n. 167 del 29.08.2012 periodico (Parte Seconda)
Risoluzione - Oggetto n. 2828 - Risoluzione proposta dai consiglieri Meo, Naldi, Monari, Sconciaforni e Mandini per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo volte alla previsione di detrazioni fiscali pari al 55% e relative a tempi non superiori a tre anni per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico con IVA agevolata al 4%, unitamente al prolungamento fino al 2020 delle detrazioni relative alla riqualificazione energetica degli edifici
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
dal giorno 20 maggio 2012, un vasto territorio ricadente nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia è stato investito da una serie di violente scosse sismiche, che hanno causato 26 morti, oltre 350 feriti, oltre 16.000 persone sfollate, enormi danni agli edifici, alle attività produttive e agli impianti del sistema industriale e artigianale della zona, al patrimonio pubblico, a quello religioso e artistico, culturale e architettonico, provocando altresì serie ripercussioni sui collegamenti viari e ferroviari e danni minori in provincia di Parma;
il patrimonio storico artistico ha subito danni incalcolabili e in molti casi l’identità stessa dei luoghi è stata gravemente compromessa, se non cancellata;
particolarmente gravi, anche se oggi ancora di difficile quantificazione, appaiono i danni al tessuto produttivo, industriale, artigianale, agricolo, di un’area che produce l’1% del PIL, in considerazione del fatto che nelle zone colpite dal sisma ove si è verificata la distruzione di numerosi capannoni, il danneggiamento di macchinari, attrezzature e scorte, si è determinata la necessità di sospendere l’attività in attesa delle verifiche sull’agibilità delle strutture interessate, lasciando senza occupazione oltre 13.000 lavoratori;
occorrerà, in coerenza con gli atti messi in campo fino ad ora, garantire un impegno del Governo e della comunità nazionale, non limitato alla fase dell’emergenza, ma esteso alla ricostruzione: serviranno risorse ingenti, certe ed effettivamente disponibili per la ricostruzione, trattandosi di una grande emergenza nazionale che come tale deve essere affrontata;
occorrerà inoltre prevedere che le fasi dell’emergenza e della ricostruzione non vengano gestite separatamente essendo necessario valutarle in un’ottica di insieme, garantendo che i diversi tipi di intervento necessari siano programmati secondo sequenze logiche e anche in modo contestuale;
va ribadita infine la necessità che l’impegno e le attività di programmazione degli interventi, sia nella fase dei soccorsi emergenziali sia nella fase di ricostruzione, siano strutturati e organizzati secondo una dimensione nazionale, destinando ad essi le risorse necessarie a far rinascere i Comuni colpiti, garantendo ai Sindaci le disponibilità economiche adeguate per permettere la ricostruzione di tutto il patrimonio abitativo, produttivo e monumentale danneggiato.
Considerato che
l’entità delle distruzioni, i lutti provocati dai crolli, i danni subiti nei territori terremotati impongono ancora una volta che l’Italia metta in atto una diffusa e capillare azione di prevenzione, estesa a tutte le aree sottoposte a rischio sismico, così da evitare nel futuro il ripetersi di quanto avvenuto;
in particolare nelle zone emiliane colpite dal sismaè necessario che venga avviata, contestualmente alla ricostruzione, anche una azione di consolidamento, rafforzamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio che, pur non avendo subito danni, è comunque vulnerabile, avviando così concretamente quella azione di prevenzione necessaria, ma mai attuata in modo sistematico e generalizzato;
si otterrebbe così anche l’obiettivo di far ripartire l’economia favorendo gli interventi edilizi in considerazione dei luoghi e delle condizioni degli edifici, della loro esposizione al rischio sismico, delle modalità in cui sono avvenute le progettazioni, sono state realizzate le costruzioni, prendendo a riferimento la vulnerabilità di ciascun edificio;
a tale proposito si ritiene necessario introdurre nel nostro ordinamento un meccanismo di detrazioni fiscali per la sola riduzione del rischio sismico, per le verifiche strutturali, per le progettazione degli interventi e per la loro attuazione, analogo a quello per le ristrutturazioni edilizie deciso dal primo Governo Prodi, che li contemplano genericamente fra gli interventi ammissibili, elevando però la percentuale delle detrazioni al 55-60%, analogamente anche agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, anch’essi introdotti nel nostro ordinamento dal Governo Prodi e che scadono il 31 dicembre 2012;
è altresì necessario prevedere per i soli interventi strutturali di riduzione del rischio sismico predetti un’IVA agevolata al 4% stabilendo che il 60% dell’importo delle opere antisismiche possa essere detratto in un tempo assai breve, pari a 3 anni;
nel Documento di Economia e Finanza (Def) 2012, approvato dal Consiglio dei Ministri nello scorso aprile, per le detrazioni degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, si indicano un loro prolungamento al 2020 e la modifica dell’aliquota del 55%, nell’ottica di una ulteriore riduzione del consumo di energia negli edifici e della promozione delle fonti rinnovabili di energia nell’edilizia, in attuazione della direttiva 2010/31/CE;
peraltro, la Commissione Ambiente della Camera, nel suo parere al Def 2012, ha chiesto al Governo di estendere il sistema delle agevolazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche degli edifici anche agli interventi per la messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico, e di stabilizzare all’attuale livello del 55 per cento l’eco-bonus comprendendovi anche gli interventi di edilizia residenziale pubblica.
Tutto ciò premesso
Impegna la Giunta regionale
a proporre al Governo di prevedere le detrazioni fiscali pari al 55% per gli interventi per la messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico, con IVA agevolata al 4%, stabilendo che la detrazione avvenga in un tempo molto breve, non superiore ai 3 anni, in considerazione della strategicità della azione di prevenzione e del suo effetto positivo nei confronti della situazione di rischio sismico in cui versa gran parte del territorio italiano;
a proporre altresì al Governo di prolungare fino al 2020 le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 14 agosto 2012