provvedimenti drastici di contenimento della epidemia, abbandonino logiche rigoriste non all’altezza dello scenario economico/sociale che si sta prospettando: decrescita generalizzata, perdita di aziende e di posti di lavoro, e conseguente aumento della disperazione sociale di interi strati di popolazione.

Ritenuto che

in questo scenario, ogni Paese e ogni Regione deve comunque agire con responsabilità mettendo in atto tutte le azioni possibili; le iniziative del Governo rappresentano una prima risposta emergenziale di cui la Regione è stata anticipatrice nelle richieste (come nel caso della cassa integrazione in deroga) e complementare nelle risposte (accesso al credito, pagamenti alle imprese ecc.);

oltre alle misure economiche, sociali ed emergenziali, la situazione necessita di una visione strategica nazionale e regionale in grado di affrontare i diversi scenari che si potranno delineare e di cui oggi non si conoscono tutte le variabili (dalla durata delle misure di contenimento, allo sfasamento della diffusione del virus negli altri Paesi e relative misure di contenimento, alle possibili soluzioni mediche derivanti dalla ricerca su farmaci e vaccini);

ogni emergenza necessita di una forte consapevolezza del “dopo” per poter nell’immediato attivare tutto quanto necessario partendo dai punti di forza che in ogni situazione comunque emergono (come abbiamo visto nelle strutture sanitarie regionali ma anche nelle riconversioni produttive volte a risolvere problemi immediati come kit di protezione individuale) ma punti di forza su cui agire nel momento in cui si allenteranno le misure di contenimento;

la consapevolezza che nella nostra regione esistono capacità industriali, produttive, di ricerca e innovazione profondamente radicate e capaci di reagire - come hanno reagito nell’area del sisma del 2012 - se supportati con azioni immediate e volte a stimolare l’innovazione.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

ad assicurare un’attenzione prioritaria non solo sulle misure, ma altresì sui tempi ed i modi della loro attuazione, con particolare riferimento ai provvedimenti nazionali di emergenza, i tempi sono importanti quanto i contenuti e oggi più che mai è vitale assicurare liquidità a famiglie e imprese;

ad effettuare un’analisi su quanto e come stanno incidendo le azioni di contenimento sull’economia reale e su quali scenari possono prodursi per la nostra regione a seconda dei tempi delle restrizioni e quali ricadute in termini di reddito e di perdita di posti di lavoro e attività produttive;

a realizzare una ricognizione sulle capacità produttive e di ricerca/innovazione presenti nella regione nel sistema pubblico e privato che, se ben coordinate, possono nell’immediato rispondere alle esigenze di una più ampia gamma di bisogni sanitari e non solo (come già avviene per alcuni prodotti), ed essere strategici per un futuro dove il rapporto tra lavoro/salute/ambiente deve avere una unica declinazione e dove la qualità dell’aria e la tutela delle risorse naturali devono essere al centro della strategia di sviluppo come da Agenda2030:

a) ricerca di base, industriale, dei servizi ed agricola e loro implementazione nei processi produttivi, da sostenere con risorse straordinarie per essere pronti con prodotti e processi innovativi in tutti i settori al momento della ripresa, concentrandosi sulla sostenibilità e sulla creazione di posti di lavoro;

b) spinta alla digitalizzazione in quanto modalità nuova di agire in qualsiasi contesto. Digitalizzazione non aggiuntiva ma fondativa di nuove modalità di produzione, di lavoro, di assistenza ecc.;

c) formazione e la riconversione di lavoratori, imprenditori, autonomi verso modalità di lavoro digitali e verso nuove produzioni e processi produttivi in tutti i settori, forti anche della esperienza di formazione a distanza che stiamo sperimentando;

d) sblocco immediato degli investimenti pubblici di tutti gli enti che agiscono sul territorio regionale (da quelli diretti, ai comuni, ai fondi del sisma, agli enti di bonifica ecc.), che ritardano nella realizzazione per difficoltà di procedure o di vincoli di bilanci; ulteriori risorse su dissesto idrogeologico, mobilità sostenibile, energia e sicurezza sismica.

A farsi parte attiva per ottenere da Governo e Unione europea l’implementazione della dotazione dei Fondi europei POR FESR e FSE assegnati nella nuova programmazione 2021-2027 a Regioni virtuose come l’Emilia-Romagna, e modalità semplificate per l’utilizzo e per la rendicontazione. Alcuni meccanismi abituali non sono gestibili in questa situazione (es. senza la possibilità di visite in campo nel settore agricolo);

a semplificare, con un ruolo attivo della Assemblea, norme, procedure e modalità per sostenere una ripresa virtuosa e veloce, previa ricognizione di tutte le procedure i cui tempi potrebbero rallentare il percorso di rinascita economica e sociale, dato che durante questa emergenza sono state già attuate semplificazioni e accelerazioni di passaggi burocratici, inimmaginabili fino a poco tempo fa;

a realizzare tutti gli impegni di cui ai punti precedenti, attraverso il tavolo del Patto per il Lavoro, luogo di rappresentanza e di collaborazione tra tutte le rappresentanze regionali, al fine di condividere con tutti gli attori del sistema istituzionale ed economico-sociale regionale scenari, strategie e azioni future che devono essere pensate ora, nonostante l’impegno prioritario sulla emergenza sanitaria.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 maggio 2020

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